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BLACK PHANTOM - Faccia a faccia col fantasma oscuro
17/03/2020 (954 letture)
Stanno per fare il loro ritorno il 20 marzo con l’album di inediti “Zero Hour is Now”, disco 100% heavy metal che arriva a tre anni dal successo raggiunto con l’esordio “Better Beware!”. Loro sono i Black Phantom e abbiamo incontrato il bassista e fondatore Andrea Tito (già Mesmerize) per farci raccontare quali sorprese ci attendono. Buona lettura!

Annie: Ciao ragazzi, vi do il mio benvenuto sulle nostre pagine! Ripercorrerei innanzitutto la vostra storia per inquadrare la band e per comprendere ciò su cui trova fondamento il vostro album inedito, ormai prossimo all’uscita. Come sono nati e cosa sono oggi i Black Phantom?
Andrea Tito: Ciao a tutti, e grazie mille dello spazio! I Black Phantom sono nati come progetto solista del sottoscritto, nel 2014, mentre con la mia band Mesmerize eravamo in pausa dopo il periodo dei concerti a supporto dell’album Paintropy. Avevo una manciata di brani nel cassetto, accumulati nel corso degli anni e mai registrati né pubblicati, ed avevo proprio voglia di farli venire alla luce! Così ho reclutato alcuni membri dei Mesmerize stessi, più altri musicisti amici, tutti col la stessa passione nel genere musicale proposto, e da lì – canzone dopo canzone – è stato creato il nostro disco d’esordio. Quello che era nato come un progetto solista è però diventato in brevissimo tempo una band a tutti gli effetti, vista l’ottima alchimia creatasi, nonché il grande piacere e la soddisfazione di suonare insieme, e proporre in giro la nostra musica… che al contempo è proprio quella con cui siamo cresciuti ed amiamo!
A distanza di sei anni dalla nascita della band, e con due album nel carniere, penso che i Black Phantom siano ora una importante realtà della scena italiana, proponendo un genere – quello dell’heavy metal tradizionale, o classico che dir si voglia – che oramai non siamo rimasti in tantissimi a fare!

Annie: Avete esordito nel 2017 con Better Beware!, disco accolto in modo assolutamente positivo considerando la ristampa che è arrivata a non molto dall’uscita sul mercato. Ora state per tornare dopo tre anni con Zero Hour is Now. Per prima cosa ti domando: cosa si cela dietro questi tre anni di lavoro?
Andrea Tito: Di questi tre anni, i primi due sono stati di numerosi concerti a supporto del disco, dove ci siamo tolti parecchie soddisfazioni, suonando in tutto il nord Italia, in contesti anche abbastanza importanti. Il fatto di esserci riusciti in maniera totalmente indipendente, senza pagare agenzie o slot vari, riteniamo essere un punto d’orgoglio, indubbiamente. Questo, unitamente alla ristampa della prima tiratura dell’album (cosa oggigiorno, visti i tempi che tirano, non affatto scontata!), oltre ad alimentare la nostra autostima, direi che certifica che la genuinità della nostra proposta musicale è stata percepita, ed anche apprezzata!
L’ultimo anno è stato invece dedicato alla rifinitura dei pezzi nuovi che erano stati scritti nel frattempo, ed alla loro registrazione: a giugno 2019 siamo entrati negli Octopus Studio di Andrea Garavaglia (Mesmerize), che ci ha seguito non soltanto nell’incisione, ma anche nel mixaggio e nel mastering, facendo a nostro avviso un ottimo lavoro, ancora meglio del precedente album. La settimana prima di Natale abbiamo consegnato il master finale alla nostra etichetta Punishment 18 Records.

Annie: Il frutto di questi tre anni è rappresentato da nove tracce. Come le descriveresti rispetto al contenuto del debutto? Ci troveremo di fronte ad una proposta heavy metal “classica” oppure noteremo qualche contaminazione?
Andrea Tito: No, nessuna contaminazione: la nostra proposta musicale è rimasta la stessa (ossia heavy metal tradizionale), ispirata ai grandi gruppi storici del genere, ma suonata in modo totalmente personale. In realtà, la musica dei Black Phantom non è affatto una “scelta”: non ci si è mai messi a tavolino a decidere di suonare in un determinato modo o in un altro. Queste canzoni sono frutto di quello che abbiamo dentro, sia nella composizione che nell’esecuzione: siamo nati e cresciuti ascoltando Iron Maiden e Judas Priest, e questo ha contribuito a farci diventare quelli che siamo… Detto sinceramente, dopo trent’anni di carriera, anche volendo non penso che saremmo in grado di fare niente di diverso, ahahah!
Detto questo, nessuna divagazione nel nuovo album, ma una certa conferma di intenti, il tutto cercando di alzare ulteriormente l’asticella per rendere i pezzi sempre più ficcanti ed efficaci: una cosa di cui sono certo è che chi ha gradito il primo album, di sicuro apprezzerà il secondo ancor di più!

Annie: Si evince una certa continuità tra i due lavori mediante i due artwork. Di cosa è protagonista, stavolta, il “fantasma oscuro” nella copertina? E nei testi, invece?
Andrea Tito: Anche per il nuovo album ci siamo avvalsi della collaborazione di Snugglestab, l’artista moldavo che a tutti gli effetti ha creato il personaggio sulla copertina del primo disco. L’artwork di Zero Hour is Now è nuovamente incentrato sul Fantasma, stavolta ancora più in primo piano e ancora più spaventoso! In più c’è un dettaglio nella copertina – ossia il contenuto dell’antica clessidra tenuta in mano dal Fantasma - che è fatto apposta per non essere notato ad una rapida occhiata, ma che prima nel retro di copertina e poi nell’artwork interno viene ingrandito e svelato… non aggiungo altro per non rovinare la sorpresa!
In merito ai testi, anche stavolta non mi sono fatto mancare niente: mi sono fatto ispirare da un po’ tutte le fonti che mi interessano e colpiscono, e quindi troverete brani ispirati alla letteratura (come The Road, dal romanzo di Cormac Mc Carthy), al cinema (come Aboard the Rattling Ark, dal film Snowpiercer), ma anche da fumetti e videogames. A questi argomenti di disimpegno ho comunque affiancato altri temi un pelo più profondi, parlando maggiormente di esperienze personali e rapporti umani (come Redemption o Either You Or Me). Come vedi, quindi, mi piace svariare: non sono molto per gli album mono-tematici!

Annie: Recentemente avete scelto di anticipare il disco col singolo Hordes of Destruction. Ti va di parlarci del brano nel dettaglio?
Andrea Tito: Sì, Hordes of Destruction è la prima canzone che abbiamo scelto da far ascoltare in giro: in realtà è stata una bella lotta, dato che nell’album ci sono parecchie tracce a nostro avviso molto efficaci, sia in sé che a rappresentare il disco stesso. Alla fine avremo tre singoli, dall’album: questo è accompagnato da un video statico, il secondo sarà un lyric video, che sta per arrivare in concomitanza con la pubblicazione di Zero Hour is Now, mentre il terzo sarà un video a tutti gli effetti, che stiamo pianificando proprio in questi giorni.
Tornando a Hordes, penso che abbia tutte le caratteristiche per farci da biglietto da visita: è un brano immediato e veloce, con un riff che resta in testa, così come il ritornello, cantato dalla voce alta e cristallina del nostro Manuel! E poi c’è il finale, che è a tutti gli effetti un elemento a sorpresa dell’arrangiamento (anche qui non anticipo nulla per non rovinare la sorpresa a chi non lo avesse ancora ascoltato!).

Annie: Zero Hour is Now vede la presenza di una traccia in tedesco. A cosa è dovuta questa idea particolare?
Andrea Tito: L’idea di fare una versione totalmente in tedesco di Schattenjäger è venuta quasi per scherzo! Il brano originale è completamente in inglese, a parte ovviamente il titolo, ed è ispirato ad un videogame degli anni ’90 chiamato Gabriel Knight. Una sera, dopo averla suonata alle prove, ci siamo detti: “Ma non sarebbe figo farla TUTTA, in tedesco?”. La fortuna vuole che io abbia una cognata di origine tedesca, e allora non me lo sono fatto dire due volte: mi sono organizzato con lei in modo tale da fare una traduzione completa del testo… cosa che non è stata semplicissima, dato che oltre al significato abbiamo dovuto adattare le parole alla metrica del pezzo! Insomma, è stata una faticaccia, come peraltro farla cantare a Manuel in studio, dato che lui non parla davvero il tedesco. Con l’aiuto quindi di mia cognata Erika siamo riusciti a fargliela registrare, poco alla volta, con una pronuncia quasi perfetta. Il risultato finale è qualcosa che oggettivamente non si sente spesso, nel nostro ambito: heavy metal tradizionale, cantato in tedesco! Spero proprio che questa bonus-track possa servire a far conoscere ancor di più i Black Phantom, anche in terra germanica.

Annie: Quali sono, secondo te, i tre brani che meglio riassumono il disco e perché?
Andrea Tito: Come ti dicevo prima, è stata dura identificare il primo singolo, proprio perché pensiamo che tutti i pezzi di questo album siano ad altissimo potenziale. Similarmente, sarebbe riduttivo circoscrivere a soltanto tre pezzi l’essenza del disco, che va quindi ascoltato e considerato nella sua interezza. Certo, se proprio tu mi puntassi una pistola alla tempia, potrei dirti che i primi pezzi messi in apertura sono forse quelli più forti… ma questo è abbastanza scontato, dato che le cartucce migliori sono da sempre quelle che vengono sparate per prime!

Annie: Con l’album d’esordio avete omaggiato gli Iron Maiden con una cover. Leggendo la tracklist di Zero Hour is Now non vedo esperimenti simili. Com’era stata accolta all’epoca la vostra rivisitazione di Total Eclipse e cosa pensi, in generale, dei brani coverizzati?
Andrea Tito: La cover degli Iron sul nostro disco d’esordio è stata fatta fondamentalmente per due motivi: il primo, fare un omaggio alla mia band preferita, e che è stata il motivo principale per il quale più di trent’anni fa decisi di imbracciare un basso ed iniziare a fare musica; il secondo, proprio perché Total Eclipse è uno dei brani più belli ma al contempo più oscuri e meno celebri dei Maiden, ci stava bene all’interno di un album fatto di canzoni che più o meno uscivano dall’ombra! In termini di accoglienza, devo dire in tutta onestà che non abbiamo ricevuto riscontri particolari: è anche vero che noi stessi, magari sbagliando da un punto di vista commerciale, non abbiamo promosso questa cover se non dopo un annetto dalla pubblicazione del disco… ma abbiamo ovviamente preferito concentrare gli sforzi sui brani di nostra composizione.
Sulle cover in generale, personalmente penso che un brano coverizzato ogni tanto ci stia molto bene, a mo’ di bonus track, un po' come si faceva decenni fa sulle b-side dei singoli. Al contrario, invece, non vedo molto di buon occhio gli album interi fatti solo di cover: li trovo abbastanza stucchevoli, quando una band fa un disco così è perché probabilmente non ha più niente da dire.

Annie: Una domanda che esula dal fulcro dell’intervista ma che comunque vi riguarda da vicino, considerando le radici comuni di alcuni dei componenti dei Black Phantom: ci sono programmi circa il ritorno discografico dei Mesmerize?
Andrea Tito: Beh, lo spero proprio, dato che con i loro oltre trent’anni di attività i Mesmerize sono a tutti gli effetti un patrimonio dell’intera scena metal italiana. Al momento non ci sono però programmi concreti per un nuovo disco. È peraltro vero che a gennaio abbiamo registrato e pubblicato un nuovo brano, chiamato The Shimmer, che ho scritto appositamente per la band: speriamo che questo possa essere un buon viatico per nuove composizioni e pubblicazioni in futuro.

Annie: Sicuramente il periodo in cui ci troviamo in queste settimane non sta giovando alla promozione live degli album. Ti chiedo: avete un piano B per pubblicizzare Zero Hour is Now, dal momento che il release party (e, suppongo, anche altre date) è da considerarsi rinviato?
Andrea Tito: Hai proprio colto nel segno: al di là di tutte le considerazioni sulla salute generale, che ovviamente è la cosa più importante senza tanti giri di parole, questo momento di quarantena e paura globale è un grave impedimento al lancio e alla promozione del disco, e ci mette in seria difficoltà. Il release party, così come sei date live successive previste in tutto il nord Italia nei mesi subito seguenti, sono state cancellate. Ovviamente si cercherà di recuperare tutto il recuperabile nel momento in cui i tempi saranno più tranquilli, ma intanto nel frattempo come band stiamo subendo un danno economico non indifferente: al di là dei cachet dei concerti, che quindi non entreranno, la principale fonte di sostentamento di una band del nostro livello risiede nelle copie del disco che si vendono ai live… non facendo live, la situazione è grigia.
L’unica cosa che possiamo fare, in questo momento, è quindi quella di invitare i nostri fan e tutti gli amanti dell’heavy metal tradizionale a supportarci, ordinando l’album al nostro sito di e-commerce. Lì potete trovare i nostri album in edizione speciale, con in omaggio due nostre cartoline autografate, così come anche il resto del nostro merchandise (come ad esempio le magliette, i polsini ed il tributo ai Gamma Ray al quale abbiamo partecipato l’anno scorso). Grazie anticipatamente a tutti per il supporto!

Annie: Bene, le mie domande sono terminate. Ti va di aggiungere qualcosa a completamento della chiacchierata?
Andrea Tito: Certo! Per prima cosa vi ringraziamo parecchio per le belle domande, e per lo spazio che ci state concedendo! In questi giorni di pausa forzata, non stiamo rimanendo con le mani in mano: in attesa di poter finalmente proporre dal vivo le canzoni del nostro nuovo disco Zero Hour is Now, stiamo già lavorando sui brani dell’album successivo! Mai restare fermi… Ciao!



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