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IHSAHN - Musica per i millenni
07/09/2020 (1665 letture)
Quando si è palesata la possibilità di scambiare due chiacchiere con Ihsahn, storico leader degli Emperor che da anni porta avanti una magnifica carriera solista, non ce lo siamo fatti ripetere due volte; personalmente ero un po' nervoso all'idea di parlare con un monumento del metal estremo, ma il nostro si è rivelato un tipo brillante, disponibile, molto ambizioso, incredibilmente metodico e profondamente innamorato del suo lavoro. Buona lettura!

Barry: Ciao Ihsahn, benvenuto su Metallized! Come va?
Ihsahn: Bene, grazie mille. E tu?

Barry: Anche io bene e voglio innanzitutto ringraziarti per questa intervista, perché sono un grande fan della tua musica!
Ihsahn: Grazie mille, è molto gentile da parte tua!

Barry: Dunque, per entrare nel vivo dell'intervista, cinque mesi fa hai rilasciato un EP, Telemark; ora ne pubblichi un altro, Pharos; viene spontaneo domandarti come mai hai scelto di pubblicare due EP, piuttosto che un singolo album.
Ihsahn: La scelta è stata dettata dalla musica che avevo in mente; prima di approcciarmi al lavoro per l'ottavo album della mia carriera solista, infatti, avevo voglia di fare qualcosa di diverso dal solito: con Telemark volevo tornare alle mie radici geografiche, culturali ed artistiche, ad un tipo di musica maggiormente “ridotta all'osso” rispetto a quella che propongo attualmente, profondamente black metal nella sua essenza. Ho pensato che l'EP fosse il formato più adatto a questo tipo di progetto, poiché un intero album su queste coordinate sarebbe stato eccessivamente ridondante e di vedute ristrette.
Le stesse considerazioni valgono per Pharos, formato al pari di Telemark da tre pezzi originali e due cover, ma che esplora lidi musicali totalmente differenti, più soft e progressive; quindi, laddove Telemark guardava al passato Pharos al contrario è rivolto al futuro, all'esterno, alla sperimentazione. Anche per quanto riguarda i concerti dal vivo, l'idea è quella di svolgere una parte di tour incentrata su Telemark ed una su Pharos; se vogliamo, si tratta di due parti differenti dello stesso dipinto. Purtroppo, stante la situazione che stiamo vivendo, non è stato possibile effettuare alcun tour, ma spero di recuperare il prima possibile.

Barry: Speriamo davvero. Prendendo spunto da quanto mi hai detto sui due EP, possiamo dire che nella tua musica c'è sempre stata una qualche dicotomia? Fra musica pesante e parti più melodiche, fra voce clean e scream, ecc.?
Ihsahn: Direi di sì, questa contrapposizione di cui parli c'è sempre stata ed i due EP non fanno altro che mostrarla in maniera più netta; anche ai tempi degli Emperor, non ho mai voluto suonare musica unicamente aggressiva e monodirezionale, ma ho sempre avuto un occhio di riguardo per la melodia e più in generale, per la sperimentazione. Anche per questo motivo, è stato divertente ed interessante affrontare questo tipo di lavoro, che ha necessariamente comportato delle limitazioni al mio attuale modo di concepire la musica, ma, come ti dicevo, penso sia stato anche un ottimo esercizio in vista del prossimo full-length.

Barry: La tua grande passione per la sperimentazione è certamente una delle ragioni del tuo successo... non si sa mai cosa aspettarsi da te!
Ihsahn: Sì, credo sia una cosa positiva. Voglio dire, sono ovviamente grande fan di band come gli AC/DC, che da anni portano avanti con successo il loro stile, ma personalmente la mia passione per la musica mi spinge ad aggiungere sempre colori alla tavolozza, se capisci cosa intendo. Fare musica, per me, è come imbarcarsi in un viaggio e non mi è mai piaciuto fossilizzarmi su un singolo stile: mi sono sempre messo nella posizione di cercare nuove sfide, perché è questo che mi appassiona e mi spinge a sua volta a comporre; se così non fosse, se non provassi io per primo questa passione, probabilmente il risultato finale non sarebbe valido e non piacerebbe agli ascoltatori: è un po' una strada a doppio senso!

Barry: Si può dire, in effetti, che tu non abbia mai composto lo stesso album due volte!
Ihsahn: Spero proprio di no!

Barry: Un'altra caratteristica tipica dei tuoi lavori, che hai peraltro confermato parlando dei due EP, è quella di avere sempre un concept alla base; immagino quindi che tu abbia in mente il concept da prima di iniziare a scrivere le canzoni.
Ihsahn: Assolutamente! E' così fin da The Adversary, concepisco sempre l'idea di fondo di ogni lavoro ben prima di iniziare a scrivere i pezzi: ho un album da disegno sul quale, man mano che mi vengono delle idee, prendo appunti e traccio schizzi; che siano idee per testi, musiche, orchestrazioni, armonizzazioni di strumenti o anche grafiche, metto assieme quelle che hanno un minimo comune denominatore e ne faccio l'embrione per il tipo di lavoro che intendo sviluppare; ovviamente c'è sempre il rischio di un'eccessiva somiglianza di idee -dopotutto vengono sempre da me- ed è proprio per questo che, in sede di scrittura dei pezzi, cerco sempre di spingere l'asticella un po' oltre: idee simili possono essere trasposte in maniera anche diametralmente opposta! Questo tipo di approccio, se vogliamo, è una conseguenza naturale del lavorare da solista: quando fai parte di una band, hai a che fare necessariamente con frammenti di idee che dipendono dalle individualità, dalle dinamiche interne, dai gusti personali dei musicisti coinvolti e da molti altri fattori; quando lavori da solista, al contrario, sei totalmente libero di fare ciò che vuoi! Ovviamente il rovescio della medaglia sta nel fatto che ogni responsabilità ricade su di me, ma fa parte del gioco e, sinceramente, non ne avverto la pressione; per tornare al discorso del concept, personalmente ho sempre cercato di produrre lavori dove ogni canzone fosse complementare all'altra, non riesco a pensare ad un album come una semplice raccolta di canzoni a caso. Anche a livello di gusti personali, amo molto artisti come Iron Maiden, Judas Priest e King Diamond, che hanno sempre mirato a produrre dischi che suonassero organici, che non fossero appunto delle semplici selezioni di canzoni composte in un dato periodo. Per me, come detto, si tratta di creare una scena nella quale far convivere idee e, ovviamente, limitazioni che vengono da questo tipo di approccio... anzi, a ben pensarci, le definirei opportunità o obiettivi, più che limitazioni. Ecco, diciamo che il mio obiettivo è comporre un puzzle in cui ogni pezzo si incastri perfettamente con l'altro.

Barry: Un vero e proprio approccio da pittore...
Ihsahn: Non mi allargherei così tanto, visto che le mie abilità pittoriche sono pessime, ahah! Ma, al pari di un pittore, mi piace avere ben chiaro in mente ciò che voglio fare, prima di iniziare a lavorare; ovviamente, in corso d'opera, è possibile apportare modifiche al piano originario, ma l'obiettivo principale deve restare ben saldo.

Barry: Sai bene quel che vuoi, in sostanza; parlando un po' più a fondo di Pharos, hai rilasciato un video per Spectre at the Feast, una canzone molto affascinante che, personalmente, vedrei molto bene come colonna sonora di un film di 007.
Ihsahn: Mi fa molto piacere sentirtelo dire: ho un vero debole per le colonne sonore di 007, le orchestrazioni, quel tipo di atmosfere retrò, quindi può darsi che questa mia passione sia emersa componendo quella canzone. Ti dico poi che, se mai ce ne fosse la possibilità -remota- sarebbe meraviglioso poter comporre un tema proprio per un film di James Bond.

Barry: E, per curiosità, hai mai pensato di comporre musica per il cinema?
Ihsahn: E' qualcosa che mi affascina molto, essendo grande fan delle colonne sonore, che ascolto spesso per conto mio. Personalmente non ho avuto il privilegio di lavorare ad un progetto del genere, ma mia moglie ne ha composta una e l'ho aiutata nell'aspetto prevalentemente tecnico; ho potuto constatare come si tratti di un processo compositivo profondamente differente da quello di un album musicale, probabilmente anche più difficile: in certi momenti la colonna sonora è dominante, in altri rimane nell'ombra, può essere sottile e potente al tempo stesso, ma deve comunque guidare lo spettatore, assieme alle immagini, in una certa direzione emozionale. Non so se ci sarà mai la possibilità di comporne una, ma sono sicuramente aperto all'idea.

Barry: Sarebbe un'ulteriore nuova sfida ed è bello vedere che tu sia ancora animato dallo stesso “fuoco”, dopo tanti anni di carriera.
Ihsahn: Sai, sono un uomo fortunato, perché faccio il mestiere che ho sempre sognato e, cosa forse ancora più importante, lo faccio in totale libertà: sono sempre stato una persona molto autonoma e, ancora oggi, è molto difficile per chiunque dirmi cosa posso o non posso fare, ahah! Ovviamente mi avvalgo di preziosi collaboratori, ma ad esempio non ho un vero e proprio manager, né mi avvalgo di un produttore, quindi da un punto di vista creativo sono assolutamente libero; va poi detto che, alle spalle, ho anche una casa discografica che mi ha sempre lasciato totale libertà, senza cercare di influenzarmi in alcun modo. Nella mia carriera, oltretutto ho sempre preferito dare la priorità alla musica, piuttosto che agli show dal vivo: tanti colleghi sono in tour per la maggior parte dell'anno ed avrei potuto fare anche io una scelta simile, che peraltro mi avrebbe fatto guadagnare di più, ma sono profondamente innamorato dell'aspetto artistico della musica, piuttosto che di quello economico; ovviamente rispetto ed ammiro quei colleghi che riescono a coniugare entrambi gli aspetti, ma, sinceramente, quel genere di vita non fa per me: penso che, quando si ha abbastanza fortuna da fare della musica il proprio mestiere, si debba esser bravi a prendere le decisioni corrette, a fare ciò che si ritiene più giusto per sé e per la propria arte; per come la vedo io, l'aspetto artistico della musica non può assolutamente essere messo in secondo piano rispetto al business. Probabilmente è anche per questo mio modo di vedere le cose che ho mantenuto intatta la stessa passione degli esordi.

Barry: Essenzialmente sei padrone del tuo destino. Tornando a Pharos, penso sia il momento perfetto per un lavoro con questo titolo: ci serve un po' di luce in fondo al tunnel...
Ihsahn: Sai qual è la cosa curiosa? Ovviamente ho composto i pezzi ben prima dell'emergenza sanitaria, ma l'EP presenta diversi elementi applicabili alla situazione che stiamo vivendo: la stessa Spectre at the Feast, che abbiamo menzionato prima, parla di come la società reagisce quando si presenta un vero problema e, improvvisamente, eccoci qua, alle prese con questa sfida; devo peraltro confessare di essere positivamente sorpreso di come l'umanità abbia reagito e stia reagendo a questa situazione, non me lo aspettavo! Pharos poi parla anche di come raggiungere un traguardo, un obiettivo, il che si sposa altrettanto bene con la missione di sconfiggere la pandemia; al tempo stesso, il faro, oltre a rappresentare metaforicamente il traguardo ed il viaggio necessario a raggiungerlo, è anche nella vita reale ciò che impedisce alle imbarcazioni di infrangersi sulle scogliere e, nell'antica Alessandria, era anche una fondamentale installazione militare, che conferiva il potere di scegliere chi potesse o meno attraccare al porto della città: rappresenta quindi un'idea di sicurezza, di casa, se vogliamo. Ironicamente, poi, Losing Altitude, Roads e Manhatthan Skyline parlano del volo, di viaggi... tutte cose che al momento non possiamo fare!

Barry: E' vero... speriamo si possa tornare presto alla normalità! Restando sull'EP, come hai scelto i pezzi da coverizzare?
Ihsahn: Innanzitutto, molto banalmente, si tratta di canzoni che mi piacciono, di artisti che amo. In secondo luogo, si tratta di pezzi molto diversi fra loro, che consentono di variare lo stile musicale presente su Pharos; le stesse considerazioni, peraltro, valgono per le cover presenti su Telemark, fra le quali quella di Lenny Kravitz parla di come la musica debba sempre prevalere sul business, lo stesso concetto che ti ho espresso poco fa.

Barry: Tutto torna in sostanza! Avrei ora una domanda un po' particolare: ho letto molte definizioni della tua musica: prog metal, extreme metal, experimental metal... tu che parole useresti?
Ihsahn: Nella mia mente, penso alla mia musica ancora come black metal, perché proviene dalla stessa fonte; so bene che non può più essere definita black metal in senso tradizionale, ma la mentalità è sempre quella. Certo, in molti non saranno d'accordo, ahah!

Barry: Beh, la musica è tua! Ho ora una curiosità che ti prego di soddisfare: prima di collegarmi con te, stavo leggendo un vecchio libro di Joel McIver sui 100 migliori chitarristi metal; tu sei presente e, secondo l'autore, il tuo “momento geniale” è Unhealer, tratta da angL: sei d'accordo con lui o ne suggeriresti un altro?
Ihsahn: Non saprei onestamente... ad essere sincero, non ricordavo neppure di essere stato menzionato nel libro! Penso di aver ricevuto fin troppi apprezzamenti per il mio modo di suonare la chitarra: le mie abilità sono sufficienti per ciò di cui ho bisogno, cioè trasporre le mie idee in musica, ma non sono mai stato uno shredder. Comunque, se dovessi indicare un mio punto di forza, penso che sceglierei la mia capacità di comporre parti per chitarre gemelle: essendo da sempre fan degli Iron Maiden e dei Judas Priest, mi è sempre piaciuto esplorare questo aspetto della musica e, al contrario, non penso di esser mai stato particolarmente abile nello scrivere riff per chitarre singole; mi piace creare momenti di armonia, ma soprattutto di contrasto e dissonanza fra due chitarre.

Barry: Il riff di I Am the Black Wizards non sarebbe del tutto d'accordo, credo... a proposito, dovevate suonare con gli Emperor in Italia, hai qualche notizia riguardo il possibile recupero della data italiana?
Ihsahn: Ad essere onesto, al momento non ho sottomano la lista dei concerti, che sta subendo tantissimi cambiamenti: abbiamo appena dovuto cancellare il tour in Giappone e, anche se al momento è ancora in piedi, temo che anche il tour in Sud America farà presto la stessa fine. La mia speranza è ovviamente di recuperare tutte le date travolte dalla pandemia, fra cui quella in Italia, che peraltro si sarebbe dovuta svolgere in un posto davvero magnifico; spero davvero che nel 2021 sarà possibile recuperare il tempo perduto.

Barry: A proposito del 2021, se non sbaglio ricorrerà il ventesimo anniversario di Prometheus, l'ultimo album in studio degli Emperor: farete qualcosa per celebrare la ricorrenza?
Ihsahn: Può darsi! Sicuramente proporremo qualche pezzo da Prometheus, anche se posso dirti già da ora che non suoneremo l'album per intero. Sarebbe... come dire...

Barry: Noioso?
Ihsahn: No, fin troppo ambizioso per una band come la nostra, ahah!

Barry: Dai, non essere così severo, ahah! Fra le molte cose che spero possano tornare nel 2021, personalmente annovero anche i progetti che stai portando avanti con musicisti come Matt Heafy, Rob Halford e Nergal!
Ihsahn: Lo spero anche io! Considera che Matt mi ha proposto per la prima volta di collaborare nel 2008: è da allora che ha in mente di mettere in piedi un progetto black metal da solista ed è più o meno da allora che, con molta calma, stiamo mettendo assieme le idee per le canzoni. Purtroppo non è stato possibile fare prima, perché siamo sempre molto impegnati con le nostre carriere e, oltretutto, lui vive in Florida ed io in Norvegia, quindi il più delle volte dobbiamo fare tutto da computer; tuttavia, lavorare con lui è stato ed è molto stimolante e sono felice di poterti dire che siamo davvero molto vicini a completare i pezzi; fra l'altro, questo progetto di Matt mi vede coinvolto sia come musicista, sia come produttore.
Quanto a Rob e Nergal, la collaborazione è ad uno stadio decisamente meno avanzato, anche se ne discutiamo da ancor più tempo: considera che a chiamarmi fu Rob, quando ancora non era rientrato nei Judas Priest! Poi, da quando vi ha fatto ritorno, anche lui è stato molto impegnato, come puoi immaginare, ma abbiamo continuato a discutere di una collaborazione; successivamente, Rob ha coinvolto Nergal, altro artista che ammiro ed abbiamo cominciato a parlare in tre di questo nuovo progetto artistico. Anche qui, banalmente, si tratta di trovare il tempo per incastrare gli impegni di tutti, ma sono sicuro che sarà bellissimo lavorare con loro.

Barry: Ne sono sicuro. Senti, probabilmente è una domanda prematura, visto che non è neppure uscito Pharos, ma per caso hai già in mente qualche idea per il prossimo full-length?
Ihsahn: Certo, ahah! Sarà un processo lungo, perché ho in mente diverse idee piuttosto ambiziose, quindi non sarà qualcosa che registrerò di qui a poco, ma ho già cominciato a pensarci.

Barry: Direi che tutti i tuoi dischi sono ambiziosi!
Ihsahn: E' vero, ma con questo miro ad un livello più alto.

Barry: Cavolo, questa è una dichiarazione impegnativa!
Ihsahn: Ne sono consapevole! Ma, come ci siamo detti nel corso dell'intervista, per me essere un musicista equivale a cercare sempre di evolversi e di migliorarsi. Miro a realizzare album che resistano per millenni, non per un anno: ogni musicista convive con dubbi, momenti di abbattimento, perdita di fiducia nelle proprie capacità, ma al tempo stesso tutti noi miriamo a lasciare ai posteri qualcosa di straordinario, perché noi per primi amiamo ascoltare opere straordinarie.

Barry: Non vedo l'ora di ascoltarlo, allora, sono certo che non resteremo delusi.
Ihsahn: Me lo auguro! Io sono tenuto a dare sempre il massimo, poi è il pubblico a dover decretare il successo o il fallimento di ciò che propongo.

Barry: Sai, penso di parlare per molti tuoi fan: la prima volta che ho ascoltato The Adversary sono rimasto spiazzato, probabilmente perché mi aspettavo qualcosa sulla scia di Prometheus. Oggi, invece, amo proprio quella rottura con il tuo passato.
Ihsahn: Ti ringrazio e sono felice di sentirtelo dire, perché la mia intenzione, all'epoca, era proprio quella di segnare una svolta rispetto al passato: The Adversary era ricco di influenze slegate dal sound che proponevamo con gli altri, perché l'ultima cosa che volevo era pubblicare un disco che non fosse altro che uno spin-off degli Emperor; volevo costruire una base solida per il mio progetto solista e, con The Adversary, ho dato inizio alla trilogia che ha poi visto la pubblicazione di angL ed After.

Barry: E' stato indubbiamente un bel percorso e sono sicuro che continuerà. Le mie domande sono terminate, ti ringrazio molto per la disponibilità e spero di vederci presto dalle nostre parti!
Ihsahn: Grazie a te, confido di rivederci tutti nel 2021!



Tino
Venerdì 11 Settembre 2020, 7.53.32
16
Concordo, ma edlund non è un nazi, è il cantante dei tiamat.
No Fun
Giovedì 10 Settembre 2020, 23.37.47
15
Beh Tino se hai visto "La Caduta degli Dei" di Visconti non mi stupisce che un nazi vada in giro con piume di struzzo e trucco androgino. Comunque hai ultra ragione anche perché al tempo era molto più chiaro il carattere di pura provocazione di quel tipo di nomi. C'era pure un tranquillo gruppo NWOBHM che si chiamava Holocaust mi sembra. Adesso, dopo la crescita della musica RAC e NSBM dei nomi sarebbero chiaramente visti come appartenenti a quel filone.
Carmine
Giovedì 10 Settembre 2020, 23.24.31
14
Hanno sempre negato legami col nazismo.
Tino
Giovedì 10 Settembre 2020, 22.27.07
13
Vabbè il senso è quello. The wretched end bel gruppo, ma ihsahn è secondo me su un altro pianeta
Transcendence
Giovedì 10 Settembre 2020, 22.16.39
12
@ Tino Veramente gli Zyklon di cui parli si sono sciolti nel 2010, due anni prima Thomas ne aveva fondato un altro, i The Wretched End, attivi tuttora.
Tino
Giovedì 10 Settembre 2020, 21.57.39
11
A parte che zyklon senza la b sono un gruppo attuale dove suonano tre quarti degli emperor odierni, andare a rivangare una chiara provocazione adolescenziale di quasi trent'anni fa di un'artista di mezz'età che non si è mai lasciato andare in proclami belligeranti alla burzum o atti di violenza, insomma è un pretesto ipocrita per buttarla in caciara. Vogliamo parlarne? Ok hai presente Johan edlund quello che qualche tempo fa cantava vote for love con piume di struzzo e trucco androgino? Da ragazzino aveva messo su un gruppo che si chiamava Treblinka. E il fighetto satyr? Quello che ha piazzato le svastiche sul CD di Rebel extravaganza, se vogliamo parlare di piazzate estreme stiamo a parlarne fino a Natale, ma andare a chiamare in causa ihsahn per una bravata di gioventù, di cattivo gusto ma innocua, è di un'ipocrisia fastidiosa. Manco fosse un esponente di spicco del movimento nsbm
duke
Giovedì 10 Settembre 2020, 21.29.17
10
...penso che sia umano trovare.....sgradevole il nome zyklon b....urta la sensibilita' di molti....e quando e' giusto...e' giusto.....
Tino
Mercoledì 9 Settembre 2020, 16.28.04
9
Accostare ihsahn al nazismo per esagerazioni estetiche da 16enni è una stupidaggine. Mica parliamo del Conte
duke
Mercoledì 9 Settembre 2020, 15.43.46
8
...ovviamente mi riferisco alla scena black....in cui c'era la gara a chi diceva la stupidaggine piu' cattiva ed idiota possibile....poi si e' visto che fine hanno fatto ....certi personaggi....
duke
Mercoledì 9 Settembre 2020, 15.40.39
7
...pur apprezzando l'artista devo ammettere...che l'utente jc....ha detto una cosa giusta....purtroppo da quella scena musicale sono uscite troppe stronzate....la gente prima di aprire bocca dovrebbe...accendere il cervello....
ElManjo
Mercoledì 9 Settembre 2020, 12.15.42
6
Non ho ben capito in che senso considera "audace" proporre prometheus (non per intero, ma in generale). Ci sono the eruption, depraved e in the wordless chamber che sono brani pazzeschi...poi empty e grey altri due pezzi ottimi, secondo me una setlist con 3 pezzi da ogni album sarebbe il top. Bellissima intervista; sono curiosissimo di ascoltare pharos, seppur il suo progetto solista non mi faccia impazzire
duke
Martedì 8 Settembre 2020, 20.53.54
5
...intervista davvero interessante....bravo barry....
dani3121
Martedì 8 Settembre 2020, 20.01.08
4
Bella intervista,artista eccezionale
JC
Martedì 8 Settembre 2020, 14.40.06
3
Trovo impossibile esternare qualsiasi commento positivo su di un musicista che ha fatto uscire un disco sotto il moniker Zyklon B. Per me una cosa del genere è una macchia indelebile e, visto l'ambiente in cui è maturato, la credo una scelta ben consapevole.
Samoan
Martedì 8 Settembre 2020, 8.33.03
2
Intervista bellissima ad un Artista vero. Complimenti.
tino
Lunedì 7 Settembre 2020, 11.06.58
1
Uno degli artisti contemporanei che ammiro di più dal punto vista artistico e umano, ancora conservo la foto ricordo in quel lontano 1999 o 2000 quando con gli emperor venne a Cesena a supporto di quel capolavoro di equilibrium. È innanzitutto un chitarrista fantastico, basta vederlo all’opera nei video promozionali delle chitarre aristides dove esegue alcuni suoi pezzi. E’ un ottimo cantante sia nel pulito che nel distorto, non tende a strafare e la sua interpretazione è sempre al servizio del pezzo e non fine a se stessa. Ho apprezzato la sua evoluzione umana che l’ha portato ad essere la persona matura ed equilibrata che è adesso, ma apprezzo soprattutto il suo percorso musicale. Molti lo conoscono solo per il suo trascorso con il suo gruppo leggendario, ma i suoi dischi solisti sono ben fatti e molto interessanti, specie gli ultimi lavori arktis e soprattutto l’ultimo ep dove dimostra tutta la sua superiorità tecnico artistica con pezzi straordinari che recuperano in maniera incredibile il passato più severo e intransigente dell’artista. Le cover poi sono genio puro, artista incredibile.
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07/09/2020
Intervista
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Musica per i millenni
 
 
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