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07/06/23
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IL CULTO DELL`ALBERO PORCOSPINO - Storia, sproloqui e ricordi dei Porcupine Tree - Nuova edizione
23/03/2023 (999 letture)
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De Il culto dell’albero porcospino - Storia, sproloqui e ricordi dei Porcupine Tree ci eravamo già occupati nel 2018, all’atto della sua prima pubblicazione sul mercato. La ristampa di un’opera già recensita, di solito, non rientra nella nostra sfera di interesse. Questa volta, però, i contenuti aggiunti sono di livello tale che ci hanno indotto a occuparcene ugualmente
GLI AMICI DEL PORCOSPINO Il ritorno sul mercato dell’opera del Dottor Enrico Rocci a distanza di quasi cinque anni dalla sua prima edizione, presenta infatti tanto delle novità, quanto delle conferme. Chiaramente, trattandosi di una ristampa, la struttura dell’opera è rimasta la stessa sotto tutti i profili. Intanto rimane valida la premessa fatta a suo tempo circa lo stile di Rocci, decisamente lontano dall’essere formale, paludato. Il Nostro affronta la narrazione delle vicende riguardanti i Porcupine Tree in modo assolutamente confidenziale. Più come un discorso fatto faccia a faccia tra vecchi amici, che affidandosi ai tradizionali schemi della biografia. Questo, una volta accettato il mood generale, rende la lettura più scorrevole e “facile”. Resta inoltre invariata la grande passione che Rocci riesce a trasmettere nei confronti della band, resa anche attraverso un alto numero di riferimenti italiani che ci fanno sentire più vicina il gruppo di Wilson. Tuttavia, le aggiunte non solamente di forma, ma anche di sostanza, vista la massa di notizie che nel frattempo si sono aggiunte a quelle già inserite. Lavorando su libri, siti Internet, album arricchiti da note biografiche e di copertina più complete e varie altre fonti, è stato possibile aggiungere molto altro rispetto a quanto già scritto anni fa.
RISTAMPA, MA NON SOLO Al tirar delle somme, registriamo quindi la rivisitazione di quanto scritto precedentemente e la bellezza di nove capitoli aggiunti ex novo. Per un totale di circa cento pagine in più rispetto alla prima stampa. È importante notare poi come l’autore abbia dato un maggiore spazio al resto dei componenti della band invece di accendere i riflettori sul solo Wilson. Così, questa nuova edizione, pur essendo chiaramente maggiormente indicata per chi non avesse letta quella originale, è valida sia per questi ultimi che, in una certa misura, per coloro i quali avessero acquistato la prima. Per quanto riguarda i nuovi lettori è ovvio che possono trovare in questo libro la storia di una delle band più seguite nello stile molto amichevole di Rocci, apprendendo quanto necessario in maniera più che gradevole. Sono infatti rimasti "gli sproloqui, i ricordi […] il resoconto genuino di chi c’era, di chi i Porcupine se li è visti, sudati, ha macinato chilometri per seguirli nei tanti live, in locali che magari non esistono più” e il libro conferma di essere ”un atto d’amore estremo, e definitivo, per la band”. I vecchi, invece, troveranno probabilmente ciò che prima mancava, in modo da poter inserire nella propria libreria un’opera più soddisfacente e completa. Ristampa sì, ma non solo.
::: ::: ::: RIFERIMENTI ::: ::: ::: TITOLO: IL CULTO DELL’ALBERO PORCOSPINO - Storia, sproloqui e ricordi dei Porcupine Tree CASA EDITRICE: Officina di Hank AUTORE:: Enrico Rocci Collana: Voices Formato: 14,8x21 Legatura: Brossura con alette Pagine: 296 Prezzo: Euro 20,00 ISBN: 9791280133854
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Interessante questa teoria secondo la quale per parlare di gruppi esteri bisogna essere esteri. Mi chiedo... se sono birmano posso scrivere un libro sui Pink Floyd o devo essere inglese per forza? O basandoci sulla centralità italiana basta che non sia italiano e quindi \"estero\" per noi? Ribaltando il concetto, per parlare di un gruppo italiano devo essere per forza italiano o basta che restiamo nei confini della UE? Perché poi se il libro su un gruppo italiano lo scrove un italiano, nella stessa mentalità, diventa in automatico una marchetta, quindi si crea un cortocircuito. Che naturalmente vale solo per i gruppi italiani e per gli scrittori italiani. |
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Somma eleganza vinire su un sito a consigliarne un altro. Tipicamente italiano. E qui non rosica nessuno, i due sono colleghi conosciutissimi. |
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Sempre stupende le biografie di gruppi esteri, anche non storici o storicissimi, scritte da gente italiana... |
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