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EDEN'S CURSE - Parla Paul Logue
21/08/07 (1613 letture)
Francesco - Ciao belli, allora , intanto volete parlarmi di come la band si è formata?
PL - Bene, ci siamo formati nel Gennaio del 2006, Michael ed io ci siamo incontrati perché lui cercava un songwriter, ci siamo sentiti, ci siamo trovati molto in sintonia e poi abbiamo cominciato a cercare gli altri. Abbiamo subito cominciato a scrivere dei pezzi e si è resa necessaria una vera band. A noi si sono uniti Pete Newdeck, proveniente dall’esperienza con Steve Grimmett, ma anche con Paul DiAnno’s Killers; e poi il chitarrista Thorsten Koehne, che era molto popolare nella rete, un vero virtuoso dai Code of Perfection, ex Demon Drive ed Attack. Inoltre abbiamo reclutato Ferdy Doernberg alle tastiere e la band era fatta. Ci troviamo benissimo assieme ed abbiamo stretto una vera amicizia.

Francesco – Sto ascoltando l’album da un paio di settimane e mi sembra molto 80’s oriented, a me piace l’impostazione, immagino fosse proprio il vostro obiettivo.
ME – Si, era proprio il suono che volevamo ottenere, al 100%, c’è melodia e potenza fondata sulla chitarra, una produzione efficacissima…..

Francesco – In effetti la produzione mi piace parecchio.
PL – Bè, la produzione è la base di un disco come questo, l’ho detto, la chitarra specialmente, che è la base di tutto, è molto molto Heavy e l’intera produzione è molto pulita.

Francesco – Si, devo dire che Dennis Ward, ( PK69), ha lavorato bene. E cosa pensate del metal più moderno? La tendenza è verso un sound differente dal vostro. Che spazio reale c’è per un gruppo come gli E’sC?
PL – Si, capisco cosa vuoi dire. Al giorno d’oggi molta gente cerca solo chitarre pesantissime, canzoni oscure e furenti, io e Michael abbiamo attraversato i 70’s, gli 80’s ed i 90’s, quando le cose venivano fatte con più divertimento, e pensando di più alla qualità dei pezzi. Noi abbiamo pensato solo a fare un buon album, curando molto ogni brano, e la reazione della gente fino ad ora è stata fantastica, indubbiamente suoniamo molto diversi dal nu-metal, ma non ci dispiace. Credo che il Nu sia molto, troppo semplice, specie per le chitarre. A noi piace gente come Aldridge, J. Sykes, (come non essere d’accordo? – NdR), ci piacciono le chitarre heavy, e nell’album ce ne sono parecchie.

Francesco – A proposito, avete un chitarrista niente male, Thorsten Koehne non è da disprezzare, direi.
ME – Lui è venuto con molte idee differenti su come dovessero suonare i soli sull’album, credo sia il modo più aggressivo in cui potesse farli. Gli abbiamo dato molta responsabilità, perché siamo come una famiglia in cui ognuno ha il suo ruolo, e lui ha preso le decisioni finali, non gli abbiamo fatto cambiare stile , si è solo adattato un po’ a noi. E’ proprio il tipo di musicista che stavamo cercando, suona in modo incredibile, sentirete.
PL – Suonare metal è molto naturale per lui, e molti spalancheranno le orecchie quando lo sentiranno, è incredibile anche nei soli brevi, ha veramente del talento.

Francesco – Pensare che alcuni ormai considerano i soli quasi un crimine.
PL – Eh eh, già, purtroppo è vero, però a me piace ancora sentirli e strabuzzare gli occhi e dire “Oh, mio Dio” davanti ad un buon chitarrista, mi piace sbattere la testa mentre lo sento.
ME – Penso che noi non possiamo avere che questo atteggiamento. Ho cominciato nel 76, quando avevo nove anni, ora ne ho 38, ed allora ci si riuniva per sentire queste cose con fratelli e sorelle e divertirsi. Al giorno d’oggi è tutto diverso, la gente è più incazzata, io lasciai la famiglia per fare il musicista, cambiando nome di città in città e facendomi pagare in contanti sera per sera, finchè alcuni parenti non mi riconobbero, ma io volevo fare questo, quella era la musica che amavo, oggi è tutto cambiato…

Francesco – Ok, ci sono alcuni ospiti sul Cd.
PL – C’è il vocalist dei Pink Cream 69, David Readman , che fa le backing vocals, un amico, (grande idea, abbiamo pensato), c’è anche Doogie White, ( Maalmsteen, ecc., molto disponibile), e , ovviamente, Carsten Lizard Schultz. (Vocalist nonché manager del chitarrista – NdR).
ME – Ci abbiamo messo tre mesi di lavoro con loro, quello che voglio dire è che sono tutte persone molto…oneste. Si sono applicate molte solo per il gusto di aiutarsi tra musicisti, non abbiamo dovuto cambiare niente del loro lavoro. Del resto non ci vuol molto a capire che se non ti comporti amichevolmente il tuo nome è rovinato, ma non tutti ci arrivano.

Francesco - Puntatine in Italia?
ME – Ci piace suonare per la gente Europea, ancora non so, ma la cultura e la gente italiana mi piacciono, se ci fosse la possibilità logistica ci piacerebbe suonare ovunque in Italia.
PL – Del resto stiamo avendo buoni responsi da lì, molti hanno prenotato il disco.

Qui scatta il solito sermone personale sul Sud, ormai è una consuetudine, ma anche per stavolta vi risparmio il panegirico su sole, mare, caldo, vino, ecc. Data la calura estiva vi risparmio anche la rimpatriata a base di :” e ti ricordi i….. ed i ….? Erano forti eh”? , oppure : “Fantastico l’ultimo Masterplan, ed i Bonfire? Incredibili.”, “ma i Whitesnake, vuoi mettere?”.

Francesco – D’accordo, mi ha fatto piacere sentirvi, ciao.
PL – Grazie a te.
ME – Grazie per il tanto tempo che hai perso con noi, ciao a te ed ai “Metallizzati” tutti.



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