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TRIVIUM + HEAVEN SHALL BURN + OBITUARY - Alcatraz, Milano, 19/02/2023
03/03/2023 (822 letture)
INTRO
Giusto il tempo di smaltire la settimana lavorativa e dopo neanche 8 giorni dal precedente concerto al Mediolanum Forum sono di nuovo sulla Torino-Milano per raggiungere l’Alcatraz. Tra partite e concerti mi sembra di essere sempre perennemente in viaggio su questo stesso asfalto, ma è per una buona causa perciò è un piacevole viaggiare. Oggi è il turno dei Trivium ed esattamente come la serata della scorsa settimana, sono pronto a sentire altre 4 band a rendere la giornata memorabile. Sicuramente più di qualcuno, vedendo la posizione degli Obituary nella scaletta, avrà avuto da ridire, storcendo visibilmente il naso, soprattutto tra i fan di vecchia data e i veri amanti del metal più estremo. Per chi invece si è recato sul posto per vedere gli headliner, fa molto piacere constatare come si sia ampliata la platea degli astanti: dai Magazzini Generali nel Marzo 2017, concerto al quale ho assistito, all’Alcatraz che contiene tranquillamente più del triplo della capienza 6 anni dopo, passando per Fontaneto d’Agogna nel 2018 e il Live Club di Trezzo nel 2019. Non solo si può notare un netto aumento dei presenti, ma anche un bel miglioramento in termini di spettacolo offerto e scenografia proposta. Ma di questo parleremo più in dettaglio nel paragrafo dedicato all’esibizione della band capitanata da Matt Heafy.

MALEVOLENCE
Anche quest’oggi a fare da apripista troviamo una band inglese, segno dell’ottima salute che gode il regno britannico in qualità di nuove leve. Capito Italia? Prendi appunti. Dopo 2 minuti scarsi mi rendo conto che l’errore più grande che potessi fare è stato quello di dimenticare a Torino i tappi per le orecchie. Errore fatale. I volumi sono sparati all’inverosimile rendendo quasi faticosa la permanenza nei pressi delle transenne e questa è una grossa pecca per l’esibizione di quasi tutte le band. Raramente nelle decine di concerti alle quali ho assistito, ho percepito un volume e dei decibel così elevati, complicati da sopportare. Tuttavia, il quintetto di Sheffield, ignaro di tutto ciò, porta sul palco il nuovo disco Malicious Intent. L’abilità di Alex Taylor a scaldare gli animi è eccellente tanto che i presenti, dapprima disinteressati a tratti come spesso accade con le band di apertura, cominciano a drizzare le orecchie per l’interessante esibizione. Il frontman chiederà a più riprese circle pit e pogo sfrenato al pubblico milanese che risponde presente con una bella cornice di metallari urlanti che si dimenano a ritmo di musica. Bello il loro suono hardcore perfettamente in tema con la serata, complessivamente una buona esibizione con energia da vendere che ha gettato tutti i presenti nel giusto mood per affrontare la serata e il concerto dei più blasonati Obituary.

OBITUARY
Improvvisamente, durante il cambio di attrezzatura sul palco, assistiamo anche ad un rimescolamento di fan tra il pubblico. Coloro i quali prima erano al bancone del locale a farsi servire la birra, con un’età media superiore a quella degli altri presenti, ora sgomitano per farsi strada nelle prime file per assistere all’esibizione degli amatissimi Obituary. La grande maggioranza di costoro è qui solo ed esclusivamente per sentire una delle band più famose e acclamate in ambito death metal e molti di questi hanno addirittura lasciato il palazzetto dopo i 40 minuti di musica targata John e Donald Tardy. Il problema ai volumi non manca e anzi, qui si fa ancora più accentuato. La mia curiosità di sentire i mostri sacri del death metal è tantissima ma viene resa quasi fastidiosa dai volumi insopportabili ed è un grandissimo peccato in quanto per me è la prima volta al cospetto del gruppo statunitense. Il buio e le luci cupe sono il contorno di un’esibizione violenta e oscura iniziata con Redneck Stomp e la più recente Sentence Day. Altro estratto dall’album omonimo del 2017 A Lesson in Vengeance per poi passare come quinta traccia alla nuovissima The Wrong Time, uscita proprio per il tour di supporto al disco di questo 2023 Dying Of Everything. Acclamatissima poi World Demise, direttamente dal 1994 per finire poi con un altro inedito My Will To Live e la conclusiva Dying Of Everything che dà il titolo all’ultimo lavoro in studio. Complessivamente non saprei esprimermi sulla performance degli Obituary, innanzitutto per la scarsissima se non nulla interazione con il pubblico, e poi per il buio estremo che ha accompagnato l’esibizione oltre ai volumi fuori dal comune che hanno impastato al massimo il suono della batteria e le due chitarre, la ritmica in primis. Mi rimetto alle facce soddisfatte dei fan di lunga data che hanno commentato con estremo orgoglio e soddisfazione il concerto della loro amata band. Contenti loro, contenti anche noi.

SETLIST OBITUARY

1. Redneck Stomp
2. Sentence Day
3. A Lesson In Vengeance
4. Visions In My Head
5. The Wrong Time
6. Don’t Care
7. My Will To Live
8. Dying Of Everything


HEAVEN SHALL BURN
Altro cambio generazionale tra i presenti, i fan degli Obituary scelgono di ristorarsi con una bella pinta di birra e tornano avanti i seguaci degli Heaven Shall Burn, comunque più giovani d’età ma ormai non più sbarbatelli ad essere onesti. I tedeschi infatti sono sulle scene dal 1997 e si sono ritagliati un’eccellente fetta di pubblico con il loro deathcore poi diventato metalcore quando ancora era un genere sconosciuto ai più ma anzi divenuto popolare anche grazie ai loro album. Dopo la prima e interessante Hunters Will Be Hunted, i problemi all’audio sembrano essere identici a quelli delle esibizioni precedenti, con mio grande rammarico, si è reso proprio difficile distinguere le note dei singoli strumenti. Marcus Bischoff torna ad interagire con il pubblico per incitare i presenti battendo le mani o chiedendo i consueti circle pit e l’atmosfera torna nuovamente a scaldarsi dopo il gelido death metal degli Obituary. Il tempo dedicato alla band tedesca è notevole rendendo la serata una sorta di esibizione da co-headliner. La scelta di brani, avendo molti minuti a disposizione, consente loro di poter attingere anche agli album più nuovi: trovano spazio infatti Bring The War Home, Übermacht, March Of Retribution, Thoughts And Prayers e anche Tirpitz. Tutte molto recenti, la maggioranza di esse tratte dal disco del 2020, l’ultimo uscito Of Truth And Sacrifice, mi è sembrata coerente la scelta di volerlo promuovere. I fan di vecchia data hanno apprezzato invece le amatissime Voice Of The Voiceless, Behind A Wall Of Silence, Profane Believers, la cover Black Tears degli Edge Of Sanity e anche Endzeit. Al termine dell’esibizione, complessivamente, ho sentito qualche lamentela dai fan che erano attorno a me, chi per la scaletta con pochi pezzi storici, chi per l’audio pessimo. Insomma, una buona esibizione penalizzata dall’acustica del locale e da alcune scelte non eccezionali.

SETLIST HEAVEN SHALL BURN

1. Hunters Wil Be Hunted
2. Bring The War Home
3. Übermacht
4. Voice Of The Voiceless
5. March Of Retribution
6. Thoughts and Prayers
7. Behind a Wall of Silence
8. Profane Believers
9. Black Tears
10. Endzeit
11. Corium
12. Tirpitz


TRIVIUM
Non mi nascondo affatto dicendo che, in fin dei conti, nonostante le band che li hanno preceduti, io sono all’Alcatraz proprio per i Trivium. Può sembrare strano per un assiduo ascoltatore di progressive rock e metal come il sottoscritto ma, da amante della tecnica solistica, devo dire che Matt Heafy e soci non sono assolutamente carenti sotto questo aspetto. E forse proprio per questo si fanno apprezzare dal sottoscritto, anche grazie agli ottimi ultimi 3 album che hanno notevolmente innalzato il livello della loro discografia, invertendo la tendenza dopo le critiche ricevute con il rilascio di Silence In The Snow. Non è da tutti presentarsi e cominciare a parlare qualche parola in italiano, ma il frontman dei Trivium sente una particolare connessione con il pubblico italiano e decide di deliziarci con qualche semplice frase e affettuosi saluti per far sentire la sua vicinanza. Come incipit, viene pescato un potente brano da Ascendancy, ma la più acclamata delle prime tracce è stata la molto amata e attesa Strife. Dopo Amongst The Shadow And The Stone, Matt Heafy ha presentato sul palco il chitarrista dei Malevolence Josh Baines dicendo che avrebbe suonato con loro un altro estratto dall’album del 2005 cioè A Gunshot To The Head Of Trepidation, una bella esibizione considerando le 3 chitarre presenti sul palco. Personalmente non ricordavo la traccia Like Callisto to a Star in Heaven tratta dalla loro discografia, ma dal sound mi sono ricordato essere parte del sottovalutatissimo Shogun con un’eccezionale resa dal vivo, incorniciata ottimamente dai circle pit dei fan presenti. Matt Heafy decide poi di dare voce anche ai fan, con delle tracce cantabilissime e scelte apposta per far cantare i presenti: Down From The Sky, Catastrophist e soprattutto Until The World Goes Cold, tutte e 3 con ritornelli molto cantabili e con il microfono rivolto verso ai fan. Un altro momento di vicinanza con i fan, dopo aver affermato che il pubblico milanese è stato secondo solo a quello di Lisbona in questo tour, è rappresentato da The Heart From Your Hate, cantata all’unisono da tutti con i pugni al cielo mossi a tempo a ritmo di musica. Ottima la scelta dell’encore e il salto di tutto il palazzetto gremito con In Waves ma i nostri lasciano il meglio per il finale e il momento più alto della serata è senza dubbio Pull Harder on the Strings of Your Martyr, pezzo migliore dell’esibizione ma forse anche della loro intera discografia. Con i problemi all’audio risolti e gli strumenti nuovamente udibili, una bellissima scenografia con i dragoni dagli occhi rossi usciti da In The Court Of The Dragon e uno spettacolo eccellente con una grande interazione con i fan, i Trivium ci hanno regalato un concerto memorabile, il migliore da quando fanno visita al nostro paese e soprattutto eccellendo in una serata già ricca di grandi nomi dove spiccare non era facile.

SETLIST TRIVIUM

1. Rain
2. Shattering The Skies Above
3. Strife
4. Amongst The Shadows & The Stones
5. A Gunshot To The Head Of Trepidation
6. Feast Of Fire
7. Like Callisto to a Star in Heaven
8. Down From The Sky
9. Catastrophist
10. Until The World Goes Cold
11. To The Rats
12. The Heart From Your Hate

---- ENCORE ----

13. Capsizing The Sea
14. In Waves
15. Pull Harder On The Strings Of Your Martyr


CONCLUSIONI
Quando ci decideremo a capire che più alto non significa per forza migliore? I suoni, soprattutto nei palazzetti non giganteschi come Palalpitour oppure Mediolanum Forum non possono superare certe soglie altrimenti l’esibizione perde di senso e le orecchie fischiano per giorni. Il momento migliore infatti è giunto proprio dopo l’abbassamento dei volumi, prima invece tutte le 3 performance hanno sofferto il suono impastatissimo della parte ritmica: batteria, basso e chitarra. Fantastica l’esibizione dei Trivium, che si confermano una band di assoluto livello dopo una ventina d’anni a calcare i palchi di tutto il mondo, meritando tutto sommato di essere headliner davanti a band di tutto rispetto. Meno bene gli Heaven Shall Burn a causa di alcune infelici scelte di scaletta. Buona la verve dei Malevolence che hanno aperto con grande grinta e convinzione, pessimo il suono degli Obituary che non ha purtroppo reso giustizia ai mostri sacri del death metal statunitense. Incommentabile la scelta di far gettare il cibo prima di entrare nel locale, vi giuro che un panino con la porchetta non ha mai ucciso nessun uomo, nè tanto meno una bottiglia d’acqua senza tappo. Se il trend ascendente è confermato, dai Magazzini all’Alcatraz in soli 6 anni, spero che in futuro ci aspetti una bella serata al Forum di Assago… Mai dire mai.



Sha
Martedì 7 Marzo 2023, 1.21.52
4
Beh beh Like Callisto to a Star in Heaven è una delle più belle di Shogun, e sinceramente non pensavo la facessero dal vivo, tanta roba!
Halo
Sabato 4 Marzo 2023, 14.11.41
3
Anche io presente, ovviamente con orecchie ben protette. Per il sottoscritto serata pazzesca, essendo fan dei tre gruppi “grossi”. Malevolence gran bella scoperta, obituary ed HSB una garanzia. Per quel che riguarda i Trivium, devo essere sincero, spettacolo di altissimo livello dal punto di vista musicale, ma anche sotto l’aspetto grafico capita di rado di vedere scenografie ed atmosfere così curate. Non vedo l’ora di rivederli!
Ezio
Venerdì 3 Marzo 2023, 19.50.13
2
Ero presente, l\'audio non era granché, ma d\'altronde l\'alcatraz non é mai stato un locale con un buon audio, sicuramente il live club di Trezzo si difende meglio
Vittorio
Venerdì 3 Marzo 2023, 10.20.49
1
C\'ero anch\'io e non ho patito nessun problema di udito, né ho notato scarsa qualità dei suoni, semplicemente perché ormai non presenzio più ad alcun concerto senza i miei tappini specifici (non quelli da martello pneumatico, per intenderci). Bella serata, comunque. Tutti i gruppi in ottima forma, poi ovviamente dipende dalle preferenze.
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