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VENOM INC. + VITAL REMAINS + MORTUARY DRAPE - Brancaleone, Roma, 22/10/2016
29/10/2016 (2988 letture)
Ad un anno di distanza dalla loro ultima discesa romana, i Venom Inc. tornano in occasione del loro nuovo e corposo tour, che vede coinvolte band del calibro degli americani Vital Remains e di una leggenda dell'underground nostrano, i Mortuary Drape.

UNA PREMESSA UN PO' SFORTUNATA
L'attesa di poter finalmente partecipare all'evento viene, purtroppo, smorzata da auspici non proprio buoni: la chiusura improvvisa dell'Init Club, locale che avrebbe dovuto ospitare il live di questa sera e che viene sottoposto a sequestro a soli due giorni di distanza dal live, mette di fatto a rischio la realizzazione della data, provocando una progressiva agitazione ed una sfrenata ricerca di una soluzione che potesse rimediare ad un problema così grave. Tralasciando le motivazioni che hanno portato l'amministrazione comunale ad apporre i sigilli al locale (sulle quali non mi soffermerò per la poca chiarezza dei fatti e per la poca sicurezza con cui si può al momento esprimere un giudizio in merito), c'è da ammettere che sia stata impresa non facile riuscire a trovare una sostituzione con così breve preavviso, a maggior ragione in una giornata come il sabato sera in cui gran parte dei locali della Capitale ha già una programmazione ben definita.
Quando oramai il nervosismo per essere tenuti sulle spine iniziava a diventare insopportabile, ecco finalmente la notizia tanto auspicata: il concerto non verrà annullato, come i più pessimisti avevano pronosticato, ma verrà spostato presso il Brancaleone, uno degli storici centri sociali di Roma, aperto nel 1990 e che ha ottenuto nel 1996 la concessione da parte del Comune della palazzina occupata in zona Montesacro. Tutto pronto, dunque, per ospitare finalmente il tanto agognato concerto.


DESECRATOR
Si comincia con gli australiani Desecrator, che propongono ad un pubblico ancora poco numeroso un thrash molto tradizionale, che ci proietta direttamente negli anni '80. Nell'informarmi su di loro poco prima del concerto, mi aveva colpita la bizzarra scelta di voler registrare un live album, Live Til Death, subito dopo l'Ep di debutto e senza aver ancora mai registrato un full length. La decisione è stata giustificata dal frontman e chitarrista Riley Strong come un atto di onestà nei confronti degli ascoltatori, con la volontà di schierarsi contro le eccessive produzioni attuali che ne potevano invalidare la genuinità: un intento buono, ma a mio avviso un po' forzato.
Durante lo show i Desecrator cercheranno in tutti i modi un coinvolgimento da parte del pubblico e Riley per una breve frazione scenderà dal palco per salire su uno dei tavolini posti al lato dello stage e continuare a suonare da quella postazione. Purtroppo, però, non otterranno molta risposta e ad ogni modo ho trovato la loro proposta musicale un po' banale: prendendo a piene mani ispirazione dalla scena Bay Area, la band non spicca di certo per originalità e, nonostante la loro esibizione si dimostrerà molto energica, personalmente non ne sono rimasta coinvolta.

NERVOCHAOS
La presenza in Italia dei brasiliani NervoChaos nell'ultimo anno si è fatta piuttosto marcata: il tour al fianco dei cileni Pentagram, in supporto a Grave e Malevolent Creation, oppure la più recente partecipazione di spalla ad Incantation e Dead Congregation, hanno offerto diverse occasioni per vederli all'opera. Tuttavia, questa è la prima volta che ho modo di incrociarli e, dopo una boccata d'aria, cerco di rientrare in tempo per seguire incuriosita l'ultima parte della loro esibizione. Il loro ingresso ci fa spostare verso un death metal più moderno con andamento decisamente thrash, che genera un ibrido interessante che sembra raccogliere molti più consensi tra il pubblico rispetto ai predecessori. I NervoChaos colpiscono per la grande sicurezza mostrata sul palco, anche in virtù della "notorietà" che l'intensa attività live ha reso loro possibile e che è arrivata piuttosto tardiva, se si pensa che il gruppo è attivo dal 1996 ma che solo recentemente è riuscito a registrare un picco come band di supporto in tour esteri.
Dal punto di vista esecutivo sono stati molto bravi, soprattutto per la scioltezza nel fare in modo che lo show si mantenesse sempre in tensione, ma devo ammettere che dal punto di vista musicale non mi hanno molto colpita, avendo una proposta che alla lunga ho trovato priva di momenti salienti e pesante.

MORTUARY DRAPE
Giungiamo ad uno dei momenti clou della serata: i Mortuary Drape raccolgono tutta la gente che fino a pochi istanti prima ancora temporeggiava fuori dal locale e finalmente veniamo macchiati da tinte più oscure e soffocanti.
Fronteggiati da Wildness Perversion, fanno il loro ingresso indossando dei mantelli con il cappuccio e diffondendo un'atmosfera ritualistica, grazie all'intro che precede l'esplodere del sound inquietante ed irresistibile cui ci ha abituati il gruppo piemontese. Ancorato al suo leggìo, il cantante e fondatore del Drappo sembra intessere invocazioni e maledizioni e ci porge di tanto in tanto il microfono per farci aderire fieramente alla litanìa e farci pronunciare con un insano orgoglio parole che narrano di ossessioni e di culto della morte. Come quando mi sporgo affannosamente per urlare in concomitanza con Obsessed by Necromancy o l'omonima Mortuary Drape, o quando ci stringiamo in uno straziato coro durante la bellissima Tregenda, tratta dal debutto del 1994. Sono trascorsi trent'anni dalla pubblicazione di All the Witches Dance ed in quell'epoca i Mortuary Drape muovevano i primi passi nell'underground nostrano, proponendo un mix letale di death metal e black metal, malato ed al tempo stesso affascinante, presentandosi con l'orripilante e dissacrante copertina del disco che ritrae il corpo vero di una persona morta, circondato da candele. Da allora sono entrati progressivamente a far parte delle personalità di culto che hanno sicuramente influenzato tutti i gruppi che negli anni successivi si sono votati al dark sound e proprio il mese prossimo è previsto uno show esclusivo in celebrazione della loro carriera, che si svolgerà nella città d'origine dei Mortuary Drape, Alessandria, ed a cui è lo stesso Wildness Perversion ad invitarci verso il finale dell'esibizione.
Dall'ultimo, ottimo Spiritual Indepedence (uscito due anni fa) verrà eseguita solo Lithany, scelta che mi ha resa particolarmente felice, essendo il brano che preferisco in assoluto di tutto l'album.
Tutto lo show dei Mortuary Drape è stato davvero ineccepibile e ci ha finalmente risvegliati dalla staticità che aveva preso piede con le precedenti due esibizioni che avevano raccolto delle reazioni poco entusiaste.

VITAL REMAINS
Con ancora addosso l'adrenalina per l'incredibile esibizione del gruppo nostrano, ci prendiamo una breve pausa per poi rientrare ed ascoltare i Vital Remains.
In molti li hanno dati per spacciati negli utlimi anni, viste le numerose defezioni in formazione che hanno lasciato come unico superstite stabile il chitarrista e fondatore Tony Lazaro: dopo un ottimo debutto, Let Us Prey, la band aveva guadagnato visibilità con l'ingresso alla voce di Glen Benton, presente sugli ultimi due album ( Dechristianize e Icons of Evil), per poi cadere nel silenzio discografico. In effetti è proprio al periodo 2007-2008 che faccio risalire le ultime notizie che ho su di loro, quando c'era anche un mio conterraneo pugliese a dare il proprio contributo come batterista live (mi riferisco ad Antonio Donadeo, batterista tra gli altri anche di Necrotorture e Stillness Blade) e devo ammettere da allora di aver perso gradualmente interesse nei loro confronti. Alla domanda se i Vital Remains siano ancora un gruppo che ha qualcosa da dire mi ero riproposta di rispondere proprio in questa occasione e, purtroppo, la performance non mi ha lasciata granché entusiasta.

Ma andando con ordine, come era prevedibile, il set sarà incentrato sui brani dell'ultimo periodo e ci viene presentato in anteprima un inedito, In a World Without God, che avremo modo di ascoltare all'interno del disco che interromperà finalmente il periodo di stasi creativa e produttiva del gruppo. Non sappiamo ancora molto sul full length, se non che uscirà nel 2017, ed ovviamente un pezzo è troppo poco per giudicarlo, ma ha dato l'impressione di essere in linea con quanto fatto in precedenza, anche per via di un nuovo frontman, Brian Werner, che col suo timbro volcale è il naturale erede di Glen Benton.
Sarà proprio Brian a mostrarsi un po' contrariato e deluso per la poca partecipazione da parte del pubblico e c'è da dire che in effetti saranno in pochi -e tutti in prima fila- ad accogliere i suoi continui inviti a pogare e farsi sentire in maniera accorata. Neppure il momento in cui Brian arriva con la Bibbia, ce la strappa davanti ai nostri occhi con insolenza e ne brucia alcune pagine, riesce ad accendere sufficientemente gli animi. Ciò mi ha fatto pensare che probabilmente i presenti fossero composti per la maggior parte da persone che, come la sottoscritta, erano in sala più per la curiosità di vedere di cosa fossero capaci oggi i Vital Remains, nel tentativo di capire quale possa essere il loro ruolo nella scena attuale, piuttosto che per essere trascinati in un reale coinvolgimento dal vivo. Non so sinceramente cosa sia andato "storto", se il loro impatto sia risultato semplicemente "nella norma" e senza picchi di ogni sorta perché si sono chiusi nella ripetitività di una proposta che oramai fatica a fare appiglio sul pubblico di oggi, o se semplicemente sia io ad aver maturato un notevole distacco in merito. Fatto sta che anche quello che sarebbe dovuto essere l'intermezzo più suggestivo, come il prima citato episodio blasfemo, non ha attecchito più di tanto e mi ha fatto, piuttosto, sorridere, anche in virtù della maglietta che indossava il frontman e che riportava il volto della Madonna con sotto la scritta "milf".

VENOM INC.
Abbiamo abbondantemente passato l'1 di notte quando a salire sul palco sono i Venom Inc. e si parte subito in picchiata con Rip Ride e Leave Me in Hell, che ci fanno scatenare fin dai primi istanti. Premetto che sono stata tra coloro che hanno storto il naso nel momento in cui Demolition Man e Mantas hanno messo in freezer il progetto M-pire of Evil per (ri)unirsi ad Abaddon e dare luce a questa nuova conformazione dei Venom, che gareggia con quella di Cronos. Non spesi affatto parole carine nei confronti di quella che avevo additato come una mossa commerciale senza speranze, anche alla luce del fatto che mi ritenevo abbasatanza soddisfatta di aver visto live Cronos e che per me la mia esperienza con i Venom si sarebbe potuta concludere lì. E invece, come per fortuna a volte capita, è stato sufficiente vedere il concerto dello scorso anno al Traffic Club per fare un passo indietro ed ammettere di essermi completamente sbagliata sul loro conto. Non tanto sulla palese mossa commerciale, che senza dubbio è un punto su cui ci troveremo d'accordo all'unisono, quanto sulla resa live che questa band ha da offrire, che gli fa guadagnare uno scarto consistente. Sarebbe ingiusto definire i Venom Inc. come una copia sciapa degli originali, sicuramente la differenza di prestigio la si nota confrontando il prezzo del biglietto (e magari il cachet), ma per quanto riguarda l'attitudine e l'approccio live non ce n'è davvero per nessuno. Mentre urlavo sotto il palco, prendendomi anche un calcio negli stinchi che mi è valso un mega-livido nei giorni successivi e scontrandomi con chi nel pogo ha perso gli occhiali da vista, ho proprio pensato per un attimo di essere una trentina di anni indietro e di stare vedendo semplicemente i Venom, punto. E la cosa più paradossale era che li stavo vedendo in un ex-centro sociale, con una vicinanza così ristretta che rendeva sicuramente i tre musicisti più umani e meno divini rispetto all'impatto che si può avere stando al cospetto di Cronos (che, diciamolo pure, conserva l'aura ottantiana da blackster in pelle e borchie molto più nell'aspetto estetico che nell'attitudine).

L'accorata e violenta risposta da parte di tutti noi penso possa sostituire qualsiasi commento: è stato semplicemente un live magnifico in cui si è sudato molto, anche grazie ad una scaletta impeccabile che ha toccato classici come Welcome to Hell (da cantare con i pugni al cielo), Poison e Warhead, con Mantas che ci ha incitato ad unirci nel disperato urlo di Waaarheeeaad!, consiglio che ho assecondato chiudendo gli occhi e sfogando tutta la rabbia che per alcune vicende personali avevo accumulato nei giorni precedenti. Dalle retrovie ogni tanto si alza anche Abaddon, che dietro alla sua batteria e schermato dai suoi Ray-Ban, ci chiede un po' di rumore e brinda sorseggiando Jack Daniel's.
Da questo momento in poi sarà un delirio incontenibile, con il trittico Sons of Satan - Witching Hour - Black Metal, che insieme alla finale Countess Bathory ci faranno raggiungere livelli di battito cardiaco da infarto. La scarica di adrenalina che ci hanno regalato questa sera i Venom Inc., anche grazie all'ottima prova vocale di Demolition Man, spazza via qualsiasi dubbio: nella battaglia virtuale che può esserci con i quasi omonimi, i Venom Inc. ne escono vincitori assoluti.

ALCUNE RIFLESSIONI SUL BRANCALEONE
In conclusione vorrei spendere alcune parole in merito al locale che questa sera ci ha ospitati.
Fino ad un paio di anni fa, mi era capitato spesso di trovarmi in centri sociali per svariate occasioni, ma al Brancaleone non ero ancora mai stata, anche per via di una programmazione che ultimamente era orientata verso serate da discoteca che personalmente non mi attraevano. Per cui mi sono approcciata alla location incuriosita e, dopo aver atteso l'apertura delle porte, una volta entrata, l'impatto con la location è stato da subito molto positivo. Dopo un piccolo corridoio dove erano disposti due banchetti per il merch, girando a destra si entrava all'interno della sala concerti, decisamente più capiente di quanto immaginassi. In molti mi avevano raccontato di dimensioni troppo piccole o del fatto che il locale potesse essere inadeguato, invece sono stata molto felice di dover smentire queste affermazioni, appurando come la sala si sia dimostrata adatta come capienza ma anche e soprattutto come resa acustica, cosa per niente scontata viste le condizioni di molti altri locali della Capitale. A conti fatti, come mi ha dato ragione l'evolversi del live, mi auguro che nella disgrazia che purtroppo ha colpito l'Init Club, il Brancaleone, da che sia stato adottato come scelta di ripiego e di emergenza, venga seriamente preso in considerazione dagli organizzatori per farne un nuovo punto di riferimento per i live. Dopo le numerose recenti chiusure che -per un motivo o per un altro- in questi due anni hanno purtroppo colpito alcuni locali romani (primo fra tutti, mi viene in mente il Closer di via Vacuna), abbiamo infatti una forte necessità di rinnovamento e, soprattutto, di un ambiente che possa essere di aggregazione per questo nostro underground, sempre più lacunoso di luoghi dove poter essere degnamente ospitato e supportato.



thrasher
Domenica 30 Ottobre 2016, 15.39.35
9
2 band che fanno venom... chi andare a vedere? non ne bastava una? il senso di questo secondo gruppo, venom inc e il senso di andarli a vedere... vorrei capirlo spiegatemelo... possibile che per tirare un po di gente ai concerti bisogna sempre sfruttare i nomi storici? se anche il batterista se ne và, fa un suo gruppo e ripropone sempre lo stesso repertorio venom andiamo a vederli e spendere dei soldi per il biglietto solamente perche ce un membro originale della band? e magari li chiamiamo venom inc inc... ahahahahaha... suoneranno bene dal vivo potenti e tutto ma mi sembra tutto ridicolo...
HIRAX
Sabato 29 Ottobre 2016, 19.31.35
8
C'ero anch'io nell'85 e qualcuno fischiava ai Venom. Ho ancora il biglietto e la bacchetta degli EXODUS. Mitico!
HIRAX
Sabato 29 Ottobre 2016, 19.11.30
7
Venom eccellenti, anche meglio del concerto al Traffic. Stupito e affascinato dai Mortuary Drape. Bella serata, da ricordare
rik bay area thrash
Sabato 29 Ottobre 2016, 14.52.12
6
Selenia : bellissimo report ! Complimenti! Ho letto con interesse tutti i gruppi che hanno partecipato alla serata. Certo i venom inc .... fa sempre effetto scorrere i titoli di certe song che hanno fatto la storia (o quasi) del nostro genere musicale. Sempre emozionante.
Alcibiade70
Sabato 29 Ottobre 2016, 14.12.43
5
Gran bel concerto...con un Cronos alticcio che elogiava il vino italiano anche se come impatto sonoro e violenza gli Exodus surclassarono tutti
Selenia
Sabato 29 Ottobre 2016, 13.39.51
4
Grazie mille ragazzi, sono molto contenta vi sia piaciuto il mio report! Ed è anche bello leggere le vostre impressioni ed i vostri aneddoti.. cavolo @Alcibiade70, dev'essere stato un concerto grandioso quello dell'86! Provo invidia Grazie anche a @Reyals e @Doomale.
Reyals
Sabato 29 Ottobre 2016, 12.57.13
3
Gran bel live repot. Complimenti a Selenia per avermi fatto sentire presente solo leggendo il tutto.
Alcibiade70
Sabato 29 Ottobre 2016, 12.13.36
2
Che dire se non che è stata una serata grandiosa. La mia prima volta con i Venom fu a Roma nel 1985 con Exodus ed Atomkraft di supporto,piccolo aneddotoarlandone co Abaddon fuori dal locale di quella data mi ha guardato si è messo a ridere e ha risposto" Siamo vecchi ragazzo se ci ricordiamo quel concerto"...ricordi a parte dal vivo sono una macchina da guerra al contrario dell altra band di Cronos che su palco perdono molto...gran bello show,a quasi cinquanta anni ritrovarsi sotto al palco a cantare a squarciagola è eccezionale. Confido che ero venuto esclusivamente per i Mortuary Drape...a cui mi lega un amicizia trentennale,quindi se dovessi dare un giudizio sarebbe di parte...ma WIld e soci hanno imbastito uno show che ha messo in ombra le altre bands se la sono giocata con Dolan e soci..per gli altri buoni gruppi spalla e niente altro,simpaticissimi i Nervochaos pazzi e umilissima specialmente il cantante e batterista entrambi di origini italiane e chiacchieroni oltre misura
Doomale
Sabato 29 Ottobre 2016, 9.21.01
1
Brava Selenia sono d'accordo su tutto! Anche io vorrei dire qualcosa sui gruppi. I Desecrator nn li conoscevo e per quanto all'inizio si era in 4 gatti mi hanno davvero colpito..ottimo speed thrash in salsa evil. Nervo Chaos buonissimi con il cantante chitarrista che nelle espressioni mi sembrava facesse il verso al glen benton piu giovane. Mortuary Drape immensi punto! Vorrei tanto andare al trentennale. I Vital remains li ho sempre apprezzati per la loro fedelta' underground e hanno fatto grandi album..il punto e' che non fanno piu un disco manco a pagarli..cosi rischiano davvero di "morire" alla faccia dei fans...inoltre il vocalist l'ho visto cambiato, due anni fa' al traffic era sorridente e disponibile con tutti. Sabato scorso era stranito di brutto..ma per carita' puo starci..mi ha fatto una strana impressione. Venom ? Inc o non inc..immensi..punto e basta..professionisti esemplari. Pezzi da urlo..e Demolizion Man davvero un signore..gli hanno fatto cadere l'asta tipo 6 volte non ha fatto una piega. Un evento davvero unico per me che x motivi anagrafici non ho mai avuto modo di vedere sti 3 inglesacci. Abbadon vabbe' poi un trascinatore come pochi...oltretutto sembra un pischello di 35 anni al max. Sul Brancaleone, che dirti..ho avuto modo di tornarci dopo tanto anni ed e' come lo avevo lasciato. Un locale dove mo sono sempre divertito..adatto a tutti i tipi di eventi, anche se per lo piu e' usato per musica elettronica. Fa strano dirlo x uno come me che e' distante anni luce dall'ottica dei centri sociali, ma dai 22 ai 28 anni piu o meno per me il Venerdì era di fisso. Mi scuso per essermi dilungato..ma e' stata una gran serata...l'unica cosa non ero piu abituato ad un concerto che finiva cosi tardi!!! Era tramortito alla fine.Ciao
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locandina del concerto
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Live Report
VENOM INC. + VITAL REMAINS + MORTUARY DRAPE
Brancaleone, Roma, 22/10/2016
 
 
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