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ESOTERIC - Parla Greg Chandler
12/10/2008 (2761 letture)
Esistono formazioni che danno vita a capolavori sulla cui base stabilire i canoni stessi di un nuovo trademark. Si tratta di perseguire cocciutamente concezioni musicali inesplorate; si tratta di sfidare le regole rischiando l’ostracismo del mercato; in definitiva si tratta di osare! Molti esempi sono eclatanti e sotto gli occhi di tutti: i DEATH, i THERGOTHON, i CELTIC FROST, i VENOM, tanto per fare qualche esempio; tuttavia molti altre storie similari vivono in quelle “sottonicchie” dedicate ai soli appassionati. Gli ESOTERIC sono tutto questo. Li avevo visti suonare live nel dicembre 2007 ed aspettavo con ansia il nuovo THE MANIACAL VALE: un lavoro mastodontico, duro, complesso, ma altrettanto profondo ed emozionale. Bramavo di portare la band sulle pagine virtuali di METALLIZED ma l’impresa sembrava difficile…

Ed invece il nostro Gabriele Fagnani “Furio” ha sfoderato il jolly: sono anni che egli è in contatto con il leader e mentore Greg Chandler che ha così accettato di buon grado le sue domande ed i suoi approfondimenti riguardo ai trascorsi ed al presente della band.

Un’esclusiva che METALLIZED dedica a tutti i DOOMSTER, d’annata e non.
Buona lettura ed un grazie speciale a Furio e a Greg.
Massimiliano Giaresti “Giasse”

Intervista Esoteric

FURIO: Ciao Greg, è un onore poter intervistare il membro cardine di una band tanto importante nel panorama DOOM come gli ESOTERIC. Hai carta bianca per presentarti davanti ai nostri lettori.
GREG: Grazie a te, Gabriele, per questa intervista! Bene, come sai ci siamo formati nel luglio 1992; siamo una band composta da 6 musicisti ed intendiamo suonare una musica oscura, unica pesante, psichedelica ed emozionante.

F: Il vostro sound è sempre stato molto personale, accurato e riconoscibile. Puoi raccontarci come approcci il songwriting? Come nascono le nuove canzoni?
G: Il processo creativo ovviamente varia da brano a brano. Delle volte le canzoni sono un vero e proprio lavoro di gruppo, anche se molto più spesso sono scritte da un unico membro e poi abbellite dagli altri componenti, agendo ognuno sulla linea del proprio strumento. Altre volte ancora l’autore provvede interamente anche agli arrangiamenti. Insomma… non è mai uguale… Proviamo le canzoni un po’ di volte prima di registrarle nella versione definitiva: la musica scaturisce come proiezione di ciò che giace nelle nostre menti.

F: A questo punto vorrei capire che tipo di ascendenti avete avuto all’avvio della vostra carriere e quali tutt’ora vi influenzano.
G: Le ispirazioni cha abbiamo avuto agli inizi sono le medesime che ci guidano ora, mentalmente parlando. Cerchiamo di non essere influenzati dalla musica altrui, bensì dalle nostre personali emozioni, dagli stati d’animo, dalle esperienze reali e così via…

F: I vostri primi due album sono usciti per Aesthetic Death Records che le voci dicono essere la tua personale etichetta. Che c’è di vero? Come mai avete deciso di cercarvi un’altra label?
G: Di vero c’è che i primi due album degli ESOTERIC sono stati editi dalla Aesthetic Death, nulla di più: non è di nostra proprietà, bensì di Stuart Gregg. Lui vive a Pershore, cittadina che dista circa 30 Km da Birmingham; siamo molto amici sin dai tempi in cui ascoltò il nostro primo demo e ci propose di collaborare per l’uscita del primo album. Stu ha sempre considerato la Aesthetic Death una passione e non un business con finalità meramente economiche, così ci sono stati periodi in cui da solo non poteva fare più di un “tot”. Noi, come band, abbiamo cercato e trovato strade e motivazioni che ci aiutassero a sostenere ciò che facciamo per scrivere, suonare e registrare musica. Lavorare con una casa discografica che ci garantisca buoni contatti, una distribuzione capillare ed una degna promozione ci ha aiutato negli ultimi anni a fare del nostro meglio.

F: Il vostro demo ESOTERIC EMOTIONS è stato ri-editato dopo qualche anno dalla sua produzione senza che avesse un’adeguata promozione e distribuzione. Pensate di ristamparlo nuovamente con la nuova label così da dare l’opportunità ai vostri fans di conoscere questo vostro meraviglioso punto di partenza?
G: Il demo fu originariamente distribuito su cassetta nel 1993. Qualche anno dopo abbiamo prodotto delle copie rimasterizzate su CD, ma non è stato ufficialmente distribuito e mai lo sarà. È quello che è: una registrazione “dimostrativa” che non ha senso diventare un prodotto ufficiale.

F: Cosa pensi a riguardo dello STONER e dell’incremento della scena DRONE DOOM?
G: Non considero la musica come qualcosa di limitato all’interno di un contenitore chiamato “scena”. Mi piacciono molti gruppi e molti stili e tendo a considerali in senso individuale, più che collettivo. Cerco di scovare bands uniche e particolari e non di ascoltare i vari generi nella loro interezza.

F: Hai mai collaborato a side-project? Credi possa essere un’esperienza interessante?
G: Gordon ha un solo-project chiamato LYSERGENE, Oliver ne ha uno chiamato THE DEAD BEAT PROJECT, Mark suona il basso nei PANTHEIST, Kris suona la chitarra e canta nei CAMEL OF DOOM e Joe suona la batteria nei DA VINCI ed in altre bands. Io pure conduco i Priory Recording Studios e fornisco servizi di sound-engineering e produzione a molte formazioni. Inotre io, Gordon e Olivier comporremo musica su richiesta per clienti e altri progetti. Siamo tutti coinvolti nell’industria musicale. Per tutti noi la musica è una scelta di vita.

F: Vorrei congratularmi con te per il nuovo THE MANIACAL VALE. Un lavoro davvero monumentale. Penso che qualunque EXTREME DOOMSTER dovrebbe possederlo anche se probabilmente gli amanti del genere più “soft” potrebbero essere spaventati da un album tanto colossale. Che ne pensi?
G: Certamente non è di facile ascolto e nemmeno perfettamente associabile ad un unico genere. Abbiamo cercato di coinvolgere un pubblico vario e non solo i fans del DOOM più estremo.

F: Vuoi descriverci l’album dal punto di vista musicale e da quello lirico?
G: THE MANIACAL VALE è sempre oscuro, maestoso, altisonante, psichedelico, intenso; a volte è pure tranquillo, a volte folleggiante. E poi è accorato, odioso e passionale.

F: Sfortunatamente non ho mai avuto occasione di vedervi dal vivo, nonostante la vostra attività live sia aumentata negli ultimi tempi. Credi che le atmosfere oscure del CD possano essere ricreate facilmente anche on-stage?
G: Credo di si. Le nostre performance dal vivo sono molto intense dato che ci immedesimiamo nella musica, chiusi nel nostro mondo personale.

F: Cosa pensi di Myspace e del “file sharing”? Credi siano strumenti che possano aumentare la vostra popolarità oppure ritieni siano dannosi per le vendite?
G: È difficile da dire. I dati pubblicati sono chiari e riferiscono di un numero minore di album venduti ai giorni nostri rispetto al passato, tuttavia è molto complicato dare motivazioni precise. È causa del gran numero di bands e generi sul mercato? Del downloading? Delle copie illegali? Di altro? Indubbiamente il downloading sta giocando un ruolo in tutto ciò, ma bisognerebbe anche capire quanti, non potendo usufruire della rete, acquisterebbero il materiale in questione. Parlando per me, amo la musica, faccio tutto il possibile per comprare i prodotti di quelle band che amo o che vorrei solo sentire, così da supportare la loro arte. E vorrei sperare che gli altri facciano lo stesso, perché senza gente che acquista non ci saranno nemmeno soldi per registrare altri album. Tuttavia ci saranno sempre persone che vogliono qualcosa in cambio di nulla. Riguardo l’esposizione attraverso Myspace è semplicemente un’altra strada per diffondere il nostro prodotto, ovvio, ma il fatto che chiunque possa veicolare la propria musica attraverso internet significa pure che ci sono molte band di scarsa qualità, tra le quali dover scovare quelle degne di attenzione.

F: Parliamo ora dell’artwork di THE MANIACAL VALE. Cosa rappresenta la copertina? Quanto investite in temini di immagine?
G: Riguardo alla cover abbiamo messo degli annunci sulla rete per cercare noi stessi un artista che potesse essere in grado di creare qualcosa in linea con il nostro stile musicale. Abbiamo scelto Kati tra i molti che ci hanno inviato i provini: il suo stile ci è sembrato perfetto perché era molto profondo, dettagliato, oscuro e psichedelico ma pure dagli umori versatili e vari. Ha creato l’immagine dell’album solo dopo averlo ascoltato, traendo l’ispirazione dalla musica, dai testi e da tutto ciò che la circondava in quei momenti. Abita negli Stati Uniti, ma è originaria della Polonia. Siamo estremamente compiaciuti del suo lavoro che è eccellente e ben si sposa con suoni e temi dell’album. Approfitto per ringraziare anche Mauro Berchi (CANAAN, Eibon Records) per il grande lavoro sul design ed il layout del booklet. In termini di immagine tutto l’artwork è stato creato per rappresentare al meglio la nostra arte.

F: Grazie per il tuo tempo. Concludi pure come meglio credi.
G: Grazie a te per l’intervista, Gabriele! Apprezziamo moltissimo il tuo supporto. Saluti a te ed a tutti i lettori di METALLIZED.



Khaine
Mercoledì 15 Ottobre 2008, 21.32.11
4
bell'intervista e bell'intro!
Raven
Martedì 14 Ottobre 2008, 8.08.27
3
Mi associo, caro concittadino.
Nikolas
Lunedì 13 Ottobre 2008, 14.15.06
2
Che colpo!!
Simone
Lunedì 13 Ottobre 2008, 11.45.52
1
Bel colpo Furio, e bella l'introduzione di Giasse. The Maniacal Vale è un quacosa di rara bellezza. Magistrale.
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