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CRADLE OF FILTH - Parla Paul Allender
30/10/2008 (6060 letture)
Chi di voi non conosce Paul Allender? Qualcuno farà finta di non averlo mai sentito menzionare, tuttavia per la stragrande maggioranza sarà facile collegare questo nome agli eterni discussi (ma talvolta pure discutibili) CRADLE OF FILTH; Paul, mastermind ed unico membro, assieme a Dany, a farne parte fin dal lontano 1992 (salvo la pausa con i THE BLOOD DIVINE), è la persona giusta per capire la verità su di essi.
I CRADLE OF FILTH sono “arte” o “artifizio”?
I CRADLE OF FILTH “ci sono” o “ci fanno”?
I CRADLE OF FILTH “erano” o “saranno”?

Paul ed io ci siamo incontrati nel bel mezzo del giorno in un noto pub milanese, entrambi liberi dai rispettivi travestimenti scenici (trucco ed armatura gotica uno, giacca e cravatta l’altro) e, davanti ad una birra (io) e ad un cappuccino (lui), ci siamo lasciati prendere la mano: con grande serenità abbiamo parlato della nuova, imminente release, dei bei vecchi tempi in cui egli si divertiva a suonare davanti a 4 gatti (praticamente in esclusiva per me ed il mio “fratellino” Giangi) e di tanto altro.

Anticipando di qualche giorno la recensione del nuovo GODSPEED ON THE DEVIL'S THUNDER vi propongo a seguire la sintesi di quella piacevole chiacchierata, in modo da concedere la prima parola (di tante che ne seguiranno) agli autori del lavoro stesso; perché, come potrete ben immaginare, questo ulteriore episodio della saga dividerà i fans, i lettori della nostra testata e probabilmente anche i mass-media nella loro totalità.
Io la mia idea me la sono già fatta. La leggerete ben presto.
Per ora intanto ascoltiamo Paul.
Massimiliano Giaresti “Giasse”

Intervista con Paul Allender dei CRADLE OF FILTH

GIASSE: Ciao Paul. Come stai?
PAUL: Bene, bene. È un periodo fantastico. Di cosa vogliamo parlare?

G: Incomincerei con il nuovo GODSPEED ON THE DEVIL'S THUNDER. È un album piuttosto veloce e pesante. Descrivici tu stesso le varie canzoni e la nuova strada intrapresa.
P: In realtà le tracks dell’album sono abbastanza difficili da descrivere separatamente poiché trattandosi di un concept ogni brano ha un suo proprio senso di esistere all’interno del CD; in linea di massima ogni canzone è una parte di questa storia visionaria: come hai affermato è un album molto violento, molto più oscuro del precedente e soprattutto è un lavoro che circuisce, incatena l’ascoltatore fin da subito perché è facile da ricordare ed è orecchiabile. Personalmente lo preferisco a THORNOGRAPHY. Ad un certo punto, mentre scrivevo le varie parti, mi è uscita tutta la violenza che ho accumulato negli anni.

G: Sei dunque soddisfatto di questa nuova release?
P: Sono rimasto molto colpito dal risultato finale: credo proprio sia il nostro miglior album di sempre.

G: E dimmi, come sta reagendo la stampa?
P: Ieri i giornalisti, in un incontro, l’hanno definito l’album BLACK METAL dell’anno: è grandioso!

G: Facciamo finta che io sia un fan deluso dal precedente THORNOGRPHY. Con quale canzone di GODSPEED ON THE DEVIL'S THUNDER mi consiglieresti di ricominciare il cammino con i CRADLE OF FILTH?
P: Beh, prima di tutto ti suggerirei di ascoltare THE DEATH OF LOVE: qualcuno ieri ha affermato che questa è la canzone gotica più moderna di sempre. Oltre a quella potresti forse ascoltare anche THE 13TH CAESAR ed approfondire, partendo da lì, il resto dell’album per capire come di fatto sia più aggressivo degli ultimi e di conseguenza più vicino a quello che la nostra musica è sempre stata.

G: In THORNOGRAPHY il sound è meno estremo sia rispetto a NYMPHETAMINE sia rispetto a DAMNATION AND A DAY, tuttavia nemmeno così gotico ed atmosferico. A 2 anni dall’uscita, e considerando la recente esperienza in studio, credi ci sia stato qualche errore nella registrazione o nella produzione o ancora nel mixaggio di THORNOGRAPHY? Oppure il “problema” riguarda solo il songwriting?
P: No. Niente di tutto ciò. Quando scriviamo nessuno dice: ”ok: adesso si fa questo”; lo facciamo a seconda di ciò che ognuno di noi è in quel preciso momento. Non sprechiamo migliaia di parole per spiegarci che tipo di musica dovremmo o vorremmo fare. Non succede mai che indirizziamo a priori un lavoro ad essere più sperimentale o più rock o altro e questo è il motivo per cui ciascuno dei nostri dischi suona diverso dagli altri. THORNOGRAPHY è semplicemente il risultato di ciò che in quel momento veniva fuori dalla mia chitarra. Allo stesso quest’ultimo prodotto è scaturito naturalmente, così come doveva venire; nulla di programmato o predefinito. Comunque confermo la tua analisi: THORNOGRAPHY è molto differente da NYMPHETAMINE e DAMNATION AND A DAY.

G: Spesso Dani scrive testi basati su fatti reali. In questo caso avete annunciato un concept sul serial killer, deviato sessuale e satanista Gilles De Rais. Come mai questa nuova ispirazione storica? Da dove è nata?
P: Quando ho finito di comporre le prime canzoni Dany si è reso conto che doveva iniziare ad occuparsi delle liriche: ha cercato tra le sue vecchie annotazioni e ha trovato diverso materiale riguardo Gill. Abbiamo poi riscontrato assieme che il personaggio in se stesso e la sua storia si inserivano perfettamente nell’universo CRADLE OF FILTH e così abbiamo deciso di utilizzare la storia, ovviamente senza parlare dei bambini, non essendo chiaramente possibile… Il concept racconta dunque la storia della sua esistenza dall’inizio alla fine, basandosi però maggiormente su come ha vissuto le varie esperienze: è stata interpretata come fiaba dark, disinteressandosi in parte dei misfatti realmente commessi.

G: Ho letto che Gilles ha ucciso centinaia di bambini innocenti per offrire il loro cadavere mutilato a Satana in cambio della riconquista dei suoi soldi persi. A cosa sei stato disposto in gioventù per raggiungere i tuoi scopi?
P: Anche se non avrei dovuto, ho messo da parte le relazioni personali, dato che mi sono focalizzato principalmente su ciò che stavo facendo come musicista (con i CRADLE OF FILTH ho iniziato nel 1992); ho fatto un sacco di sacrifici che hanno riguardato gli studi, lo stile di vita, tutto…perché tutto ciò che facevo era volto esclusivamente alla musica.

G: Ti ho parlato al passato, dato che ipotizzo che con i CRADLE OF FILTH tu abbia potuto soddisfare tutte le tue mire. È così?
P: Davvero lo credi?Assolutamente no, non è così. Sono ancora molto lontano dal raggiungere il risultato finale; c’è ancora molta strada da fare. Non ci fermiamo mai pensando di aver raggiunto l’obiettivo. E’ un po’ come pensare ai METALLICA dei tempi di KILL’EM ALL o MASTER OF PUPPETS e ragionare su cosa sono oggi: sono dei colossi; forse potremmo pensare di aver raggiunto lo scopo se i CRADLE OF FILTH diventassero una band di quelle dimensioni…è vero, siamo tra i migliori nel nostro genere, tuttavia potendo crescere ancora potremmo anche pensare di catturare altra gente; tutto ciò, sia ben inteso, rimanendo nel lato “estremo” e non commerciale, della musica.

G: La mistione tra sesso e religione è una tematica che avete sempre utilizzato nei vostri lavori. Quest’unione ti attrae anche nella vita quotidiana?
P: Sono più che semplici “questioni”per le masse; personalmente non ho spiccati interessi religiosi, qualunque cosa “sia” o ci “sia”; il sesso, al contrario, mi interessa molto, come a chiunque altro, del resto! No? (Si! – ndr) Credo che mischiando i due temi si riesca a raggiungere il giusto equilibrio per la nostra musica. Da un lato trovi la religione che, per i suoi aspetti più oscuri, rappresenta la parte più estrema dei CRADLE OF FILTH, dall’altro trovi il sesso, che coincide con la nostra parte più passionale, quella ad esempio presente nelle partiture musicali e negli artwork. È un unione perfetta.

G: Mi aggancio al discorso artwork: la prima impressione guardando la cover di GODSPEED ON THE DEVIL'S THUNDER è quella di essere di fronte ad un’immagine fortemente metaforica. Il collegamento al concept lirico è molto chiaro: il cambiamento di Gilles, i demoni, perfino i bambini. Sarebbe proprio una copertina perfetta per un LP. Sarà per caso pubblicata una versione in vinile?
P: Si, si. Uscirà un doppio vinile che comprenderà due nuove canzoni, non presenti sulla confezione CD . L’artwork è bellissimo e stiamo pensando di produrre pure un limited-edition in picture-disc. Tra l’altro il suono del vinile è unico! Lo preferisco di gran lunga a quello del CD.

G: C'è chi dice che la musica dei CRADLE OF FILTH sia definibile come BLACK METAL, chi come EXTREME GOTHIC METAL, chi come MELODIC BLACK METAL e via dicendo: se dovessi definirla tu, in che modo lo faresti?
P: Ci definirei come una band HEAVY METAL estrema. E’ semplice! Non possiamo essere ingabbiati in un genere unico perché il nostro stile musicale risente di parecchie influenze. Quello che posso dire è che siamo i CRADLE OF FILTH; non penso che molte altre bands vantino di avere fans che possono riconoscere le loro canzoni prima che inizi il cantato, pur non avendole mai ascoltate prima: il nostro pubblico ci riconosce alla prima nota!

G: Parliano di Dany: preferisci quando canta in screaming o in growling?
P: Adoro il growling profondo: esprime energia, forza, potenza…Lo preferisco nettamente.

G: Gironzolando sulla web sono capitato sul sito del produttore della tua chitarra. Ho buttato un occhio a quella venduta ed immagino che sia ben differente dalla 6 corde che utilizzi per le registrazioni ed i concerti. Cosa ti sei fatto personalizzare?
P: Ovviamente lo strumento che utilizzo è diverso dalla chitarra che potresti comprare in negozio: la mia è completamente fatta a mano, con pick-up appositi; tutto è profondamente diverso! Quella che ho tra le mani è una signora chitarra da 15.000 dollari: capirai la distanza con quelle che puoi comprare a 5/600 dollari. Per quanto riguarda il suono è la più “pesante” che sia mai stata creata, la facilità di utilizzo è assicurata e l’estetica è pure eccezionale. Quella che potresti acquistare da un normale rivenditore è comunque uno strumento buono, di fattura coreana; la uso come seconda chitarra in concerto e mi piace molto: la utilizzo anche quando provo a casa e riesco tranquillamente a divertirmi.

G: Sono stato a Biella per il vostro primo concerto in Italia ai tempi di THE PRINCIPLE OF EVIL MADE FLESH e vi ho visto pure all’ultima data di Milano dopo la pubblicazione di THORNOGRAPHY. In tutti questi anni il vostro set è cambiato in una direzione più teatrale. Avete in previsione qualcosa di nuovo per prossimo tour?
P: Si, stiamo proprio lavorando in questi giorni al set, sarà visionario: è basato su Gill; probabilmente ci saranno 2 grandi torri, figure di un villaggio… quello che vogliamo fare adesso è mantenere delle immagini legate a Gill ma renderle più “CRADLE”.

G: Cosa hai da dire a chi considera i CRADLE OF FILTH al pari di una rockstar?
P: Siete spazzatura!

G: Per concludere, so che hai un side project artistico oltre alla musica. Vorresti spiegare ai lettori cos’è "Vomitorium: The Dark Art Of Cindy Frey And Paul Allender"?
P: Vomitorium è un progetto oscuro in collaborazione con Cindy Frey. Lei è belga; ciò che fa è selezionare delle immagini per me ed ogni volta che le chiedo del materiale mi prepara un CD con circa 300 fotografie (un sacco di materiale!); io le guardo, scelgo le migliori, dopodiché lei le modifica utilizzando i programmi di fotoritocco e le mettiamo in rete per gli usi più svariati. Qualcosa di particolare e di molto oscuro.

G: Ok Paul, io ho finito. Ci rivediamo al prossimo concerto in Italia?
P: Vorrei ben sperare! Un grazie a te ed un saluto a tutti i nostri fans italiani.



mimi
Domenica 2 Novembre 2008, 17.52.10
12
....no era l'epoca del muflone....
Giasse
Venerdì 31 Ottobre 2008, 15.27.28
11
Forse si, forse no... chi se lo ricorda... ricordo solo che mentre tutti si intossicavano di alcolici, noi bevevamo il nostro the freddo sapientemente privato di etichetta così da sembrare il peggiore dei superalcolici (slash insegna). E ricordo che tra le mise goticheggianti di gran parte dei presenti spiccava un'insolito pile con topolino annesso. Una serata da veri BLACK METALLERS...
Giangi
Venerdì 31 Ottobre 2008, 10.33.06
10
Mio caro a questo punto non posso tirarmi indietro e devo rubare qualche minuto ai tuoi lettori. Innanzi tutto devo definire megli il contesto storico già accennato: tour di "The Principle of Evil Made Flesh",inverno del 1994 in località Biella,vale a dire nel mezzo della pianura padana, presso un locale di cui non ricordo il nome. In altre parole:nebbione di fantozziana memoria e un freddo che ti penetrava nelle ossa. E quale migliore protezione contro il freddo che un bel pile? Ebbene questo pile era passato sotto le grinfie del mio gatto, il quale aveva rosicchiato una parte del pile stesso, all'altezza, tanto per intenderci, del taschino di una virtuale giacca. Per ovvia legge di contrappasso, il piccolo buco (diciamo una moneda da 500 lire - l'euro fortunatamente non esisteva ancora) è stato tappato con un cucisivo a forma di "topolino", se non ricordo male con tanto di chitarra, soprannominato "Squit". Come se non bastasse nel parcheggio del locale,circondati da blackster,pipistrelli ed svariati emuli del conte Vlad, muniti di ogni tipo di sostanza alcoolica, dal momento che eravamo affamati, è stata esibita la nostra "cena", composta da: -una bottiglia di una nota marca di the alla pesca (il limone era troppo "black"); -un pacchetto di biscotti "cuor di mela" (scusate se nomino il prodotto ma non potevo proprio farne a meno). Una nota a margine sul concerto: pessimo!!! Non tanto per l'indiscussa abilità dei nostri, quanto per l'accozzaglia sonora che ci è stata proposta per 90 minuti di concerto. Grazie a tutti per l'attenzione. P.S. Adesso lancio un altro macigno... Giasse ma era l'epoca del "paggio" ?
Giasse
Venerdì 31 Ottobre 2008, 10.01.09
9
amico mio... non puoi lanciare il sasso e levare la mano... spiega a tutti chi è "squit"....
Giangi
Venerdì 31 Ottobre 2008, 9.53.41
8
Squit !!!
Raven
Venerdì 31 Ottobre 2008, 8.12.56
7
"Con" Giasse......"con".........
Simone
Giovedì 30 Ottobre 2008, 23.07.43
6
Bella e divertente intervista.
Khaine
Giovedì 30 Ottobre 2008, 21.58.19
5
Ah si, comunque volevo dire... anche la mia chitarra costa 15.000 dollari
Giasse
Giovedì 30 Ottobre 2008, 14.05.48
4
X Raven: con o senza?
Nikolas
Giovedì 30 Ottobre 2008, 13.27.22
3
Intervista molto bella davvero
Raven
Giovedì 30 Ottobre 2008, 12.46.17
2
L'intervista mi piace assai, però manca una foto di voi con i "rispettivi travestimenti scenici"
Khaine
Giovedì 30 Ottobre 2008, 12.09.40
1
Bell'interview Giasse!
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