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METALLIZED CHARTS 2019 - Black Metal
04/01/2020 (3133 letture)
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La fiamma del black metal ha bruciato con rara intensità nel corso dell'anno appena trascorso, ricco di uscite di spessore. Da molti considerato come "benedetto" per via delle pubblicazioni di mostri sacri come Mayhem, Gaahl, Borknagar e Kampfar, questo 2019 consacra più che mai il black metal tra i generi più sani e ramificati in assoluto. Tra le contorte architetture dei Deathspell Omega, l'abbagliante svolta blackgaze dei Blut Aus Nord o ancora il peculiare stile medievaleggiante degli Obsequiae, il metallo nero esprime tutta la sua emozionante diversità. Ecco la nostra selezione dei migliori lavori di quest'anno, rigorosamente in ordine casuale.
MAYHEM - DAEMON
Questa lista non poteva che partire da loro. Cinque anni dopo l'ultimo Esoteric Warfare, gli indubbi Re della fiamma nera tornano con il loro sesto album in studio. Non più giovani avvelenati da una follia incontenibile, i Mayhem agiscono come professionisti e artisti allo stesso tempo, combinando eredità e maturità in un lavoro imponente, che può essere considerato un ottimo rappresentante di De Mysteriis Dom Sathanas adeguato alle necessità moderne. Daemon è una perla in cui tutta l'essenza del black viene plasmata dai suoi maestri artigiani, ormai con mani e gole consunte dall'esperienza.
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WHITE WARD - LOVE EXCHANGE FAILURE
Dalla Norvegia passiamo all'Ucraina, che ci consegna i giovani White Ward. Sul secondo album dei ragazzi di Odessa, il black incontra il malessere urbano, l'opprimente grigiore della foresta di cemento. Un soggetto relativamente inusuale per il genere, che si rispecchia in composizioni lunghe e dettagliate, zeppe di spunti e atmosfere interessanti. Love Exchange Failure è un ottimo album post-black metal, estremamente denso e dall'alto livello compositivo, tecnico e produttivo, da non lasciarsi scappare.
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DEATHSPELL OMEGA - THE FURNACES OF PALINGENESIA
Da tempo i Deathspell Omega hanno lasciato dietro di loro il black metal, gli stilemi della forma-canzone e i concetti di riff e struttura, abbandonati come un guscio vuoto alla ricerca di nuovi, radicali orizzonti. Il settimo album del misterioso ensemble di Poitiers non fa eccezione. The Furnaces of Palingenesia è un lavoro nerissimo, spiazzante, quasi alieno nella sua natura. Le canzoni sono più assimilabili ad un magma velenoso e amorfo, mentre sul piano lirico la band fornisce un'analisi complessa e controversa del fenomeno del totalitarismo. Un lavoro che conferma l'unicità del gruppo, mai così ostico ed ermetico.
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MGLA - AGE OF EXCUSE
Cinque anni dopo l'acclamatissimo Exercices in Futility, tornano i Mgła con il quarto full lenght Age of Excuse. All'interno del panorama black contemporaneo, pochi vessilli uniscono l'opinione degli estimatori quanto quello del duo polacco, fautore di un black metal di stampo classico ma con una chiara, fortissima, personalità e unicità. Nel dettaglio, siamo di fronte a 42 minuti di nichilismo sonoro da manuale, un'uscita imprescindibile per qualsiasi amante di questo genere musicale.
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STORMLORD - FAR
Gli autori dell'autodefinito "extreme epic metal", i capitolini Stormlord, ritornano ben sei anni dopo l'ultimo Hesperia e fanno nuovamente centro, con un album che porta probabilmente al suo apice il loro personalissimo stile. Far è un lavoro coinvolgente ed ambizioso, che alterna un potente riffing di stampo black metal a barocche orchestrazioni, condito da testi imperniati su tematiche come la mitologia, la storia romana e la letteratura. La lunga attesa non è stata vana.
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GAAHLS WYRD - GASTIR – GHOSTS INVITED
Eccolo qui il primo full-length del nuovo progetto di Gaahl, un artista la cui esperienza, maturità e continua ricerca impregna ogni solco di questa fatica in studio, composta da sonorità decisamente diverse tra loro, ma legate tutte da un unico filo conduttore. Il sound possiede una rinnovata verve black metal, in cui si incasellano bene rimandi a sonorità più tribali ed evocative, che richiamano alla mente un altro progetto di Gaahl, i Wardruna. La strada intrapresa con questo progetto promette bene e Gaahls WYRD probabilmente regalerà altre piacevoli sorprese.
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BLUT AUS NORD - HALLUCINOGEN
Chi se lo aspettava questo cambiamento stilistico dei Blut Aus Nord, dopo 12 album e più del doppio degli anni di carriera? C'è da dire che i Francesi si sono sempre distinti per un approccio sperimentale e imprevedibile. Con Hallucinogen, la band si scosta radicalmente dal sound della trilogia Memoria Vetusta e si lancia nell'abbagliante cosmo del post black di scuola Deafheaven, quello che guarda quindi al post-rock e allo shoegaze. Un sound un po' di moda, è vero, che i Francesi reinterpretano magistralmente, regalando una manciata di brani travolgenti e sognanti allo stesso tempo.
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DARKTHRONE - OLD STAR
È vero, i Darkthrone non suonano più il classico black metal da un pezzo, ma il loro ultimo lavoro non può che trovarsi su questa lista, non fosse per la loro mitica coerenza e attitudine. Dopo l'ultimo Arctic Thunder, il duo continua, ampliandolo, il proprio discorso, guardando tanto ai Celtic Frost quanto all'heavy metal degli anni '80, senza dimenticare il mood occulto del decennio precedente. Il disco è un viaggio omogeneo e allo stesso tempo variegato, un prodotto solido tipico dei Darkthrone, che qualsiasi cosa facciano, continuano a farla semplicemente bene.
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MORTEM - RAVNSVART
Nati e morti nel 1987, i Mortem riescono solo oggi a pubblicare il loro esordio, 30 anni dopo la loro prima e unica pubblicazione: l'EP Slow Death, prodotto da Euronymous. Un lascito striminzito, che piazza però il duo norvegese direttamente alle origini della leggenda. Un ritorno a dir poco tardivo, il loro, ma che per fortuna non si trasforma in una mera operazione commerciale. Ravsnsvart è necromanzia, una di quelle che necessita dei migliori maestri in circolazione per poter ridare vita a ciò che era "Morte", di nome e di fatto.
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KAMPFAR - OPHIDIANS MANIFEST
Quattro anni separano Ophidians Manifest dall'ultimo lavoro della formazione norvegese. Modellato dal fruscio della foresta e dal paesaggio montano di Hemsedal, l'ottavo album dei Kampfar consegna una band in forma strepitosa. Pur non di facilissima assimilazione, Ophidians Manifest si rivela essere il degno successore dell'acclamato Profan. La ricchezza contenutistica e il personalissimo Kampfar-sound lo rendono un album irrinunciabile, senza dubbio alcuno.
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OBSEQUIAE - PALMS OF SORROWED KINGS
Rieccoli gli Obsequiae, chiamati a dare un seguito all'ultimo Arial of Vernal Tombs. Chi ha consumato il suddetto non rimarrà deluso: Palms of Sorrowed Kings risuona di melodie squisitamente medievali, ma perfettamente mescolate tra le tinte black. Quel che ne esce è qualcosa di peculiare nel suo genere: non si avverte mai il senso di un'epica pomposa, né di un'oscurità declinata all'esoterismo o alla ritualità. Estremamente caratteristico nello stile, il trio americano centra di nuovo il bersaglio, come una freccia che perfora quella del tiro precedente.
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BORKNAGAR - TRUE NORTH
Ascoltando quest'album, potreste inizialmente soffrire un certo scombussolamento: l'undicesimo lavoro dei Borknagar è profondamente diverso dalla discografia passata. True North è la condensazione di 25 anni di esperienza, incanalata con precisione per essere espressa pienamente. L'album emana continue ondate di vigorosa energia, anche se praticamente tutti i brani risultano estremamente orecchiabili, quasi fin troppo al primo ascolto. Questo potrebbe esser visto come un capo d'accusa per una band che si fatica a riconoscere, ma l'album ha il pregio di acquisire sempre più valore riascoltandolo, e probabilmente con il tempo potrà convincere anche i più reticenti.
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ABBATH - OUTSTRIDER
Chiudiamo la nostra selezione con un altro nome altisonante, quello di Abbath, che dà un seguito al discreto debutto solista di tre anni fa. Rispetto al disco omonimo, il buon Olve Eikemo fa meglio, e consegna un dischetto dalle aperture interessanti, riscontrabili nelle sonorità care alla scuola dei Bathory o a quella dei grandi classici, con più di qualche influenza thrash. Meno claustrofobico rispetto al passato degli Immortal, Outstrider è un lavoro convincente, pieno e maturo.
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Tra le molte valide uscite di quest'anno appena trascorso, alcuni altri lavori meritano di essere menzionati. Segnaliamo in particolar modo la delicata ricercatezza dei Downfall of Gaia, così come il grezzume dei Whiskey Ritual, senza dimenticare gli svedesi Astrophobos e il secondo lascito degli interessanti Misthyrming. Che ne pensate della nostra selezione? Qual è la vostra? Come sempre, buon ascolto!
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Non conosco tutti gli album della lista, ma devo dire che l'album dei Gaahls Wird è veramente molto bello (il mio preferito del 2019), così come quello dei White Ward e degli Stormlord; anche Borknagar, Blut Aus Nord e Deathspell Omega hanno fatto degli ottimi album, mentre i Mayhem mi sembra abbiano fatto solo il compitino. Parlando di album che non sono nella lista, nel 2019 ho scoperto molte band di black metal atmosferico, di cui spiccano per quanto riguarda l'anno scorso l'EP dei Lustre (è un po' barare perché solo la prima parte è inedita...) e The Last Rain dei Can Bardd. |
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Parlando di Noevdia, ieri ho ricevuto NEDXXX. Dopo averlo ascoltato in loop per una giornata, posso affermare che per inventiva, originalità e tecnica si tratta senza ombra di dubbio della miglior uscita del genere nel 2019. Si tratta di un disco enorme e, se non ne avete ancora avuto modo, il mio modesto consiglio è quello di procurarvelo quanto prima. |
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Per me il trittico Deathspell Omega, Misthyrming, Drastus conferma Noevdia come etichetta di riferimento della scena francese e del Black europeo tout court. Nella top five dell'anno includerei Schammasch e White Ward. |
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@duke: i Sur Austru sono nati sulle ceneri degli ultimi Negura Bunget che non erano più quella band fantastica che ho amato alla follia (l'ultimo grande disco è, a mio modesto avviso, Virstele Pamintului).. Se paragoniamo i Sur Austru ai Dordeduh (in cui militano 2/3 dei Negura Bunget originali) non c'è veramente storia: i Sur Austru ne escono pesantemente ridotti. |
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e i sur austru...band nata dalle ceneri dei negura bunget? |
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I Fall of Rauros son piaciuti molto anche a me |
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Sicuramente però non lo metterei fra i dischi dell'anno. Rimane comunque un disco più che valido. |
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No Fun: sto diventando anziano, la memoria è quello che è. Comunque sono concorde che in ambito bm il 2018 è stato superiore. Speriamo nel 2020. Comunque nel 2019 ho molto apprezzato la svolta dei Botanist che, tutto ad un colpo, sono diventati un gruppo da seguire IMHO. |
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Sì @AC ma quello l'avevo già messo, mi riferivo all'inizio del mio commento #34. Come dice Gal sono in differita. Infatti ero tutto contento di segnalare quello che per me era il miglior disco black che ho preso quest'anno, Beltez: Exiled Punished...Rejected, poi ho controllato ed è del 2017. Amen. Adesso basta, vado a comprare i biglietti per il concerto di Ildegarda von Bingen. |
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Beh, nel 2018 è uscito anche quello degli Svartidaudi... proprio robetta da poco, eh... 😅
Ma cosa è la scena islandese! |
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@Punto Omega, ma anche il disco dei Carpe Noctem se non sbaglio è del 2018. A conferma che quell'annata è stata ben superiore |
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OBs...pardon. Mi sono dimenticato di citare gli eccellenti Obsequiae. Au revoir. |
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Pour moi il migliore album Black del 2019 è a pari merito Par le Sang Versé dei Véhémence e The Death of Gaia degli Officium Triste. Non so se questo ultimo è black come non so se lo sono Heart Like a Grave degli Insomnium, When We are Forgotten degli Imperium Dekadenz, Endtime Poetry degli Halls of Oblivion e Below the Cover of Clouds degli Italiani (Echo), tutti album eccellenti. Ottimi anche Borknagar e Fen. Au revoir. |
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@AC: I Suldusk li ho messi ( o meglio: l'ho messa), perché pensavo di non tracciare una linea fra il genere tradizionale e i suoi derivati (post black, blackgaze). Comunque, siccome ho toppoato con i Selvans (il loro ultimo disco è del 2018), aggiungo Falls of Rauros e Carpe Noctem (quest'ultimo è un disco veramente impressionante ed il gruppo è forse la miglior scoperta della Code666 degli ultimi anni - cosa non da poco). |
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Sotto ho dimenticato i Mephorash. |
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Ecate Enthroned. Unico disco black ascoltato. Piaciuto molto. |
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Tranquillo No Fun, è benvenuto nel mondo in differita. Io ormai sono indietro di anni... 😁 |
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2019? È già finito l'anno? Io sono ancora lì che ascolto sbavando alcune perle del 2018 (Kriegsmaschine, Höstblod, Wayfarer, Urfaust, Selvans, Svartidauði, Panopticon e ci metto pure il live dei Mysticum). Questo per dire che per quello che riguarda i miei ascolti e i miei gusti (certamente limitati) quest'anno è stato sicuramente inferiore all'anno passato. Per una top ten, di cui si parlava anche nel forum black, mi ci vuole ancora un po' di tempo. Tra quelli che ho ascoltato tra i presenti direi buoni Mayhem, Deathspell Omega, MGLA, Gaahls Wyrd, ottimo White Ward che è l'unico di questi che metterei nella mia top ten, i Mayhem è potente ma non mi lascia niente, Deathspell Omega mi sembrano troppo pretenziosi, vedi anche l'intervista che sembrava un tema dove uno studente mette insieme di tutto per fare colpo, "ostici e ermetici", appunto, vien quasi da dire allora che se lo ascoltino loro il loro album (detto esagerando); Blut aus Nord lo sto ascoltando. Direi per adesso White Ward, L'Acéphale, Arkona (Griso riascoltalo! ), Whiskey Ritual, Dawn Ray'd, Véhémence, Devil Master. Poi c'è un disco ascoltato su Bandcamp di un certo Revenant Marquis: Polterngeyst lo metterei ma è solo in digitale e del tipo non si sa nulla, fa troppo il misterioso e allora che vada a cagare. |
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Punto Omega, i Suldusk? Il loro è uno dei migliori dell'anno, ma possiamo considerarli Black Metal? Io non li ho indicati nel mio elenco perché non pensavo rientrassero nel genere... |
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@Punto Omega: era per "allargare" le segnalazioni a chi fosse appassionato e ha perso qualcosa lungo l'anno. Grazie e grazie a Federico S. |
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@Lizard: la lista è vostra, non mia. Comunque Arctos, Posthum, Wallfahrer, Suldusk, Mork, Vargrav, Tenebrae in Perpetuum, Dekadent, Selvans, Myspyrming, Can Bardd tanto per citare quelli che prima mi vengono in mente, ma sicuramente ne ho tralasciati parecchi... |
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@Punto Omega: mettici tu quello che a tuo avviso manca, no? |
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White Ward, Gaahls Wyrd e Blut Aus Nord senz'altro, sono tre capolavori. Personalmente ne metterei altri al posto di quelli elencati (salvo i tre di cui sopra), come ad esempio Sinmara, Myspyrming, i The Great Old Ones o gli italiani Funeral Oration, ma non solo: Kaleikr, Darkened Nocturn Slaughtercult, Barshasket, Crimson Moon, Cirith Gorgor... Delusione dell'anno, invece, il disco dei Mayhem. Dal mio punto di vista è stato un buon anno per il Black Metal. |
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Il black è un genere che ascolto poco, però quest'anno alcune uscite mi hanno assai deliziato. A Parte l'ultimo Darkthrone che recupererò prima o poi, devo dire che Gaahls wyrd vince a mani basse. Spettacolare. Altri dischi interessanti secondo me, che vorrei decisamente approfondire sono white Ward e l'ultimo Mayhem, davvero un disco di classe ed emotivamente molto convincente. |
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Salvo rare eccezioni, l'underground non viene proprio considerato in questa lista. Peccato... |
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Non te la prendere..e' una battuta😘 |
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....grazie mille...lisa.... |
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Come prete abbiamo gia' duke🤣..dai e' solo.una battuta |
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@Lizard: Non ti sarai mica fatto prete? Oppure è più per questioni politico/ideologiche? |
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Interessa anche a me che non ascolto black, quel poco che ho "tastato" risale dallo stesso periodo... per sapere se il motivo è lo stesso. Minaccia @Lizard: se vuoi rispondo io poi tu vieni a sedare il flame?! |
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Mi interessa invece..prima hai scritto che ognuno ha diritto di dire la sua opinione, allora puoi dirla anche tu ..si sta' parlando di Black Metal dopotutto |
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Ti direi che è abbastanza OT e probabilmente anche poco interessante per i piu |
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@Lizard: E qual'è il motivo per cui non l'ascolti più? Se posso chiedere... |
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@Johnny Lilly: i miei ascolti in ambito black si fermano all'incirca ai primi anni 2000. Dubito di poter dare un contributo significativo alle uscite del 2019, se non per quello che troverai in un futuro articolo. |
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@Lizard: A te è piaciuto l'ultimo dei Mayhem? E qual'è la tua top ten di quest'anno, in ambito black. |
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...a me piace molto l'ultimo dei White ward....davvero particolare....in cui la band cerca di fare qualcosa di nuovo...non i soliti cliche'....e poi i borknagar....sempre impeccabili..... |
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Mi spiego meglio..per disco " ciofeca" io intendo un disco inascoltabile, prodotto male, con testi mediocri, non mi pare che l' ultimo dei Mayhem sia così..al di la' se piace o meno |
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Certamente, dire che e' una " ciofeca" mi pare troppo..Un disco che ha avuto recensioni positive ovunque..un motivo ci sara' non credo che tutti i recensori siano degli incompetenti, compreso i vostri |
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@Lisablack: Pacino ha diritto di dire la sua, come chiunque altro. Non rincominciamo l'ennesimo polpettone pro/contro i Mayhem per favore... |
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Quello dei Mayhem e' una ciofeca🤣🤣..ha parlato l' esperto. Mi ricordi duke..un disco che ha avuto recensioni ottime ovunque in tutti i siti, fatti 2 domande..esperto |
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Essere più famosi non vuol dire anche aver fatto un grande disco. I Mayhem è una ciofeca, gli Mgla non male, ma è pure il peggiore degli ultimi anni, Mortem appena sufficiente e Gaahls Wyrd si è un capolavoro. A me son paciuti anche gli ultimi lavori di Mispyrming, Downcross, Ketzer, Darkened Nocturn Slaughtercult, Negator, l'ep dei Sargeist, Schammasch. |
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Dimenticavo i Mephorash. |
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@Lizard volevo risparmiarvi un listone peraltro non definitivo, ma se insisti
Dunque, gli altri otto sono, in ordine casuale: Véhémence - "Par le sang versé", Atavicus - "Di eorica stirpe" (più folk, ma visto che il sottogenere rispetto a dieci anni fa non è più sulla cresta dell'onda, lo inserisco qui), la doppietta islandese Sinmara - "Hvísl stjarnanna" e Misþyrming - "Algleymi" (non in lista ma comunque da voi menzionato a fine pezzo), Ohtar - "Emptiness", Sühnopfer - "Hic Regnant Borbonii Manes" ed infine Árstíðir lífsins - "Saga á tveim tungum I: Vápn ok viðr". |
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@Federico S. se ti va di condividere gli altri otto con tutti, ci fa piacere... |
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Non posso proferire un giudizio definitivo, dato che devo finire di ascoltare gli ultimi dischi del 2019: magari questo straordinario anno ci ha riservato qualche colpo di coda. In ogni caso, degli album presenti nella mia personale Top Ten qui dentro ne vedo solo due, ossia le opere di Mgla (lavoro dell'anno) e Kampfar. |
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Schammash non li ho sentiti ..Forgotten Paths ottimo disco👍 |
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Io ho trovato bellissimo anche Forgotten Paths di Saor |
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Bell' articolo ..ottimo anno per il black, i dischi qui elencati , tutti eccellenti, sono una parte, di quanto e' uscito nel 2019..comunque, ripeto ottima annata, mi hanno colpito molto i Ghaals Wird, forse il miglior debutto..sui Mayhem e Deathspell Omega poco da dire..album strepitosi. I Darkthrone una garanzia da sempre..gran bel disco quello degli Stormlord, tutti gli altri, grandi grandi lavori veramente..avanti cosi |
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Far degli Stormlord è uno dei dischi dell'anno per quanto mi riguarda! |
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