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PARADISE LOST - Trentadue anni di nero ossidiana
13/05/2020 (1287 letture)
Dopo trentadue anni di carriera, gli inglesi Paradise Lost non vogliono fermarsi. A tre anni di distanza dall'ottimo Medusa, il gruppo gothic/doom è in procinto di pubblicare il nuovo album Obsidian che si preannuncia come il riassunto di tutti i generi che la band ha affrontato nel corso degli anni. Abbiamo raggiunto lo storico cantante Nick Holmes che in maniera breve e concisa ha risposto alle nostre domande e chiarito i nostri dubbi.

Pez: Ciao Nick, come stai? Tutto bene?
Nick Holmes: Tutto bene dai, tu?

Pez: Sto bene, sto bene. Direi di cominciare con le domande.
Nick Holmes: Cominciamo allora.

Pez: C'è sempre una grande aspettativa per ogni vostra nuova pubblicazione. Non avete paura, dopo trentadue anni di carriera, di finire le idee?
Nick Holmes: Penso che sia normale, ma credo che appena tu inizi a scrivere nuove canzoni sia un processo meccanico, quindi svanisce questa paura. È come uno scrittore quando comincia a scrivere un libro, basta quella scintilla per iniziare. Sì, certe volte c'è ma scompare, è passeggera. Siamo ancora molto appassionati e se c'è la passione puoi continuare senza paura.

Pez: Come si è svolto il processo di scrittura di Obsidian?
Nick Holmes: Abbiamo iniziato a scrivere, penso, verso gennaio dello scorso anno, 2019. Ci abbiamo messo nove/dieci mesi per scrivere i brani e poi abbiamo iniziato a registrare tra novembre e dicembre. Sì, è stato un processo molto simile allo scorso album (Medusa del 2017, ndr). Probabilmente è stato più lungo rispetto allo scorso perché le canzoni sono molto più varie, non è un disco specificamente death/doom metal rispetto a Medusa. Ci è voluto più impegno e tempo per scrivere.

Pez: Sia tu con i Bloodbath che Greg (Mackintosh, chitarrista, ndr) con gli Stringoi avete pubblicato materiale prima di Obsidian (rispettivamente The Arrow of Satan is Drawn del 2018 e Abandon All Faith del 2019, ndr). Pensi che queste band abbiano influenzato il processo di scrittura del nuovo album?
Nick Holmes: Non posso parlare che per me. Non proprio, è sempre il solito processo suppongo. Lo stile del cantato è molto differente rispetto ai Bloodbath. Non direi che sia un'influenza consapevole e diretta, perché è molto differente come musica. Greg, che è colui che scrive la musica, magari ti può rispondere meglio ma per me no, non è stata un'influenza. Non lo penso.

Pez: Esiste un concept che lega i brani di Obsidian o avete coperto i vostri classici temi?
Nick Holmes: Penso che siano i soliti temi. Canto spesso delle conseguenze che avvengono dopo una cattiva decisione perché si è ingenui o spontanei, quindi mi collego anche alla giovinezza. Ora che sono un po' più vecchio posso capire le conseguenze di quello che dico e faccio. Canto anche sul fatto di camminare appesi ad un filo che penso sia la vita. Sì, guardo la vita come l'ho sempre vista, ma in maniera aumentata visto che sono cresciuto anche io tra un album e l'altro.

Pez: Pensi che Obsidian possa essere un prossimo step nella vostra ricerca musicale?
Nick Holmes: Non lo so, voglio dire, ovviamente non sappiamo come andranno le cose nel mondo al momento (in riferimento all'emergenza legata al Covid-19, ndr). Non sappiamo cosa fare fra due anni, sai, il solito ciclo che c'è fra un disco e l'altro. Non sappiamo se suoneremo dal vivo quest'anno. Quindi è impossibile dire cosa faremo fra tre anni, penso che il problema là fuori sia grande. Un grande singhiozzo in particolare anche per la musica, chi lo sa cosa saremo fra un po' di anni.

Pez: Vorrei farti una domanda riguardo all'uso del growl nelle vostre canzoni. Ci sono state opinioni contrastanti riguardo questa tecnica, come pensi possa dare un tocco in più alle vostre canzoni? E, inoltre, come pensi sia migliorato il tuo cantato nel corso del tempo?
Nick Holmes: Penso che, se una canzone è molto “pesante” con molte parti di chitarra aggressive, la voce growl sia un beneficio. Il modo in cui lo faccio è sempre stato molto chiaro, si capisce quello che sto dicendo, non sono mai stato un fan di quel death metal dove non riesci a capire le parole, mi piace sentire le parole. Ad ogni nuovo pezzo penso sempre a cosa posso mettere e come posso farlo capire. Voglio dire, se c'è una parte pesante, una voce in clean fa perdere l'aggressività del momento. Per me è più un processo di “trial and error”, provo qualsiasi stile su ogni singolo riff per vedere cosa viene fuori e quale sia migliore.
La mia voce è migliorata, il mio growl è differente rispetto a quando ero giovane, penso sia un processo normale che avviene quando si cresce nel tempo, penso che come stile di cantato non sia difficile da fare. Certo, non dico che sia facile ma neanche così difficile. Se in una parte funziona lo aggiungo, mi piace ancora il death metal e il suo cantato in altre band.

Pez: Capisco. Il primo singolo che avete diffuso è Fall from Grace. Perché avete scelto questa canzone è qual è il significato del suo video?
Nick Holmes: Oh, noi non abbiamo scelto “letteralmente” il brano, abbiamo chiesto alla label quale canzone sarebbe stata la migliore scelta come singolo. Noi tendiamo a non scrivere singoli ma album, non ci importa molto delle persone che “votano” i singoli. Per il video, ho dato al regista il titolo del disco e della traccia Fall from Grace. Il video è letteralmente “Fall from Grace”, tu pensi di mostrare alle persone quello che sei ma in realtà, quando le cose non vanno per il verso giusto, tendi a non vederle per come stanno realmente. Nel video, l'uomo è morto e non lo pensa, ma alla fine realizziamo che è veramente morto. Sì, ci sono elementi divertenti ma anche creepy che si ricollegano a ciò che ho detto prima.

Pez: Obsidian è il secondo disco che pubblicate sotto Nuclear Blast Records, come vi trovate con l'etichetta tedesca?
Nick Holmes: Molto bene. Sai, è bello lavorare con una label che promuove le band che ha. Certo, è una grande etichetta, ma è molto appassionata di metal. Lo è davvero. È una grande anche per esempio nei social media, dove raccoglie gli appassionati delle band che ha sotto contratto. Sì, ai tempi stavamo cercando un'etichetta adatta a noi e l'abbiamo trovata con loro.

Pez: Ok. Ho un'ultima domanda. Hai qualche novità riguardo ai Bloodbath? Avete cominciato a lavorare al nuovo album?
Nick Holmes: No, non ancora, anche perché i Katatonia fra un paio di giorni pubblicheranno il nuovo disco e quindi saranno occupati a lavorare per quell'album. Sono sicuro che appena i ragazzi vorranno iniziare a lavorarci la notizia verrà fuori. Ovviamente con il lockdown abbiamo tempo e sarebbe bello “riunirci” ancora per parlarne. Sì, uscirà quando anche loro avranno tempo.

Pez: Ok, grazie per la tua disponibilità, se libero di dire quello che vuoi ai nostri lettori.
Nick Holmes: Grazie per il vostro supporto, spero di tornare fuori a suonare di nuovo per voi. Sicuramente quest'anno è meno probabile rispetto al prossimo anche se è impossibile darsi degli obiettivi (ride, ndr) in questo periodi. Ma sì, speriamo che questa merda possa scomparire e farci tornare alla vita di prima.

Pez: Ok, grazie ancora, stammi bene!
Nick Holmes: Anche tu, grazie.



Sha
Mercoledì 13 Maggio 2020, 14.40.30
1
Grande attesa per questo lavoro. Gli ultimi due non mi sono piaciuti, ma questo sta promettendo molto bene. E Nick, sembra quasi una persona simpatica da questa intervista, a differenza di quando sta sul palco :'D
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Il nuovo album Obsidian
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