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02/12/23
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CIRCUS ROCK CLUB, VIA DELLA TRECCIA 35/3 - FIRENZE
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MOGWAI + BDRMM - Vox Club, Nonantola (MO), 11/05/2022
16/05/2022 (517 letture)
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Forti del loro nuovo disco As the Love Continues, i Mogwai - nome che non ha certo bisogno di presentazioni – sono pronti ad imbarcarsi nel tour europeo a supporto di quest'ultimo. La band di Glasgow ha fatto tappa anche nel nostro Paese per tre date, tra cui quella al Vox di Nonantola (MO), dove ha raggiunto il tutto esaurito.
BDRMM Avevo già incrociato il nome dei Bdrmm mentre cercavo in rete dischi post-punk. Internet me li aveva catalogati come appartenenti a quel genere, ma forse l'unica cosa che li rende affini a quella musica sono i giri di basso di Jordan Smith. Sono un gruppo molto più vicino al dream pop/shoegaze. La band non inizia nei migliori dei modi, questo perché appena suonata la prima nota un improvviso calo di tensione fa saltare un paio di amplificatori che vengono prontamente aggiustati. Il gruppo, pur essendo giovane, è ben rodato ed esegue in maniera impeccabile i brani estratti dal debutto Bedroom senza rinunciare a qualche pezzo inedito. Purtroppo devo ammettere che la grandezza della sala del Vox non permette di accogliere a pieno la musica del gruppo inglese: sicuramente, se il concerto si fosse svolto in un locale più piccolo e chiuso, gli effetti delle chitarre e le spruzzate noise di Ryan Smith sarebbero state più apprezzate dal poco pubblico già presente nel parterre. La band se ne va dopo aver suonato tre quarti d'ora e io, che avevo apprezzato il disco quando l'avevo ascoltato su Internet qualche mese fa, vado al banchetto del merch per acquistarlo. Consigliati, se avete voglia di qualcosa di leggero e non troppo impegnativo, ma anche se siete amanti del genere.
SETLIST BDRMM 1. Picky New 2. Push/Pull 3. Gush 4. All We Know 5. Happy 6. (Un)happy 7. Port 8. Drug 9. A Reason to Celebrate
MOGWAI Sono appena passate le 21 quando all'interno del Vox si iniziano a sentire le parole introduttive di To the Bin my Friend, Tonight We Vacate Earth, traccia d'apertura dell'ultimo e ben accolto disco As The Love Continues. È difficile descrivere la musica del gruppo, fatta di atmosfere sognanti che successivamente esploderanno in suoni il cui volume travolge chi li ascolta. Finito il primo pezzo Stuart Braithwaite presenta la band con un semplice: “We're Mogwai from Glasgow.” per poi proseguire con il primo singolo che la band ha estratto dall'ultimo disco Dry Fantasy. Dopo essermi spostato al piano superiore, letteralmente sopra al fonico (scelta che verrà ripagata benissimo perché riuscirò a sentire bene tutti gli strumenti), gli scozzesi cominciano a spingere di più sui brani più tirati, tanto che Rano Pano è un continuo scambio tra la tastiera di Barry Burns e la chitarra effettata di Stuart. Si ritorna alla calma con un altro pezzo ben conosciuto del gruppo, I'm Jim Morrison, I'm Dead, che rilassa il pubblico del locale, il quale verrà successivamente svegliato dalla movimentata How to Be a Werewolf, dove è il drumming acceso di Martin Bulloch ad essere protagonista. Dopo la breve parentesi di pezzi passati, il gruppo torna all'ultimo disco con Midnight Flit: il pezzo è caratterizzato da una grande presenza di musica elettronica e violini, che mettono in evidenza il fatto che il brano sia stato composto insieme a Atticus Ross dei Nine Inch Nails. La band prosegue eseguendo un altro pezzo amato dal pubblico, Haunted by a Freak, che è effettivamente il primo brano “cantato” da Barry Burns con il vocoder; purtroppo (o forse no) l'effetto è stato parecchio debole a causa del basso volume del microfono. It's What I Want To Do, Mum è il classico brano post-rock per struttura: prima parte iniziale che serve da atmosfera e rilassare che porterà poi nella seconda parte all'esplosione dell'esecuzione. Si prosegue con Remurdered, in cui la tastiera di Burns ruba la scena. La band prosegue con la promozione dell'ultimo disco eseguendo l'ottima Drive the Nail, ma è la successiva Like Herod che vince a mani basse il premio come miglior brano spaccatimpani. Chi ha avuto l'occasione di sentirla dal vivo sa come la band tenga a preparare il pubblico e dopo un “Silenzio!” urlato da uno spettatore, il pezzo giunge al culmine con le chitarre che arrivano a suonare letteralmente noise. Le mie orecchie non avevano mai sentito dal vivo una potenza di suono così massiccia. La band di Glasgow decide di chiudere il set, prima del bis, continuando a spingere eseguendo l'unico brano estratto dal precedente disco Every Country's Sun, ovvero Old Poisons. Dopo un paio di minuti di attesa, i Mogwai tornano sul palco per eseguire le ultime due canzoni del concerto: Two Rights Make One Wrong e Ceiling Granny. La prima è il riassunto dello stile dei Mogwai dove chitarre, vocoder e della leggera elettronica dialogano fra di loro mentre la seconda è un classico brano post-rock adatto a chiudere il concerto.
SETLIST MOGWAI 1. To the Bin My Friend, Tonight We Vacate Earth 2. Dry Fantasy 3. Rano Pano 4. I'm Jim Morrison, I'm Dead 5. How to Be a Werewolf 6. Midnight Flit 7. Hunted by a Freak 8. It's What I Wanto to Do, Mum 9. Remurdered 10. Drive the Nail 11. Like Herod 12. Old Poisons
Encore 13. Two Rights make One Wrong 14. Ceiling Granny
È un pubblico soddisfatto quello che esce dal Vox, consapevole di aver ascoltato quasi due ore di ottima musica eseguita da ottimi musicisti che senza troppi giri di parole e senza perdersi in chiacchere ha proposto una setlist sì concentrata sui nuovi brani ma priva dei classici; certo, ammetto che mi è dispiaciuto non sentire una Take Me Somewhere Nice, o anche la recente Ritchie Sacramento, ma sono pronto a scommettere che ci sarà un'altra occasione. È difficile per me descrivere il post-rock, che è uno dei miei generi preferiti in assoluto, ma la musica – soprattutto i concerti – dei Mogwai sono un ottimo punto di partenza per avvicinarsi al genere. Non abbiate paura della musica strumentale, non ve ne pentirete.
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Dopo qualche recensione abbiamo anche il primo Live Report dedicato agli scozzesi  |
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