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DIMMU BORGIR - Ripartire da una pagina bianca
15/05/2017 (2844 letture)
Più di qualcuno li aveva già dati per spacciati, i Dimmu Borgir, complici le due più recenti prove, che rispondono al nome di In Sorte Diaboli e Abrahadabra, piuttosto sottotono, e i tanti (ben sette) anni di silenzio in studio che le hanno seguite, non scevre di annunci in merito ad un nuovo album che tuttavia non ha ancora visto la luce del sole. Tuttavia, il buon Shagrath, leader storico dell’iconica band norvegese, brevemente intervistato in occasione dell’uscita del DVD Forces of the Northern Night, ci spiega cosa sia accaduto dietro le quinte di casa Dimmu Borgir, i cui membri non sembrano davvero essere stati con le mani in mano…

Akaah: Ciao Shagrath, benvenuto su Metallized! Prima di tutto ti ringrazio per il tuo tempo e per l'opportunità di intervistarti, come stai?
Shagrath: Nessun problema, sono nel mezzo di un press day quindi sto facendo molte interviste, ma nel complesso tutto bene.

Akaah: Bene, allora inizierei parlando del vostro ultimo DVD, Forces of the Northern Night. Come descriveresti l'esperienza di suonare con orchestra e coro? Quali sono state le principali differenze tra il concerto all'aperto del Wacken Open Air e quello invece al chiuso ad Oslo?
Shagrath: Sai, per una band come i Dimmu Borgir, dopo venticinque anni passati a lavorare con musica atmosferica e costruendo -di fatto- le canzoni con le tastiere, arrivare finalmente a suonare un intero concerto con un'orchestra come la KORK, cioè la Norwegian Radio Orchestra e il coro (lo Schola Cantorum Choir, NdR) è davvero un'esperienza orgasmica.
È un grandissimo traguardo per noi come gruppo, oltre che un'esperienza completamente unica, anche se è stato un lavoro difficilissimo riuscire a mettere insieme uno show del genere, non avevamo solo cento persone sul palco, ce n'erano anche tra le cinquanta e le cento dietro. Quindi sono molto felice che siamo riusciti a far funzionare tutto quanto, così come sono contento di poter finalmente pubblicare questo album, non solo per le persone che erano al concerto, ma anche per poter mostrare questo nostro grande traguardo a quei fan in giro per il mondo che non sono potuti essere presenti allo show di Oslo.
Se dovessi quindi riassumere il tutto: sono orgoglioso di questo progetto e sono molto contento di come siamo riusciti a realizzarlo, è stato davvero il frutto di un duro lavoro e di tanta dedizione.
Tra l'altro, la nostra idea originale era di pubblicare Forces of the Northern Night nel 2011, poi il tutto ha subito diversi ritardi per vari motivi, quindi quando siamo arrivati al momento di farlo uscire abbiamo anche voluto aggiungere qualcosa di speciale, ragion per cui in questo package ci sono due show, speriamo che i fan apprezzino il fatto che abbiamo aggiunto questo ulteriore concerto al live DVD vero e proprio. Finora comunque sembra che le reazioni di chi ha già potuto vedere il tutto siano buone!

Akaah: Proprio riguardo agli show, come avete scelto quali canzoni suonare? Avevate delle limitazioni di carattere tecnico o legate al tempo a disposizione, oppure siete riusciti ad inserire tutte le canzoni che speravate di includere?
Shagrath: Come band che ha pubblicato così tanti album e così tante canzoni, ogni volta diventa sempre più difficile scegliere dei pezzi per i live. Ovviamente in questo caso abbiamo dovuto selezionare canzoni che si prestassero bene agli arrangiamenti orchestrali. Alcune scelte erano praticamente obbligate, visto che i fan si aspettano di sentire certe canzoni, però bisogna appunto considerare che avevamo bisogno di pezzi che funzionassero bene con coro e orchestra. Mi hanno chiesto molto spesso perché non abbiamo inserito canzoni da Stormblåst o da For All Tid, ma è stata una scelta specifica: abbiamo puntato su qualcosa che suonasse bene con l'orchestra e con il coro.
Chiaramente decidere una setlist è una sfida, ma non solo in questa occasione: tutte le volte che si prepara un tour o un festival si finisce sempre a porsi domande come “Quali pezzi dovremmo suonare?”. Alla fine credo che le nostre scelte siano state le più sagge possibili applicate ad un contesto del genere, ed è quindi per questo che troverete quelle setlist in particolare sul DVD.

Akaah: Visto che mi sembri particolarmente soddisfatto del risultato finale, credi che ripeterete una simile esperienza in futuro?
Shagrath: La release di questo DVD mette fine ad un'era. Ora è tempo per noi di “ritagliarci” dei nuovi spazi. Ovviamente mai dire mai, potrebbero anche esserci delle possibilità per noi di ripetere uno show come quello, ma ora come ora vogliamo solo concentrarci sul nuovo album e ripartire da questo come se fosse una pagina bianca.

Akaah: Volevo infatti giusto chiederti in merito al nuovo album, visto che questo 2017 -al di là del DVD- segna il ritorno vero e proprio dei Dimmu Borgir, con la pubblicazione di un nuovo full-length. Ci confermi che uscirà quest'anno? L'album è già pronto ora come ora o ci state ancora lavorando?
Shagrath: Abbiamo completato il nostro nuovo album e ci abbiamo messo quasi due anni. È stato un processo molto lungo, però siamo parecchio soddisfatti del risultato e non credo che deluderemo le aspettative dei fan dei Dimmu Borgir. Il disco include parti atmosferiche ma anche molte cose nuove da scoprire, anche se ovviamente rende omaggio al black metal in genere e include tutti quegli elementi per cui sono noti da sempre i Dimmu Borgir. Quindi ne sono molto orgoglioso, e speriamo di condividere questo risultato con le persone nell'autunno di quest'anno. Ovviamente, come sai, la release di un disco è un processo che ha bisogno di molti preparativi, ragion per cui stiamo lavorando ora sui dettagli ma speriamo davvero di riuscire a farcela entro l'autunno.

Akaah: Ottimo, quindi i vostri fan devono aspettarsi qualcosa di diverso rispetto ai vostri ultimi lavori?
Shagrath: Prima di tutto: non siamo una band come gli AC/DC, potete davvero aspettarvi l'inaspettato. Per noi è stato sempre importante non imporci nessuna limitazione, vogliamo esplorare nuovi territori, provare nuove cose e non abbiamo mai avuto paura di farlo. Speriamo che i fan apprezzino questo nostro voler seguire un sentiero del genere, alla fine è una sfida anche per noi l'essere così aperti di mente e dedicarci così tanto alla sperimentazione. Comunque non è qualcosa di così “da pazzi”, credo che i fan più leali dei Dimmu Borgir non saranno delusi.

Akaah: Ora, una domanda che credo ti avranno posto in molti: cos'ha causato questa sorta di “silenzio radio” che vi ha impedito di pubblicare qualcosa di nuovo per un periodo così lungo? È stata parte di un piano fin dall'inizio o avete affrontato delle problematiche inattese?
Shagrath: Sai, siamo una band che riversa molto tempo e molte energie in quello che fa. Per noi è sempre andato tutto in maniera molto veloce, ma -in aggiunta a ciò- abbiamo tutti una famiglia e abbiamo tutti dei figli. Avere una famiglia e vivere la vita del musicista non sono due situazioni che vanno spesso molto d'accordo, quindi abbiamo sentito il bisogno di rallentare un po'. Le cose andavano troppo veloci per noi, poi comunque quando crei un album l'ispirazione deve arrivare in modo naturale, non puoi forzarla, vogliamo pubblicare qualcosa di cui siamo fieri noi in primis, non abbiamo bisogno di forzare nulla e non dobbiamo dimostrare nulla a nessuno. Se le persone pensano che siamo stati pigri ultimamente, beh, che pensino di nuovo. Siamo stati occupati. Da un lato è vero che sono passati sette anni dall'ultimo disco, ma dovete anche considerare che dopo quella release siamo andati in tour in tutto il mondo: Europa, Usa, Sud America, Giappone, Australia, nomina un posto e ti dirò che ci siamo stati. Questo prende tempo, e abbiamo anche suonato tantissimi festival nel 2014. Poi negli ultimi anni abbiamo lavorato a questo nuovo album e passato più tempo a lavorare ai nostri side-project, che sono cose che adoriamo fare. Quindi, pubblicheremo qualcosa quando sentiremo che è il momento di farlo, non siamo una di quelle band che hanno bisogno di pubblicare un album all'anno, né vorremmo farlo, non ha senso, è molto meglio prendersi il tempo di cui si ha bisogno. Queste cose ne richiedono molto e abbiamo tante cose da fare, di nuovo, sono d'accordo che sette anni siano tanti, ma quello è anche un po' il motivo per cui abbiamo voluto includere nel DVD lo show di Wacken, come fosse una sorta di extra per esprimere gratitudine ai fan più affezionati dei Dimmu Borgir.

Akaah: In seguito alla pubblicazione del nuovo album organizzerete di nuovo un tour mondiale massiccio come il precedente o questa volta sarà qualcosa di meno “intenso”?
Shagrath: Ovviamente partiremo per un tour mondiale, che immagino durerà tra i due e i tre anni, ma nel contempo saremo anche un po' più selettivi nella scelta degli show. Non ha senso mettersi a suonare ogni concerto possibile, faremo solo cose che hanno senso per la band e quindi in questo senso saremo più selettivi. Però assolutamente sì, faremo un nuovo tour a supporto del nuovo disco e credo partirà all'inizio del 2018.

Akaah: Dopo così tanti anni, personalmente ti piace ancora andare in tour e suonare dal vivo o preferisci concentrare le tue energie sull'attività in studio?
Shagrath: Nulla è comparabile all'energia e alla spinta che ti arrivano quando suoni di fronte ad un pubblico di fan affezionati, nient'altro può darti delle sensazioni di quel tipo, quindi ovviamente adoro suonare live.
Nel contempo però sono un artista, quindi il mio scopo principale -o comunque quello che preferisco fare- è l'essere creativo. Quindi amo lavorare in studio, il processo di creazione delle canzoni e il vederle prendere vita. Richiede molto tempo, duro lavoro e disciplina, ma è quello che preferisco, creare canzoni, costruirne la struttura e tutto il resto del lavoro che si fa proprio in studio. Ovviamente è una combinazione di tutte le cose, amo suonare dal vivo ma può anche essere stressante, quindi mi piacciono entrambe, ma preferisco stare in studio ed essere creativo.

Akaah: Come ultima cosa, ma non meno importante: possiamo aspettarci qualcosa di nuovo abbastanza presto anche dai Chrome Division? State lavorando a del nuovo materiale?
Shagrath: Sì! Abbiamo realizzato un nuovo album anche con loro, quindi sono stato abbastanza impegnato (ride, NdR), anche se la gente pensa che siamo stati pigri, dietro il sipario c'è stato molto lavoro. Abbiamo realizzato un nuovo disco dei Dimmu Borgir e anche un nuovo disco dei Chrome Division, quest'ultimo in particolare è stato scritto, ma non ancora registrato, se avremo tempo lo registreremo quest'anno. Eddie Guz è anche tornato a cantare, dopo essere stato parte dei primi due dischi, il materiale è molto buono e non vedo l'ora di condividerlo, ma allo stesso tempo, lavorare con i Dimmu Borgir prende molto del mio tempo, quindi devo trovare il tempo di inserire anche questo nell'elenco delle cose da fare.

Akaah: Posso certamente immaginare! La nostra intervista si chiude qui, di nuovo grazie per il tuo tempo. Come sempre, se volessi aggiungere qualcosa o avessi qualche messaggio per i nostri lettori e i vostri fan italiani, ora puoi farlo!
Shagrath: Amo la pizza italiana (ride, NdR)!
Ovviamente non vedo l'ora di tornare, perché amiamo l'Italia e i fan sono sempre molto calorosi. Speriamo di passarci già nel 2018 con il tour per il nuovo disco e quindi: supportate la band e preparatevi per il nuovo album, perché non deluderà nessun vero fan dei Dimmu Borgir!



Claudio
Mercoledì 24 Maggio 2017, 17.12.47
5
Credo che la perdita di MUSTIS (il tastierista) e di ICS VORTEX (chitarra e clean vocals) sia stata devastante per i D.B. Mustis è un vero artista e compositore di musica classica: difatti Shagrath dice che le loro canzoni partono dalle tastiere e si sviluppano intorno ad esse.....e si sentiva Lasciar andare un pezzo da 90 come Mustis....non è sostituibile. Per quanto riguarda ICS VORTEX non so quanto incidesse a livello compositivo, ma i suoi intermezzi cantati con voci sovrapposte in diverse tonalità (non riproducibili dal vivo, ma non si può avere tutto) erano da brividi e spezzavano la monoliticità (e monotonia a volte) dello screaming classico di Shagrath. Poi hanno fatto scappare pure Snowy Shaw, che è un polistrumentista e testa pensante come poche..... La decisione di rimanere un trio - quando il gruppo fondamentalmente si esprime come sestetto - penso che inciderà negativamente nella produzione in studio. Capisco che spartirsi il malloppino in 3 e pagare ''a cottimo'' i restanti 3 turnisti, sia più conveniente che dividere la grana fra 6 membri in pianta stabile. Altrimenti non vedo altra ragione per restare in 3. Non ho grandi speranze nel nuovo disco.
nonchalance
Martedì 16 Maggio 2017, 12.15.56
4
@XXX: Sulla seconda parte ti rispondo io.. Ricordo che, nelle "vecchie" interviste, Silenoz diceva che Shagrath era l'unico (di loro..) che poteva campare di rendita. Probabilmente, aveva alle spalle una famiglia ricca! Poi, se ha degli hobby particolari questo non lo so..
XXX
Martedì 16 Maggio 2017, 11.54.57
3
non per polemizzare, ma le prime 2 domande mi sembrano un pò strane... "Come descriveresti l'esperienza di suonare con orchestra e coro? Quali sono state le principali differenze tra il concerto all'aperto del Wacken Open Air e quello invece al chiuso ad Oslo?" "come avete scelto quali canzoni suonare? Avevate delle limitazioni di carattere tecnico o legate al tempo a disposizione, oppure siete riusciti ad inserire tutte le canzoni che speravate di includere?" Cavolo....sono concerti del 2011 e del 2012! Sono passati 5 anni! Si ricorda ancora così bene tutti i dettagli di queste date e sulle discussioni sulla scaletta/problemi tecnico legali?! Poi, naturalmente, capisco che erano domande da fare (anche per cortesia professionale) vista l'uscita del DVD e le manovre dei nostri di rientrare in pista dopo tanto tempo. Però mi sarebbe piaciuto stuzzicare il nostro con più domande su quello che ha fatto in questi ultimi anni e, soprattutto, su come ha campato (lui e famiglia): più di 5 anni senza lavorare?! Non credo che i proventi dei DM glielo possano permettere! Che fa nella vita di tutti giorni? di che si occupa?!
nonchalance
Lunedì 15 Maggio 2017, 23.53.08
2
Peccato che "progenies" non sia un album.. Comunque sì, ultimamente hanno perso più l'appeal che l'ispirazione.
Hitomi Tanaka
Lunedì 15 Maggio 2017, 13.31.57
1
Sono un grande fan dei Borgir,mi è piaciuto anche progenies, ma dopo quell'album sono scaduti terribilmente. I riffs sembrano incollati con lo sputo e il tutto risulta slegato e senza una buon filo conduttore. Parlano di crescita e ci può anche stare dopo tanti anni di carriera. Purtroppo però a me così non piacciono.
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