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ALAIN JOHANNES + THE DEVILS + ANANDA MIDA feat. CONNY OCHS
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NATRON + DELIRIA - Il concerto di Bari
13/04/2008 (3290 letture)
La cittadina di Giovinazzo, provincia di Bari, ha rischiato seriamente di saltare in aria sabato 5 A Aprile dell’anno corrente, a causa delle vibrazioni distruttive che si sono diffuse dal centro ‘Arci Tressett’; questa è infatti la location dove la nuovissima Dissonance Conspiracy (neonata agenzia di promozione musicale che nonostante la giovanissima età sembra gia sapere il fattaccio suo) si poggia per organizzare i suoi concerti. Questa sera è toccato agli etilici thrashers Deliria e niente di meno che ad uno dei più stimati gruppi death metal italiani, ovvero i ‘godfathers of death’ Natron.
Così, quella che si prospettava una serata grandiosamente devastante, lo è stata oltre i confini immaginabili. Provateci, ad immaginare un centinaio e passa di metallari sfrenati e pogatori, raccolti in uno spazio minuscolo di scarsi 50 metri quadri (la cucina di casa mia è più grande); purtroppo gli assenti non riusciranno a comprendere l’entità della demolizione: chi era sul posto invece può testimoniare con numerose ‘ferite di guerra’ , io per prima!

Aprono la serata i Deliria, forti del loro thrash metal old school che sui nuovi pezzi si mescola decisamente a sonorità più death, ma soprattutto sgargianti nelle loro cromatissime tenute anni ‘80 (e non parlo di metal anni ‘80). Il putiferio che si scatena è pari solo alla grinta che i 5 ragazzi dimostrano nel corso di tutto lo show: si inizia con la thrashissima ‘The land of the hatred’, e via al massacrante pogo che, a parte poche pause -durante le quali qualcuno si preoccupa di raccogliermi da terra- si protrae fino all’ultima song. La successiva ‘Ethereal Warrior’ fomenta ancora di più il pogo all’ultimo sangue, sebbene i guerrieri che ho al mio fianco siano tutt’altro che eterei, anzi, fin troppo corporei! Il singer Vittorio è in forma (e maglietta) smagliante, la quantità di birra che ingerisce durante l’esibizione non compromette la sua prestazione e anzi la sua voce sembra sempre di più maturata, spostandosi oltretutto verso uno screaming-growl simile a quello di un giovane Alexi Laiho. Dopo un’arrogante ‘Fuck the garda’ con intermezzo di ‘Sad but true’ dei Metallica, momento culminante dell’esibizione è senza ombra di dubbio il super medley degli Slayer, e l’equazione è semplice da calcolare: Slayer + metallari = morte. Momenti di panico, di puro panico amici miei, ma anche di divertimento e di ottima musica, terminati con un’ammucchiata generale addosso al povero singer e a un malcapitato fan.
L’ipertecnico Uomo V (con un’eccezionale Ibanez giallo limone) e il melodicissimo Brado si dimostrano al solito chitarristi di classe pregiata, mentre il drummer Giacomo, sebbene un pò confuso durante il medley, risulta invece deciso e serrato per il resto dello show.
Tutte nuove e tecniche le linee di basso della new entry Klaudio, che forse pecca di presenza scenica e non si scatena come il vecchio bassista Andro (il quale a un certo punto fa leva sul palco e si getta sulla folla in un improbabile stage-diving), ma che riesce a ‘riempire’ di più il suono generale dei Deliria coi suoi fraseggi caldi e corposi. D’altra parte sulla penultima canzone ‘Blind’ il nuovo bassista cede il suo strumento al vecchio in un momento che, per la fragilità emotiva causata dal pogo, quasi mi commuove.
Siamo all’ultimo pezzo. All’incitazione del singer:’volete Domination?’ si alza un boato dalla piccola folla, e Pantera siano: insomma, Deliria, ci avete ‘dominato’, ci avete fatto ‘deliriare’!
SETLIST DELIRIA
The land of hatred
Ethereal warrior
Fuck the garda
Slayer medley (South of heaven - Raining blood - Angel of death - Seasons in the abyss - Black magic)
1000 ways to die
Blind
Domination


Pochi minuti di pausa per il cambio palco ed è il momento dei Natron, i ‘padrini’ del death metal italiano tornati per l’occasione nella natale terra di Bari; questa data fa parte di un tour intitolato simpaticamente ‘We don’t like spring tour 2008’ e sono in molti ad attenderla bramosi di un pò di sano (o insano?) massacro. Sono molto curiosa di vedere in azione la nuova formazione: nuovo bassista, un secondo chitarrista (precedentemente bassista negli stessi Natron), e nuovo cantante. È infatti da lungo tempo che i Natron cercano di stabilizzare il proprio combo specialmente per quanto riguarda la voce, con cambi continui del singer, e ancora una volta temo di sentire la mancanza di Mike Tarantino, perché diciamocelo, di cantanti così se ne trovano pochi in giro per l’Italia. Tuttavia, considerato il fantasma Tarantino da esorcizzare e che è preferibile non fare troppi paragoni, la nuova voice Nicola Bavaro non mi è affatto dispiaciuta. Sebbene dopo il primo aggressivo pezzo ‘Rot Among Us’ il nuovo cantante si lasci andare quasi mortificato ad un timido ‘non ho voce’, tira invece fuori un growl caustico, rauco e asperrimo che si trova perfettamente in simbiosi con il massiccio sound dei Natron. Il fulmicotone si sparge a gran manciate sui presenti, gli animi metallari si incendiano, e al grido: ’Facciamo rotolare un pò di teste!’ si scatena l’inferno per l’ennesima volta nella serata del 5 aprile 2007. ‘Heads are rolling’ è un pezzo squisitamente death ‘n roll e l’esecuzione è ottimale, mentre la calca incontrollabile si lascia andare al groove della song.
Per quanto riguarda il nuovo bassista, mi ritrovo piacevolmente soddisfatta dalla convinzione con cui spara le sue linee di basso pompate e soprattutto dalla sua presenza scenica allucinante (a metà fra un vichingo e l’ultimo dei Mohicani... Che capelli sensazionali!).
Dietro le pelli il batterista Max è la solita macchina da guerra con un drumming concitato, pesante, e un tocco fitto, distinto ma grezzo, sotto cui la batteria potrebbe crollare da un momento all’altro mentre costituisce una funesta base per un impatto sonoro che dire distruttivo è dire poco. Quando la classe non è acqua…
I due chitarristi si cimentano in un’ampia serie di acidi riffs dissonanti, pattern taglienti e fischi strazianti; il buon vecchio Domenico Mele è sempre in ottima forma e il nuovo Stefano Pomponio si trova perfettamente a suo agio nel contesto Natron, sebbene ora con la chitarra e non col basso. I pezzi intanto scorrono uno dietro l’altro, mentre c’è chi come me lotta per la sopravvivenza, con picchi di pogo su ‘Infection theme’, la amatissima ‘Flatline’ e il cavallo di battaglia ‘House of festering’.
In conclusione, una serata all’insegna del buon metal di band meritevoli e del buon casino che solo un gruppo di metallari sfegatati e un pò brilli può provocare. Il monicker ‘Natron’ mi fa pensare al minerale omonimo, che fra le sue peculiarità ha quella di essere fosforescente, brillante. E chi più dei Natron brilla per classe nel panorama extreme metal pugliese?
SETLIST NATRON
Rot among us
Heads are rolling
Bullet of god
The dead beat
Infection theme
Prime cuts
Roadkill
Only living witness
By the dawn of the 13th
Flatline
Hatemonger
House of festering



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