Se si parla di Doom-Metal , il 90% degli ascoltatori cita i Candlemass come prima band conosciuta , e del resto dall’epoca di “Epicus Doomicus Metallicus” essi si sono costruiti una meritata fama nel settore, che, pur tra alti e bassi e cambi di formazione, li identifica come i portabandiera di questo genere. A poche settimane dall’uscita di “King of The Grey Islands” e dopo l’ennesimo split con Messiah Marcolin, ecco cosa mi ha detto Leif Edling, mente della band.
Leif – Credi di potercela fare in meno di venti minuti? Sono veramente molto stanco e dopo questa intervista ho numerosi altri impegni promozionali.
Francesco – Non preoccuparti, sarò veloce , eh eh. Sei pronto?
Leif – Certo, certo man, cominciamo.
Francesco – Ok, Il mio primo contatto con i Candlemass risale all’estate dell’86, ero in Germania e visitando un negozio di dischi comprai “Epicus Doomicus Metallicus”, e’ stato un bel po’ di tempo fa. Puoi descrivermi l’evoluzione della band attraverso gli anni?
Leif – Uhhh, bè, è veramente difficile farlo, potrei passare delle ore a parlarne. Non so…. Epicus era molto Heavy, molto “Doomian”, poi i Candlemass sono diventati più pesanti, più diretti; negli album classici siamo più dissacranti, anche un po’ più melodici. Poi ho registrato albums più sperimentali nei 90’s tutto da solo sotto il nome di Candlemass o sotto altri, poi quando ci siamo riuniti sono venute fuori ancora cose molto dirette e dissacranti, molte persone hanno ravvisato un certo miglioramento e l’album ha ottenuto molte critiche positive, e quello che sta uscendo sarà sostanzialmente la continuazione del precedente, sempre molto “Candlemass”, ma con un nuovo cantante.
Francesco – L’esplosione della band si ebbe con “Nigthfall”, con Messiah come vocalist, ma tu eri e rimani la mente del gruppo. Spesso può essere seccante per le bands essere identificati solo col cantante. Questo era uno dei problemi con Messiah?
Leif – Era forse uno dei problemi, ma…..non direi che fosse il principale…Messiah era il punto focale del gruppo , quello che stava sotto le luci della ribalta, sotto i riflettori, ma lo eravamo un po’ tutti, ed insieme abbiamo fatto ottimi albums, ottime canzoni.
Francesco – Siete ancora amici?
Leif – Bè,,sai come succede….dopo tanto tempo certi rapporti tendono a logorarsi…..non puoi restare in un gruppo se si passa tutto il tempo lottando, senza parlarsi, e provando disgusto per tutto, così abbiamo cercato un nuovo singer.
Francesco – Circa “King of the Grey Islands”…ho il promo da un po’, non l’ho ancora ascoltato moltissimo, ma mi sembra molto omogeneo…
Leif – Quindi non l’hai ascoltato molto hai detto, eh?
Francesco – Oh, bè…il fatto è che ho veramente una montagna di cd da ascoltare, allora , sai com’è…
Leif – Certo, certo, capisco….(non sembra molto convinto però, NdR).
Francesco – Dicevo, mi sembra molto omogeneo, forse troppo, e...
Leif – Cosa intendi dire per “omogeneo”?
Francesco – Ecco.. mi sembra molto..”compatto”…questo mood così oscuro mi sembra riservato solo ai Doom-addicteds, non temi di escludere le altre fasce di ascolto?
Leif – Non penso proprio, ognuno ha la sua opinione, ma ne abbiamo già molte positive da parte di giornalisti e addetti ai lavori, ed il 99% di loro dice che non è difficile entrare nel mood dell’album, fatto di buoni pezzi e con una buona produzione…..no, no credo sia difficile da interpretare, ma puoi pensarla come vuoi…
Francesco – Comunque mi pare un buon album.
Lief – Buono? E’ fottutamente grande! Eh eh…
Francesco – Ok, ok, è grande, allora sei soddisfatto della produzione?
Leif – La amo, specialmente il suono delle chitarre, è grande.
Francesco – Perché credo la la produzione sia fondamentale per una band come i Candlemass.
Leif – Si, e la versione definitiva sarà ancora migliore rispetto al promo.
Francesco – E cosa pensi delle nuove possibilità delle tecnologie digitali nello studio di registrazione? Hanno avuto un peso?
Leif – E’ una buona cosa, non voglio più registrare su nastri da due pollici, ora puoi registrare direttamente la batteria e non sentire la reale differenza, non voglio usare quei nastri ed essere costretto a ricorrere ad una log-machine mai più, la tecnologia oggi ti consente di produrre un buon album senza avvertire la differenza.
Francesco – Parliamo di Robert Lowe, proveniente dai Solitude Aeternus, mi sembra abbia una ottima voce, ma con una tonalità più tipicamente “americana”, più “heavy” rispetto a quella di Messiah...
Leif – Penso sia più espressiva, Messiah era più diretto, Robert è più emozionale.
Francesco – Le prime impressioni, i primi feedbacks da parte dei fans sulla sua voce ?
Leif – Grandi, veramente, abbiamo avuto un gran numero di commenti e tutti pensano che Robert sia il singer più adatto per i Candlemass.
Francesco – Il nuovo album è un concept su temi riguardanti la depressione ed il suicidio nella società moderna. Puoi approfondire il concetto?
Leif – Si, bè,,, lo hai già fatto tu, eh eh eh, ogni canzone dell’album descrive un’emozione, un sentimento, per lo più negativo, come odio, depressione, disperazione, devastazione, così noi recitiamo il ruolo di Re delle isole Grigie, ed abbiamo bisogno di una nostra isola grigia da qualche parte, dove ci si possa nascondere quando il mondo che ci circonda ti rinchiude, di un posto dove poter stare da soli e nessuno possa trovarti, ma spesso tutto questo non c’è.
Francesco – Chi è il Re delle Isole Grigie? Ti riferisci a qualcuno in particolare?
Leif – Può essere ognuno di noi, puoi essere tu, posso essere io, ognuno può aver bisogno della sua isola grigia dove rifugiarsi.
Francesco – Sei veramente così malinconico nella vira reale?
Leif – Talvolta, dipende dai momenti, ma i miei amici ti direbbero il contrario, del resto quando sei di cattivo umore te ne stai a casa da solo no? Quando sono fuori cerco di divertirmi.
Francesco – La cover mi sembra abbastanza 80’s oriented.
Leif – Forse, ma….non credo, ho avuto l’idea perché volendo rappresentare il “Re delle isole Grigie” questo era il modo migliore per farlo. L’idea è stata sviluppata da Thomas, un nostro amico grafico, che ha disegnato il Re-teschio. Penso che sia una stupenda cover per questo album ed è ottima per descriverlo.
Francesco – A proposito, che ricordi hai degli 80’s, della nwobhm?
Leif – Ricordo abbastanza, non sono mica Ozzy Osbourne, (risate da parte di tutti e due – NdR), compravo parecchi dischi, ero un fan della NWOBHM, andavo in Inghilterra a vedere i concerti di molti gruppi. Dopo che nei 70’s l’hm stava un po’ affogando è venuta fuori la nwobhm e tutto il resto.
Francesco – I Candlemass sono fonte di ispirazione per molte Doom-band, ma dove sono le tue radici musicali?
Leif – Forse nei Black Sabbath, ascoltavo anche roba come Angel Witch, Venom…tutta questa roba dal “tocco malvagio”.
Francesco – Ok, vuoi salutare i nostri lettori?
Leif – Certo, stiamo organizzando il tour e speriamo di tornare in Italia, abbiamo grandi ricordi del Tradate Iron Fest, abbiamo parecchi fans a Milano, a Roma, dove abbiamo fatto buoni concerti anche se sfortunatamente Messiah ebbe qualche problema con la sua voce. A Roma dovremmo suonare a Settembre.
A questo punto l’intervista sarebbe finita, ma facendo quattro chiacchere “a microfono spento” viene fuori il solito discorso che faccio con tutti e che ormai non riporto più per non scocciare i lettori, e riguardante la mancanza di concerti nel Sud Italia, ma questa volta Leif ha fatto una osservazione nuova, che mi ha fatto conoscere una situazione alla quale non avevo mai pensato, quindi ne riporto alcuni stralci perché mi sembra che contengano dei punti di interesse, soprattutto nel confronto Italia/Svezia.
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Leif – Capisco, infatti sappiamo di molta gente che venne a vederci dal Sud, ma è un po’ la stessa situazione della Svezia..
Francesco – Cosa? Come sarebbe?
Leif – Certo, qui nessuno va a suonare al Nord, a causa dei viaggi troppo lunghi, anche se in quelle zone ci sono tantissimi metal-fans.
Francesco – E’ anche troppo freddo?
Leif – No, è troppo lontano, troppo distante, certe volte è più comodo viaggiare da Stoccolma a Roma che non in certe zone del Nord della Svezia.
Francesco – E’ la stessa situazione nostra , ma a parti invertite.
Leif – Magari qualche volta verremo a Napoli, ed a vedere le Isole, sò che c’è una bellissima architettura lì in Sicilia.
Francesco – Bè, si, abbiamo architettura Gotica, Barocca…
Leif – Si, è fantastico, ho visto una serie televisiva ambientata in Sicilia, di quel commissario coraggioso che vive in un piccolo paesino Siciliano.
Francesco – “Montalbano sono”?
Leif – Si, si, lui, eh eh eh, amo quell’architettura, è fantastica, ma anche Napoli è molto bella.
Francesco – Ok, è veramente tutto, grazie Leif.
Leif- Grazie a te , man, ora mi riposo tre minuti bevendo una veloce tazza di the e poi continuo, mi ha fatto piacere parlare con te, spero di vederti in Settembre a Roma.
Francesco – Grazie a te Leif, alla prossima.
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