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OVERKILL - Grazie mille, Italia!
16/01/2017 (2656 letture)
Quando non mancano ormai più che poche settimane all’uscita del nuovo, atteso disco a marchio Overkill intitolato The Grinding Wheel, il loro storico e carismatico frontman Bobby "Blitz" Ellsworth si è concesso ai nostri microfoni per una lunga e piacevole chiacchierata, durante la quale ci ha raccontato qualche retroscena legato a tale nuova produzione e alle dinamiche interne alla celebre band del New Jersey, senza mancare di tracciare un piccolo bilancio di cosa significhi militare nel thrash metal con passione ed onestà per oltre un trentennio…

Akaah: Ciao Bobby, benvenuto su Metallized.it! Innanzitutto ti ringrazio per l’opportunità che mi hai concesso per quest’intervista! Iniziamo subito ovviamente con il vostro nuovo album, The Grinding Wheel, come sta andando la sua promozione? Ci sono stati problemi a causa del rinvio nella sua pubblicazione? Ci potresti spiegare le ragioni di tale ritardo?
Bobby: Ciao Elena! La promozione sta andando bene devo dire, finora ho notato molto interesse da parte di pubblico e media e anche a livello di critica finora il disco è stato accolto bene.
Per quanto riguarda il ritardo, la questione è molto semplice: l’album non era pronto. Abbiamo sempre lavorato con una certa libertà, senza mai sederci ad un tavolo e mettere su carta alcuna scadenza temporale da dover rispettare alla lettera prima di iniziare a lavorare. In questo caso, c’è stato un banale fraintendimento: pensavamo di avere tutto agosto per finire il missaggio e invece non avevamo tutto quel tempo. Come un fulmine a ciel sereno la Nuclear ci ha chiesto di inviargli il materiale, negli stessi giorni in cui il nostro produttore, Andy Sneap, ci aveva fatto sapere che ci sarebbero volute ancora poco meno di due settimane per concludere The Grinding Wheel, che in quel momento era ancora al 90%. Per cui ci siamo trovati di fronte ad un bivio: pubblicare un disco che era sì al 90%, ma dannatamente solo al 90%, mantenendo però le scadenze già annunciate, oppure perderci dei soldi e rimandare, per rifinirlo per bene e raggiungere il 100%. D.D., Dave ed io ne abbiamo parlato a lungo, ma abbiamo poi deciso di fare come sempre, di lavorare con dignità e libertà, e rimandare tutto al 2017. E direi che non ce ne siamo davvero pentiti!

Akaah: Questo disco viene pubblicato dopo ben tre solidi full-length, Ironbound, The Electric Age e White Devil Armory. Vi siete sentiti in qualche modo sotto pressione, nel dover creare qualcosa all’altezza di simili risultati, se non migliore, o avete continuato a comporre semplicemente seguendo la vostra ispirazione? Siete riusciti a creare un album proprio come lo volevate all’inizio? Da come mi hai appena risposto, sembrerebbe proprio di sì…
Bobby: Beh, sicuramente per noi è molto importante non dormire sugli allori, ma cercare sempre di migliorarci e di poter aggiungere qualcosa in più, in quanto di nuovo creiamo. Detto questo, no, non abbiamo sentito alcun tipo di ansia o di pressione, abbiamo seguito l’ispirazione come sempre, così come è arrivata, e l’abbiamo realizzata compiutamente. Considero The Grinding Wheel come un buon album, in cui si nota il marchio Overkill. Tuttavia, rispetto ai precedenti tre, dove abbiamo seguito una sorta di ‘ricetta’ molto simile, evitando di optare per alcune cose o sperimentare troppo, questo full-length è più vario, più diverso, alcuni pezzi sono decisamente più epici. Probabilmente, tra tutti, solo Our Finest Hour avrebbe potuto star bene all’interno delle tre scorse produzioni, gli altri brani di The Grinding Wheel non penso sarebbero stati adatti a dischi del genere.

Akaah: The Grinding Wheel uscirà di nuovo sotto Nuclear Blast, come vi trovate a lavorare con questa label, disguidi a parte? E, più in generale, vi è mai capitato che un’etichetta tentasse di forzare un po’ la mano, cercando di spingervi in una direzione che non era quella che volevate, o mettervi fretta?
Bobby: Con la Nuclear Blast ci stiamo trovando davvero bene, hanno uno staff molto professionale e sempre aperto e disponibile ad accogliere le nostre idee. Come detto, noi Overkill ci siamo sempre gestiti in autonomia e in nessun caso la nostra musica è stata frutto di compromessi con le etichette, ci siamo sempre impuntati nel fare esattamente ciò che avevamo in mente, nei tempi che consideravamo più consoni. E per questo disco non siamo stati da meno! Qualche compromesso invece l’abbiamo fatto nel caso dei videoclip delle nostre canzoni, specialmente nei primi anni, quando ci è capitato di fidarci del parere di altri, decidendo di seguire tali consigli perché provenivano da persone più esperte, o per velocizzare l’intero processo. Non sempre il prodotto finale è risultato poi all’altezza delle nostre aspettative, ma non importa, eravamo giovani e i video sono per fortuna sempre meno importanti della musica! (ride, NdR)

Akaah: Agli esordi, quasi 35 anni fa, ti saresti mai aspettato una carriera così lunga e prolifica? E credi che lo ‘spirito’ che ti ha portato da ragazzo ad iniziare a far musica bruci ancora dentro di te, o col tempo le cose sono cambiate?
Bobby: No, sicuramente no, non me lo sarei mai aspettato. Ma ti devo confessare un segreto: Elena, è da 35 anni che sapevo che oggi mi sarei seduto qui e avrei fatto quest’intervista con te, lo sapevo che oggi avremmo parlato assieme, lo sapevo! (ride, NdR) Diciamo che da ragazzo ho a lungo sognato di poter diventare una persona che fa il musicista come lavoro principale, ma sempre con onestà e con i piedi piuttosto per terra, mai pensando di farlo solo per la fama o il successo. Questo penso sia l’elemento che non è mai venuto a mancare nel tempo, ancora oggi gli Overkill fanno quello che fanno perché li entusiasma, non per la fama. Negli anni ho imparato a gestire la band come un’azienda e lo faccio, per altro con un partner che adoro e di cui mi fido come D.D., in modo tale da mantenere intatto l’entusiasmo e fare bene il nostro lavoro in autonomia, senza mischiare la passione con il business.

Akaah: Parlando proprio di D.D. Verni, tu e lui rappresentate l’anima degli Overkill, essendo nei fatti i garanti della sua identità fin dagli esordi. Come si è sviluppata la vostra amicizia, dentro e fuori la band? Conoscervi così bene da così tanto tempo vi aiuta, quando si tratta di comporre musica, suonare dal vivo o affrontare eventuali problemi del gruppo?
Bobby: Devo essere onesto, D.D. è la persona che conosco da più tempo nella vita, se si escludono qualche altro amico o ex compagno di scuola e la mia famiglia, egli è diventato una costante della mia esistenza. Il rapporto di amicizia che ci lega è molto profondo, siamo praticamente sempre in contatto l’uno con l’altro. È un po’ come se facessimo parte della stessa famiglia, siamo sempre a disposizione l'uno dell’altro e se per esempio qualcosa succede alla mia famiglia, so che D.D sarà la prima persona che contatterò e che mi aiuterà, e io farei personalmente lo stesso se qualcosa non andasse all’interno della sua o avesse bisogno di una mano per qualsiasi cosa. Questo è forse l’aspetto che più è cambiato nel tempo, che la cosa ora più importante per me e D.D. è che sia noi che le nostre famiglie stiano bene, solo in seguito ci preoccupiamo del business! (ride, NdR) Ciò ovviamente si riflette anche su come lavoriamo per la band: dal processo di scrittura delle canzoni alla risoluzione di qualche problema, mi ritrovo sempre ad avere a fianco a me non solamente un gran musicista professionista o un manager in grado di lavorare con serietà, ma soprattutto un grande amico.

Akaah: Parlando appunto di elementi costanti della tua vita, ti è mai capitato un momento in cui avresti voluto gettare la spugna, con gli Overkill? O la band è diventata talmente importante per te, che nulla ti porterà ad abbandonarla?
Bobby: Non potrei mai fare a meno degli Overkill, assolutamente no. E penso che l’esempio più calzante per rispondere a questa tua domanda sia quanto successo nel 1998. Al tempo subii un intervento chirurgico al volto (a causa di una forma aggressiva di cancro al naso, NdR) e dopo l’operazione sulla mia faccia, tumefatta e violacea, ne erano ancora presenti evidenti segni. Eppure, per il resto non stavo male e non volevo certo rinunciare ai concerti solamente per quello. Per cui decisi un giorno di incontrare la band, presentandomi così com’ero. Solamente D.D. mi aveva già visto in quelle condizioni, per cui furono tutti molto scioccati, ancora mi ricordo come l’unica cosa che Sebastian (Marino, chitarrista all’epoca, NdR) riuscì a dire fu “Oh mio dio!” (ride, NdR) Nonostante ciò, dissi loro che volevo continuare con i live e che se la preoccupazione principale fosse stata quella relativa ad una possibile reazione del pubblico, per me non ci sarebbe stato alcun problema nel piazzare una foto della mia faccia così com’era sulle locandine delle varie date, così che i nostri fan sapessero in anticipo a cosa andavano incontro (ride, NdR). Per cui penso che, se nemmeno una cosa del genere mi ha costretto ad una pausa, sarà difficile che qualcos’altro ci riesca.

Akaah: Lo scorso aprile avete tenuto e registrato uno speciale concerto ad Oberhausen, in Germania, in una serata dove avete celebrato allo stesso tempo ben tre anniversari: il trentesimo di Feel the Fire, il venticinquesimo di Horrorscope, nonché i trent’anni dal vostro primo show in terra tedesca. Come è stata quest’esperienza? E ci puoi anticipare qualcosa quanto all’uscita del DVD?
Bobby: Quel concerto è stato incredibile, davvero unico, l’atmosfera è stata eccezionale e siamo riusciti nel nostro intento di celebrare al meglio Horrorscope e Feel The Fire in un’unica serata. Non è stato facile, ma d’altronde non ci aspettavamo lo fosse. Ci siamo divertiti molto e anche il pubblico è sembrato apprezzare davvero molto e con entusiasmo questa data unica, che come giustamente dicevi abbiamo registrato e filmato in maniera professionale. Se tutto andrà secondo i piani, finiremo di lavorare ai materiali per il CD e il DVD dopo aver concluso il tour americano. Una data d’uscita precisa ancora non c’è, ma probabilmente la annunceremo in quel periodo.

Akaah: Siete per altro da poco rientrati da una serie di date che vi ha portato in giro per l’Europa e il mese prossimo ripartirete per un’altra tournée negli States. Dopo tutti questi anni, ti piace ancora andare in tour? E quali ritieni siano l’aspetto migliore e quello peggiore del prendervi parte?
Bobby: Amo i concerti, adoro gli show, questo non posso negarlo, sono sempre stati e rimangono per me la parte più importante di ogni tour e la soddisfazione nell’esibirsi di fronte a tante persone è sempre moltissima. Sicuramente un aspetto che amo del suonare in Europa è che lì molto spesso le venue sono in centro città, perché a me piace esplorare liberamente, senza compromessi. Mi piace poter uscire dal locale e cominciare a girare a piedi il centro di tante belle località in Europa, potendo anche vedere luoghi famosi a pochi passi di distanza, sai, cose come “Per la Tour Eiffel?” - “Prendi la prima a sinistra!”, “Per quel monumento?” - “Tira dritto e poi gira alla terza a destra”, capisci? Non mi piace affatto suonare in mezzo al nulla, nella campagna, dove sono obbligato a prendere un taxi per potermi spostare e vedere qualcosa.
La cosa che invece odio di più è l’ammalarsi: quando sei in giro per tanti giorni, dovendo macinare chilometri su chilometri quotidianamente, la cosa peggiore in assoluto è proprio star male. Eppure lo sanno tutti, appena una singola persona della crew comincia a star poco bene, è matematico che si ammaleranno poi tutti, uno ad uno, nessuno escluso. È per questo che tante volte vado subito dal diretto interessato e gli chiedo di prestarmi il suo spazzolino: se devo star male, tanto vale farlo subito, via il dente, via il dolore! (ride, NdR)

Akaah: Durante il già citato vostro ultimo tour europeo, vi siete peraltro esibiti in due date in Italia, un paese dove certo non mancano i metallari che amano voi e la vostra musica. Che rapporto avete con il pubblico italiano? Vi piace suonare nel Belpaese?
Bobby: Il pubblico italiano è incredibile ed è contraddistinto da una cosa in particolare, la passione. Una passione stupefacente, viva, tangibile, che ci ha sempre accompagnato durante i concerti in tutti questi anni. Ho capito col tempo come in Italia la passione sia tutto, per cui se sei amato è come fosse il paradiso, se invece ti odiano, beh… per fortuna gli Overkill non hanno mai avuto di questi problemi! (ride, NdR)
Ricordo sempre con piacere un particolare episodio, successo anni fa a Milano. Dovevamo suonare in un locale chiamato Transilvania e con noi c’era anche la mia ragazza, che ora è mia moglie. Nel bel mezzo del concerto, una mezzora circa dopo l’inizio, bam, salta la luce, blackout completo. Non funzionava niente ed era evidente che il guasto non sarebbe stato risolvibile in breve. Mia moglie e gli organizzatori temevano la reazione del pubblico, avevano paura che c’avrebbero fatto a pezzi e avrebbero voluto prendere parola per calmare gli animi e rassicurarli in merito alla ripresa dello show. Io invece ho preferito cominciare a parlare alle persone che mi stavano davanti e poco dopo i fan mi hanno sorpreso, iniziando ad inneggiare alla band e a chiamare il mio nome ad alta voce, seguendo un ritmo particolare, come di una tifoseria di calcio, e hanno continuato fino a quando non siamo effettivamente riusciti a ricominciare a suonare. Sembrava di essere allo stadio, è stato veramente fantastico! (ride, NdR) Non riusciremo mai e poi mai a ripagare l’incredibile passione degli italiani.

Akaah: Continuando a parlare di live, durante il 2016, a causa di diversi imprevisti, siete dovuti ricorrere prima ad Eddy Garcia alla batteria e poi a Waldemar Sorychta alla chitarra per rimpiazzare rispettivamente Ron Lipnicki e Dave Linsk. Riusciranno i due a prender parte al vostro prossimo tour americano?
Bobby: Dave ha saltato solamente tre show a causa di un’improvvisa emergenza in famiglia, per cui è stato naturale per noi andare subito alla ricerca di un sostituto, visto che come detto a nostro avviso la famiglia rimane sempre al primo posto nelle priorità della vita. E ci è andata bene, perché Waldemar Sorychta (famoso produttore e fondatore dei Grip Inc., NdR) è stato un ottimo rimpiazzo, tanto che lui stesso dopo questi concerti ci ha detto: “È stato il più breve tour a cui io abbia mai partecipato, ma il migliore di tutti!”. Chiaramente ora che l’urgenza è rientrata, Dave sarà dei nostri.
Quanto a Ron, guarda, c’ho parlato giusto qualche giorno fa, ripetendogli ancora una volta che il suo posto da batterista in live con noi è solo suo e che la porta per noi è sempre aperta, ma mi è parso ancora una volta convinto di non voler più far parte degli Overkill quando si tratta delle esibizioni dal vivo, per diverse ragioni, staremo a vedere…

Akaah: Volendoti infine porre un’ultima domanda classica, qual è il disco degli Overkill che ti piace di più e quello che, per un motivo o per un altro, oggi vorresti fosse stato fatto meglio, o in maniera diversa?
Bobby: Caspita, gran bella domanda, c’è così tanto da scegliere, sia da un lato che dall’altro… Volendo sceglierne uno, sicuramente Horrorscope è un platter che ha avuto sempre un posto di riguardo nel mio cuore e che ancora oggi sa emozionarmi. Un album di cui invece ad oggi non sono affatto soddisfatto è quello che si chiama Necroshine, ma a mio giudizio più per una questione di registrazione e di produzione, che per la musica in sé che esso contiene.

Akaah: La nostra intervista si chiude qui, ti ringrazio nuovamente per il tuo tempo, è stato davvero un piacere! C’è qualcosa che vorresti aggiungere per i nostri lettori e i vostri fan italiani?
Bobby: Grazie mille! (in italiano, NdR)… non posso davvero dire altro.



nonchalance
Giovedì 4 Maggio 2017, 21.03.58
12
E, alla fine, Ron Lipnicki se n'è andato definitivamente: è stato sostituito con Jason Bittner (Flotsam & Jetsam e Shadows Fall). Durante il tour era stato sostituito da tale Eddy Garcia.
nonchalance
Sabato 21 Gennaio 2017, 1.13.23
11
Sì, ok..ma, quello che metto in discussione io, è proprio quello che c'è scritto su Metal-Archives!
Painkiller
Giovedì 19 Gennaio 2017, 20.36.25
10
E comunque chi c'era anni fa al Rolling Stone di Milano, in supporto ad Halford....sa cos'hanno combinato questi pazzi....concertone, con Bobby che si è lanciato sulle nostre teste....
Painkiller
Giovedì 19 Gennaio 2017, 20.35.00
9
@nonchalance: Derek era parte della crew quando DD divenne papà e lo sostituì al basso, ma al rientro di DD Derek è stato tenuto come chitarrista ritmico, posto, quello della seconda chitarra, vacante. Non era la prima volta per il gruppo (Bobby Gustafson ai tempi di the years of decay era solo) ma dal vivo la band perdeva in potenza. Per quel che ne so, Derek comunque ha sempre registrato le sue parti ma i soli sono tutti di Dave Linsk.
Forbiddenevil
Martedì 17 Gennaio 2017, 11.03.16
8
@Metal Shock, c'ero anche io quella sera. Fu il finimondo! La prima volta che vidi gli Overkill fu nel lontano 1989 con gli Slayer, un concerto mostruoso!!!
Metal Shock
Lunedì 16 Gennaio 2017, 23.28.11
7
Grande, grande, grande Blitz!!!!! Uno dei pochi musicisti che veramente apprezzo, piu` come uomo che artista. Io gli Overkill li vidi tanti, tanti, anni fa al Dracma Club a Torino: sala piccola, stracolma di gente, concerto fottutamente grande!!!!
Painkiller
Lunedì 16 Gennaio 2017, 20.43.44
6
Io amo quest'uomo
nonchalance
Lunedì 16 Gennaio 2017, 15.52.04
5
A quanto pare..però, Ron non sarà più della partita?! Chiedo a chi li conosce veramente e che, quindi, ha continuato a seguirli bene (io li avevo un po mollati tempo fa..): come mai, su Metal-Archives, Derek "The Skull" Tailer risulta solo come corista..? A parte quello in uscita (sarà corretta l'informazione?), appare così: Vocals (backing). Inoltre, in Biography c'è scritto: "Despite being a full member of Overkill, Derek Tailer does not perform on their studio albums, with Dave Linsk playing all guitar parts."
Doom
Lunedì 16 Gennaio 2017, 13.56.43
4
Bella e piacevole intervista. Non poteva essere altrimenti visto il personaggio. Grande Bobby!
lisablack
Lunedì 16 Gennaio 2017, 12.55.11
3
Bella intervista, anch'io aspetto in gloria l'album, band unica e portabandiera thrash da sempre..grandiosi!
Agnostico
Lunedì 16 Gennaio 2017, 11.50.02
2
Non vedo l'ora di ascoltare il nuovo album.Una delle migliori band thrash,sempre grande musica!Complimenti per l'intervista.
nonchalance
Lunedì 16 Gennaio 2017, 3.24.38
1
Io c'ero..quella volta al Transilvania Live: Overkill-Overkill-Overkiill _ Overkill-Overkill-Overkiiill _ Overkill-Overkill-Overkiill _ O-ve-rkill! Me lo ricordo ancora..
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Overkill - L'intervista
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