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METALLIZED CHARTS 2020 - Thrash Metal, Hardcore Punk
06/01/2021 (2011 letture)
Che il thrash metal goda di uno straordinario stato di salute è cosa nota da molto tempo. Questo genere nato negli anni 80 non smette di affascinare e coinvolgere giovani gruppi che ingrossano costantemente le sue fila. Quasi troppo, direbbe qualcuno, ma questa numerosissima popolazione riesce ancora a regalare grandi album. Tra esordi folgoranti, colpi di coda più o meno inaspettati di vecchie glorie e conferme da parte di quella seconda generazione non più giovanissima, il 2020 è stato ricco di soddisfazioni. Discorso simile per l’hardcore, dove si è assistito al ritorno di qualche “vecchietto terribile”. Ecco la nostra lista, come sempre in ordine casuale, dei migliori dischi thrash e hardcore punk del 2020.

ONSLAUGHT - GENERATION ANTICHRIST

È dal loro ritorno in studio 13 anni fa che gli Onslaught non ne sbagliano una. E l’ultimo Generation Antichrist non fa eccezione, malgrado l’abbandono dello storico cantante Sy Keeler, sostituito all’ultimo momento da Dave Garnett. Per il resto, il settimo album degli Inglesi non cambia di una virgola rispetto a quanto fatto finora, quindi aspettatevi una buona dose di thrash sparato a manetta e testi che parlano di politica, guerra, serial killer e soprattutto religione. La solita minestra? Forse, ma dipende chi è lo chef dietro i fornelli e qui siamo su livelli di altissima cucina.

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WARBRINGER - WEAPONS OF TOMORROW

I californiani Warbringer erano chiamati a confermare il livello, ormai piuttosto elevato, raggiunto con anni di dedizione alla causa. A tre dall’ultimo Woe to the Vanquished, la band di Ventura torna a fare centro con il sesto album, violento e tecnico come sempre. I ragazzi ci deliziano con un validissimo concentrato di canzoni assassine, veloci e coinvolgenti, pensate più che mai per essere eseguite dal vivo.

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HAVOK - V

Anche loro appartenenti alla seconda generazione thrash metal nata all’inizio del Terzo millennio, gli Havok propongono un album che guarda ancora una volta agli anni 80. Il quinto lavoro in studio della band del Colorado è denso, nervoso e violento, grazie alla potentissima sezione ritmica e al riffing affilato delle chitarre. Disco piacevole che, quasi senza soluzione di continuità, passa dal techno-thrash contorto ed articolato allo speed diretto e spietato.

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TESTAMENT - TITANS OF CREATION

Se i giovani fanno bene, i vecchi maestri hanno chiaramente mostrato di non avere nessuna intenzione di andare in pensione. Primi tra tutti i Testament che, forti di una line-up mostruosa, confezionano un album articolato e piuttosto eterogeneo. In Titans of Creation si segnalano tra l’altro anche alcune novità, che pur non spostando il complesso dell’opera dall’alveo dell’old-school, la modernizzano quanto basta per attirare l’attenzione. Sarà il tempo a dire se queste aggiunte rimarranno o meno un episodio isolato, per intanto i Testament restano una garanzia.

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SODOM - GENESIS XIX

Era dal 2016 che i Sodom si facevano attendere, e gli EP pubblicati nel mentre, seppur buoni, non sono certo stati sufficienti a placare la fame. L’attesa non è stata vana, perché con Genesis XIX i Tedeschi fanno vedere che i più grezzi, cattivi e sporchi sono ancora loro. Incredibile come una manciata di riff triti e ritriti possano diventare un’arma di distruzione di massa nelle mani giuste, ma stiamo pur sempre parlando di quelle di Tom Angelripper e dello storico chitarrista Frank Blackfire, che il leader ha recentemente ripescato dalla formalina. Il primo full-lenght con la formazione a quattro riporta il cingolato tedesco su livelli qualitativi dai quali mancava da almeno 10 anni a questa parte.

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SEPULTURA - QUADRA

Altro grosso nome ad aver pubblicato un album nel 2020, i Sepultura firmano con Quadra un piccolo grande exploit nella loro travagliata carriera. Lasciati da parte i panni ingombranti della cover band di sé stessi, i Brasiliani osano e lo fanno con un disco variato, ispirato e per certi versi sperimentale, sebbene non privo delle consuete legnate. Nel quindicesimo album dei Sepultura trovano quindi spazio anche momenti acustici, melodie orchestrali e duetti con voci femminili. Molto ben realizzato, Quadra dimostra che non è mai troppo tardi per dare una svolta positiva alla propria carriera musicale.

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HEATHEN - EMPIRE OF THE BLIND

Appartenenti loro malgrado alla categoria degli eterni secondi, gli Heathen non vanno certo di fretta. Empire of the Blind, il loro quarto album in studio, vede la luce ben 10 anni dopo l’ultima fatica in studio. Nonostante il disco sia incentrato su canzoni più lineari e immediate del solito, lo stile rimane immutato e rimane saldamente ancorato agli stilemi che hanno reso la band oggetto di culto negli anni. Il recente contratto con al Nuclear Blast potrà forse dare loro quella notorietà che non sono mai riusciti a raggiungere.

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HAZZERD - DELIRIUM

Tra le nuove leve segnaliamo i canadesi Hazzerd, che pubblicano nel 2020 il loro secondo album in studio. Delirium è un lavoro decisamente carico e vario, che si fa notare grazie a uno stile fresco e personale, sorta di punto d’incontro tra un heavy particolarmente muscoloso e un thrash particolarmente melodico. Gli ingredienti costitutivi del secondo vengono quindi arricchiti dalla tecnica e dalle infiorettature tipiche del metal più classico, in un suono che è un susseguirsi di cambi di tempo, melodie, cavalcate travolgenti, ritornelli innodici e ampie porzioni strumentali.

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DRAIN – CALIFORNIA CURSED

Non è un mistero: si può sperimentare, si può cercare un suono personale, ma alla fine della storia si finisce sempre per suonare le stesse cose, specialmente in campo thrash metal. C’è chi lo fa male e chi lo fa bene. I californiani Drain appartengono alla seconda categoria. L’esordio California Cursed sputa in faccia all’ascoltatore una mezz’ora scarsa di crossover thrash affilatissimo e ortodosso fino al midollo. Senza inventare assolutamente nulla, la band riesce però a trasmettere un’energia e una freschezza rare, che difficilmente riusciranno a farvi fermare la testa per tutta la durata del disco.

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ROTTING OUT - RONIN

Rimaniamo in California ma spostiamoci in territori decisamente più hardcore con il prossimo disco della lista. Ronin è il terzo album dei Rotting Out, il primo dopo un silenzio di sette anni durante i quali la band si è sciolta e il cantante Walter Delgado ha scontato una condanna di 18 mesi per aver trasportato più di 300 kg di marijuana. I Rotting Out non sono quindi uno di quei gruppi HC che fanno finta di fare i cattivi, loro dalla periferia disagiata ci vengono davvero, e ciò si traduce in un album granitico e rabbioso, ma più di tutto vivo, sudato e sofferto.

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CRO-MAGS - IN THE BEGINNING

Ripresa la proprietà assoluta della sua band, il cantante e bassista Harley Flanagan torna a far ruggire i Cro-Mags 20 anni dopo l’ultima fatica in studio. Per registrare In The Beginning, il frontman ha chiamato a sé una line-up di tutto rispetto, dove spicca l’iconico Rocky George, indimenticato chitarrista dei Suicidal Tendencies. Sebbene Flanagan sia passato dagli squat e dal vegetarianismo ai tribunali e alle cause legali, la voglia di sputare la propria rabbia attraverso quella musica che egli stesso ha contribuito a creare è immutata. L’hardcore brucia ancora a New York.

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DROPDEAD – DROPDEAD 2020

Questo è solo il loro terzo album, ma i Dropdead sono in giro dal lontano 1991. Nei 22 anni che separano l’ultimo nato dal predecessore, la band di Providence è rimasta tutt’altro che con le mai in mano, pubblicando moltissimi EP, split e altre uscite minori. Spesso al limite del powerviolence, Dropdead 2020 è sicuramente uno dei dischi hardcore più caustici e violenti dell’anno ma, contrariamente ai primi due, risulta vagamente fruibile, soprattutto per merito di una prova vocale relativamente comprensibile.

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Finita la lista? Nemmeno per sogno! Anche se sprovvisti del loro paragrafetto, essenzialmente per motivi di spazio, molti altri album meritano di finire nelle charts di fine anno. In ambito thrash, citiamo il solidissimo esordio dei tedeschi Bonded, dove milita nientemeno che l’ex-Sodom Bernd Kost, e quello degli olandesi Grindpad, autori di un crossover thrash tiratissimo e divertente. Anche se non thrash metal in senso stretto, segnaliamo anche il buon ritorno dei Lamb of God dopo la dipartita dello storico batterista Chris Adler, così come l’ottavo lavoro in studio degli immarcescibili Hatebreed, anche loro un’istituzione del loro genere. In campo italofono invece vale la pena andare a recuperare 3 dei taglientissimi La Follia, mentre dal Michigan si fa notare il debutto dei Plague Years, album incazzatissimo sulla scia dei Power Trip. E non possiamo chiudere senza ricordare la prematura scomparsa di Riley Gale, deceduto nel 2020 a soli 34 anni. Per rendergli omaggio, andate a ripescare il potentissimo album dal vivo Live in Seattle 05.28.2018, pubblicato dai Power Trip proprio nel 2020.



Duke
Lunedì 11 Gennaio 2021, 15.31.47
13
...sicuramente hatebreed.. cro-mags... heathen...
dariomet
Sabato 9 Gennaio 2021, 13.41.06
12
dai anche i grindpad hanno fatto un disco divertente
dariomet
Sabato 9 Gennaio 2021, 13.35.14
11
nella pochezza disarmante delle nuove leve nel genere segnalerei oltre ai già citati hazzerd , i paralysis ,che hanno fatto il disco che mi aspettavo dagli evildead
dariomet
Sabato 9 Gennaio 2021, 13.27.29
10
per me quest'anno solo questo genere ha deluso davvero, mi censuro su havok e warbringer ( il thrash è un'altra cosa) . L'unico mezzo capolavoro lo hanno scritto i sep , seguiti forse dagli heathen. L'ultimo dei sodom l' ho trovato troppo troppo monolitico
Altar of Sacrifice
Sabato 9 Gennaio 2021, 12.18.48
9
Anno che è stato avaro di grandi dischi, ma che ha visto una buona alternanza tra nuove leve e vecchie glorie. Tutto sommato positivo. Per quanto anche questo non un capolavoro, aggiungo i Pessimist alla lista.
Indigo
Giovedì 7 Gennaio 2021, 15.06.17
8
Visto che già due lettori li hanno menzionati segnalo che i Mr. Bungle li abbiamo messi nella chart crossover/alternative/Nu.
Devil1
Giovedì 7 Gennaio 2021, 14.29.06
7
Onslaught, Mr Bungle, Sodom, Sepultura...old school never dies
AL
Giovedì 7 Gennaio 2021, 11.50.12
6
il mio podio: Onslaught, Warbringer, Hazzerd. Avrei menzionato gli Annihilator che comunque hanno fatto un buon album, soprattutto se paragonato alle ultime due uscite.
FABRYZ
Mercoledì 6 Gennaio 2021, 19.16.05
5
Di thrash classico il migliore x me e' quello dei sodom, in quello crossover thrash non male gli album suggeriti ma il disco TOTALE l'ha fatto un gruppo esterno al genere cioe' i mr. bungle, allucinanti...x l hardcore metal invece secondo me i dominatori sono ancora gli hatebreed che dopo 4 anni sono tornati con un disco incendiario
Shock
Mercoledì 6 Gennaio 2021, 15.49.36
4
I primi cinque segnalati sono nella mia lista, ma manca clamorosamente il disco degli Shrapnel, Palace of the insane, forse il migliore dell'annata.
Heavy Metal Grin
Mercoledì 6 Gennaio 2021, 15.38.11
3
Grazie Griso, ottimo riassunto dell'anno! Per me Delirium degli Hazzerd rimane il miglior disco thrash del 2020, nonostante Sodom, Testament e Warbringer che pure meriterebbero. Tra gli altri mi permetto di segnalare i Comaniac, che hanno tirato fuori un altro bel dischetto
DEEP BLUE
Mercoledì 6 Gennaio 2021, 14.38.32
2
Ho sentito solo Quadra dei Sepultura, il genere non lo bazzicavo più da anni (ogni anno ascolto solo due o tre uscite). Non posso dire di aver ascoltato un disco indimenticabile. Proverò con altri inseriti nella lista sperando bene.
Fabrimela
Mercoledì 6 Gennaio 2021, 13.27.43
1
Perché qua avete messo le Cover e negli altri no??
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