A voi riporto l’intervista ai Kamelot, che hanno ben saputo rinfrescarci le idee riguardo il loro nuovo disco, “Ghost Opera” in occasione dell' Evolution Festival.
Serena: Ciao a tutti, benvenuti! Sappiamo che “The Black Halo” ha riscosso gran successo in giro, pensate sarà la stessa sorte di “Ghost Opera”? Avete ad esempio particolari novità sull’ultimo?
Roy Khan: Senza dubbio i fan non rimarranno delusi, “Ghost Opera” è un disco che ha richiesto impegno e concentrazione, come del resto è giusto che sia. Ogni band cerca di dare il massimo in fase di scrittura o di registrazione.
“Ghost Opera” è un buon lavoro, ed inoltre ci sono interessanti novità: prima di tutto, non è un concept, contrariamente a quello che qualcuno potrebbe pensare; faremmo meglio a dire che le canzoni seguono una sorta di linea generale, una leggera legatura fra loro, ma che non impone al disco di essere un concept ed in più è molto, molto atmosferico.
Serena: Giusto, dobbiamo ricordare la partecipazione di Oliver Palotai alle tastiere! Ci racconti com’ è stato registrare con lui?
Roy Khan: Molto bello! Oliver è davvero bravo, ha una spiccata padronanza dello strumento, e questo, insieme a molte altre sue doti, ci permette di raggiungere grandi obiettivi insieme. Su quest’album abbiamo scritto tutti, ogni singola persona ha dato il suo prezioso contributo, e l’aggiunta delle tastiere ha dato un grande valore!
Serena: Dunque è ufficialmente nella band?
Roy Khan: Certo! E’ un grande muscista.
Serena: Tornando a “Ghost Opera”, hai parlato di “linea generale”. Puoi indicarci quale?
Roy Khan: Dunque, ogni brano ha una sua storia, indiscutibilmente. Di fondo ci sono temi simili, come ad esempio l’amore, spesso collegato alla malinconia, ed inoltre c’è una forte componente drammatica riguardante la tristezza in generale, non di certo depressiva, direi piuttosto teatrale.
Serena: Invece, parlando dei vostri rapporti con la Noise cosa puoi dirmi? Cosa vi ha spinti a firmare per la SPV?
Roy Khan: Diciamo che la SPV ha creduto maggiormante in noi. Tu sai che questo è molto importante quando si collabora con una band, perché si agisce di conseguenza. L’interesse per un gruppo è proporzionale a moltissime cose importanti per la promozione, e noi abbiamo trovato con SPV: un budget maggiore è un buon esempio.
Serena: Inoltre dobbiamo ricordare che alla fine dello scorso anno avete pubblicato il vostro primo live dvd. Anche quella è una gran novità, cosa potete dirci a riguardo?
Roy Khan: Beh , per prima cosa, è stato scelto lo show al Rockfeller di Oslo, sia perché conosco il posto, sia perché è molto vicino casa mia, ahah! Poi ti posso dire che anche se all’inizio questo live dvd è stata un’idea dell’etichetta, noi ne siamo molto soddisfatti e fieri. E’ una buona cosa per chi non può venire ad un nostro concerto, hai un concerto dei Kamelot nel lettore dvd di casa tua!
E altra cosa molto importante, visto il successo di “The Black Halo”, abbiamo pensato di introdurre abbastanza brani da quell’album, ne saranno contenti in molti, speriamo.
Serena: So che siete reduci dalla recente uscita di “Ghost Opera”, ma a volte succede che le band abbiamo brani già pronti che non sono stati inseriti sul disco, ma saranno presenti nel prossimo. E’ il vostro caso?
Roy Khan: NOO! Basta, per il momento vacanza, non abbiamo già nuovi brani pronti e non ne vogliamo nemmeno scrivere, se ne parlerà in autunno!
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