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26/04/24
KARMA
CSA RIVOLTA, VIA FRATELLI BANDIERA 45 - VENEZIA
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XXVI AGGLUTINATION METAL FEST - Campo Sportivo Senise (PZ), 06/08/2022
30/08/2022 (1461 letture)
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Dall’ Agglutination all’ Agglutination passando per il warm up Litfiba. É questo per noi il tragitto fisico, ma sopra tutto mentale, che ci porta al tradizionale viaggio dalla Sicilia alla Basilicata per assistere al “nostro” festival. Un ritorno alla normalità che avrebbe meritato una cornice di pubblico maggiore, ma che ha scontato anche il materializzarsi improvviso uno scherzetto meteorologico che ha probabilmente scoraggiato qualcuno degli indecisi.
COME PERDERSI SULLA STRADA DI CASA ED ESSERE SALVATI DA UN VENDITORE DI FORMAGGI Partenza attorno alle 11,00 del mattino da una Sicilia più che assolata e solita, irritante coda ai traghetti. Risultato: il viaggio vero e proprio comincia attorno alle 13,00 da Reggio Calabria, palesemente in ritardo sulla tabella di marcia ideale. La SA-RC ci è però amica e recuperiamo rapidamente il tempo perduto, tanto che prevediamo di essere a destinazione addirittura qualche minuto prima dell’inizio del fest. Tutto questo fino a quando il navigatore decide che così è troppo facile. Il malefico Garmin (che evidentemente sta per G.iocattolo A.tto a R.aggirare M.etallari IN.cauti) decide che visitare la parte più impervia del Parco del Pollino può essere divertente e noi, nonostante sappiamo la strada giusta a memoria, come perfetti idioti gli diamo retta. L’uscita a Mormanno ci costringe così a scalare un monte talmente ripido che la frizione comincia a puzzare in maniera preoccupante. Dopo due ore attraverso boschi così fitti che alle 16,00 non passa quasi luce, rischiando scontri con vacche, cavalli, cinghiali e dopo aver preso più buche di un camion della Parigi-Dakar, la salvezza viene da un vecchio seduto sul ciglio della strada in prossimità di un banchetto su cui campeggiano delle forme di formaggio particolarmente invitanti. Il tizio, vestito come il nonno di Heidi, ci indica come tornare su quella statale che ci avrebbe comodamente condotti a destinazione senza rischiare la vita. Intanto apprendiamo che una vera e propria tempesta si è abbattuta sulla location, creando enormi problemi agli stand, scoraggiando probabilmente molti possibili partecipanti dal muoversi verso Senise. Una certa paura per la situazione generale ha probabilmente fatto il resto, portando a una partecipazione un po’ inferiore al previsto. Quando finalmente arriviamo gli Eyelids e Mirko Gisonte hanno ormai finito di suonare, mentre i Funeral Mantra sono sul palco da un po’. Per questo motivo posso solo darvi delle impressioni su questi ultimi. La band è sembrata compatta e capace, col pubblico che ha mostrato di apprezzare, tanto che ho sentito solo commenti positivi su di loro. Non posso però sbilanciarmi oltre in quanto ho potuto solo sentire il loro set in sottofondo mentre salutavo i presenti nel backstage, portandomi sotto il palco per le ultime due canzoni.
SETLIST FUNERAL MANTRA Dimensions Onward Gravestone Reveries In These Eyes Slave to the Wave Drifting
NAPOLI VIOLENTA Fest che per noi inizia quindi solo con la sana dose di “juleeeenza” sonora e ironia a sfondo cinematografico dei Napoli Violenta. Qualità che, associate a una proposta musicale che per restare in ambito abatantuoniano “affonda le narici” nella tradizione che fonde attitudine musicale alla Napalm Death e inclinazione al cazzeggio, producono voglia di pogare e divertimento. Lo show dei partenopei parte in quarta con Pulis in Hell e poi procede convulsamente fino a Breaking The Law (On My Back), passando per le hit – se così si può dire per una band del genere - La Crime Napulitane, Diamonds And Crust , Squadra AntiBlackster, Torso e tutte le altre. Pubblico pienamente soddisfatto, band che ha fatto il suo divertendosi a sua volta e palco che passa a una completamente diversa come i Sailing to Nowhere.
SETLIST NAPOLI VIOLENTA Pulis in Hell Mannitidiriale La Crime Napulitane I Don’t Need Sobriety Violent (I Hate You) Pacification Diamonds And Crust Squadra AntiBlackster Raining Blood Goremorra Torso Napoli Violenta Breaking The Law (On My Back)
SAILING TO NOWHERE Qualche problema tecnico prima dell’avvio della loro esibizione spinge la gente a cercare conforto in zona cibo/birra e presso i vari banchetti del merch disposti alla sinistra del palco e in fondo, ma poco dopo i laziali sono pronti per cominciare. La loro proposta, sia dal punto di vista musicale che estetico, è stata forse poco aderente alla “ruvidezza media” di questa edizione del fest, ma i ragazzi hanno dimostrato professionalità. Anche nel gestire gli intoppi tecnici e il caldo umido causato dall’evaporazione dell’acqua caduta in precedenza sul palco (in line-up dei veri professionisti del settore metal-rock. Da notare la presenza di David Folchitto alla batteria), riuscendo lo stesso a coinvolgere il loro pubblico riportando sotto il palco un buon numero di ragazzi. In formazione a sette con due chitarre e due voci (Marco Palazzi e Sara Tiezzi) hanno presentato con energia alcuni dei loro pezzi migliori, fra cui hanno spiccato Fight for Your Dreams e Sailing to Nowhere. Buono il loro successo finale, testimoniato dall’agitazione presso il loro stand nel post concerto.
SETLIST SAILING TO NOWHERE Scream of the World Fight for Your Dreams Apocalypse Suffering in Silence Sailing to Nowhere
FULCI Ma veniamo alla seconda band con richiami cinematografici dopo i Napoli Violenta: i Fulci, da molti considerati la vera sorpresa di questa edizione dell’Agglutination. Il loro death metal pesante e ossessivo e la formazione a tre con drum machine al posto di un batterista in carne e ossa, ne fanno a prescindere un gruppo interessante da vedere dal vivo. Tuttavia, al di là della singolare assenza di un musicista dietro le pelli, la musica dei Fulci funziona; e molto. Da Tropical Sun a Nightmare, passando per Apocalyspe Zombie, Autopsy, Eye Full of Maggots e tutto il resto della loro scaletta, i tre hanno mostrato la massima attitudine e un’ottima capacità di tenere il palco con sicurezza. Sono certo che alla fine tanti che non li conoscevano siano rimasti irretiti dalla loro musica. Gruppo da seguire e in procinto di fare un salto di popolarità importante sulla scena estrema, che potrebbe aggiungersi in breve al ristretto novero di quelli italiani dotati di vera fama al di fuori dei confini nazionali.
SETLIST FULCI Tropical Sun Tomb Apocalyspe Zombie Lonely Hearts Matul Tribal Cult Legion of the Resurrected Autopsy Voices Eyes Full of maggots Immortality Virus Blue Inferno Nightmare
VANEXA Un bel pezzo di storia del metal italiano sul palco dell’Agglutination. È questa la definizione migliore per introdurre i Vanexa, una band alla quale sono personalmente legato in quanto una delle primissime che mi introdusse al mondo del metal nostrano. La formazione attuale è decisamente affidabile (basti pensare alla presenza di Pier Gonella alla chitarra, mentre il duo Pagnacco/Bottari garantisce continuità col passato) e si è visto. Alta interazione col pubblico, col cantante Andrea "Ranfa" Ranfagni dato giù di voce, ma in realtà molto efficace, Pagnacco e Gonella spesso a contatto con la gente, Selishta a dare tocchi orientali al tessuto musicale e Bottari a dettare i tempi. Esibizione che propone tra le altre 1000 Nights e Metal City Rocker - quest’ultimo uno degli inni più importanti degli anni 80 - tanta interazione col pubblico, con Pagnacco ad alternarsi con Ranfagni nelle presentazioni e live che si conclude in gloria con Rainbow in the Night e parte degli Asphyx a osservare a fianco del palco insieme a me. Scaletta che per questioni di tempo inevitabilmente ha escluso qualche classico, ma che ha garantito un ottimo bilanciamento tra passato e presente. Se non li aveste ancora visti, i Vanexa vanno certamente omaggiati per quanto fatto in passato, ma più che altro per ciò che sono ancora in grado di fare.
SETLIST VANEXA Too Heavy to Fly In the Shadow Tarantino Theme Last in Black Paradox My Grave Armless 1000 Nights Metal City Rocker Rainbow in the Night
NARGAROTH Tutto si può dire su di lui, tranne che Ash/Rene Wagner non abbia tanta attitudine black. Alto, spuntoni d’ordinanza a profusione, algido distacco, entrata in scena con sigaretta in bocca e quasi nessuno sguardo verso il pubblico prima di prendere possesso del microfono. Poco più che tappezzeria per gli altri musicisti, chiamati del resto a un ruolo ben preciso al fianco dell’unico, vero centro del gruppo e responsabile del progetto. Poi una serie di classici della band – per quanto reso possibile dal tempo a disposizione - con le esecuzioni di quelli finali (Seven Tears Are Flowing to the River, Black Metal Ist Krieg e Possessed by Black Fucking Metal) a risultare più incisivi. Al di là delle canzoni, però, è stato il personaggio Ash a rendere interessante l’esibizione, pure tramite alcune sue dichiarazioni al microfono che hanno aperto dei piccoli squarci sulla sua vita. Per esempio, ha dichiarato che il black metal lo ha salvato quando, al culmine di una serie di quattro matrimoni si è trovato a vivere per strada. Viene da chiedersi perché non si sia fermato dopo il secondo, ma tant’è. I Nargaroth, ad ogni modo, hanno certamente fatto il loro e fornito dato un valido esempio di cosa sia il black metal classico. Attesa per il loro nuovo album dopo la recentissima firma con la Season of Mist, avvenuta pochi giorni dopo il concerto di Senise.
SETLIST NARGAROTH The Agony of a Dying Phoenix Sommer Hunting Season Abschiedsbrief des Prometheus Seven Tears Are Flowing to the River Black Metal Ist Krieg Possessed by Black Fucking Metal
ASPHYX Tocca infine agli headliner: gli Asphyx. Saliti sul palco al termine di una giornata trascorsa sempre al di fuori del loro camerino, offrendosi senza problemi per foto ricordo, battute e bevute con tutti i presenti nel backstage (sopra tutto bevute. Davvero difficile imbattersi in Alwin Zuur senza una birra in mano) e facendo altrettanto col pubblico mediante frequenti passeggiate tra gli stand e in mezzo alla gente, hanno come si suol dire “spaccato”. Per darvi la dimensione della loro propensione a considerarsi da pari a pari con tutti, è stato lo stesso Zuur a correggermi quando ho ricordato in maniera imprecisa la data del nostro ultimo incontro avvenuto molti anni fa. E non so quanti si sarebbero ricordati di una cena e quattro chiacchiere con un signor nessuno fra i mille incontrati, a distanza di così tanto tempo. Anche durante il loro set buona l’interazione col pubblico mediante presentazione dei pezzi condotte da van Drunen usando pure qualche parola di italiano. Cosa che ha reso tutto più easy. Ottimi momenti durante tutto il concerto, con quelli migliori offerti da Molten Black Earth, The Nameless Elite, Necroceros e dal finale, affidato a Last One on Earth. Tutto molto divertente, molto rilassato – anche se il termine “rilassato” può essere strano da associare a un concerto death metal – a parte una “dedica” al terrorismo islamico e, direi, tutto molto made in Sud pur con una band che viene da Nord.
SETLIST UFFICIALE ASPHYX Botox Implosion Death the Brutal Way Deathhammer Molten Black Earth The Nameless Elite Necroceros The Rack Last One on Earth
VENTISEI RITI LUCANI Ascoltata l’ultima nota e gli ultimi saluti dal palco, la gente sciama lentamente al di fuori dello stadio di Senise rimettendo in moto i propri mezzi dopo i saluti e gli abbracci di prammatica. Chi per andare a dormire in zona, chi per affrontare subito i tanti chilometri necessari per tornare a casa. Il bilancio finale dell’evento parla di un’edizione da “rimessa in moto” che però, come ho già accennato e al netto del fatto che le condizioni atmosferiche hanno certamente scoraggiato gli indecisi delle zone limitrofe, avrebbe meritato qualche presenza in più. Fermo restando che anche il fatto che la pandemia non sia più così aggressiva come all’inizio, ma sia ancora in corso, potrebbe aver reso restio qualcun altro dalla partenza verso Senise. In attesa dell’edizione dell’anno prossimo, auspicabilmente scevra dai problemi di cui sopra, anche la numero 26 dell’Agglutination va in archivio e ancora una volta per merito di Gerardo Cafaro, al quale ogni appassionato da Napoli in giù dovrebbe essere grato. Per quanto ci riguarda non importa chi salirà su quel palco nel 2023 e se questo sarà montato a Senise, a Chiaromonte o altrove. Certi appuntamenti vanno oltre la musica per diventare rito. E noi ci saremo ancora.
Foto di Carmelo Currò e Michele Lo Surdo
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Non capisco chi scrive cose non corrette sul festival davvero in malafede(si capisce benissimo) .Sicuramente non un bill eccezionale come altre edizioni , ma come sempre un bel festival , un grande palco ed un ottima organizzazione. Pubblico attorno aille 700 persone, non male visto cio' che c'è in giro...Onore a chi lo porta avanti, disonore a chi sta' distruggendo anche quel poco che c'è al Sud, di sicuro anche musicisti , che continuano a fare cd eppoi suonano da sempre davanti a 10 amici o pseudo scribacchini a cui è stato negato il pass. |
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Presente!Ricordiamoci che al di là delle problematiche Covid (dopo 2 anni la gente è stata finalmente "libera" di poter viaggiare in pratica ovunque ) quest'anno la data scelta per il festival è stata concomitante al festival di Montelago che per molte ragioni offriva oggettivamente molte più attrattive e ha strappato una larga fetta di pubblico del centro Italia che probabilmente sarebbe stata invece all'Agglutination in caso di data diversa.Indubbiamente ragazzi dopo 2 anni così e le.difficolta' economiche oggettive cosa vi sareste aspettati i Metallica su quel palco?Siamo onesti su!E anzi Ringraziamo Gerardo che ancora si batte per questo piccolo orgoglio del sud.Fermo restando che mi auguro per le future edizioni delle migliorie da un punto di vista tecnico/organizzativeo come per esempio non poter entrare/uscire(basta un braccialetto),qualche stand in più,DEI SERVIZI IGIENICI CHE NON SIANO CLOACHE,e magari MENO BAND così da risparmiare sugli headliner (vedi Edizione Mayhem per intenderci) e magari mettere la data lontana il più possibile da Montelago o Frantic! |
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Presente anche quest’anno. Ottimi gli asphyx e i vanexa. Meno pubblico rispetto alle precedenti edizioni, ma sempre un nell’evento . Lunga vita allagglutination . Dajeee |
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Un festival morto e sepolto.,tanto e' vero che due anni fa'i soldi per farlo erano finiti.i bei tempi di questo festival sono passati.perche' voler continuare per forza rischiando di fare brutte figure?edizione vergognosa,quattro gatti e due cani.il tempo e' scaduto.game over.adieu'. |
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