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19/04/24
MARLENE KUNTZ
NEW AGE, VIA TINTORETTO 14 - RONCADE (TV)
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THE SUBSTITUTE - # 1 - Mark Tornillo
21/08/2017 (2538 letture)
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Giorni fa, stavo leggendo i commenti in calce ad una discussione che si svolgeva in rete e l'argomento era attinente alla sostituzione del cantante storico degli Accept, un'icona come Udo, con Mark Tornillo. Come accade nel 90% dei casi almeno, la posizione degli intervenuti era sempre la stessa: "Quello nuovo sarà anche bravo, ma per me gli Accept sono solo quelli con Udo". Non importa quanto il nuovo sia bravo, adatto, addirittura migliore se comparato al rivale al giorno d'oggi, solo un'idea in mente: un gruppo è tale solo se resta quello degli inizi; almeno in certi componenti fondamentali. Da qui l'idea di affrontare la questione in una serie dedicata all'argomento.
SOSTITUTO COLPOSO Accade quasi sempre. Una band nasce, cresce e comincia a produrre dischi importanti; a volte epocali. Poi gli anni passano, le situazioni personali cambiano, le tensioni cominciano a farsi sentire, o magari qualcuno perde interesse nel progetto e decide di lasciare il gruppo o viene allontanato dagli altri. A questo punto possono accadere due cose: o tutto si sfalda e la band si scioglie (salvo ripresentarsi dopo un periodo più o meno lungo e con line-up mutata, ed in questo caso si può inserire nella seconda fattispecie), oppure decide di proseguire inserendo un nuovo elemento in formazione: Il Sostituto. Ed è proprio qui che si verifica un curioso fenomeno tipico di ambienti poco aperti al nuovo e fortissimamente connotati da una dedizione che supera di gran lunga quella comunemente riservata alle normali passioni. Quello della non accettazione del nuovo arrivato. Ed è proprio questo l'oggetto di questa serie, il parlare di questi musicisti spesso posti in situazioni sgradevoli senza colpe (anzi, potendo spesso vantare parecchi meriti), e più ancora di analizzare in coda al pezzo i meccanismi che da un lato testimoniano quanta irrazionale, irrefrenabile passione nutriamo per ciò che amiamo, ma dall'altro come quel tasso di irrazionalità che ci contraddistingue sia superiore persino a quello degli ultras del calcio. E ce ne vuole.
TORNI LLO STESSO A CANTARE DA NOI Nel caso degli Accept, è perfettamente comprensibile che l'affetto per Udo sia sconfinato. Sia perché è il cantante di Wuppertal ad aver fondato la band in un'epoca ormai lontanissima, sia perché la sua voce al vetriolo è presente su tre o quattro dischi che possono essere definiti necessari per lo sviluppo dello speed metal di marca teutonica. Nel loro caso, inoltre, la sostituzione è doppia e quindi, per ragioni che verranno anch'esse affrontate in chiusura, ancor più funzionale allo sviluppo di questo scritto. Già nel caso di David Reece, infatti, l'ingresso in formazione dello statunitense, complice anche la virata verso suoni meno "acceptiani", non era stato salutato da ovazioni unanimi. Il tutto poteva però essere spiegato anche dal parziale tradimento dell'attitudine musicale della band di Eat the Heat. Quando però è stato il turno di Mark Tornillo (ex TT Quick, valida band anni 80), la situazione è diventata per alcuni versi paradigmatica. Tornillo è un cantante esperto, di buona presenza on stage, in possesso di un timbro perfettamente adatto ad interpretare credibilmente il vecchio ed a proporre al pubblico il nuovo. Persino in grado di fornire un buon apporto in sede di scrittura. Insomma: un acquisto a tutti gli effetti ottimale. Finanche le critiche di Udo nei suoi confronti servono a rendere la misura della sua "giustezza". Eppure molti, moltissimi fan e pur apprezzando nel complesso gli Accept del terzo millennio, continuano a considerare il gruppo degno di essere chiamato tale solo con Udo al suo interno.
TORNILLO? ERA IN FUORIGIOCO DI ALMENO TRE MILLIMETRI "Devono cambiare nome"; "Lui è bravo, ma questi non sono gli Accept; "Per me gli Accept sono solo quelli fino a Restless and Wild"; "Tanto ho smesso di seguirli nel 71 prima che diventassero commerciali" e via discorrendo. Non importa quanto Tornillo sia assolutamente perfetto per la parte e, soprattutto, che il materiale targato Accept uscito tra il 2010 ed oggi sia assolutamente valido, disco solista di Hoffmann compreso. La maggior parte della gente non accetta le sostituzioni di personaggi storici e/o carismatici all'interno di una band. E questo porta ad una riflessione per alcuni aspetti singolare. Quando si parla di metalheads, di gente che come noi vive la propria passione giornalmente magari da decenni a questa parte, che trepida aspettando i giorni che li separa dall'uscita di un disco o dalla partecipazione ad un Fest (io stesso sto vivendo questa situazione, dato che scrivo queste righe a pochi giorni dalla partenza per l'Agglutination), che è capace di discorrere per ore de visu od in rete della bontà del lavoro di un nuovo entrato in una certa realtà musicale, di scannarsi verbalmente sulle sfumature produttive inserite in un album dopo il cambio di studio di registrazione, somigliamo in modo sconcertante ai giornalisti ed agli ultras del calcio. Quelli che si insultano per ore al bar o davanti alle telecamere per un fuorigioco di tre millimetri o che negano l'esistenza di uno di tre metri perché la telecamere non erano in asse di due centrimetri e la pettinatura dell'erba rizollata otto anni fa falsa la prospettiva. Sia nel modo di vivere la musica, che in quello di manifestare la propria passione. Quelli che si ammazzeranno interpretando a piacimento le immagini del VAR. Eppure, c'è una sconcertante differenza tra quelli i calciofili -comunemente i più accesi e numericamente presenti- ed i metallari medi.
FORMAZIONE: TOTTI, MARADONA, ZOLA E TORNILLO. IN PANCHINA... Partiamo dal presupposto che il malato di calcio pensa giornalmente al suo morbo, segue con viscerale passione le sorti della squadra per la quale tifa e pur essendo spesso un personaggio al limite per quanto riguarda la gestione della propria passione, non si sognerebbe mai di fare ciò che noi facciamo con "I Sostituti". E molti di noi sono malati sia di metal che di pallone. Fateci caso: quante volte il giocatore storico -non importa la categoria- quello più rappresentativo, ha mollato la squadra per la quale tifiamo? Proprio quel calciatore che aveva segnato il gol decisivo in quella finale, sul quale si era basato un ciclo vincente, che aveva fatto la trafila dalle giovanili e poi era diventato una bandiera. E quando questo giocatore è stato venduto/se ne è voluto andare o quando ha semplicemente smesso di giocare, la squadra ha forse continuato in dieci o si è addirittura ritirata dal campionato? Quando Maradona ha rotto con la società, il Napoli ha smesso di competere? Ha schifato Zola come sostituto? La Roma ha pensato di ritirarsi dalle competizione perché Totti ha smesso? L'Inter si è data al ping-pong quando Ronaldo è passato al Real? La Juve non ha forse già acquisito il possibile sostituto di Buffon, addirittura mentre Buffon è ancora titolare? Quel che conta non è forse la squadra e come gioca, quali risultati continua ad offrire a dispetto dei cambi in rosa, peraltro necessari ed inevitabili? In sintesi: conta la maglia od i giocatori che la rappresentano di annata in annata? Fate un giochino simpatico: prendete la formazione attuale della vostra squadra del cuore e confrontatela con quella di tre o quattro anni fa appena. Quanti giocatori ne fanno ancora parte? Uno? Due? Tre? Nessuno? Eppure continuate a tifare per la maglia, gioite per una partita vinta giocando bene (anche male) e per il risultato a fine campionato se in linea con le aspettative o superiore, criticate ferocemente se inferiore, ma non avete smesso di tifare perchè sono cambiati gli interpreti. Ed allora, perché un gruppo musicale con decenni di attività alle spalle non dovrebbe cambiare mai formazione? Perché dovrebbe necessariamente restare sempre con "gli stessi 11" per lustri e lustri? L'importante non è forse che continui a sfornare dischi di buon livello e concerti coinvolgenti?
FORZA ROCCACANNUCCIA F.C.!! Prendiamo ancora il caso degli Accept. Certo, ci si affeziona ai dischi ed alle persone, anche perché spesso quei vinili/CD e quei musicisti non rappresentano solo note disposte nella giusta sequenza, ma giovinezza, singoli ed irripetibili momenti di vita che abbiamo legato alla loro presenza, stati d'animo saldati ad esperienze che abbiamo interiorizzato e cristallizzato in una foto di un gruppo che certe facce rappresenteranno quindi per sempre. E quando queste facce cambiano, ci sembra che qualcuno ci derubi di qualcosa, che modifichi proditoriamente un pezzo di passato che è solo nostro e deve rimanere per sempre come lo ricordiamo, che ci raggiri. Ma tutto questo a volte è quasi sempre inevitabile. Il mutamento fa parte della vita e fa in modo che non sia un monotono scorrere di prevedibili eventi. La Juve, l'Inter, il Milan, il Roccacannuccia F.C. devono annualmente operare dei cambi, anche molto dolorosi a volte, ma i loro tifosi, pur rimpiangendo le formazioni ed i singoli che negli anni hanno regalato momenti che nessuno può più toglierli, continuano a tifare per la maglia. Magari bestemmiando come un deathster davanti alla suocera che gli regala il CD di Ligabue quando quel nuovo giocatore sbaglia un dribbling o regala palla agli avversari, pensando spesso al campione che non è più in squadra e che magari ha "tradito" passando alla squadra rivale, ma tifano. E non chiedono che il Milan cambi nome in Rossonerese perché non c'entra più nulla con la formazione alla quale si eravano appassionati fin da bambini e, addirittura, non ha più nemmeno una proprietà nazionale al pari di altri club. Così come gli Accept non sono più un gruppo prettamente tedesco; da anni. Ed allora, anche nel caso del buon Tornillo e di tutti i personaggi che incontremo nelle puntate seguenti di questa serie, non è forse più importante la squadra/band ed il fatto che giochi/suoni bene anche senza il campionissimo, di tutto il resto? Anche perché quanti e quali campioni non avremmo mai scoperto senza l'abbandono dei mostri sacri? Ho citato Zola, ma potremmo segnalarne moltissimi altri. Quanti grandi musicisti sottovalutati hanno avuto una chance proprio perché hanno trovato un posto in un gruppo che prima era coperto alla grande? Ed a margine: quanti di voi conoscevano il lavoro dei TT Quick prima dell'entrata di Mark tra le fila degli Accept? Nel calcio i nuovi arrivano a coprire un buco che non hanno creato. Giocano e se fanno bene la squadra gira, vince e nessuno si sogna per questo di discutere, revocare o dimenticare i successi passati. L'importante sono la squadra (gli interpreti) e la società (la capacità di amministrare l'attività), non il singolo.
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X Blessed. Dai Beatles. |
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Bella disamina Hell bove. |
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Però più che del compositore classico, i gruppi attuali sembrano maggiormente derivazioni delle orchestre classiche, tanto che la composizione originale di brani da parte dei membri del gruppo come prassi comune è un fenomeno relativamente recente. |
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Questo è uno spunto davvero interessante. |
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Per tradizione, cultura, geografia, una squadra è un gruppo che rappresenta più di 11 pallonari. È una comunità che, storicamente, accetta i cambiamenti si un gruppo "impersonale" che porta avanti un nome. Solo di recente c'è qst esasperazione della persona, strapagata, da cui pare dipendano le sorti del campionato e che viene tacciato di tradimento qnd cambia casacca... Una band rappresenta solo se stessa, la sua musica legata all'espressione artistica e unica dei singoli. Più che di una cultura campanilistica è estensione delle aspettative artistiche che una volta corrispondevano ad un singolo, una personalità. Per semplificare, una squadra di calcio viene dal concetto di esercito dove sono ammessi x costituzione dei sostituti, la band è invece fatta da un Mozart scisso in più componenti ognuno dei quali teoricamente unico, a meno owiamente di leader compositivi che "usano" gli altri cm strumentisti. |
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Interessante questa nuova rubrica! |
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Raven, hai citato a caso la vendita di kalinic per simeone? Sei tifoso viola? O uno strisciato? Comunque, alcuni gruppi con il cambio di cantante hanno fatto un bel salto di qualità, gli helloween con Deris hanno preso Batistuta, ovvero un attaccante che fa tutto e segna tanti gol. |
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Se non ho sbagliato a capire, dovtebbe essere il primo di una lunga ( e infinita) serie di 'disgrazie' .....deep purple, black sabbath, iron maiden, judas priest, exodus, artillery, razor, destruction, anthrax, helloween, solo per fare i primi nomi che mi vengono in mente .... complimenti per questa nuova saga di articoli. Avete trovato il modo di far 'fondere' le tastiere dei computer a tutti i metallari che giustamente avranno ognuno di loro le 'giuste' osservazioni da fare ... evviva. |
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Onestamente amavo gli Accept di Udo e amo gli Accept di Tornillo anche perché le timbriche non sono diametralmente opposte, Un esempio di cambio radicale di impostazione vocale e musicale c'è stata nei Black Sabbath col cambio Ozzy Dio anche in questo caso il mio amore incondizionato per i B.S. non è cambiato di una virgola, anzi. Altro discorso è tra Halford e Owens o tra Hagar e Roth dove pur apprezzando le qualità canore dei sostituti non sono mai riusciti a farmi esaltare. Altro discorso poi se, se ne fosse andato Lemmy o Van Halen allora in quel caso meglio lo scioglimento. Nel calcio poi le bandiere sono ormai finite da un pezzo penso che l'ultimo sia stato Totti per il resto ormai sono solo mercenari e non mi sento di dargli torto. |
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Bellissimo articolo e tema... "scottante"! Io la chiamo "sindrome del figlio abbandonato"...un mio caro amico ad esempio porta ancora il lutto perchè Fish non è più nei Marillion (30 anni!), ed al sentire il nome di Steve Hogarth reagisce come Dracula davanti ad un crocefisso. Se da una parte posso capire, fino ad un certo punto, il partito del "era meglio cambiassero nome" dall'altra, personalmente, comprendo molto meno chi insulta una band dandole della "cover band"... se un membro per quanto importantissimo decide di fare altro o si comporta in modo tale da non potervi più rimanere gli altri avranno il sacrosanto diritto di continuare... con lo stesso nome! |
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@Raven commento 10: effettivamente...ma uno è anche contento ormai e nonostante tutto se dopo l'uscita dall' Inter R. Carlos sia diventato uno dei più grandi bomberman del calcio anche se andato a un altra squadra. Cosa similmente per un cantante che va a un altra band e fa il botto |
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X Raven. Dipende, se l'insieme decide di guardare avanti, come Han fatto gli Helloween ad esempio, è un conto. Se il tutto si riduce a sfornare album copie del passato, seppur decenti, interrompendo un percorso, per me è no. |
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Nonostante mi affezioni ai singoli artisti do sempre più importanza al risultato finale. Il caso Accept non lo conosco bene perchè degli accept ho solo i primi 5 dischi con Udo e non li ascolto da parecchio. Per dire, anche se ci fosse ancora Udo non li ascolterei lo stesso perchè prediligo tutt'altro. Comunque si, se il sostituto ha carisma, giusta attitudine e non una fotocopia del predecessore io lo supporto alla grande. Un buon esempio possono essere i Van Halen, gli Halloween, oppure i Red hot con One hot minute etc etc... Il caso Judas è troppo atipico. Ripper era un tenerone spaesato e io mi ci ero affezionato. Inoltre ho adorato jugulator. |
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Fermo restando che preferirei restare IT e quindi su Tornillo, la discriminante è sempre la stessa: la qualità del risultato ed il voler fare il bene della società. Chi viene inserito in squadra è funzionale al progetto? E la squadra gioca bene oppure è solo fumo per accontentare i tifosi tipo Gabigol o il ritorno di Cassano? |
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Quando le sostituzioni avvengono in modo graduale, non eccessivamente traumatico e garantiscono qualità e continuità ad un gruppo io sono favorevole. Ad esempio ho fatto molta fatica ad accettare todd al posto di tate, ma ora lo ritengo un ottimo e degno sostituto e sono contento che sia lì dov’è. Ma comunque ci sono esempi infiniti dove alcuni personaggi sembrano veramente insostituibili, solo l’idea mette i brividi…ad esempio metallica senza james, maiden senza harris, slayer senza araya, soundgarden senza cornell, mercyful senza diamond…però è anche vero che i cloni più o meno espliciti (tornillo, la torre…) fanno leva sulla nostalgia e sul fatto che nessuno vuole che il giocattolo si rompa per continuare a celebrare il prorpio mito all’infinito, e quindi tutto è possibile. Ad esempio proviamo ad immaginare gli acdc con Storace, i mercyful con il cantante degli attic, gli aerosmith con corabi. Fascinoso, ma anche morboso se vogliamo, io preferisco cercare comunque nuovi stimoli nei gruppi nuovi, per non morire di nostalgia e vivere negli anni 80 e 90 in un eterno loop. |
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Grande Raven, mi piacciono i tuoi giochi di parole... ne prendo una soltanto, posso? NECESSARIO. Ecco, secondo me, ci sono sostituzioni che possono ritenersi necessarie ed altre proprio no. Per riprendere il tuo paragone pallonaro (puoi fare di molto meglio) se un giocare mi si scassa o cambia maglia, allora la sostituzione potrebbe essere necessaria. Potrebbe. Se invece il giocatore viene sostituito perchè non cammina più... beh allora il discorso è diverso. Era NECESSARIO sostituire Brian Johnson con Axl Rose? NO, tanto volente o nolente gli ACDC lo show lo hanno finito da tempo. Mi sembra tanto che il signor Angus sia disposto a seppellire vivi compagni e fratelli pur di continuare.. cosa? Ah, a suonare Thunderstruck dal vivo, tanto quella vuole sentire chi va agli show... se bnon fanno Decibel o Big Gun va bene uguale. Stesso pensiero per gli Accept. Hanno già dato tanto alla musica e non ha detto il dottore che si debba giocare in eterno. Sorry per la divagazione, ho preso spunto da Udo per togliermi un sassolino dalla scarpa... amavo Angus Young ma le ultime evoluzioni mi fanno pensare che vada internato in manicomio. |
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Colpa del sostituto o di chi prese un ottimo terzino per farlo giocare da centravanti? Siamo sempre là: se chi subentra viene utilizzato nel modo giusto e chi fa il regista continua a dettare il gioco come sempre, perché non tifare più per la propria squadra. Riguardo alla questione mercenari: io per primo ho una visione romantica del nostro mondo, ma è un dato di fatto che i "mercenari" esistano massicciamente anche nel metal e che sia inevitabile, dato che parliamo di professionismo. |
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Signori, va tutto contestualizzato nel genere richiesto. A me il calcio fa cagare quindi evito paragoni calcistici, ma era palese ad esempio che Bailey non avrebbe mai retto il paragone con Dickinson, che cacchio lo presero a fare? per me resta un mistero... |
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P.S. Che Zola avesse militato negli ACCEPT mi era del tutto sfuggito..... |
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X Raven (9). Razionalmente si. X non riportare il discorso OT rimando a quando e se uscirai col capitolo a me ostico. Cito solo uno striscione della Curva A del San Paolo:Al Di La Del Risultato! |
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Chiaro che se vendi R. Carlos e prendi Pistone... |
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" non è forse più importante la squadra/band ed il fatto che giochi/suoni bene anche senza il campionissimo, di tutto il resto? ". Chiaramente tutto dipende dalla qualità della resa. Se il gruppo non regge è chiaro che il sostituto non può che essere coinvolto nel marasma generale, specie se magari è lui a dare il colpo di grazia. Ma se la musica scritta è buona ed il sostituto almeno dignitoso... |
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Lapsus imperdonabile: Giordano o Carnevale. |
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Confermo l'approccio di entropy "il buon mark ha spazzato via tutti i miei pregiudizi", ma confermo che, restando sulla metafora calcistica di Raven, mi ci sono voluti campionati interi per superare le perplessità iniziali (ebbene sì, lo ammetto, sono uno degli "scottati" dall'arrivo di Reece/Pistone al posto di Roberto Carlos/Udo ). |
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Ne nascerà sicuramente una serie di articoli interessanti e prevedo molto dibattuti. Il paragone col calcio rende l'idea xfettamente, ma regge fino a un certo punto. I tifosi sono consapevoli da sempre di avere a che fare con dei mercenari. Totti rappresentava forse l'ultimo baluardo dell'attaccamento alla maglia. Noi musicofili abbiamo forse un'idea + romantica, abituati a personaggi come LEMMY. Però va anche detto che l'idea del sostituto o del "traditore", il calcio insegna, va trattata a seconda della situazione (i recenti casi Higuain e Bonucci, e penso molto all'avvicendamento SCOTT-JOHNSON e poi AXL). E se vale l'idea che sia Maradona o Zola che Bagni o Carnevale sempre e comunque FORZA NAPOLIII!!, lo stesso non vale x la nostra Band del cuore. E' vero che non c'è mai una via unica per giudicare nulla, ma se TORNILLO negli ACCEPT non mi scandalizza affatto, non basteranno tutte le vie del Signore a farmi digerire un disco recante il Logo degli AC/DC con AXL al posto di un JOHNSON, messo magari da parte come un'inutile zavorra. Ma sto mica correndo troppo? Mi fermo qui. Sempre e comunque FORZA NAPOLI!!! |
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Dipende molto dallo stile del gruppo. Esempio se devo sostituire un cantante lirico il livello tecnico deve essere uguale o superiore, se devo sostituire un marcione che raglia nel microfono, probabilmente il fattore tecnico sarà meno preponderante e forse sarà più importante l'impatto scenicoe il carisma che non l'aspetto puramente tecnico... |
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In effetti è difficile rimanere oggettivi nel valutare il sostituto. Anche perché spesso le band con i primi album hanno sfornato capolavori o cmq i loro migliori album ( e anche perché spesso noi metallari non siamo in grado di scalzare dalle nostre classifiche i capolavori del passato). In effetti tra le varie scuole di pensiero spesso sento dire che i maiden con di anno erano un altra cosa ( e quindi anche il buon bruce essere trattato da sostituto). Nel caso in questione mi sento di dire che gli accept si sono regalati una seconda giovinezza e il buon mark ha spazzato via tutti i miei pregiudizi. I suoi album sono molto meglio e più freschi degli ultimi con udo (Death row e objection), e mi viene da pensare che il risultato magari sarebbe stato peggiore con udo (nont anto per pla performance, ma per la chimica tra i membri del gruppo)... |
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Non c'è mai una via unica per giudicare nulla Per restare nella metafora calcistica: magari certe volte non si parte più per vincere il campionato, ma anche competere per la zona UEFA per regalare soddisfazioni ai tifosi. Si cede Kalinic e si prende Simeone e sulla carta sei più debole, ma magari a fine campionato il ragazzino avrà fatto i suoi gol e col tempo -forse- potrà fare anche meglio del suo predecessore |
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Insomma, difficile esaurire l'argomento restando brevi. Tornillo semplicemente NON mi piace perché il suo cantato sembra quello di uno col piede nella fossa. E poi occorre guardare bene la ragione delle reunion. Quasi sempre per soldi, e la passione/affiatamento non sono gli stessi di prima. I Maiden post reunion mi piacciono ma credo sia evidente che Bruce e Steve si sopportino e basta. Ed i risultati sono altalenanti. I Priest si sono divisi e riuniti per questioni personali di Rob che tutti credo conoscano. Degli Helloween post reunion apprezzo alcuni album (the dark ride ad esempio) ma boh....non è la questione Kiske/Deris il problema, ma l'affiatamento e la Capacità di scrivere un grande album se dovessero tornare davvero insieme. Mangini mi piace di più di Portnoy perché meno "invadente "....insomma non trovò una via univoca per giudicare i sostituti |
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Complimenti caro Raven, un articolo molto bello che, senza essere pedante, tocca tutti i punti della questione. Mi esprimo per primo, essendo MOOOOOOLTO toccato dalla questione, data la storia dei Priest. Nel giudicare i cambi di formazione, e la sostituzione di un membro storico, cerco sempre di valutare CHI si andava a sostituire. Con questo intendo ad esempio che se devi sostituire un numero uno e numero uno non sei (magari lo sarai, ma non oggi) allora subentrano altri fattori. Ad esempio Owens per me è risultato il miglior sostituto possibile per Rob, perché ha una grandissima voce, ed è riuscìto a riproporre bene i vecchi pezzi. I Priest sono VOLUTAMENTE cambiati con lui, e questo mi è piaciuto. Ha la stessa capacità interpretativa di Rob? No, ma oggi mi chiedo chi potrebbe cantare una Jugulator ad esempio se non Owens. Deris? Era il miglior sostituto possibile per Michael? Per me NO. Ma Michael è un numero uno e sostituirlo è impossibile, come per Rob. Possibile sostituire Dickinson con un altro numero uno? No, se non cambiando pelle. Quel che voglio dire è che alla fine giudico il risultato, inutile piangere sul passato. Il rientro di Halford mi ha dato almeno due dischi di alto livello (Nostradamus per me è un capolavoro), ma Jugulator resta una grande prova. The X Factor (linciatemi) mi piace molto, e non ce lo vedrei con Dickinson alla voce. |
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