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19/04/24
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OBSCURA - Legend Club, Milano (MI), 16/02/2019
20/02/2019 (1557 letture)
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Milano, Legend Club, 16 febbraio 2019. Unica tappa italiana del tour europeo degli Obscura a supporto del nuovo album Diluvium: un appuntamento imperdibile per gli amanti del death metal di stampo più tecnico e sperimentale. Partiamo quindi alla volta della periferia milanese e, una volta arrivati sul posto, bastano pochi minuti di coda per entrare dopo l'apertura delle porte. Una volta dentro, prendiamo posizione vicino al palco sulla destra, in modo da poter godere appieno lo spettacolo seppur stando lontani dal pogo che si scatenerà di lì a poco.
FIRST FRAGMENT Sarò sincero, non conoscevo la band in questione (se non di nome) fino a pochi giorni fa. Avevo cercato qualcosa su YouTube e ascoltato il loro unico full-lenght Dasein giusto per non arrivare completamente impreparato, ma non ero rimasto particolarmente impressionato dal loro death metal ipertecnico con evidenti richiami ai maestri Necrophagist; sono comunque curioso di sentirli live per vedere se cambierò idea. Alle 19.30 ci sono solo poche decine di persone davanti al palco, ma la band canadese riesce subito a coinvolgere i presenti grazie a un divertente siparietto del batterista. Dalla nostra posizione abbiamo la possibilità di osservare da vicino le dita del bassista Dominic Lapointe sfrecciare sullo strumento, spettacolo che non si vede tutti i giorni. In generale, la band si dimostra abbastanza padrona del palco e ci regala una buona esibizione, anche se un po' distaccata dal pubblico: unica pecca, la cassa della batteria completamente inesistente. Ma tutto sommato non ci possiamo certo lamentare, e sicuramente darò ai First Fragment un'altra possibilità anche su disco.
ALLEGAEON Arriviamo al momento più atteso della serata per quanto riguarda il sottoscritto. Gli statunitensi Allegaeon sono reduci dall'ottimo Proponent for Sentience del 2016 e, a giudicare dal nuovo singolo Stellar Tidal Disruption rilasciato pochi giorni fa, sembrano del tutto intenzionati a ripeterne il successo ad aprile con il nuovo Apoptosis. Per quanto riguarda lo show, un problematico soundcheck avrà delle ripercussioni sull'udibilità delle chitarre soliste durante il set: un vero peccato, essendo la coppia d'asce Greg Burgess/Michael Stancel uno dei punti di forza della band. Ciononostante, la performance lascia tutti soddisfatti, anche grazie alla capacità del frontman Riley McShane di attirare continuamente l'attenzione del pubblico, che rimane coinvolto dall'intro di All Hail Science fino alle ultime note di Beyond ( God I Am) . Anche il nuovo singolo fa un'ottima figura e si inserisce alla perfezione nel repertorio vicino a pezzi da novanta come 1.618.
FALLUJAH Ed eccoci al più grande punto interrogativo della serata. I californiani arrivano da uno stravolgimento di line-up che ha visto allontanarsi il vocalist Alex Hofmann e il chitarrista Brian James. E se il growl cavernoso di Hofmann di sposava alla perfezione con le imponenti parti tastieristiche protagoniste degli ultimi lavori, lo stesso non si può dire della vocalità della new entry Antonio Palermo. Gli interessati sono molti e l'afflusso di pubblico sotto il palco aumenta, ma bastano pochi minuti per realizzare di essermi preoccupato per nulla. Nonostante faccia uno strano effetto sentire classici come Abandon e Scar Queen con delle vocals così diverse, simili a quelle che troviamo in molti gruppi deathcore, il nuovo singer si inserisce bene nel muro sonoro creato dagli altri membri del gruppo e fa immediatamente suo il palco. La scaletta consiste principalmente da brani tratti da The Flesh Prevails e Dreamless, con due pezzi provenienti dal nuovo Undying Light in uscita a marzo: trattasi di Ultraviolet, singolo già rilasciato che aveva fatto un po' storcere il naso ai fan di lunga data, e Last Light, golosa anterprima che sembra riprendere le sonorità di Dreamless e non fa altro che aumentare le aspettative per il nuovo album.
OBSCURA Sono quasi le 22 e l'attesa per gli headliner si fa sentire. Viene smontato il drum kit utilizzato dalle band fino a quel momento e il palco viene preparato per l'entrata in scena degli Obscura: tutto il pubblico si accalca e appena si ode l'intro di Emergent Evolution inizia il delirio. A livelli di presenza sul palco, la disparità con le band che li hanno preceduti è evidente: i tedeschi sono, nel loro piccolo, rock-star moderne e lo dimostrano per ogni secondo dell'esibizione. Nella prima parte della scaletta troviamo pezzi presi dagli ultimi due lavori, e The Last Farewell è un piacevole intermezzo che lascia in primo piano il bassista Linus Klausenitzer, mentre il resto della band abbandona temporaneamente il palco. Ma passano poco più di due minuti e non appena si sente in lontananza l'arpeggio della meravigliosa Septuagint il pubblico esplode di nuovo. Si prosegue il viaggio con brani tratti perlopiù da Akròasis e Diluvium, ma non manca un'incursione nel lontano Cosmogenesis con Incarnated. E durante tutto ciò. il frontman Steffen Kummerer interagisce continuamente col pubblico, ricordando il tour dell'anno scorso a spalla dei Sepultura e ringraziando le tre band che li hanno preceduti durante questa serata. Ci si avvia (purtroppo) verso la fine, ma c'è ancora tempo per un rapido ritorno al passato con The Anticosmic Overload. Non c'è molto altro da dire: un'ora abbondante di esibizione e una scaletta di tutto rispetto lasciano ogni fan soddisfatto: personalmente, anche se sapevo già cosa aspettarmi, avrei gradito una Etheral Skies a sorpresa, ma si tratta di dettagli. Quello che conta è che gli Obscura si siano dimostrati una delle più solide realtà degli anni correnti, e speriamo lo rimangano ancora a lungo.
SETLIST SETLIST OBSCURA 1. Emergent Evolution 2. Ten Sepiroth 3. Diluvium 4. Akròasis 5. The Last Farewell 6. Septuagint 7. Ode to the Sun 8. Mortification of the Vulgar Sun 9. Incarnated 10. Perpetual Infinity 11. An Epilogue to Infinity ---- ENCORE ---- 12. The Anticosmic Overload
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4
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Locale pieno confermo, belle esibizioni di tutti, però audio schifoso.
RImarco chiaro e tondoquanto scritto prima, esibizioni ottimali, resa sonora pessima. Sebbene fossi in prima fila (cosa che sicuramente ha influito) dubito che chi fosse dietro -date le dimensioni assai contenute del locale- sentisse granchè meglio. Dire che ci fossero dei suoni discreti od anche buoni significa essere sordi.
Di fatto, assoli, arpeggi; tutte le sfumature melodiche che caratterizzano questi gruppi si è sentito una cippa, se non pochissimo, qualche eccezione per gli Obscura che hanno avuto delle migliorie.
In sintesi ottimo bill, splendidi gruppi; locale inadatto come strumentazione a supportare tali suoni, peccato. |
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3
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Considerando il locale direi che era pieno. Bello show, per fortuna non so suonare e i live li vivo senza troppa ansia sulla qualità dei suoni. Casomai un po' corta la scaletta degli obscura. |
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2
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È stata un ottima serata. La band ha suonato divinamente peccato ci fosse poca gente |
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1
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Bella serata, peccato per il suono terribile, impastato e grossolano che ha danneggiato la resa audio di tutti i gruppi. Quelli che ne hanno risentito maggiormente sono stati i Fallujah, praticamente facevo a tratti pure fatica a sentire la voce tanto era coperta da basso e batteria, taccio sulla chitarra solitsta; idem dicasi per i First Fragment.
Vincitori morali, se non della stessa serata, gli Allageon, sebbene subiscano i difetti di suono suonano con tanta foga che travalicano le difficoltà tecniche; devastanti.
Obscura, già meglio come suoni, sicuramente l'uso di una batteria loro spostata più indietro rispetto al fronte del palco ha giovato al suono sia per chi come me era in prima fila e chi dietro, ma da qui a dire che vi fosse una resa nettamente migliore del suono ce ne passa.
Ottimo bill, quattro gruppi da vedere, peccato per il suono |
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