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TEN - Un libro di segreti e verità
20/03/2022 (830 letture)
Ci sono persone dotate di una aura particolare, un carisma che difficilmente passa inosservato. Gary Hughes è indubbiamente una di queste. Il cantante e compositore ha saputo nel tempo mantenere saldamente il timone della sua band, i TEN, cercando sempre di aggiungere nuovi capitoli di valore a una discografia di alto spessore. La chiacchierata con lui si è presto rivelata di grande interesse e spessore, confermando non solo che si tratta di un vero gentiluomo, ma anche la sua intelligenza e cultura, unite a un entusiasmo e una dignità rare....

Lizard: Ciao Gary e benvenuto su Metallized! Questa è la prima intervista che facciamo per i TEN e sono davvero felice di averti con noi. Spero che tutto ti stia andando al meglio. Dove vivi al momento e come stai affrontando la situazione causata dalla pandemia?
Gary Hughes: Ciao Saverio! E’ davvero un piacere poter fare questa intervista con te. Sto cercando di fare del mio meglio, considerate le circostanze. Vivo nello stesso luogo da più di 16 anni, in un paese fuori dal centro della città e l’esperienza del lockdown mi è stata di grande ispirazione. La pandemia è stata ed è ancora una situazione difficile per tutti noi, ma mi ha dato, allo stesso tempo, l’opportunità di guardarmi dentro. Questa introspezione mi ha permesso di continuare il mio processo creativo, quindi, nonostante tutto, ho vissuto una sorta di luce in fondo al tunnel. Purtroppo, anche se non voglio entrare troppo in concetti politici, non si può dire lo stesso degli sviluppi recenti che ci sono stati in Europa….

Lizard: Ho letto che Here Be Monsters uscirà il 18 Febbraio e che sarà seguito da un altro album subito dopo. Quando potremo ascoltarlo? Da dove viene questa grandissima ispirazione?
Gary: E’ la verità, Saverio! Le cose non sono molto cambiate dalla nascita dei TEN 27 anni fa, con X e The Name of the Rose o da quando, negli anni successivi, sono usciti Albion e Isla De Muerta. Ho semplicemente avuto molto tempo a disposizione e altrettanta ispirazione. E’cosi che sono arrivato a proporre Waterside l’anno scorso, Here Be Monsters un paio di settimane fa, e allo stesso modo faremo con l’ultimissimo album. Abbiamo pianificato di pubblicarlo in un periodo di sei mesi! Resta aggiornato, vedrai!

Lizard: Ho ascoltato Here Be Monsters. Paragonandolo a Illuminati, mi pare che l’album sia pervaso da un’atmosfera meno oscura. Avverto anche un maggior uso del piano e melodie più fresche. La pensi allo stesso modo? Credi anche tu che l’atmosfera sia più intima e soffusa?
Gary Hughes: Sì, penso che l’album sia fondamentalmente più intimo e personale, ma armato di una scorza più potente. Sono convinto che nell’ultimo periodo stiamo giocando davvero bene con le nostre dinamiche. E poi, ci conosciamo profondamente. Tutto questo gioca un grosso ruolo sul risultato finale! L’uso del piano è nato in modo del tutto naturale. Non so come spiegarlo, ma ho il pezzo ben chiaro in testa, ancora prima di sedermi a scrivere, quindi, il risultato finale del brano è esattamente ciò che voglio. E’ come una profezia che si auto realizza. Inoltre, quando si ha nei propri ranghi un maestro come Mr. Darrel Treece-Birch, sarebbe davvero un peccato non includere il suo talento, non credi?

Lizard: Assolutamente! Avete recuperato anche dei tipici suoni da tastiera degli anni ’80 e una componente AOR più marcata. Che metodo avete seguito per lavorare sull’album durante la pandemia?
Gary Hughes: Sì, è cosi! Abbiamo utilizzato il sound di cui parli volutamente. Effettivamente, le session di registrazioni si sono rivelate una vera e propria sfida, ma così come per il mio album solista Waterside lo scorso anno, tutti i componenti della band vivono vicino. Soltanto Dann Rosingana e Steve Grocott, hanno dovuto viaggiare molto per poter venire a registrare. Abbiamo anche dovuto aspettare la fine delle restrizioni più severe per finalizzare la produzione dell’album. A parte questo, sono davvero orgoglioso del risultato finale e non potrò mai ringraziare abbastanza i fan per il loro supporto. Dopotutto, è merito loro se Here Be Monsters è di nuovo in classifica. E’ stato così anche per tutti gli altri album e non potremmo essere loro più grati.

Lizard: Potresti rivelarci qualcosa riguardo alle tematiche dell’album? C’è qualcosa in particolare che vorresti raccontarci? Chi sono i mostri dai quali dovremmo schermarci?
Gary Hughes: L’amore è la forza che mi fa andare avanti e cerco sempre di trovare un milione di parole il più sfaccettate possibili per descriverlo. L’amore è il mistero più grande della vita e sarà sempre, per me, una delle tematiche preferite su cui scrivere. Non si tratta, comunque, soltanto dell’attrazione sessuale tra due persone, ma anche dell’amore per la famiglia, un valore che mi è molto caro. Come potremo mai vivere senza l’amore?
Nell’album tocco l’argomento dell’amore corrisposto, la disperazione che provoca il non essere amati e cosa significhi e comporti l’amore eterno. Le parole vanno ascoltate attentamente per essere comprese del tutto, perché ho la tendenza ad abbandonarmi profondamente a questi concetti. Il mio consiglio è quindi di ascoltare le parole con la massima attenzione, perché non compongo mai casualmente i testi. Ogni brano costituisce una storia a sé e vorrei davvero avere un feedback dalle persone, sapere che anche loro hanno vissuto esperienze simili.

Lizard: Per quanto riguarda la copertina, noto che lo stile è completamente diverso da quella precedente. E’ stata un’idea della band? E’ in qualche modo legata ai temi dell’album?
Gary Hughes: E’ assolutamente così! Abbiamo volutamente trasmettere questa idea: non tutto è come sembra. Da qui si sviluppa il parallelo tra la profondità del nostro animo, le croci che ognuno di noi porta e il viaggio verso un’isola che sembra un paradiso, ma che invece nasconde segreti abissali e oscuri. Questo è ciò che capita in ogni aspetto della nostra vita. Alcune persone si limitano ad apprezzare la bellezza superficiale e si dimenticano di osservarsi in modo più profondo, di analizzarsi. Altre, invece, si concentrano soltanto sugli aspetti più brutti e spiacevoli, escludendo totalmente la bellezza, il diamante che può emergere dal fango. La verità sta sempre nel mezzo: questo è il messaggio principale della copertina. I dieci brani sono piccoli fermi immagini di vita, con tutta la bellezza e oscurità che ne consegue. Questa è la vita e quello che è davvero importante è come decidiamo di reagire.

Lizard: E’ chiaro che il tuo intento è sempre stato quello di scrivere testi originali, al di fuori di ogni tipico cliché legato al genere musicale e sempre permeati da romanticismo. Vorremmo sapere qualcosa sui tuoi gusti letterari e del mondo del cinema. Tutto questo influenza il concetto musicale dei TEN?
Gary Hughes: E’ verissimo, Saverio! Ciò che mi influenza esternamente ha da sempre giocato un gran ruolo sul come racconto le storie all’interno delle canzoni. Hai presente quei vecchi film epici degli anni ’50, il modo in cui si sviluppavano? Dallo sviluppo dei personaggi a magnifiche sceneggiature, per poi arrivare a un culmine glorioso della trama. E’ esattamente questo il modo in cui affronto ogni pezzo, sia dal punto di vista del testo che della musica! Cerco sempre di pensare il più possibile in grande!
Per quanto riguarda i miei gusti in fatto di film, amo quelli storici, fantasy e scientifici, specialmente quelli degli anni ’80. Lo stesso posso dire della letteratura! Ti rivelo che amo perdermi anche nei libri di filosofia. Il binomio tra luce e oscurità mi attrae più di ogni altra cosa; il viaggio della vita è un concetto molto interessante da analizzare. Ci sono tante risposte a cui possiamo attingere, in un argomento come la filosofia.

Lizard: Cambiamo argomento, adesso: la tua voce è da sempre uno dei tratti più distintivi della band. Hai mai preso lezioni di canto? Segui un metodo di riscaldamento particolare prima di concerti o di registrazioni in studio? Adotti precauzioni particolari per preservare le corde vocali?
Gary Hughes: Grazie per le tue parole così gentili, Saverio! Cerco davvero di impegnarmi il più possibile! Fin dall’inizio della mia carriera vocale ho imparato che giocare sui propri punti di forza è il miglior riscaldamento possibile. Cerco di seguire questa regola il più possibile! Certo, ho preso lezioni di canto e ho anche studiato composizione musicale in college. A tutti i cantanti che stanno ascoltando, suggerisco di prendere assolutamente lezioni di canto e di bere molta acqua! E’ molto importante.

Lizard: La tua carriera è davvero lunga. Siete ormai un simbolo di persistenza dell’hard rock melodico. Vi siete mai sentiti degli outsider oppure, il fatto di suonare musica non mainstream vi è parsa da sempre una cosa naturale?
Gary Hughes: Dico sempre che se avessimo iniziato dieci anni prima, le cose sarebbero state ben diverse. Però, considerando come poi tutto quanto è andato, sono molto felice di dove sono oggi. Ovviamente, lo scenario musicale doveva necessariamente cambiare nei primi anni ’90, quindi avevamo due scelte: conformarsi a questo cambiamento e diventare qualcosa di molto lontano da noi, oppure restare fedeli al nostro piano -un piano ben testato e efficace-: questo è ciò che abbiamo sempre cercato di fare fin dal primo giorno. Così facendo, abbiamo avuto successo negli anni ’90 (soprattutto in Giappone) e più tardi, quando abbiamo rinnovato il nostro sound e la nostra impostazione, a partire da Stormwarming in poi, molti nuovi fans hanno iniziato a seguirci. Da quel momento in poi, ogni anno siamo entrati nelle classifiche del Regno Unito. Ho ancora tanto da dire e fintanto che ci sarà richiesta, saremo sempre qui a dare la nostra musica. Senza i nostri amici da ogni parte del mondo non saremmo qui. E’ grazie ai nostri fans se la band è quella che è oggi. Ne sono molto onorato!

Lizard: Un’altra domanda sul prossimo album. Alla fine, il risultato è completamente diverso da Here Be Monsters oppure esiste un legame tra i due?
Gary Hughes: Direi che le canzoni sono state elaborate sulla falsa riga di Here Be Monsters, magari sono più elaborate. Per noi è un punto d’onore includere elementi per tutti, vecchi e nuovi fans. Spero, quindi, che il nuovo album soddisfi tutti senza distinzione!

Lizard: Il tuo rapporto con il produttore Dennis Ward è forte e di lunga data. Cosa in lui ti ha fatto decidere di lavorare insieme per così tanto tempo? Cosa credi che invece lui abbiamo trovato nel lavoro con i TEN?
Gary Hughes: Dennis ci capisce, Saverio. Comprende davvero lo scopo dei TEN, sa le mie intenzioni, sia come artista solista che come compositore, quindi è impossibile cambiare un membro così vincente. E’ con noi dal nostro album di ritorno nel 2011, Stormwarning e ne siamo veramente felici. Questa collaborazione è una vera e propria benedizione, qualcosa che non si trova tutti i giorni.

Lizard: Parliamo della lineup. Sembra che tu abbia finalmente trovato i giusti compagni. Come fate a organizzarvi con l’arrangiamento delle canzoni quando suonate dal vivo? Restate fedeli alla versione in studio, oppure aggiungete cambiamenti particolari?
Gary Hughes: Grazie Saverio, è cosi. Dann e Steve (Grocott) si dividono gli assoli che ognuno di loro vuole eseguire, sia per quanto riguarda i concerti, sia per le registrazioni. Durante i live, cerchiamo di restare fedeli a quanto abbiamo stabilito in studio; cerchiamo di rimanere fedeli alle aspettative che i fan hanno sempre avuto negli anni. La band arriva ai concerti con alle spalle molte prove ma, per quanto riguarda i soli, possono capitare delle situazioni in cui i ragazzi sentono il bisogno di aggiungere un tocco personale al pezzo. Ovviamente, possono farlo liberamente, a patto che non venga cambiata l’essenza del brano! Sono molto orgoglioso del risultato che abbiamo avuto finora e non vedo l’ora di sapere cosa ci porterà il futuro. I nostri chitarristi sono due al momento, perché John non ha partecipato alla registrazione di Here Be Monsters.

Lizard: Quindi confermi che manterrete questa formazione anche per il prossimo tour?
Gary Hughes: La formazione è composta da me, Darrel Treece-Birch alle tastiere, Steve McKenna al basso, Dann Rosingana e Steve Grocott alle chitarre. Max Yates ha lasciato la band poche settimane prima che iniziassimo a registrare, quindi Markus Kullman, un vecchio amico di Dennis, ha suonato la batteria nel nuovo album. Dal momento in cui avremo delle date live certe, dovremo cercare un nuovo batterista, specialmente se Markus non sarà disponibile.

Lizard: Normalmente, i fan hanno la tendenza di restare affezionati ai primi album di una band. Puoi dirci, invece, che cosa è importante scoprire negli ultimi anni di TEN? Quali elementi, secondo te, sono importanti da apprezzare e che invece passano in secondo piano?
Gary Hughes: E’ vero, Saverio, siamo consapevoli di questo. Siamo anche noi fan e non c’è niente di male nell’essere legati a degli album con cui si è cresciuti, che si è amato e che ci ha accompagnato in un modo o nell’altro durante la gioventù. Però è naturale andare avanti e così abbiamo fatto dal momento in cui siamo riemersi dopo il nostro periodo di iato con la pubblicazione di The Twilight Chronicles e il mio album solista Veritas. Abbiamo migliorato il nostro sound, ma, allo stesso tempo, abbiamo cercato di mantenere le nostre linee melodiche, uno degli elementi che i fan ci riconoscono di più. Nessuno porterà mai via i vecchi album a chi ci segue. Nessuno! Per questo abbiamo pubblicato Il box set Opera Omnia un paio d’anni fa. Lo abbiamo voluto fare per celebrare le nostre prime creazioni e unirle a quelle più recenti in perfetto unisono. Mi piace pensare ai TEN come a una storia di vita, con i suoi alti e bassi. Una storia che, nonostante tutto, continua a scriversi da sola come un libro…un libro che narra di segreti e verità.

Lizard: Ti ringrazio davvero per averci dedicato il tuo tempo e ti faccio le congratulazioni per il nuovo album Here Be Monsters. Se vuoi, puoi dire qualcosa ai nostri lettori o semplicemente salutarli.
Gary Hughes: Il piacere è stato mio, Saverio! Colgo l’occasione per salutare di cuore te, Metallized e i vostri lettori. Grazie per il vostro affetto e supporto! Significa davvero molto per noi! Speriamo di vederci molto presto. Abbiate cura di voi, sono certo che presto arriverà il giorno in cui ci riuniremo!



JC
Lunedì 21 Marzo 2022, 20.52.44
3
Il nuovo disco è bello, la voce di Hughes sempre meravigliosa. Tra l'altro lui è proprio la persona gentile e aperta verso i fans che traspare dall'intervista. Che altro dire? Ha composto dei dischi meravigliosi (compresi quelli per Bob Catley e Hugo) e non vedo l'ora di averne ancora.
Painkiller
Lunedì 21 Marzo 2022, 17.08.46
2
Grande band, grande Gary. Li amo. Grazie Lizard. Spero che vangano in Italia prima o poi. @Lizard: nessuna news in tal senso?
progster78
Lunedì 21 Marzo 2022, 15.07.28
1
Band straordinaria...l'ultimo HBM lo ascolto di continuo,tantissima melodia,ritornelli avvincenti e la voce splendida e profonda di Hughes su tutto,sempre grandi. E se penso che tra poco uscira' un nuovo lavoro sono ancora piu' felice. Grazie Lizard per l'intervista.
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