|
29/03/24
500 HORSE POWER + GAIN OVER
BORN TO BE WILD MC PADOVA, VIA GUIDO NATTA 14 - RUBANO (PD)
|
|
DANKO JONES + PRIMA DONNA - Orion Club, Ciampino (RM), 30/11/2018
04/12/2018 (1355 letture)
|
INTRODUZIONE Arriviamo nei pressi dell'Orion Club attorno alle 21:30. Brutti segnali premettono che il pubblico non sarà quello delle grandi occasioni: il parcheggio vuoto, la strada buia e deserta da percorrere per entrare nel locale. In effetti ad ascoltare i bravi Prima Donna, band californiana di supporto, c'è soltanto qualche sparuto rocker e la situazione non cambierà molto per i Danko Jones. Intanto il gruppo capitanato da Kevin Preston , gemello separato alla nascita dell'attore Joseph Gordon-Levitt, concede un'ottima prestazione, con il frontman in palla a regalare spaccate e sbracciate di chitarra in pieno stile rock'n'roll. Ma a proposito di rock'n'roll ecco entrare i Danko Jones.
DANKO JONES Come consuetudine i nostri non si perdono in chiacchiere (almeno inizialmente) e piantano la prima terzina: I Gotta Rock, Sugar Chocolate e The Twisting Knife. Il frontman sembra voler risparmiare la voce per il momento, in ogni caso la prestazione vocale non sarà delle migliori, complici le date serrate del tour europeo che non lasciano spazio a grossi recuperi ed un sonoro veramente di bassa qualità. Il locale infatti, pur ospitando sempre nomi di un certo rilievo di questo genere musicale, stasera non pare attrezzato ed anche i bassi di John Calabrese ne risentono, risultando estremamente rimbombanti tanto da far sussultare il cuore in petto. Il leader nel suo primo monologo non può fare a meno di notare il poco pubblico (neanche un centinaio di persone), perciò scherzerà a più riprese sul dato numerico cavandosela con estrema esperienza e con tanto senso dell'humor, caratteristiche che di certo non mancano al canadese. Egli gioca con i presenti chiedendo di filmare tutto poiché perlomeno la prossima volta, quando saremo migliaia di persone, potremmo testimoniare di aver assistito a questo concerto; o ancora afferma che questa sarà la migliore data del tour, pentendosene immediatamente a causa della neonata pressione provata. Insomma un vero e proprio mattatore, uno show-man che durante le esibizioni si prodiga in espressioni assurde e linguacce, senza tralasciare lo scambio di battute col pubblico. Come si fa a non amarlo? Ma non è solo cabaret, ci sono anche le canzoni e quelle sono una bomba! Brani come First Date e Lipstick City in sede live sono sempre trascinanti, ma è sulla fase centrale che i Danko Jones regalano le gioie maggiori con due missili come Code of the Road e Gonna Be a Fight Tonight. Segue uno dei trittici migliori che include due delle tracks più famose della band (Full of Regret e Had Enough), estratte entrambe da Below the Belt e conosciute ai più per i video con attori Elijah Wood e sua santità Lemmy Kilmister. Burn in Hell non accenna a spegnere l'entusiasmo dei pochi presenti, mentre Lovercall non è osannata come dovrebbe. Forse dopo tanti anni alcuni si sono stancati di sentirla, io no. Danko presenta il nuovo singolo, We're Crazy, il quale farà da apripista all'album in uscita nel 2019 e chiude la prima parte con una performance vocale da applausi su My Little RnR, frutto della sua lenta ma costante crescita durante la serata. L'encore avviene dopo pochi minuti con tre brani storici della band, eseguiti in quasi tutti i live show, ovvero la leggendaria Play the Blues, She's Drugs e l'indiavolata Rock Shit Hot. John e Danko lasciano il palco, mentre il buon Rich Knox si concede ancora un po' ai fans stringendo la mano praticamente a tutti i presenti.
SETLIST DANKO JONES 1. I Gotta Rock 2. Sugar Chocolate 3. The Twisting Knife 4. First Date 5. You Are My Woman 6. Sex Change Shake 7. Lipstick City 8. Mango Kid 9. Code of the Road 10. Gonna Be a Fight Tonight 11. Full of Regret 12. Invisible 13. Had Enough 14. Burn in Hell 15. Lovercall 16. We're Crazy 17. My Little RnR ----ENCORE---- 18. Play the Blues 19. She's Drugs 20. Rock Shit Hot
CONCLUSIONI Fa un po' arrabbiare il fatto che una band del calibro dei Danko Jones non riesca a riempire un locale di piccole dimensioni come l'Orion. Che la responsabilità sia di qualcosa o di qualcuno in particolare? Colpa della poca pubblicità? Oppure meglio ricercare il colpevole nell'acustica imperfetta del posto, che può aver scoraggiato gli appassionati romani del genere? Magari più semplicemente l'hard rock stradaiolo, quello suonato col cuore e la passione, quello portato su modesti palchi da band con parecchia gavetta alle spalle, ebbene probabilmente non è esattamente il tipo di spettacolo che tira maggiormente adesso. Sta di fatto che l'esibizione è stata di livello e la modesta platea ha lasciato spazio al contatto diretto con i fans. Magari per la prossima occasione in quel di Roma seguiamo il consiglio/monito finale di Danko : next time bring more friends.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
6
|
Hai scritto bene, il locale non è adatto e molti conoscendolo preferiscono evitarlo. Perchè ancora si fa booking li?
Già un locale come Stazione Birra ha una reputazione molto migliore, capisco costi di piu ma che senso ha suonare in un club di merda e per di piu vuoto? |
|
|
|
|
|
|
5
|
Merda di correttore... i Danko Non l Danni... |
|
|
|
|
|
|
4
|
Suonavano ieri al Blah Blah i Primadonna. Li vidi a Brescia qualche anno fa davanti ad una marea di gente. Era un piccolo festival cittadino. Comunque bravissimo. I Danni mai visti ma ho qualche disco è sono davvero brevi? 100 persone? Dioffà.... |
|
|
|
|
|
|
3
|
Cento persone per Danko? Una vergogna!! Fossi in lui non verrei più in questo paese! |
|
|
|
|
|
|
2
|
Ben detto Alex |
|
|
|
|
|
|
1
|
Io c'ero concerto STREPITOSO! una vergogna il poco pubblico, band che avrebbero meritato molte più persone. Ma come si dice meglio pochi ma buoni e felici.
|
|
|
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
|
|
|
|
|
|
|
|