Nell'ambito della musica hard 'n heavy, gli argomenti storici sono stati una cospicua e costante fonte di ispirazione per numerosi gruppi e artisti. Pensiamo ad esempio agli Iron Maiden e al suo frontman Bruce Dickinson, che forte di una laurea in storia ha sempre dedicato ampio spazio a episodi e personaggi più o meno conosciuti in brani come Alexander The Great, Paschendale, Aces High oppure, per cambiare versante, ai Nile, che hanno tratto le idee per i loro pezzi dall'antica storia egiziana. Altri gruppi ancora vi hanno costruito sopra una intera carriera, e mi riferisco in questo caso ai Sabaton, specializzati in brani a sfondo guerresco. In tal senso è esemplare l'ultimo album The Last Stand, in cui ogni traccia è ispirata a una particolare battaglia. In tale disco appare il brano Blood of Bannockburn, che narra della battaglia più importante delle guerre di indipendenza scozzesi. I Sabaton, tuttavia, non sono stati né i primi né gli unici ad ispirarsi a questo particolare episodio storico. Ben 18 anni prima, infatti, i già citati Iron Maiden avevano pubblicato all'interno del bistrattato Virtual XI il brano The Clansman, opportunamente ripescato nel live Rock In Rio.
Quest'oggi parliamo però di un'altra band inglese che ha tratto ispirazione dallo stesso contesto storico, ovvero i Ten. Guidati dal prolifico cantante Gary Hughes, un personaggio che di certo non ama starsene con le mani in mano e che nel corso degli anni è stato coinvolto in numerosi progetti, sia come solista che a supporto di altri artisti, anche i Ten non hanno saputo resistere al fascino delle vicende di William Wallace e dei suoi compatrioti. Un anno dopo Virtual Xi, nel 1999, i Ten pubblicano Spellbound, quarto centro dopo una serie di album di hard rock melodico davvero notevoli e che all'epoca fecero guadagnare una discreta fama al gruppo. In tale album è contenuto il brano Red, certamente uno dei più emblematici del gruppo insieme a The Name of the Rose, contenuta nell'album omonimo. Come è facile intuire dall'introduzione, anche Red trae ispirazione dalla guerra d'indipendenza di Scozia e come The Clansman è probabilmente un prodotto della scia lasciata da Braveheart, noto film di grande successo uscito qualche anno prima, nel 1995.
Prima di analizzare il testo del brano, è necessario tuttavia fornire un minimo di contesto storico. Divisibili grosso modo in due periodi storici definiti, le cosiddette guerre d'indipendenza scozzesi hanno inizio nel 1292, in pieno medioevo, con l'incoronazione di John Balliol a re di Scozia, dopo una mediazione da parte di Edoardo Plantageneto, re d'Inghilterra, a causa dell'alto numero di pretendenti al trono. Nei suoi piani, Edoardo intendeva approfittarsi di Balliol e ottenere il suo appoggio e le sue truppe per iniziare una guerra contro i francesi. Balliol, però, strinse un'alleanza con questi ultimi, e questo diede alquanto fastidio a Edoardo, il quale, raccolta un'armata, nel 1296 invase la Scozia. Ebberò così inizio le prime battaglie contro gli invasori inglesi, battaglie che rinvigorirono il sentimento di nazione degli abitanti delle Highlands. Fino al 1306, la guerra vide assurgere a protagonista il già citato William Wallace, ma dopo la morte di quest'ultimo fu la volta di Robert Bruce, nominato Guardiano di Scozia e destinato poi a diventare re. Proprio Bruce fu l'artefice delle ribellioni che culminarono nella succitata battaglia di Bannockburn, nella quale l'esercito inglese, pur in netta maggioranza, fu sconfitto definitivamente dall'armata scozzese.
RED
The mist rolling in from the lochs to the Spey Will rise from the valleys as the dawn comes again We stand here together and prepare for the fray When today could leave our history in flames
La bruma che avanza dai laghi verso lo Spey Si alzerà dalle valli quando l'alba tornerà Siamo qui insieme e ci prepariamo alla mischia Mentre oggi la nostra storia potrebbe essere distrutta
I look on the faces that oppression has greyed The scars deep within that mark a lifetime in chains The stark legacies of a nation have changed As the history book begins another page
Guardo i volti ingrigiti dall'oppressione Le profonde cicatrici interiori che segnano una vita in catene La nuda eredità di una nazione è cambiata Mentre il libro di storia volta pagina
Le prime due strofe di Red, in cui il brano inizia come una ballad sorretta dalla chitarra acustica, sono un fermo immagine sui luoghi caratteristici della Scozia (i laghi e il fiume Spey) e sugli uomini che si apprestano ad affrontare la battaglia imminente. Narrate dal punto di vista delle popolazioni scozzesi, esse pongono l'accento sull'importanza del momento e su ciò che ne seguirà, e questo si riflette in espressioni quali "La nuda eredità di una nazione è cambiata/mentre il libro di storia volta pagina". Gary Hughes si erge quindi a narratore di un giorno che riscriverà la storia o che, al contrario, potrebbe lasciare la Scozia devastata.
The strong urge to fight that was never overcome The spirit burning bright that we shielded from the huns The lost mother tongue never spoken in the light Will echo in their ears tonight
Il forte desiderio di combattere che mai fu sopraffatto Lo spirito dall'intenso ardore che proteggemmo dagli unni La lingua madre perduta, mai pronunciata alla luce Riecheggeranno nelle loro orecchie questa sera
La terza strofa, che introduce il ritornello, è la prosecuzione della storia: descrive i sentimenti verso l'oppressione subita dal popolo scozzese nel corso dei secoli ed è un grido di liberazione e di volontà di rivalsa sull'invasore, dapprima gli unni, ora gli inglesi. Sebbene sia un testo decisamente esplicito, le immagini che evoca sono estremamente potenti, essendo incentrate sullo spirito combattivo delle truppe, e trasportano l'ascoltatore in un mondo passato, rendendolo parte di una realtà antica, tramandata grazie alle leggende.
For now the last cry of battle has returned to the glens The clan fires are burning in the highlands again We'll fight 'till the flag of freedom flies overhead 'Till the evil-hearted tyranny is dead And the colour of the battlefield is red
Poiché ora l'ultimo grido di battaglia è ritornato nelle valli I fuochi dei clan bruciano nuovamente nelle highlands Combatteremo finché la bandiera della libertà sventolerà sopra di noi Finché la tirannia dal cuore malvagio sarà morta E il campo di battaglia sarà tinto di rosso
Il ritornello celebra la futura vittoria delle genti delle Highlands, con i fuochi che tornano a splendere sulle colline, nonché l'ostinazione del popolo scozzese, che combatterà fino a distruggere la malvagia tirannia che lo opprime. Si comprende a questo punto il titolo del brano, Red, colore del sangue dei nemici (ma anche degli stessi membri dei clan) caduti sul campo di battaglia. Musicalmente, il coro riflette le parole delle liriche, che da una tutto sommato pacata descrizione diventano una vera e propria dichiarazione di guerra, un inno al patriottismo ma anche alla libertà. Quando il titolo viene pronunciato, la canzone si trasforma in un incalzante up-tempo caratterizzato dalle sferzate di chitarra ad opera di Vinny Burns. La spiccata orecchiabilità del ritornello è da ricercarsi, oltre che nella melodia, negli artifici linguistici utilizzati da Hughes. Sono da notare in particolare l'abbondanza di suoni liquidi (last, glens, clan, highlands, ma anche di rotativi quali overhead e evil-hearted tyranny) e la loro contrapposizione con la riuscitissima allitterazione contenuta nel verso "We'll fight 'till the flag of freedom flies overhead".
From east where the mountains meet the sea to the west We are legion united by the cause from the rest They won't find us wanting when our steel's to the test I know every man and boy will give his best
Da est, dove le montagne incontrano il mare, fino a ovest Siamo una legione unita da una causa comune Non ci troveranno impreparati quando il nostro acciaio sarà messo alla prova Io so che ogni uomo e ragazzo darà il meglio di sé
We stare with defiance and our eyes are ablaze We will kill every man who tries to stand in our way We'll cut out their hearts and send them back where they came For our claymores will send them to the grave
Il nostro sguardo è sprezzante e gli occhi sono in fiamme Uccideremo ogni uomo che si porrà sul nostro cammino Strapperemo loro il cuore e li ricacceremo da dove sono venuti Perché le nostre claymore li spediranno nella tomba
Nelle due strofe che seguono, il narratore fa una panoramica sulle truppe che si preparano al conflitto, forti del loro coraggio e armate fino ai denti. Si passa da una dichiarazione di fratellanza di genti unite da una causa comune a cruente immagini guerresche, che minacciano un futuro decisamente poco roseo per il nemico. Il testo cita inoltre le tipiche spade a due mani claymore, in uso tra i clan scozzesi nel tardo medioevo. Il nome, tuttavia, sembrerebbe essere stato introdotto intorno al 1700, molto dopo le battaglie descritte nel brano.
They can't turn the tide, now the battle has begun The devil take the man, when his soul is on the run The land will return to her long forgotten sons To cherish in our hearts tonight
Non possono cambiarne il corso, la battaglia è cominciata Il diavolo si impossessa dell'uomo, quando la sua anima è in fuga La terra ritornerà ai suoi figli da lungo tempo dimenticati E questa sera la porteremo nel cuore
Ormai la battaglia per cui le truppe si preparavano nelle strofe precedenti è cominciata, è troppo tardi per cambiare strada e darsi alla fuga. La figura del diavolo prende possesso degli uomini e il narratore descrive le sorti della terra che tornerà in possesso dei suoi figli, certo che la battaglia sarà vinta e la terra invasa dall'oppressore sarà liberata.
For now the last cry of battle has returned to the glens The clan fires are burning in the highlands again It's time for the million cast aside to be free For we'll drive oppression back into the sea We'll die for the children and the wives we defend The lives and the memories of the proud-hearted man We'll fight 'till the flag of freedom flies overhead 'Till the evil-hearted tyranny is dead And the colour of the battlefield is red
Poiché ora l'ultimo grido di battaglia è ritornato nelle valli I fuochi dei clan bruciano nuovamente nelle highlands È tempo di libertà per chi è stato messo da parte Perché ricacceremo l'oppressione nel mare Moriremo per i bambini e le mogli che difendiamo Le vite e i ricordi di uomini orgogliosi Combatteremo finché la bandiera della libertà sventolerà sopra di noi Finché la tirannia dal cuore malvagio sarà morta E il campo di battaglia sarà tinto di rosso
L'ultimo ritornello, il cui testo si discosta leggermente dal primo, culmina con un break strumentale in cui a farla da padrona è nuovamente la chitarra di Vinny Burns, chitarrista piuttosto sottovalutato ma dotato di notevole gusto e di una discreta personalità nello stile, per poi ripetersi un'ultima volta prima della fine del brano. Sebbene il titolo della rubrica sia Cryptic Writings e il testo di Red non sia così criptico da prestarsi a differenti interpretazioni, essendo l'argomento e l'intento narrativo abbastanza palesi, il brano è senza dubbio uno dei più fulgidi esempi di come la potenza strumentale dell'hard rock è riuscita a coniugarsi magistralmente con la storia in esso narrata.
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