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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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KISS + THE LAST INTERNATIONALE - Arena, Verona (VR), 11/07/2022
24/07/2022 (1151 letture)
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Arrivati a Verona, con l’Arena all’orizzonte, allorquando all’approssimarsi ai cancelli ove si era formata una fila abnorme, si apprende del ritardo nell’apertura degli stessi (non prima delle 20:15). Poco male, c’è tempo per farsi un giro della bellissima città e scaldare i motori con qualche birra e due bruschette. Finalmente, intorno alle 21 entriamo in un’Arena gremita fino all’osso e prendiamo postazione. Ricordiamo che il concerto era stato preceduto da una ridicola querelle riguardante l’uso degli effetti pirotecnici on stage: purtroppo è peculiarità nostrana renderci ridicoli al mondo con balzelli inutili e totalmente insulsi, innanzitutto perché lo spettacolo era programmato da anni, in secondo luogo i Kiss portano avanti lo show da decadi in tutto il mondo, anche in arene coperte. Tornando al pubblico, Kiss Army al gran completo come era lecito aspettarsi, generazioni di fans provenienti da tutto lo stivale ed anche oltralpe, tra i quali lodevoli genitori con appresso i figli, si son ritrovati in un clima di giubilo e gaudio come solo uno spettacolo dei Kiss sa generare! Il calore che avvolge questa band è realmente unico e, nonostante i ritardi, nulla ha guastato la festa. Location favolosa, a parte la birra Tuborg in lattina da 33 cl a 6 euro, nonostante qualche problema con l’orario di inizio, l’evento si è svolto in una cornice di pubblico stoicamente paziente, questo festosa.
THE LAST INTERNATIONALE La band, proveniente da New York è capitanata dall’affascinante Delila Paz e propone un rock di stampo classico fortemente ispirato dai Rolling Stones. Si parte veramente bene, risultano disinvolti, buona padronanza degli strumenti ma su tutti troneggia la gran voce di Delila, modulata e vibrante. Una scaletta molto ridotta, probabile conseguenza del ritardo dell’apertura dei cancelli, non permette se non di esprimere un’impressione, altamente positiva. Il quintetto ha difatti all’attivo tre album e possiede tutte le carte in regola per intraprendere una carriera lungimirante, non dispiacerebbe rivederli con una setlist di maggior respiro.
KISS Tra i più grandi gruppi hard rock di tutti i tempi, tra i primi negli anni ‘70 -ed allora era un tabù- a varcare la soglia delle discoteche, tra quelli che hanno maggiormente influenzato il panorama metal sia musicalmente che iconograficamente, coi loro make-up, avanti anni luce a tutti per quanto riguarda marketing e scenografie, non credo vi sia altro da aggiungere: i Kiss fanno parte della storia del genere a noi caro ed ogni esibizione rappresenta occasione di ripercorrere una carriera straordinaria e, per certi versi, unica. Ecco quindi che alle 23:01 (orario in cui probabilmente il concerto sarebbe dovuto terminare!), quale preludio all’inizio delle danze partono le note di Rock and Roll dei Led Zeppelin e come uno sciame d’api che protegge la sua Regina, il clima si arroventa all’istante: l’estenuante attesa è finita! Al consueto richiamo, che non ci si stuferà mai d’accompagnare a squarciagola, “…You Wanted the Best, You Got the Best…” viene rilasciato il freno e si parte con Detroit Rock City, uno dei loro brani più noti che vede un Paul Stanley, 70 anni, in ottima forma fisica ma vocalmente in leggero affanno. Fortunatamente, fin dall’approssimarsi della seconda Shout It Out Loud, con enorme caparbietà e professionalità, ed in parte aiutato dal down tuning (come tutti i gruppi di una certa età, ma non solo NDA) riesce a rimodulare il timbro assicurandosi, a fine dei giochi, una prestazione onesta ed in linea con le aspettative. Tra effetti pirotecnici che si susseguono fin dall’inizio, a tratti in grado di coprire il volume degli strumenti, la scaletta si dipana in un magnifico mosaico di brani che hanno fatto la storia e che tutti, compresi i non avvezzi al genere, hanno sentito almeno una volta. Si spazia così dall’album Destroyer del ’76, universalmente riconosciuto tra i migliori di tutti i tempi, fino alla penultima fatica discografica rappresentata dall’ottimo Sonic Boom del 2009. A metà concerto Tommy Thayer si scatena in un assolo farcito di scale pentatoniche, mentre la sua inconfondibile Les Paul erutta fuoco e fiamme in direzione di perfide navette aliene proiettate nel retrostante schermo. A seguire, un altro classico in sede live, Lick it Up durante la quale, a metà esecuzione, viene inserito il medley di Won’t Get Fooled Again degli Who. Al termine, parte un duello di chitarre tra Stanley e Thayer, ma non è tutto! Prima di annunciare il brano Calling Dr. Love, Stanley e Simmons si cimentano in un siparietto dandosi battaglia, in uno spassoso italiano maccheronico, a suon di idiomi italici quali “ravioli” “tortellini” “Rita Pavone (più volte menzionata!)” “zucchero” “tutti frutti” “gelato” “Ferrari” “sorbetto”… Si procede a suon di classici laddove, a metà Psycho Circus, Eric Singer si scalda i polsi cimentandosi in un assolo di batteria durante il quale dispensa bordate di doppia cassa che fanno letteralmente sobbalzare gli spalti! Nel proseguo, non può mancare l’irrinunciabile assolo di basso di Simmons che preannuncia l’arrivo della mastodontica God Of Thunder, qui presentata in versione spumeggiante; song, ricordiamolo, ripresa da una miriade di gruppi metal, anche estremo. Peccato mancasse la consueta pedana che proietta “Il Demone” verso l’alto, non unica mancanza, a dire il vero, dell’usuale scenografia che accompagna le esibizioni della band. Il basso del linguacciuto è come prassi preponderante, con quel sound tuoneggiante tra i più riconoscibili ed iconici di sempre. Una scaletta a dir poco stellare prosegue con Love Gun, anteceduta dall’emblematico intro di batteria, I Was Made For Lovin’ you e Black Diamond, a termine della quale siamo fieramente assaliti ed avvolti dal fumo degli effetti pirotecnici, alla faccia di chi vorrebbe limitarli! Si giunge pian piano alla conclusione sicché, come da copione, gran finale con Rock and Roll All Nite ed uno scatenato Stanley che brandisce la chitarra e la rotea, come fosse una clava, fino a spaccarla al suolo alla Jimi Hendrix maniera e poi esibire, con ghigno beffardo, ciò che ne resta, alla stregua di un bambino baldanzoso delle proprie bravate! In conclusione, tra ritardi e mancanza di parte dell’usuale scenografia, (oltre la citata pedana, era assente la parte in cui Stanley “veleggia” per raggiungere un palco secondario inserito tra la platea), pecche certamente non attribuibili alla band, da celebri e consumati professionisti quali sono, i Kiss hanno comunque portato avanti lo spettacolo con sobrietà, non risparmiandosi in quanto a vigore sul palco; siamo al cospetto della storia, tra gli ultimi grandi leoni del rock’n’roll, un gruppo che nonostante tutto ce l’ha messa tutta (reggere quasi due ore di concerto, a quell’età e con quei costumi merita rispetto e ammirazione incondizionati), riuscendo a regalare un’ulteriore esibizione che, qualora fosse stata completa della scenografia, sarebbe da appuntare tra le migliori degli ultimi tempi, insieme alla data di Bologna del 2017. Curiosità, ho un incontrato un padre col figlio che avrebbe compiuto i 18 anni allo scoccare della mezzanotte, “grazie” al ritardo, sarà stato forse il fato, ha potuto festeggiare nel miglior modo auspicabile, in pieno concerto dei suoi idoli!
SETLIST KISS 1. Detroit Rock City 2. Shout It Out Loud 3. Deuce 4. War Machine 5. Heaven's on Fire 6. I Love It Loud 7. Say Yeah 8. Cold Gin 9. Guitar Solo 10. Lick It Up 11. Calling Dr. Love 12. Tears Are Falling 13. Psycho Circus 14. Drum Solo 15. 100,000 Years 16. Bass Solo 17. God of Thunder 18. Love Gun 19. I Was Made for Lovin' You 20. Black Diamond
--- Encore ---
21. Beth 22. Do You Love Me 23. Rock and Roll All Nite
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7
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The Last Internationale visti a Bologna in apertura dei Deep Purple...che dire... quoto Rob, la singer ha una spinta vocale rara, e poi è di una bellezza sconcertante!! Il gruppo fa un rock molto coinvolgente consiglio a tutti di ascoltare hard times versione live |
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6
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Grandissimi Kiss! Visti nel 99 al tour di Psycho Circus, non hanno perso lo smalto! Concerto bellissimo, sono andato con i miei figli e sono rimasti anche loro entusiasti della grandezza e bravura di questa band! |
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5
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The last internationale...io comprai tempo fa We Will Reign. Consiglio a tutti un ascolto. Un gruppo veramente ottimo. Chissà se hanno suonato Wanted Man. La ragazza è una di quelle donne per le quali perdere la testa è facile. A cominciare da quella voce che ti prende e ti ribalta. I Kiss non li commento, c'è la scaletta che parla per tutti |
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4
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Gran bella scaletta, abbastanza standardizzata negli ultimi anni ma comunque bella. Se davvero questo è l'ultimo tour ci avrei visto benissimo Journey of 1000 years in chiusura, sia per il significato (o per come lo intesi io almeno) che per la bellezza del pezzo in sé. O magari prima della classica chiusura di Rock n roll all nite. |
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3
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Ottimo concerto, un degno ultimo (?) saluto! Felice, felicissimo di esserci stato!!! |
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1
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Ho visto tutto il concerto sul tubo non essendo potuto andare, veramente bello e gli zii non si sono risparmiati per nulla, esempio per tutti, oltre all' indiscussa qualità dei brani grande spettacolo |
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