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RHAPSODY OF FIRE - Immagini in Musica
25/11/2021 (1290 letture)
I Rhapsody of Fire sono una delle band metal italiane di maggior successo, sia in patria che all'estero: attivi ormai da quasi trent'anni, hanno saputo superare soprattutto negli ultimi tempi diverse traversie, da cui però sono ripartiti con nuovo slancio. In occasione della pubblicazione del nuovo album, Glory for Salvation, abbiamo raggiunto via Skype un disponibile e soddisfatto Alex Staropoli, sempre più mastermind della band, per una interessante chiacchierata. Buona lettura!

Barry: Ciao e benvenuto su Metallized! Come stai?
Alex: Bene grazie, ti chiedo scusa per essermi dovuto prolungare con la precedente intervista più del previsto.

Barry: Tranquillo, ci mancherebbe! Inaugurerei la nostra chiacchierata con una domanda che mi piace fare sempre: a distanza di due anni da The Eighth Mountain, ne sei ancora soddisfatto o vorresti cambiare qualcosa avendone la possibilità?
Alex: No, sono davvero soddisfatto di The Eighth Mountain, sia dal punto di vista musicale che da quello del mix, che era ben definito, chiaro e potente. Come primo album con Giacomo alla voce penso non potessimo fare meglio!

Barry: A tal proposito, mi pare che sul nuovo disco, Glory for Salvation, abbia fornito un'interpretazione ulteriormente grandiosa, come se si fosse un po' tolto dalle spalle la “pressione” di dover essere il sostituto di Fabio. Che ne pensi?
Alex: E' possibile! Ma credo dipenda anche dalle differenti modalità di lavorazione dei due dischi: per The Eighth Mountain sapevamo già bene cosa intendevamo realizzare, mentre su Glory for Salvation Giacomo si è presentato da con un demo, con delle idee per affiancare la mia composizione delle linee melodiche e delle musiche; abbiamo lavorato più di squadra insomma, studiando assieme anche nuove armonie vocali e questo tipo di approccio ha sicuramente facilitato la fase di registrazione, che abbiamo affrontato con una fluidità ed una facilità incomparabili rispetto al disco precedente. Poi sì, Giacomo di suo è anche migliorato, perché in due anni è normale farlo, quindi penso che tutti questi fattori abbiano contribuito a farlo esprimere ai massimi livelli.

Barry: Trovo in effetti che questo impegno si senta: ovviamente il disco si inserisce, musicalmente e concettualmente, nel solco del precedente, ma mi pare che rispetto ad esso sia maggiormente variegato.
Alex: Sono d'accordo con te! Alcune idee peraltro erano già state pianificate perché mi piace sempre avere da parte qualche frammento di idea, anche soltanto relativo ad un particolare strumento da utilizzare: in Terial the Hawk ad esempio abbiamo usato cornamuse ed arpa celtica, che volevo usare da tantissimo tempo; è molto divertente e soddisfacente creare un brano da zero partendo da un appunto preso magari anni fa!

Barry: Non si butta via niente insomma! Sempre a proposito del nuovo album, mi è parso di sentire in questo disco -ma anche nel precedente in realtà- una maggiore positività nei brani, nei testi. Avete un po' saputo trasformare i problemi, gli scossoni di line-up degli ultimi anni in energia positiva secondo me, che ne pensi?
Alex: A livello personale ti do sicuramente ragione, sotto il profilo musicale credo invece che la tua impressione derivi dal fatto che, tendenzialmente, i brani che compongo io sono meno cupi e più melodici rispetto al passato; mi piacciono i riff di chitarra “assassini”, di quelli che compone Roby, ma nei ritornelli cerco sempre di inserire aperture melodiche.

Barry: A questo punto non mi resta che chiederti più approfonditamente come avete lavorato per comporre il nuovo disco.
Alex: Ci sono momenti in cui scrivo completamente da solo, come per la già citata Terial the Hawk; ci sono poi pezzi che costruisco assieme a Roby partendo da riff che magari abbiamo composto separatamente, ma che poi ci divertiamo a selezionare, scegliendo quelli che ci piacciono di più di volta in volta: mi piace un po' sfidarlo a volte, stimolarlo a creare magari un assolo in base ad una porzione di canzone, perché so che arriva a soluzioni cui io non avrei mai pensato! Poi, come ti ho detto prima, ci sono anche pezzi costruiti sulla base di suggerimenti di Giacomo. Mi piace sentire variazioni ritmiche ed idee che non io non concepirei, anche se talvolta mi diverto io stesso a comporre basi anche con basso e batteria; in definitiva mi piace in sede di registrazione lasciare libertà artistica ai ragazzi, di modo che ognuno possa esprimersi al massimo.

Barry:Vi stimolate a vicenda insomma, ma poi vi esprimete in libertà!
Alex: Libertà sempre nei binari del brano scritto, visto che poi c'è una certa direzione epic fantasy che va rispettata, ma ovviamente ci sono anche aspetti, legati alle abilità di ciascuno, che non avrebbe senso programmare.

Barry: Ovviamente. Glory for Salvation è anche il secondo album della nuova saga; pensi che vi limiterete ad una trilogia o al momento preferite non porvi limiti in alcun senso?
Alex: La saga nasce come una trilogia, ma poi, quando si tratterà di scrivere i testi del prossimi disco, vedremo: sai, a volte parti con l'intenzione di scrivere un tot di dischi, poi ti rendi conto che la storia ne uscirebbe troppo condensata ed aggiungi un album o due. Non penso sarà questo il caso, ma non si sa mai!

Barry: Chi vivrà vedrà insomma! E come avete ideato questa nuova saga dedicata ai Nephilim?
Alex: L'idea della saga è venuta da Roby, quindi dovresti chiedere a lui, ahah! Comunque, per quanto riguarda, ogni idea va bene, ma ho bisogno di capire bene che parole verranno usate nei testi: al di là del messaggio, l'utilizzo delle parole per me è essenziale, devono risuonare. Era già da un po' che Roby aveva in testa quest'idea e me ne parlava, ma devo dire che non si tratta di un argomento facile da trasporre in liriche: Giacomo, che poi si occupa materialmente di scrivere i testi, ha fatto un lavoro incredibile ed è riuscito veramente ad esprimere in modo accessibile dei concetti non semplici.

Barry: Vero! So che sul precedente album vi siete avvalsi della Bulgarian National Symphony Orchestra; non sono riuscito a trovare alcuna informazione al riguardo per questo nuovo disco, quindi volevo chiederti qualche delucidazione.
Alex: Per Into the Legend ci siamo avvalsi della Macedonian Symphony Orchestra, con una persona straordinaria ed un grande compositore come Vito Lo Re nel ruolo di direttore d'orchestra; su The Eighth Mountain, come hai detto giustamente tu, ci siamo avvalsi della Bulgarian National Symphony Orchestra di Sofia, utilizzando gli studi della Sud Ovest Records sia in Bulgaria sia a Roma. Per Glory for Salvation, invece, non ho sentito il bisogno di utilizzare un'orchestra, ma ho preferito lavorare con singoli strumentisti: abbiamo usato violini, viole, violoncelli, cornamuse ed arpe celtiche come ti dicevo prima, ma suonati da singoli, validi musicisti. Magari per il prossimo disco torneremo ad avvalerci di un'orchestra!

Barry: Avete già qualche idea al riguardo o per ora vi godete i risultati dell'ultimo disco?
Alex: No beh di tempo per rilassarci ce n'è poco in realtà! Considera che ho iniziato a buttar giù le prime idee per Glory for Salvation già due anni fa e lo stesso vale per il prossimo disco: io e Roby abbiamo già iniziato a lavorarci su ed è normale, perché Glory for Salvation uscirà per tutti il 26 novembre, ma è già pronto da mesi! Per il prossimo ho già due brani scritti, più quattro/sei embrioni; in passato tendevo sempre a prendermela con comodo, ma in questo particolare periodo storico un atteggiamento del genere ha poco senso, quindi prima iniziamo e meglio è. In questo modo fra l'altro manteniamo le energie compositive il più alte possibile e fra dodici mesi ci troveremo la strada spianata, senza dover faticare come matti nell'ultimo periodo. È stato così anche per The Eighth Mountain: abbiamo raccolto molte idee all'inizio, abbiamo lavorato tanto e poi ci siamo presi gli ultimi mesi per rifinire il mix, per curare maggiormente i dettagli in modo più rilassato.

Barry: Mi pare un ottimo modo! Un'altra domanda: se escludiamo l'EP I'll Be Your Hero, Glory for Salvation è il primo lavoro completo con il nuovo batterista, Paolo Marchesich: come lo avete scelto per rimpiazzare Manu Lotter?
Alex: Paolo era già una nostra conoscenza e, fra l'altro, lui, Roby ed Alessandro Sala avevano già suonato assieme tempo fa; nel 2016 avevo scelto Manu, ma anche Paolo sarebbe stato un'ottima alternativa... ed abbiamo soltanto ritardato di qualche anno il tutto! Paolo fra l'altro, oltre ad essere un bravissimo batterista, è anche una persona squisita.

Barry L'uomo giusto al momento giusto! Una curiosità: ho sentito definire la vostra musica in mille modi: power metal, symphonic metal, Hollywood metal, cinematic metal, film score metal... tu come la definiresti?
Alex: La definizione più colorita e precisa rimane sempre film score metal secondo me, perché rende al meglio la musica che facciamo. A livello compositivo, la nostra musica nasce sempre da immagini e, personalmente, il legame che avverto da sempre con la natura mi fa pensare, quando compongo, alle montagne, al mare. Se un ascoltatore, sentendo le nostre canzoni, riesce a visualizzare delle immagini, l'obiettivo è raggiunto.

Barry: E, a proposito di film, hai mai pensato -o ti è mai stato proposto- di comporre musica per un film?
Alex: Non ci è mai stato proposto a livello di band, ma io ho composto una colonna sonora per Neil Johnson, il regista che ha curato molti dei nostri videoclip dal 1998 in poi. Se ti interessa, puoi trovare tutto sul nostro shop online, dove fra l'altro si possono trovare delle nuove magliette bellissime che abbiamo fatto per celebrare l'uscita di Glory for Salvation. La colonna sonora in particolare è stata una bella esperienza, perché un conto è comporre musica immaginando scene, un'altra è farlo su immagini che stai materialmente vedendo. E' stata una delle cose più facili, ma al tempo stesso più belle che abbia fatto in vita mia; il film poi è di genere sci-fi, quindi richiedeva un certo tipo di suoni ben precisa. Ovviamente il mercato delle colonne sonore è estremamente competitivo ed inserircisi richiederebbe una quantità di tempo che, con i Rhapsody of Fire, non ho, quindi dovrei prendermi proprio una pausa ad hoc. Resta sempre una cosa cui sono aperto comunque.

Barry: Chissà, magari in futuro! E se dovessi chiederti le tue influenze come compositore?
Alex: Diciamo che fino a The Final Countdown degli Europe, nel 1986, ho ascoltato pop, poi ho scoperto il rock ed il metal: da là in poi ho ascoltato Ronnie James Dio, King Diamond, Helloween, Blind Guardian, Dream Theater, Cacophony, Project Mars... devo dire di aver ascoltato di tutto, dalle band al filone dei chitarristi; negli ultimi anni invece ho apprezzato molto gli Alter Bridge, che ho anche visto qui a Londra con l'orchestra alla Royal Albert Hall. Devo però dire che ultimamente cerco di isolarmi il più possibile e di ascoltare il meno possibile per tenere la nostra musica scevra da troppe influenze; praticamente vivo in lockdown da ben prima del COVID!

Barry: E, a tal proposito, speriamo che questo maledetto virus vi permetta di tenere il tour che avete già programmato.
Alex: Esatto! Sono trenta date, molte delle quali già sold out: non vediamo l'ora di suonare sul palco dopo tanto tempo, speriamo che vada tutto per il verso giusto.

Barry: Speriamo davvero! Grazie mille per questa intervista, complimenti per il nuovo album ed a presto!
Alex: Grazie! Un saluto a te ed ai vostri lettori!



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