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DOYLE - Circolo Magnolia, Milano (MI), 19/08/2022
27/08/2022 (831 letture)
Altro nome storico stasera, si tratta di mr. Paul Caiafa, in arte Doyle Wolfgang von Frankenstein, storico chitarrista dei Misfits nonché vera e propria icona dell’horror punk. Oltre ai suoi trascorsi pioneristici, Doyle è anche famoso per aver sviluppato un proprio modello di chitarra, immediatamente riconoscibile, battezzato Annihilator. Ricordiamo che la data era stata originariamente programmata per il 18 agosto ma, causa allerta meteo, lo staff è fortunatamente riuscito a posticiparla al giorno seguente, senza così dover ricorrere a non più sopportabili cancellazioni o rinvii. Anche se pareva inconsueto (in tal senso v’erano state richieste sul canale ufficiale dell’evento circa la presenza di gruppi di spalla, senza risposta alcuna), lo show avrebbe supposto il solo intervento della band di Caiafa, e così è stato.

DOYLE
Con dieci minuti oltre l’orario prefissato, intorno alle 21:40 sale sul palco il batterista Wade Murff che intona il primo pezzo, Abominator, mentre il resto della band resta a bordo stage, con gli strumenti in mano, per poi irrompere poco prima dell’inizio della parte cantata. Il primo impatto è elettrizzante, band in gran spolvero con in evidenza Doyle in usuale tenuta gothic/horror che sovente “picchia” sulla chitarra, in alternanza alla plettrata, quale suo inconfondibile marchio di fabbrica, senza contare la scultorea forma fisica, a quasi 58 anni, realmente invidiabile. Abbandonate, musicalmente parlando, le origini punk, il combo ci delizia con un “post-Misfits” dal sound enormemente più pesante ed orientato verso il metal più furioso, senza tralasciare tratti cupi talvolta rasenti certi timbri di memoria Rob Zombie.
Ad ogni pausa il cantante Alex "Wolfman" Story annuncia, scherzosamente, l’arrivo di una canzone d’amore invitando il pubblico a ballare, se lo voglia. Tra un brano e l’altro rivolge altresì una dedica alle zanzare, che pare ce l’abbiano con lui! In bella mostra anche il basso di Brandon Strate, un Fender Jazz martoriato dal plettro sì da produrre le classiche ritmiche “chunky” ed un impasto grezzo, ignorante e irrompente che ben si amalgama col resto del gruppo. I brani della nuova produzione, già apprezzati su disco per aggressività e linearità delle tematiche trattate, in sede live si pregiano per pathos e possanza, in un certo senso rappresentando il naturale proseguo della carriera di questo straordinario artistica che dimostra, ora come non mai, coerenza nel look e nello spirito, col suo essere perennemente tenace ma schivo. Wade Murff, indemoniato assetato di sangue sulle pelli, si rivela il membro più disponibile, laddove a fine concerto si aggira tra la platea dispensando sorrisi, foto di rito, setlist e plettri!

SETLIST DOYLE
1. Abominator
2. Beast Like Me
3. Cemeterysexxx
4. King of the Undead
5. Darkside
6. Love Like Murder
7. Dreaming Dead Girls
8. Drawing Down the Moon
9. Valley of Shadows
10. Witchcraft
11. Dark Gods Arise
12. Hope Hell Is Warm



CONSIDERAZIONI FINALI
I giudizi sulla serata sono necessariamente di due ordini. Verso la band, assolutamente positivo: quattro professionisti dalle indubbie capacità, tra cui una leggenda del settore, si destreggiano in totale sinergia tra le fila di una proposta musicale che convince e coinvolge. Riguardo l’organizzazione, deludente a usare un eufemismo. 50 minuti di concerto senza alcun special guest non appagano di certo e, a tal punto, non giustificano neppure il prezzo, ma appare ancor più scorretto aver annunciato, testualmente, che Doyle avrebbe presentato “alcuni grandi classici e brani dal nuovo album”. Ora, dato che per parafrasare Totò “ccà nisciun’è fess”, tale sortita invoca necessariamente l’era Misfits, con ciò catalizzando una platea ben più ampia di appassionati mentre invece son stati eseguiti soltanto pezzi dei due album dei Doyle. Ho potuto incontrare ragazzi giunti da distante le cui tradite aspettative e sconforto difficilmente saranno ripagati.



Stagger Lee
Lunedì 5 Settembre 2022, 20.23.41
3
Sul fatto che non propone pezzi dei Misfits in sede live, potrebbe averci messo lo zampino mr. Danzig che non cede i diritti molto facilmente...ma magari mi sbaglio.
Elluis
Lunedì 5 Settembre 2022, 20.16.49
2
@Emanuele consentimi una riflessione partendo dalle tue considerazioni finali: se un concerto dura 50 minuti, non è colpa dell'organizzazione bensì una scelta precisa dell'artista, così come decidere di eseguire brani dai suoi album, ed escludere in toto la sua storica band di appartenenza. Da fan storico dei Misfits avevo anche pensato di andare a vedere questo concerto, poi dopo aver visto qualcosa in rete ho deciso di evitare, d'altro canto negli anni passati avevo già visto un paio di volte i Misfits e mi è bastato. Il prezzo mi era sembrato anche accettabile (di certo non la follia dei Sick Of It All a 29€ di qualche giorno prima), ma in effetti senza nemmeno una support band diventa un pò risicata...
fasanez
Lunedì 5 Settembre 2022, 14.16.22
1
Anche solo perchè sta con Alissa, chapeau.
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