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GIOVANNI ALLEVI - La musica in testa
26/05/2008 (3661 letture)
Tutti quanti abbiamo La Musica in Testa; sotto la doccia, per strada, al lavoro, perfino quando facciamo sesso; La Musica in Testa, è tutta e solo nostra, non condivisibile e pertanto unica. Parrebbe strano, dato che la sequenza delle note che accompagna il vivere quotidiano è la medesima che percepiscono gli altri: stessa altezza, stessa ritmica, stesso colore. Ma la nostra Musica in Testa è particolare perché esiste in noi, nelle nostre esperienze, nei nostri sentimenti, nei nostri orgasmi accompagnandoci nella gioia e nel dolore, nell’appagamento e nell’insoddisfazione. Ed io, la mia Musica in Testa, ce l’ho ben presente.

Per la musica, diletto essa stessa, c’è chi sacrifica ogni sollazzo; per la musica, amore essa stessa, c’è chi sacrifica altri affetti; per la musica, vita essa stessa, c’è chi sacrifica l’intera esistenza; così ha fatto Giovanni Allevi, creatore dell’oggetto del discutere odierno, la cui nascita spirituale corrisponde proprio con le prime, timide sedute al pianoforte. Attraverso la musica le sue dita ci hanno già parlato a fondo, ma di sé e della sua tanto amata compagna potevamo fin d’ora solo immaginare: La Musica in Testa completa l’opera raccontando l’esistenza di un artista (egli medesimo) che per cocciutaggine e risolutezza è divenuto uno dei più conosciuti autori (e pianisti) del momento. Giovanni parla di sé e delle sue esperienze con l’invidiabile serenità di coloro che si abbandonano ad un destino incontrovertibile: egli sa di essere null’altro che un mero strumento nelle mani della sua “strega capricciosa” che, incurante delle sue umane esigenze, lo richiama all’obbedienza tutte le volte che vuole. Con il tempo egli ha imparato a conoscerla ed a prevedere i suoi altezzosi grilli; e così la “strega capricciosa” ha fatto di Giovanni ciò che voleva; l’ha prima annientato, umiliandolo turpemente in un’assurda sfida contro se stesso e le sue ambizioni, per poi sublimarlo, di fronte al mondo intero, riconfigurandolo alla stregua di un dio.
Questo libro è un continuo ping-pong di visioni contrastanti: la confusionale soggettività di un protagonista (altresì narratore), che vive ed ha vissuto gli accadimenti in modo accorato, contro l’oggettività logico-deduttiva di un narratore (altresì protagonista) che sa astrarre un giudizio di merito; lo sragionare trascendente tipico del compositore d’arte, contro il pragmatismo artefatto del bravo esecutore; l’illuminato ed integerrimo filosofare della passione, attraverso il quale giustificare la impopolari scelte controcorrente, contro il mediocre e labile pensare della massa che, seppure affetta da una curiosità malsana e morbosa, preferisce la sconsolante ovvietà.

Giovanni Allevi è tutto ciò. Il Giovanni Allevi di La Musica in Testa conquista perché rimane se stesso per ognuna delle 118 pagine del tomo e perché si dimostra un uomo che, certamente in preda alle paure, ha saputo resistere alle tentazioni della strada facile per concentrarsi sulle proprie ambizioni: ed eccolo, piccino, di fronte ad un immenso Bachstein verticale provare le prime tamburellate in barba a mamma e papà che ne bloccavano la serratura della tastiera; eccolo conquistarsi la simpatia del direttore della commissione del conservatorio Verdi di Milano con una sua propria impertinente esecuzione avanguardistica; eccolo servire di sfrodo al tavolo del maestro Muti, solo per passargli copia di una sua registrazione; eccolo ancora seduto ore ad aspettare per un’audizione al Blu Note, senza quasi che nessuno manco si accorga di lui; eccolo parlare con la gente comune ed essere utilizzato come facile veicolo per autografi (non suoi) ed ingressi gratuiti; eccolo compatito come il più svanito e bizzarro degli artisti attendere l’apertura di una porta già aperta; eccolo finalmente adorato come il più grande di sempre davanti a migliaia di persone con lo sfondo dell’Arengario.

L’immensa forza di questo libro è la facilità di lettura abbinata ad un argomento d’attualità: il successo e la sua ostinata ricerca. Il linguaggio utilizzato è sempre semplice ma non semplicistico, diretto perché privo di inutili orpelli stilistici che ne limiterebbero il facile scorrere, ma meritatamente sprovvisto di quei luoghi comuni che ci si aspetterebbe da uno scrittore non professionista avventatamente impegnato in una tematica tanto concreta. Non aspettatevi comunque un testo male scritto o troppo retorico: La Musica in Testa è un libro essenziale e conciso, anche per le poche pagine a sua disposizione, ma denso per quantità di situazioni nonché per le frequenti riflessioni di contorno. L’autore sa divertire, ma pure far vibrare, in profondità, le corde emozionali narrando, senza vergogna, i propri fallimenti e le proprie delusioni; il pathos è comunque sempre delicato e scanzonato, senza mai divenire forzatamente drammatico, anche nei momenti più decisi e passionali. Non vi è mai nulla di teatrale od autocelebrativo nelle “pesate” parole di Giovanni, che ancor oggi sembra non capacitarsi dell’accoglienza che la gente gli riserva e dell’incommensurabile popolarità che la “strega capricciosa” gli ha concesso in cambio di una rassegnata arresa. La spontaneità è dunque il vero punto forza de La Musica in Testa, tanto che a tratti non si fatica ad intendere se effettivamente l’autore manchi di lucidità emotiva oppure se il segreto stia, per sul serio, in una logica del tutto visionaria del vivere abituale.

La Musica in Testa è un bel libro che consiglio dunque a tutti quanti.
Aiuterà i disillusi a rivedere il proprio approccio apatico e gli instancabili carrieristi a concentrarsi sul corretto valore dei risultati conseguiti. Certo è che questo Giovanni Allevi ne sa una più del diavolo: l’anima deve averla venduta per sul serio… magari proprio alla sua “strega capricciosa”.

Titolo: La Musica In Testa
Autore: Giovanni Allevi
Anno: 2008
Dati: 218 pagine, brossura
Editore: Rizzoli
Collana: 24/7

Voto: 80



Khaine
Mercoledì 3 Marzo 2010, 18.45.26
40
E allora banana, diciamo pure che le critiche sulle competenzemusicali dovrebbero farsi sotto le recensioni dei dischi, non dei libri Detto in tranquillit eh
banana yoshimoto
Mercoledì 3 Marzo 2010, 16.12.59
39
si, renaz, lo conosco.
Renaz
Mercoledì 3 Marzo 2010, 15.43.58
38
Va bene, se dici di CONOSCERE Giasse, non ho nulla da aggiungere, immagino...
banana yoshimoto
Mercoledì 3 Marzo 2010, 15.42.15
37
Io conosco Massimilano quel che basta per sapere che non è un musicista classico. Ho detto la mia, visto che questo è un forum, consapevole di quel che dico. Per quanto riguarda l'umiltà, è vero, non lo sono stato per il semplice fatto che in questo campo posso permettermi di non esserlo, perchè ho alle spalle degli studi di un certo tipo. Se dovessi intromettermi in una discussione di altro genere, che so, di rugby, per esempio, sport di cui non so niente, avrei un atteggiamento diverso. Riconosco l'appunto che mi fa Khaine e cioè che stiamo parlando di un libro. Però è un libro che parla della sua musica.
Renaz
Martedì 2 Marzo 2010, 15.05.46
36
Invece tu signor Banana hai dimostrato un'umiltà straordinaria davvero...
Khaine
Martedì 2 Marzo 2010, 14.05.54
35
Raga ricordiamoci che qui stiamo parlando di un libro e non di un album... è scritto chiaro e tondo eh Detto questo, non mi pare che nessuno di voi possa conoscere le competenze in ambito classico di Massimiliano. O sbaglio?
banana yoshimoto
Martedì 2 Marzo 2010, 13.37.34
34
Devo discordare dalla recensione di Giasse. Io sono un musicista classico e Giasse, devo dire che è abbastanza palese il fatto che tu non lo sia. Allevi scrive brani di una semplicità imbarazzante, con accordi semplici e new-age. Essere una bravo musicista è ben altra cosa, significa anche suonare accordi che non siano le solite tanlità maggiori, semplici. E Allevi, che non è uno sutpido, ha capito che avrebbe conquistato il pubblico per il semplice fatto che il pubblico, in materia di musica, è molto ignorante. Capire di musica, senza nulla togliere al semplice fatto di ascoltarla, significa sapere cosa si suona, conoscere l'armonia e non solo decidere se un suono è piacevole o meno. Non ci si può improvvisare critici musicali senza le basi, caro Giasse. Grande testimonianza di un'assoluta assenza di umiltà.
polifemo
Lunedì 19 Gennaio 2009, 14.44.27
33
giasse, ma tu di musica classica cosa ne capisci? sei per caso un musicista classico? da quel che scrivi direi di no....
Giasse
Venerdì 2 Gennaio 2009, 21.23.50
32
campeggia sul comodino, ma è accodato ad un paio di altre chicche...
mimi
Giovedì 1 Gennaio 2009, 11.27.24
31
Giasse che ne dici del nuovo libro di Allevi?
Giasse
Giovedì 28 Agosto 2008, 16.52.42
30
Sono contento ti sia piaciuto. A me l'ha consigliato un amico che con la musica non c'azzecca nulla ma che sa apprezzare apprezzare la freschezza con cui si sono trattati certi argomenti. A breve un altro "consiglio"...
Renaz
Giovedì 28 Agosto 2008, 9.24.54
29
Cmq Giasse, ho terminato da poco il libro e concordo in pieno con quanto hai scritto: un libro semplice scritto da una persona semplice. Molto piacevole, e forse per certi aspetti illuminante. Grazie del consiglio.
Renaz
Martedì 17 Giugno 2008, 16.42.54
28
Ok, la tua posizione mi sta benissimo, ma se mi dici cosa NON è classica, dovresti definire anche ciò che lo è... i motivi per cui la definisci classica, in sostanza.
Leos
Martedì 17 Giugno 2008, 13.40.01
27
Secondo me si pensa troppo spesso che qualsiasi composizione per pianoforte e/o strumenti classici sia musica classica. In realtà musicisti come Einaudi ed Allevi sono pianisti pop a tutti gli effetti, che utilizzano tecniche e sonorità moderne, che non hanno a che fare con la musica classica. Fare musica con gli strumenti classici non vuol dire fare musica classica.
Giasse
Martedì 17 Giugno 2008, 10.02.29
26
Sta diventando un'inutile disputa semantica sulla terminologia. "Classica" perchè tecnica e sonorità possono essere ricondotte ad un modello così definito, che storicamente confligge con il ROCK (ops... scusate, il METAL). Che Allevi non sia Mozart lo capisce pure un sordo; che Allevi non possa essere recensito in questa sezione lo dite voi! L'idea (che condivido pienamente) è quella di verificare se per questi mondi sono davvero così lontani tra loro (con conseguente ragione al barbiere di Renaz), oppure se esistono punti di contatto più o meno evidenti (e Renaz sorride).
Renaz
Lunedì 16 Giugno 2008, 22.08.19
25
Quindi volete creare la definizione di "musica classicheggiante"?
valentina
Lunedì 16 Giugno 2008, 22.04.36
24
Beh, il saggio è veramente interessante, ma mi ritrovo ancora d'accordo con Valerio.
Renaz
Lunedì 16 Giugno 2008, 18.18.18
23
Vi invito a questo punto a leggere e meditare su questo interessantissimo saggio, scritto da un insegnante di musica: http://blog.myspace.com/index.cfm?fuseaction=blog.view&friendID=47541394&blogID=105016309
Raven
Lunedì 16 Giugno 2008, 14.18.38
22
Torniamo alla ragione della sezione contenuta nell'editoriale
.ilsegugio.
Lunedì 16 Giugno 2008, 12.15.28
21
Mi consento di dissentire per una volta dal mio vate Renaz e sono d'accordo con il commento che afferma che Allevi non sia musica classica. Non dico nulla sul libro (per carità non l'ho letto) ma la musica classica è un'altra cosa. Del resto, io non saprei proprio citare 3 compositori classici di oggi, perchè penso che la possibilità di scrivere musica classica ci "abbia lasciato" già all'inizio del secolo scorso. Ci capita di ascoltare musica "classicheggiante", spesso nelle colonne sonore (Rota, Morricone, Piersanti) e ci sono certamente altri esempi che contraddicono la mia affermazione e cose altrettanto belle da ascoltare. Ma musicisti come Allevi o magari Einaudi credo non potrebbero mai scrivere musica classica.
mimi
Martedì 10 Giugno 2008, 21.10.48
20
Ottima musica, libro più che simpatico, che si vuole di più?
darkfloyd
Sabato 7 Giugno 2008, 15.00.24
19
Bravo Allevi,,ha tutta la mia stima,artisti contemporanei cosi validi e creativi ce ne sono pochi.
Renaz
Venerdì 6 Giugno 2008, 15.13.58
18
Sacrosanta precisazione.
Raven
Venerdì 6 Giugno 2008, 14.33.20
17
Credo che l'affermazione fosse mia e confermo il "forse". Ad ogni modo credo anche che il nostro lettore non abbia centrato le finalità che contiamo di raggiungere con questa sezione, lo invito pertanto a leggere o rileggere l'editoriale di presentazione. Non si tratta di mettere su una sezione solo x la classica in senso stretto, ma di gettare un ponte tra metal e classica e tutto quello che sta in mezzo, anche Allevi quindi.
Thomas - la vendetta
Venerdì 6 Giugno 2008, 14.14.51
16
Tutto il resto è nooooiaaaa, no non dico gioia, ma noia noia noooiaaaa, maledetta noia...
Thomas
Venerdì 6 Giugno 2008, 13.59.35
15
Gran bel personaggio Allevi.
Desossiribonucleico
Venerdì 6 Giugno 2008, 11.54.58
14
Ultimo mio post sull'argomento. Noto con dispiacere che non si vuole cogliere la critica costruttiva, ma si risponde invece con la logica delle figurine... "Tu quanti ne hai?"... Ok, continuate così. Una domanda, però: per voi, i Tre Tenori (quella baracconata messa su da Pavarotti, Carreras e Domingo e che giustamente è stata ribattezzata "I tre salumieri" dalla stampa che non ha le orecchie foderate di mortadella) sono da annoverare nella categoria "Musica Lirica"? Se sì, allora Allevi è in effetti musica classica, così come Alvaro Vitali può benissimo essere un attore di film d'essay. Saluti... anzi: salumi.
Renaz
Giovedì 5 Giugno 2008, 21.59.25
13
Se stiamo parlando dello stesso commento del recensore (un'intervista di Gallina?), sono quasi certo che avesse scritto che FORSE siamo l'unico portale. Non è un problema cmq. Riguardo alla proposta musicale di Allevi, dobbiamo (devi) renderti conto che la musica classica CONTEMPORANEA è anche creata da artisti come lui, nel bene o nel male. Dammi 3 nomi di artisti contemporanei di musica classica che ti piacciono, e poi ne riparliamo.
Giasse
Giovedì 5 Giugno 2008, 21.43.44
12
Indipendentemente dal tuo giudizio personale sull'artista non capisco per quale motivo dovremmo rifiutarci a priori di recensire materiale a sua firma. E' come se mi chiedessi, per la sezione DOOM METAL, di recensire solo i MY DYING BRIDE o i CATHEDRAL ritenendo tutti gli altri gruppi indegni. Un portale tematico serve proprio a trattare l'argomento a 360°. Libero poi di non condividere i giudizi espressi dai recensori, ci mancherebbe.
Desossiribonucleico
Giovedì 5 Giugno 2008, 19.13.27
11
Non avrei dovuto mettere le virgolette, perché non ero sicuro della citazione. Comunque ho letto un'intervista postata su questo sito in cui uno dei vostri redattori si pavoneggiava di questo fatto. Allevi non è musica classica, prima lo capite e meglio è. E' una versione semplificata - liofilizzata oserei dire - della musica classica, ad uso e consumo di coloro che vogliono sì sentirsi superiori alla massa, ma senza sforzarsi troppo... sentirsi migliori, ma senza impegno vero. Allevi sta alla vera musica classica come Dan Brown sta a Dostoevskij. Non lo potete mettere accanto a Mozart, dai, non esiste. Non è volontà di fare polemica, ma soltanto rispetto per la verità. Lo so che quello che viene recensito è un libro, ma ciò non toglie che Allevi in mezzo ai geni non ci deve stare. Punto.
Giasse
Giovedì 5 Giugno 2008, 13.30.12
10
x Raven: di te non ho mai dubitato.
Renaz
Giovedì 5 Giugno 2008, 13.10.05
9
Due domande per il nostro simpatico lettore: 1) dove abbiamo scritto che siamo l'unico portale a trattare la musica classica? 2) in che sezione avresti inserito Allevi?
Raven
Giovedì 5 Giugno 2008, 12.18.57
8
Io si
Giasse
Giovedì 5 Giugno 2008, 12.17.15
7
Stiamo parlando di un libro... se n'è forse accorto qualcuno?
Desossiribonucleico
Giovedì 5 Giugno 2008, 11.58.56
6
Se vi piace Allevi, la nona potete giusto scaricarvela... Se volete fare una sezione sulla musica classica, metteteci veramente la musica classica. Non Allevi, dai. Senza offesa, eh...
valentina
Mercoledì 4 Giugno 2008, 21.04.44
5
Certo che l'acidità si confà al tuo nome, darling Per lo stesso motivo per cui trovi una sezione di musica classica in un portale di musica metal, comprenderai bene che la redazione è composta da gente libera. E per la Nona ci vuole il suo tempo per elaborarla, e soprattutto LA NONA DI BEETHOVEN NON SI SCARICA, SI COMPRA.
Desossiribonucleico
Mercoledì 4 Giugno 2008, 15.54.44
4
"Il nostro è l'unico portale che abbia una sezione per la musica classica"... e poi andate subito a sputtanarvi con Allevi... cioè, dal requiem di Mozart ad Allevi... potevate almeno passare prima per la nona di Beethoven. Ve la potevate scaricare facilmente.
valentina
Mercoledì 28 Maggio 2008, 16.25.22
3
Grazie Giasse.
Renaz
Martedì 27 Maggio 2008, 17.37.38
2
Molto interessante, sì
Raven
Martedì 27 Maggio 2008, 16.55.26
1
Bellissimo pezzo Giasse, cercherò di leggerlo.
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26/05/2008
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GIOVANNI ALLEVI
La musica in testa
 
 
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