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15/12/19
FOLKSTONE
DRUSO - RANICA (BG)
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OPETH - Transilvania Live, Milano, 17/02/2003
26/02/2003 (3858 letture)
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Poche parole per dire che con questo report cercherò di far rivivere (a chi
c'era) un vero e proprio evento e di far pentire gli assenti di non aver
assistito ad un concerto da raccontare a figli e nipoti...buona lettura...
L'ATTESA….
Fin dall'arrivo al TRANSILVANIA è palpabile l'attesa per questo concerto:già
dalle 18 in punto,un discreto numero di fan è presente di fronte ai
cancelli;l'ansia e la voglia di assistere alla performance live di una delle
band + innovative e creative del momento è evidente,tanto che col passare dei
minuti il numero delle persone in attesa cresce vertiginosamente.Tra l'altro ho
modo di constatare come la tribù dei sostenitori degli OPETH abbia ormai un
carattere trasversale:si va dal metallaro classico,al fan del rock
progressivo,passando da persone normalissime fino ai dark + oscuri!Alle 19 e 30
si aprono i cancelli e ci si riversa tutti nel locale……l'evento ha inizio…..
Special guests:MADDER MORTEM
Dopo mezz'ora di attesa,parte lo show del gruppo di supporto:i MADDER MORTEM;la
band proveniente dalla NORVEGIA(e fresca autrice del cd DEADLANDS per la CENTURY
MEDIA)sfoggia un sound che strumentalmente rimanda a VOIVOD e KING CRIMSON,mentre
dal punto di vista vocale la brava AGNETE mi ha ricordato in + passaggi ANN-MARI
EDVARDSEN dei mitici THE THIRD AND THE MORTAL.Putroppo la musica complessa ed
oscura non è stata apprezzata da tutto il pubblico,anche se va detto che i
ragazzi non hanno fatto mancare il loro supporto alla band.
Da parte mia posso dire che se il primo brano eseguito,mi aveva lasciato
alquanto interdetto,col proseguire della performance del gruppo mi sono trovato
ad apprezzare sempre + la musica eseguita,tanto da rimanere estasiato di fronte
alla stupenda SAVE US!
Tra l'altro da rimarcare come la band abbia eseguito dei brani tecnicamente
assai complessi in modo quasi perfetto(ottimi i due chitarristi BP e EIRIK) e
soprattutto con una pulizia di suoni ed esecuzione che ha permesso di meglio
comprendere le trame sonore di pezzi di non facile presa.La speranza è di
rivederli al + presto dalle nostre parti magari con + tempo a disposizione,anche
perché devo dire che il loro concerto mi ha letteralmente catturato e posso
d'ora in poi annoverarmi tra i fans della band!
L'EVENTO:OPETH
Dopo una snervante attesa, alle 21 in punto, parte un intro
orientaleggiante(accompagnata da un urlo liberatorio del pubblico)seguita
dall'entrata in scena della band:è subito delirio perché gli OPETH attaccano a
testa bassa,con una sconvolgente versione di THE LEPER AFFINITY;i suoni sono
ottimi(anche se la doppia cassa di MARTIN LOPEZ rimbomba eccessivamente,coprendo
le trame bassistiche di MARTIN MENDEZ)e l'esecuzione è da brividi,tanto che al
primo break all' interno del brano,parte uno dei tanti scroscianti applausi,che
caratterizzeranno la serata.
Non faccio in tempo a riprendermi dalla botta,che MIKE e C.,decidono di farmi
infartare,riprendendo(dal magico MORNINGRISE)ADVENT:13 minuti di autentica
magia,che la band esegue in maniera superlativa e che testimonia
l'intesa"gemellare" tra le chitarre di MIKE AKERFELDT e PETER LINDBERG..
Ma è il turno del nuovo disco e da DELIVERANCE viene estratta proprio la già
epocale title track, con AKERFELDT perfetto sia nei growling che nelle
commoventi clean vocals;segue poi la mitica THE DRAPERY FALL(da BLACKWATER
PARK)in + passaggi cantata dal pubblico e in grado di creare un atmosfera quasi
mistica!Si torna,poi,al passato della band con l'esecuzione della trasognata
GODHEADS LAMENT (da STILL LIFE)e CREDENCE superba ballata figlia di MY ARMS,
YOUE HEARSE.
Ma non c'è tempo per rifiatare dato che la band spara due assi come BLEAK(da
BLACKWATER PARK) e A FAIR JUDGEMENT(da DELIVERANCE)entrambe cantate da MIKE
coadiuvato da un pubblico del TRANSILVANIA in perfetta simbiosi esecutiva!
Sembra la fine del concerto,ma gli OPETH tornano sul palco per gli immancabili
bis:ecco che a sorpresa viene eseguita la stupenda HARVEST,ballata acustica
contenuta in BLACKWATER PARK(che MIKE confessa essere stata eseguita live al
massimo 2 volte);segue DEMON OF THE FALL da MY HARMS ,YOUR HEARSE,che provoca in
me un autentico delirio emozionale!
Che dire…un concerto stupendo ed emozionale;la band ha suonato in maniera
superba,vicina alla perfezione e il feeling col pubblico ha contribuito a
rendere brani già di per se emozionanti ancora + sconvolgenti.Da sottolineare la
prestazione superba di MARTIN LOPEZ alla batteria,caratterizzata da continui
controtempi e finezze jazz,nonché da un uso dei piatti e delle dinamiche
favoloso!Sicuramente un concerto destinato ad ampliare ancora di + la fama del
gruppo,che ha promesso di tornare al + presto per il tour a supporto di
DAMNATION.
L'after-show
Breve chiusura dedicata al dopo concerto:sì perché gli OPETH al contrario di
tante band anche meno blasonate (che dicono di amare i propri fans e invece li
evitano come la peste),tengono al contatto con la propria audience.Così dopo una
ventina di minuti dalla fine del concerto un disponibilissimo PETER LINDBERG ha
raggiunto i fans per autografi e foto,seguito poi da MIKE e dal resto della
band. Tutti disponibilissimi anche a farsi 4 chiacchiere in allegria e ad
esaudire ogni curiosità dei propri sostenitori.io ne ho approfittato per
soddisfare qualcuna delle mie,venendo a sapere che:MARTIN LOPEZ alla sua prima
incisione con gli OPETH(MY ARMS,YOUR HEARSE)aveva malapena 18 anni!;tra i
batteristi preferiti di MARTIN vi sono VINNIE COLAIUTA e GENE HOGLAN;nel tour di
DAMNATION gli OPETH riproporranno THE FACE OF MELINDA e TO BID YOU FAREWELL,inoltre
avranno con se un tastierista;uno dei brani di DAMNATION(ENDING CREDITS)sarà uno
strumentale descritto come"indescrivibilmente atmosferico";MIKE è un acceso fan
di FAITH NOMORE(epoca THE REAL THING,ANGEL DUST) e dei VOIVOD!
Insomma una serata unica,se non lo avete capito vi siete persi il concerto
dell'anno,mordetevi pure le mani….
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