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METALLIZED CHARTS 2021 - Black, Avantgarde
18/01/2022 (1665 letture)
Un anno davvero ricco in ambito black/avantgarde, e le tante uscite hanno reso particolarmente difficile la scelta; tra ritorni di vecchie glorie, scoperte, debutti e cambiamenti non si può certo parlare di delusione. Ecco dunque la lista di quelli che secondo noi sono le uscite più interessanti del 2021, invitandovi a recuperarle nel caso ve le foste perse e a sapere le vostre. Buona lettura!

1914 - WHERE FEAR AND WEAPON MEET
Un disco intenso, gigantesco e dotato di una forza espressiva fuori dal comune. Il terrore e le atmosfere della Prima guerra mondiale sono messe in musica da un gruppo che oggi più che mai è tra le punte del genere. I 1914 non arrivavano da prove deludenti, anzi, ma queta volta si è davanti ad un disco più riuscito, raccontato in modo avvincente anche grazie alla presenza di due ospiti illustri e curato sotto tutti i fronti. Ma ci fermiamo qui, la cosa migliore da fare è andare a recuperarlo.

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ARCHGOAT - WORSHIP THE ETERNAL DARKNESS
Dopo anni di carriera non possiamo certo chiedere agli Archgoat di rivoluzionarsi, anche perché oltre ad essere ormai un gruppo iconico della scena black/death, le uscite del duo finlandese difficilmente deludono le aspettative o si lasciano dimenticare. Worship the Eternal Darkness è sostanzialmente un album che presenta un gruppo in ottima forma e contiene tutti quegli elementi che servono a renderlo un ottimo disco, dalle atmosfere con il loro marchio fabbrica a delle canzoni che sanno essere delle vere e proprie “hit”.

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ARS MAGNA UMBRAE - THRONE BETWEEN WORLDS
Le pubblicazioni della nostrana I, Voidhanger Records portano con sé la costante capacità di non risultare mai banali, e anzi, pur attraverso formule già note, i gruppi che fanno parte del roster si dimostrano in grado di dargli un tocco personale come i veri artisti sanno fare. Il progetto del greco/polacco Kthunae Mortifer, Ars Magna Umbrae fa esattamente questo: prendendo come riferimento il black d’annata lo trasporta in una dimensione dalle tinte più atmosferiche e in cui le tematiche esoteriche, filosofiche ed esistenziali non sono soltanto un contorno, ma trovano espressione attraverso la ricchezza compositiva e stilistica del progetto. Senza esagerare con la sperimentazione infatti, Throne Between World è un album fatto di splendide melodie, soluzioni e passaggi coinvolgenti anche quando si tratta di ritmiche irruente, con una cura per gli arrangiamenti che segnano non solo un passo definitivo del progetto (questo è il terzo disco) ma una maturazione stilistica che sembra pronta a dare risultati anche migliori. Un album bellissimo.

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CRADLE OF FILTH - EXISTENCE IS FUTILE
Accompagnato dallo scetticismo di qualcuno che continua a vedere gli inglesi ormai persi, Existence is Futile si è invece rivelato essere uno dei migliori album del gruppo se non il migliore degli ultimi. Dani Filth e compagnia sembrano infatti aver ritrovato la voglia di stupire come facevano un tempo cambiando qualcosa pur rimanendo fedeli al black sinfonico che li ha resi grandi; accorgimenti utilissimi e che sembrano dare al gruppo una nuova linfa vitale. Continueranno su questa linea? L’interesse c’è tutto, ma per il momento godiamoci questo ottimo lavoro.

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DAUÞUZ - VOM SCHWARZEN SCHMIED
La prima cosa interessante di questo disco è sicuramente il concept, incentrato su di un fabbro con una storia molto particolare apparso in una vecchia canzone del duo tedesco. Già solo per questo, Vom Schwarzen Schmied andrebbe ascoltato, ma il motivo principale e quello per cui lo inseriamo in lista sta nella musica. Niente di rivoluzionario o stravagante: black metal classico che si tinge di atmosfere medievali e in linea con la storia raccontata in otto capitoli, violento in alcuni momenti e carico di pathos in altri. Probabilmente uno dei dischi più “semplici” di questa lista ma comunque degno di nota e consigliatissimo.

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ESOCTRILIHUM - DY’TH REQUIEM FOR THE SERPENT TELEPATH
Nonostante le uscite stiano aumentando e ogni anno vede l’uscita di almeno un disco, Asthâghul sembra non accusare minimamente il colpo e anzi, di album in album continua la sua singolare esplorazione sonora. Il black dalle tinte avantgarde è sempre ricco di elementi e soluzioni in grado di rendere ogni lavoro diverso ma in qualche modo collegato all’altro. Spiazzante come sempre.

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FUNERAL MIST - DEIFORM
Quello dei Funeral Mist è stato uno dei dischi più attesi del 2021, perché che si tratti dei Marduk o no, Daniel Rostén promette sempre di regalare soddisfazioni sia con le sue prestazioni vocali che no. Deiform è spietato, violento e arricchito dalle classiche soluzioni che caratterizzavano anche le uscite precedenti. Trovata la formula vincete, il musicista continua a muoversi in un perimetro da cui escono solo prove degne di nota come quest’ultimo lavoro.

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GREY AURA - ZWART VIERKANT
La copertina ad opera di Sanja Marusic è in qualche modo un avviso a quello che gli olandesi sono stati in grado di realizzare. Qualcosa che colpisce, sorprende e che si lascia ascoltare/scoprire con una certa curiosità: incursioni jazz, polka, chitarra spagnola, due voci narranti e un black metal d’avanguardia e sperimentale che diventa particolare anche nel concept. L’intero disco è infatti basato ”del viaggio attraverso l’Europa di un pittore ossessionato dal Suprematismo sovietico, ovvero quella corrente artistica, fondata da Kazimir Malevič”, e l’idea di star partecipando ad un viaggio è resa bene da tutti i musicisti e le musiciste coinvolte. Non solo un album meraviglioso, ma l’ennesima uscita olandese che conferma come da quelle parti vi siano realtà di spessore.

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GROZA - THE REDEMPTIVE END
Chiamare il tuo gruppo come il titolo di un gruppo che reputi fondamentale e a cui t’ispiri è palesemente un rischio e i Groza lo sanno bene, essendosi ispirati al debutto dei polacchi Mgła. Nonostante questo, i tedeschi sembrano intenzionati a metterci del loro e con The Redemptive End pare stiano riuscendo; l’influenza e l’ispirazione ai maestri restano ovviamente, ma nonostante questo si tratta comunque un ottimo lavoro e che come detto può essere la base da cui partire per realizzare qualcosa di maggiormente personale.

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HARAKIRI FOR THE SKY - MÆRE
Introspettivi come sempre e intenzionati ad evolvere la loro proposta, gli austriaci Harakiri for the Sky non hanno affatto deluso le aspettative di chi ormai li conosce e segue da tempo. Come sempre, non parliamo mai di black puro ed incontaminato ma di uno stile che si muove tra il post metal e prog senza però snaturare il sound originale.

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HESPERIA - ROMA, VOL. II
Secondo capitolo della saga romana per il nostrano Hesperus e il suo progetto Hesperia. Rispetto ai precedenti abbiamo un connubio tra black e folk maggiormente riuscito in cui sono immancabili momenti carichi di epicità e pathos. Anche a livello di produzione, Roma, Vol II è decisamente superiore e più curato, segnando così un netto passo avanti.

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ISKANDR - VERGEZICHT
Poco sopra si faceva notare come dall’Olanda arrivino gruppi black di spessore ed ecco la seconda conferma, gli Iskandr. Non abbiamo un disco elaborato come quello dei Grey Aura, ma Vergezicht è comunque un disco che esplora soluzioni sempre diverse pur restando coerente e senza perdersi in scelte troppo azzardate. Lo si potrebbe definire come un album black/folk, ma sarebbe riduttivo nei confronti dei due musicisti, abilissimi nel dar vita ad un lavoro ricco di personalità e da non perdere.

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KËKTH ARÄKH - PALE SWORDSMAN
La prima cosa che attira di questo lavoro è sicuramente la copertina piuttosto inusuale in ambito black, pur mostrando elementi e colori più che contestualizzati. Ma copertina a parte, Pale Swordsman ha convinto per il contenuto, ovvero un black vecchia scuola, “raw”, arricchito da pianoforte e melodie struggenti che danno vita ad un album che fa di un decadente romanticismo uno dei suoi punti di forza. Pur avendo ancora qualcosa da sistemare, l’ucraino The Crying Orc sembra essere sulla strada giusta.

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LVCIFYRE - THE BROKEN SEAL
La qualità che gli inglesi hanno espresso nelle uscite precedenti a partire dal grandioso debutto nel 2011 è sempre rimasta intatta e sembrava difficile da intaccare. Togliamo quel “sembrava” perché al terzo disco possiamo essere certi che i Lvcifyre siano una relatà più che consolidata; black/death carico d’atmosfera, violento, magmatico e carico di una personalità che specialmente su proposte così è davvero difficile da trovare. Una conferma ma anche un monito a chi non gli ha mai dato una chance.

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LYKHAEON - OPPROBRIUM
Chi naviga l’underground avrà sicuramente ben chiaro di cosa siano capaci i gruppi appartenenti al collettivo svizzero chiamato Helvetic Underground Committee, calderone ricco di uscite interessanti se non, come nel caso dei Lykhaeon, eccezionali. I due membri sono attivi in gruppi appartenenti al movimento, e con Opprobrium danno un’ulteriore dimostrazione di cosa siano in grado di fare con un black metal opprimente, sulfureo e che si accosta più che altro sulle sonorità dei Vassafor, Blut Aus Nord e che in alcuni momenti non disdegna sfuriate in stile Absu. Semplicemente bestiale.

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PANOPTICON - …AND AGAIN INTO THE LIGHT
Ennesimo ottimo lavoro per Austin Lunn, sempre fedele al folk/black di stampo statunitense e che hanno reso il progetto Panopticon unico nel suo genere. La formula è ormai nota e pur non portando cambiamenti o innavozione, …And Again Into the Light continua l’oramai lunga serie di ottime uscite del progetto.

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PROSCRIPTOR MCGOVERN’S APSÛ - PROSCRIPTOR MCGOVERN’S APSÛ
Gli Absu saranno anche finiti ma il leader del gruppo, Proscriptor Mcgovern sembra intenzionato a non fermarsi e a mantenerne vivo il ricordo, il sound e l’anima. Lo fa con quello che di fatto è un continuo del gruppo originale e proponendo esattamente quello che ci si aspetterebbe, ovvero un black/thrash veloce, dai richiami heavy e a passaggi intrisi di quell’atmosfera mistica che contraddistingueva le altre uscite.

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SPECTRAL LORE - Ετερόφωτος
Inarrestabile e instancabile, il greco Ayloss torna a farsi sentire con un nuovo album firmato Spectral Lore. Vengono messe da parte le ricerche spaziali/cosmiche dei Mare Cognitum e si dà invece spazio ad un black metal comunque di grande ispirazione e creatività, con qualche tecnicismo di stampo thrash, folk e delle composizione che proprio non vogliono saperne di risultare lineari.

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SPIRE - TEMPLE OF KHRONOS
Davvero un peccato che questo disco abbia ricevute poche attenzioni, perché quello che superficialmente sembra essere l’ennesimo album black stravagante è in realtà qualcosa di più. Colpisce sicuramente la voce, diversa da come ce la si aspetterebbe in un contesto simile ma incredibilmente adatta ad esaltarne la particolarità, ma per riprendere larecensione: […] talmente tante sono le influenze che si accatastano in queste sette tracce che anche dopo una decina di ascolti ci si ritrova a scoprire dettagli che ci si era persi. Un disco imperdibile in questo 2021 e che sicuramente accompagnerà molti ascoltatori lungo tutto l’anno.. Siete ancora in tempo per recuperarlo!

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STORMKEEP - TALES OF OTHERTIME
Tra i più attesi dell’anno? Sì, non solo perché nasce anche dalla mente di Isaak Faulk (Blood Incantation, ma perché l’EP con cui si sono fatti conoscere, Galdrum, è a dir poco meraviglioso. Tales of Othertime se vogliamo si pulisce un po’ da quell’aura oscura del debutto ed esalta maggiormente le melodie e gli scenari gelidi/fantastici attraverso synth e soluzioni ariose. Vecchia scuola ma con un tocco in stile Wintersun che li rende appetibili ad una più ampia fetta di pubblico.

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SUFFERING HOUR - THE CYCLIC RECKONING
Riff contorti, dissonanze, passaggi psichedelici, violenza sonora espressa in salsa death/black, elementi che dovrebbero fare di The Cyclic Reckoning un album difficile, poco immediato. E invece non è così, perché a domare tale complessità e ricchezza sonora c’è un trio in grado di trasformare il tutto in un sound fruibile e meno pesante di quanto possa sembrare. Tutto ciò nonostante un pezzo da sedici minuti e dei richiami che, come ci faceva notare un nostro lettore, sembrano arrivare dagli Anacrusis.

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THE RUINS OF BEVERAST - THE THULE GRIMOIRES
È ormai un maestro nel registrare album sempre diversi, ricchi, mai banali e nonostante la loro stravaganza sempre in grado di segnare chi ascolta. Parliamo di Alexander von Meilenwald, che anche nel 2021 è tornato a stupirci con il progetto The Ruins of Beverast. The Thule Grimoires è l’ennesimo disco diverso dai precedenti in cui black, doom, sludge e gothic trovano il giusto equilibrio dando così vita ad uno dei migliori album black/avantgarde dell’anno scorso.

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THY CATAFALQUE - VADAK
Parlando di avantgarde è poi impossibile non citare Vadak, ultimo lavoro di casa Thy Catafalque. Accompagnato da una corposa lista di musicisti/e ospiti, l’ungherese rimane ovviamente in linea con la voglia di sperimentare e stupire. C’è come sempre di tutto, dal jazz passando per l’elettronica, il folk fino ad arrivare al metal estremo.

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UNGFELL - ES GRAUET
Gli Ungfell non fanno altro che confermare quello che dicevamo per i Lykhaeon e l’Helvetic Underground Committee. All’interno del gruppo troviamo uno dei due membri, ma con Es Grauet, terzo album del gruppo, vengono esplorate sonorità di stampo black/folk che narrano una storia che affonda le radici anche nel folklore svizzero. Rispetto ad altri gruppi simili però, questo disco suona particolarmente dinamico, ispirato e non sacrifica la violenta oscurità del black più puro.

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WOLVES IN THE THRONE ROOM - PRIMORDIAL ARCANA
Non sarà certamente la loro prova migliore e non raggiunge i livelli del passato, però pensiamo che Primordial Arcana mantenga ancora integro lo spirito originario del gruppo e offra una più che piacevole dimostrazione di quel black metal che ha reso grandi i Wolves in the Throne Room.

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Ma non finisce qui, perché la ricca annata ha offerto altrettanti dischi meritevoli di essere citati. Partiamo da casa nostra con il death/black dei Deathcvlt, il black dalle tinte mistiche de XII Arcana, la più evocativa proposta dei viterbesi Ad Omega, al debutto con Tenebris Templum e l’avantgarde sempre ricercato degli In Tormentata Quiete. Sorprendete e consigliatissima è stata la raccolta dei Bekëth Nexëhmü, una vera scoperta di black paranoico e sulla scia dei Paysage D'Hiver, mentre i Ayloss, oltre agli Spectral Lore è tornato con un nuovo album del progetto Mystras intitolato Empires Vanquished and Dismantled. La vecchia scuola si è fatta sentire con Traditio Satanae dei Gorgon, A Celebration in Honor of Death degli Ancient Wisdom, Eight Headed Serpent degli Impaled Nazarene, Supreme and True at Night dei Besatt e Catacomb Cult dei Baxaxaxa che di fatto debuttano nonostante attivi da 1992. Molto belli anche i dischi di Der Weg einer Freiheit, Thulcandra, Agrypnie, Fluisteraars, Odraza, Gnosis, Le Chant Noir e quello di Cicada the Burrower, tra le scoperte più intriganti e profonde dell’anno passato.



McCallon
Venerdì 4 Febbraio 2022, 9.26.19
15
Grazie @DEEP BLUE per i consigli
DEEP BLUE
Giovedì 3 Febbraio 2022, 17.02.19
14
@McCallon, Secondo e ultimo appuntamento con i dischi avant garde a mio avviso validissimi. 1) So Hideous - None But a Pure Heart Can Sing - che partono dal blackgaze 2) Mesarthim(aus) - CLG J02182–05102 sembrano Atmospheric Black Metal ma ad ascoltarli bene ci sono varie sorprese "ballabili" sui layer di fondo, forse un nuovo genere? 3) Dal Brasile i Papangu propongono "Holoceno" tra il prog-rock e l' avant-metal con qualche cosa che ricorda i Sepultura di Roots e la world music speziata alla latina. 4) Tolgo le chitarre e le sostituisco con un piano ed ecco il black metal dei Wreche(us) con "All My Dreams Came True" Ciao e alla prossima
No Fun
Martedì 25 Gennaio 2022, 22.19.42
13
Aggiungerei anche "Le Tyran et l'Esthète" di Les Chants de Nihil
DEEP BLUE
Martedì 25 Gennaio 2022, 19.43.34
12
@McCallon - ecco una prima lista avant garde, tra i dischi da ascoltare (a parte quelli già indicati come THY CATAFALQUE e GREY AURA) inserirei sicuramente: 1 - Diablo Swing Orchestra con "Swagger & Stroll Down The Rabbit Hole" da prendere come un bel divertimento. 2 - il bellissimo HAR dei DORDEDUH 3 - i più ostici ma non meno validi Five The Hierophant con "through aureate void" [Stoner-Doom-Jazz] 4- gli ancora più ostici KRALLICE con "Demonic Wealth" 5 - i Kayo Dot con "Moss Grew on the Swords and..." poi ci sono dei dischi che forse non sono avant garde come ad esempio: Le Chant Noir "La société satanique des poétes morts" (black), Exxperior con "Escalating Conflicts" (thrash) e Divide And Dissolve con "Gas Lit" (Doom & Drone) . Per ora concludo qui ma più in la ti invierò altro materiale che ritengo interessante.
No Fun
Martedì 25 Gennaio 2022, 15.09.42
11
Giustamente Fremont cita Paysage d'Hiver: Geister. Non l'avevo messo perché, non so per quale motivo, pensavo fosse del 2020. Invece è del 21, e sicuramente è uno dei migliori che ho ascoltato.
Le Marquis de Fremont
Martedì 25 Gennaio 2022, 14.21.22
10
No so se sono black/avantgarde o meno ma qui mancano, tra i miei preferiti, i Seth (per me uno dei più belli dell'anno), Jarun, Ninkharsag, Ringarë, Sol Sistere, Aara, Paysage d'Hiver e Felled. Oltre ai citati Ungfell, Wolves in the Throne Room, Panopticon, Der Weg Einer Freiheit e Iskandr. Un gradino sotto metto i Cradle of Filth. Annata comunque eccellente per la mia musica preferit. Au revoir.
Graziano
Lunedì 24 Gennaio 2022, 18.26.09
9
Thy Catafalque una garanzia, Proscriptor gradita sorpresa, Spectral Lore in linea con le produzioni precedenti, Grey Aura da scoprire. Aggiungo lo splendido Aquilus: Bellum I.
Immolazione
Domenica 23 Gennaio 2022, 14.52.04
8
Alcuni di questi sono molto belli, su tutti Iskandr e Grey Aura a conferma della bontà della piccola ma combattiva scena olandese (della quale consiglio anche Sagenland e Schavot, pure usciti l'anno scorso ma di cui si è parlato poco). Non mi spiego invece tutto questo entusiasmo per quelle ciofeche (secondo me) di Hesperia e Harakiri for the Sky, ma sono pareri.
DEEP BLUE
Domenica 23 Gennaio 2022, 9.09.56
7
@McCallon - ok, proporrò una lista di dischi (alcuni dei quali non ascoltati ma lo scriverò accanto) non tutti di derivazione black metal (che poi sono riportati qui). Credo che l'avant garde meriti più attenzione
McCallon
Sabato 22 Gennaio 2022, 18.00.36
6
Ciao Deep Blue, se ti va e hai tempo puoi proporre la tua lista solo avant-garde qui nei commenti; qualcuno sicuramente può trarne beneficio prendendo qualche spunto o scoprendo qualche band che non ha mai sentito.
DEEP BLUE
Sabato 22 Gennaio 2022, 15.58.46
5
Ma una lista solo avant garde metal non si potrebbe fare? Qui rimane fuori un sacco di roba
Sha
Sabato 22 Gennaio 2022, 15.17.05
4
A me avevano colpito tantissimo i Passéisme
No Fun
Sabato 22 Gennaio 2022, 13.41.29
3
Alcuni dei nomi me li ero segnati ma poi non avevo approfondito, ci torno sopra (Funeral Mist, Grey Aura, Likhaeon, Spectral Lore e Ruins of Beverast). Su altri non sono molto d'accordo (Panopticon non mi è piaciuto tantissimo e anche Kekth Arakh mi sembra un po' sopravvalutato). Stormkeep mi aveva intrigato per la rece letta qui sopra però dopo un po' di ascolti devo dire che preferisco il precedente Galdrum. D'accordo su Esoctrilihum e su Mystras (altro progetto di Ayloss di Spectral Lore). Avrei aggiunto SPECTRAL WOUND: A Diabolic Thirst, che è una bomba, e MARE COGNITUM: Solar Paroxysm, che all'inizio non mi aveva entusiasmato ma riascoltandolo di recente mi è piaciuto molto.
lisablack
Sabato 22 Gennaio 2022, 9.24.33
2
Funeral Mist e 1914 straordinari.. Panopticon, Wolwes in the throne room album emozionati, ma io vado sul classico.. ARCHGOAT🤘, la fiamma nera arde x sempre
Duke
Sabato 22 Gennaio 2022, 7.38.20
1
...solo panopticon e wolves in the Thrones room....
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