Riscaldamento globale: “Effetto dell’innalzamento della temperatura media atmosferica in superficie registrato su scala globale negli ultimi cento anni. Questo effetto è quantificabile in circa 0,75 °C, con un margine di incertezza di circa 0,2 °C. Le conseguenze del riscaldamento globale sono particolarmente evidenti nello scioglimento dei ghiacciai, nella riduzione dell’estensione delle calotte polari e nell’innalzamento globale del livello degli oceani. Quest’ultimo effetto è stato quantificato in 12÷20 cm nell’ultimo secolo ed è stato confermato da misure di notevole accuratezza effettuate dai radar-altimetri posti su vari satelliti di ricerca. Le cause del riscaldamento globale costituiscono un campo di ricerca attivo. La maggioranza della comunità scientifica concorda nell’indicare le attività umane di produzione di gas a effetto serra e di disboscamento come la causa principale del riscaldamento globale, ma non vi è tuttora unanimità di vedute.” ‒ Massimo Bonavita, Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2008)
I Gojira (prima conosciuti con il nome originale di Godzilla) sono una band francese formata nel 2001 dai fratelli Mario e Joe Duplantier. Saliti alla ribalta con album che hanno plasmato il cosiddetto “Advanced Metal” come The Way of All Flesh e L'Enfant Sauvage, è con il capolavoro From Mars to Sirius che il loro nome comincia a girare nel circuito underground. I francesi hanno fatto dell'ambiente uno dei temi fondamentali dei loro brani e quest'ultimo album è un concept incentrato sulla risurrezione di un pianeta ormai morente. Global Warming è l'ultima traccia del disco del 2005 e conclude il viaggio del protagonista, descrivendo il pianeta nella sua desolazione.
Four hundred thousand years ago They came from outer space And gave us life here And we are taking everything for granted I don’t think we should do this now
Quattrocentomila anni fa Essi giunsero dallo spazio E ci donarono la vita qui E stiamo dando tutto per scontato Non penso che adesso dovremmo farlo
Il testo, scritto dal cantante e chitarrista Joe Duplantier, esordisce con la narrazione del pianeta, che segue la teoria della “Panspermia” secondo cui si crede che i cosiddetti Semi della Vita siano venuti direttamente dallo spazio. Il protagonista sente che l'umanità non è grata per quello che è successo. All'inizio del brano si può notare il raro pulito di Joe Duplantier a cui subentra in sottofondo la voce sporca, che tenderà sempre di più a sovrastare il cantato.
And when I see the smoke around I feel like I’m not From humankind down there I feel like glaciers are my eyes And mountains are my head My heart is ocean And I feel all alone Because everybody’s wrong I feel the living What is this thing that we call hate And that’s inside of me Get out of here!
E quando vedo il fumo attorno Mi sento come se non provenissi Dalla specie umana laggiù Mi sento come se i ghiacciai fossero i miei occhi E le montagne la mia testa Il mio cuore è oceano E mi sento completamente solo Perché tutti hanno torto Ed io sento la vita Cos’è questa cosa che chiamiamo odio E che si trova dentro di me Va’ via da qui!
Il narratore si stacca dall'essere umano notando il fumo delle fabbriche che ormai manderanno in rovina il pianeta. La voce principale prosegue raccontandoci di sentirsi empatico e vicino alla natura del pianeta. La rabbia aumenta sempre di più tramutandosi in un tangibile odio verso la società che non capisce l'errore che sta commettendo. Il protagonista disprezza la società perché sta lentamente uccidendo il pianeta e, di conseguenza, lei stessa: a supportare il climax di rancore, il growl prende il sopravvento nel ritornello.
A world is down And none can rebuild it Disabled lands are evolving My eyes are shut, a vision is dying My head explodes And I fall in disgrace
Un mondo è caduto E nessuno può ricostruirlo Terre disabili si stanno evolvendo I miei occhi sono chiusi, una visione sta morendo La mia testa esplode E cado nella vergogna
Ormai il pianeta è irrecuperabile e non si può sperare in una sua guarigione. Per non assistere a tutto ciò, il protagonista (emotivamente distrutto) chiude gli occhi, ma realizza di non poter fuggire dalle visioni ormai interiorizzate che lo perseguitano. La rabbia di Joe esplode definitivamente, il suo growl deluso lascia chiaramente intuire come questa distruzione lo attanagli e quanto lo faccia sentire solo e impotente nei confronti di questo argomento.
I hold my inner child within And tell him not to cry “Don’t fear the living” One day you will stand as a king And no fear can erase This light below us Each one of us is now engaged This secret we all have This truth is growing And as a warrior I have to fight I can already feel The love I’ll discover
Stringo il mio bambino interiore E gli dico di non piangere “Non aver paura dei viventi” Un giorno ti innalzerai come un re E nessuna paura potrà cancellare Questa luce sotto di noi Ognuno di noi adesso è impegnato Questo segreto che possediamo Questa verità sta crescendo E devo combattere come un guerriero Posso già sentire L’amore che scoprirò
All'inizio della seconda strofa, Joe parla al suo bambino interiore, quel bambino che guardava il mondo con occhi diversi e che non era conscio di ciò che il pianeta stava subendo. Il narratore lo rassicura dicendogli che riuscirà a risolvere questa situazione ormai insopportabile, con l’obiettivo intrinseco di lasciare ai posteri un mondo ‒se non risanato completamente, cosa utopistica‒ godibile e vivibile. Aggiunge che non è solo e che ci sono guerrieri che lottano allo stremo delle loro forze per far sì che l’amore vinca sull’odio, che separa gli uomini invece di unirli.
I had this dream, our planet surviving The guiding stars always growing And all the worlds The fates all the countries They’re all rebuilding at the same time I never fell and always believed in We could evolve and get older Open your eyes and let all this flow Now see a new hope is growing inside
Ho fatto questo sogno, il nostro pianeta che sopravviveva Le stelle-guida che crescevano continuamente E tutti i mondi Tutti i destini, tutte le nazioni Si stavano ricostruendo contemporaneamente Non sono mai caduto, e ho sempre creduto Che potessimo evolverci ed invecchiare Apri i tuoi occhi e lascia scorrere tutto questo Ora guarda una nuova speranza sta crescendo dentro
La terza strofa, simile al ritornello nella struttura, cambia totalmente il tono raccontando che il protagonista ha fatto un sogno (che si può ascoltare nel brano World to Come NDR) in cui il pianeta riesce vittoriosamente a sopravvivere e dove le nazioni piazzano al primo posto dei loro obiettivi la ricostruzione della natura invece del mero profitto. Joe non si arrende: ancora una volta si rivolge sia all'Inner Child che all'ascoltatore, invitando a non perdere la speranza nonostante tutto.
We will see our children growing
Vedremo i nostri bambini crescere
L'ultimo verso, ripetuto fino alla fine del brano come un mantra, è la promessa che il francese fa a noi tutti. La speranza non lo ha abbandonato, così come non deve abbandonare gli ascoltatori e gli uomini che vedono il nostro pianeta ormai spacciato senza via di scampo. È nostro compito far crescere le odierne e future generazioni con responsabilità, per non far continuare questo processo autodistruttivo che le scorse generazioni hanno fatto finta di non vedere.
|