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PINO SCOTTO + THE SOVRAN + SCREAM FOR MAIDEN - Target Club, Bari, 14/11/2008
03/12/2008 (6273 letture)
La Vivomanagement si è ormai guadagnata la fama di agenzia più rinomata nell’organizzazione di concerti metal al Sud Italia – parliamo di un ente che ha portato a Bari niente poco di meno che Dark Funeral e Deicide - ed è probabilmente questo fiero sostegno della musica estrema che ha portato la suddetta ad inserire nel suo calendario concerti una data con una delle più grandi icone hard rock e metal italiane. Signore e signori: Pino Scotto, per la seconda volta in quel di Bari sotto marchio Vivomanagement, pronto a ricordare a tutti qual è la musica che vale.
Noto inizialmente come cantante dei Vanadium e come solista, in seguito frontman dei Fire Trails e solo da poco calatosi nei panni di opinionista Tv - grazie alla partecipazione al programma ‘Database’ su Rock tv - ha assunto l’entità di un personaggio molto discusso. In realtà - proprio grazie a questo suo nuovo ruolo di commentatore - è oggi da molti considerato un mito e da altrettanti un ciarlatano (c’è peraltro chi maligna che abbia perso la voce se non per esprimere molto trivialmente le sue idee in tv ) ma, sicuramente, egli era e rimane uno dei più strenui combattenti per la causa del metallo in suolo italico da ormai circa trent’anni.
E’ quindi con molta curiosità che entro nel locale che ospita la serata, il Target, e mi accingo ad assistere al suo show, che viene aperto per l’occasione da due band pugliesi, gli Scream For Maiden e i The Sovran.

SCREAM FOR MAIDEN
Chi di noi non ha mai sentito almeno una volta una canzone degli Iron Maiden?
Converrete con me che si tratta di una delle più ascoltate, idolatrate e effettivamente incisive band della storia dell’heavy metal.
Chi di noi , ad averne l’occasione, non vorrebbe almeno una volta assistere ad un loro concerto? A parte poche opinabili eccezioni, immagino che la risposta sia nessuno. Se non possiamo tuttavia avere gli Iron Maiden, perché non prendere in considerazione la cover band di cui sopra? Non avranno forse la stessa fama, non avranno –ahimè- le stesse capigliature, avranno mediamente 35 anni in meno di età, ma certamente ne hanno l’attitudine.
Capiamoci, non è certo un compito facile quello di emulare gli Irons, ma i nostri ci riescono discretamente, proponendo uno show piacevole e coinvolgente, durante il quale rimango particolarmente colpita dalla voce del cantante: egli non ha effettivamente una presenza scenica degna di Dickinson (non sarebbe comunque un gioco da ragazzi imitare il singer in tutte le sue evoluzioni sul palco) ma sicuramente ha due corde vocali molto all’altezza della situazione, con un timbro e un estensione similissimi a Bruce, pur essendo peculiari.
Sulle note di The Wicker Man i cinque giovani aprono le danze (of death) della serata, presentando a momenti alcune imprecisioni e problemi di sound - chitarre impastate e volumi improbabili - cimentandosi poi in altri classici quali The Number of the Beast, Fear of the Dark (dei quali, come dice scherzando il chitarrista, ‘copiano anche l’intro’), Wratchild, Halloweed be thy name e Dance of death.
L’esibizione sembra essere apprezzata dal pubblico, sebbene la sala sia ancora piuttosto assorta e non del tutto gremita.
Pollice in alto, però la prossima volta voglio Aces High!

THE SOVRAN
Veloce cambio palco ed è il momento dei The Sovran, direttamente da Taranto per deliziarci con del sano rock n’ roll. In effetti, questa è una band con una tale propensione al rock che per una ‘metallara’ come me è anche troppa! A parte gli scherzi, la band ha proprio la vocazione per questo genere che, forse non sarà il mio preferito, ma diamo a Cesare quel che è di Cesare e quando una cosa è fatta bene, lo è e basta.
Con palesi ispirazioni ai Motorhead, il combo tarantino propone un hard rock melodico e tirato mescolato a tanto punk ‘n roll e un pizzico di heavy metal che rinforza l’impatto musicale. I pezzi sono piacevoli, l’ esecuzione è buona (a parte ennesimi problemi di sound che non saranno eliminati fino all’esibizione dell’ormai prossimo Pino Scotto), la presenza scenica efficace. Ottima la cover di the Aces of spades sulla quale il pubblico si scatena e il pogo non risparmia nessuno – siano benedette le transenne che proteggono la sottoscritta e la sua macchina fotografica - mentre lo show termina con una lunghissima jam sempre più ‘roccheroll’. Bravi ragazzi.

PINO SCOTTO
Per quanto le precedenti prestazioni siano state più che buone, il pubblico –peraltro diventato qualcosa di massiccio- freme e sembra non ce la faccia più ad aspettare. Un coro di ‘PINO, PINO,PINO!’ si leva maestoso durante il cambio palco, la pressione sulle transenne si fa grave. Quando poi i gentili addetti aprono le tende che celano lo stage e Pino Scotto fa la sua entrata trionfale, nel target è festa e il pubblico si scatena.
Non c’è che dire, quest’uomo è assolutamente un personaggio: con un abbigliamento che è un incrocio fra quello di un metallaro old school e quello di un cowboy (cappello e stivali in stile clamorosamente western), dall’aspetto inevitabilmente vetusto sebbene dalla grinta più che giovanile, Pino Scotto da inizio al suo show, che sarà musicalmente impeccabile - forte anche dei bravi musicisti che lo accompagnano per l’occasione: a colpire in particolare sono il validissimo chitarrista Steve Volta e l’ottimo batterista Manuel Signoretto, senza comunque privar di complimenti il bassista Marco Castelli (sottolineo che i tre se la ridono ampiamente sotto i baffi mentre il frontman intrattiene gli accorsi con le sue coloratissime digressioni polemiche).
Pino sceglie per aprire un classico dei Vanadium - non senza imprecare anche contro loro - ossia l’incalzante e carismatico Fighter, per poi proseguire con pezzi come On fire e Street of danger, proferendo qua e là le sue sentenze ormai a noi tutti ben note: sproloqui contro la scena musicale italiana - che a detta sua «Faceva schifo allora, e anche adesso non è cambiato un c***o!» - critiche pesanti contro Ligabue e Vasco Rossi, come biasimarlo, senza dimenticare inneggiamenti alle belle fi**e e compatimenti nei confronti del mancato suicida Richard Benson.
Questo di cui parlo è un Pino Scotto in ottima forma, dalla voce altisonante e possente (garantito che le sue corde vocali sono più che funzionanti); è un Pino Scotto che, da bravo gentleman, fa il baciamano alla ragazza in prima fila che urla e strepita; è un Pino Scotto divertente, che rompe più volte il microfono mandandolo a quel paese e cercando freneticamente di sistemarlo.
Le canzoni si susseguono, il pubblico sfavilla, fra una strofa e l’altra Pino si concede lunghe sorsate di Jack Daniels (che cerca invano di spacciare per tè alla pesca) e quando passa la bottiglia a due ragazzi addossati alle transenne, vedo chiaramente gli stessi usufruire ampiamente dell’alcoolico per poi esaltarsi, abbracciarsi e darsi il cinque come a voler dire ‘abbiamo bevuto dalla bottiglia di Pino Scotto!’ ..attimi teneri e indimenticabili!
Fra bestemmie (presumibilmente scherzose) contro chi non ha comprato il suo disco, imprecazioni contro chi lo taccia di avere le extensions, ennesimi insulti a Vasco Rossi e momenti più seri in cui l’ormai mitico singer volta il suo discorso sul sociale, esprimendo il suo sostegno nei confronti dei missionari, dei volontari, di persone e animali in difficoltà, il combo esegue cavalli di battaglia tratti dall’ultimo album di Pino Datevi fuoco-Lo Scotto da pagare ,quali Piazza san Rock, Come noi e il grido disperato di mille band, per poi completare l’esibizione con una piacevolissima –e contestualmente azzeccatissima- cover di Long live rock ‘n roll dei Rainbow, rivelatasi in realtà una cover nella cover in quanto contiene anche un estratto da ‘Rock ‘n roll’ dei Led Zeppelin.

È sulle note finali di questo pezzo che riordino le idee, mi dico che questo è stato tutto sommato uno show musicalmente valido, ricco, impegnato e persino divertente; assodato ciò mi sovviene automaticamente una domanda: perché mai tanta gente si ostina a criticare Pino Scotto? La risposta più plausibile è probabilmente sita nel fatto che si tende sempre a ingigantire i difetti e tralasciare i pregi. Io invito chi lo fa a pensarci un po’ su, e rivedere il suo giudizio. Se poi non lo fa, si desse fuoco. Tanto la benzina gliela paga Pino.



stefy
Sabato 3 Ottobre 2009, 23.13.48
18
hahahahaha uno qualsiasi io e te siamo sempre sulla stessa linea di pensiero....in effetti pino dovrebbe abbassare la cresta xkè al max il mito della musica italiana è steve sylvester che coi suoi death ss è finito anche al wacken (e scusate se è poco) altro che localucci in cui suona pino....e poi un rapper in un suo disco è un presa per il culo bella e buona
sonia
Giovedì 6 Agosto 2009, 16.05.26
17
liberaci dalla tua presenza pino, sei ridicolo. vergognati. nella musica conti meno del 2
Uno qualsiasi
Lunedì 2 Febbraio 2009, 21.23.18
16
Per Nikolas: Non sono d'accordo: io capisco che vuoi dire, ma se stiamo sempre solo a guardare il passato di una band, beh, allora glorifichiamo pure le cariatidi che andavano a Sanremo. Sai, i Vanadium esistevano, ma Pino Scotto è un altro gruppo, diverso dai Vanadium, quindi non è corretto starcelo a ricordare. Quelli sono un gruppo terminato. Per AL: Straquoto: Steve Sylvester è il mito della musica metal in Italia, l'unico personaggio (non gruppo) che gli può fare concorrenza è Paul Chain. Per MAURILIO: "ha suonato centinaia di concerti metal"? E allora chi glielo faceva fare a smettere? I Death ss o i Necrodeath lo hanno passato, fidati, ché lui al Wacken non ancora ci va e non ci andrà mai, "che ha conosciuto molti artisti personalmente"? Secondo me Steve Harris si domanderebbe solo: "ma chi è sto scemo?", "ha scritto un sacco di ottime canzoni metal"? Sì soprattutto "come noi" che è talmente metal da fare il verso ai Rage Against the Machine spompati, c'ha perfino il cantante degli Articolo 31 (o poveri noi...) che rappa, mentre Pino Scotto pare che sta per vomitare quando "canta". Per quanto mi riguarda, sto proprio Contro Pino Scotto perché odio i miti costruiti a tavolino, soprattutto in un genere (il metal) che dovrebbe essere ribelle. E allora se è ribelle il metal lasciate perdere "miti" come questo qui, e per esempio andatevi a sentire gli Angel Witch, tanto per dire i primi che mi vengono in mente!
Nikolas
Lunedì 19 Gennaio 2009, 22.21.27
15
Invece io lo ritengo molto più importante per il suo passato musicale che per quello che fa in tv...
AL
Lunedì 19 Gennaio 2009, 15.51.40
14
il mito della musica metal italiana è Steve Sylvester...altro che Pino Scotto.. è simpatico su rock tv... per il resto niente di che...
Maurilio
Lunedì 22 Dicembre 2008, 20.20.54
13
Invece di insultare potresti dire che a te non piace. Forse sei tu che non capisci nulla di musica e non uno che ha suonato centinaia di concerti, anche importanti, che ha conosciuto molti artisti personalmente e che ha scritto un sacco di ottime canzoni metal!!!Come vedi le parolacce su questo sito le scrivi solo tu e poi ti lamenti di Scotto? Ma chi sei? Vergogna!!!
Spark
Sabato 20 Dicembre 2008, 3.18.26
12
Ragazzi, dire che Scotto sia una cosa inutile è quantomeno riduttivo. Non c'è bisogno di essere cultori del Metal italiano.Si, con i Vanadium ha scritto delle belle canzoni, ma lontane anni luce dal poter rappresentare l'Italia...Diciamoci la verità, è un povero cazzone che dice un sacco di parolacce in tv. E per di più non capisce una mazza di musica. Suvvia, è propro un triste deficiente.
Frankie
Venerdì 5 Dicembre 2008, 0.13.11
11
Mi associo ai complimenti per l'ottimo reportage sul concerto di Pino, io ne ho visti tanti, leggendolo e per come è raccontato, mi è sembrato di vederlo! L'unica cosa che volevo dirti è che il brano "Fighter" non è un classico dei Vanadium, ma una canzone dei Fire Trails, contenuto nell'album "Third Moon" Ciao.
Luca
Giovedì 4 Dicembre 2008, 21.33.48
10
Grazie Maurilio per aver nominato i Vanadium. Io non l'ho fatto perchè l'ho ritenuto superfluo. Pur non amandoli, considero album come Metal Rock o Race with...buoni album. Voglio comunque sottolineare che Scotto, pur avendo avuto una buona importanza in passato, oggi non è altro che una sbiadita copia di una finta rockstar. Per di più, i suoi Fire Trails non hanno nulla di speciale, e ci sono decine di band in Italia che a livello compositivo ed esecutivo li surclassano. La maggiorparte di questi non hanno neanche un misero contratto discografico. Lui invece spara a zero sulla scena Metal, e dice scemenze in Tv. Più che un personaggio rasenta un fenomeno da baraccone. Questo il parere di uno che di Metal ci vive (male, ahimè). METAL Rules!!!
Maurilio
Giovedì 4 Dicembre 2008, 20.20.18
9
Per Luca: sto tipo qua, come dici tu,ha fatto la storia del metallo italiano negli anni 80 con i mitici Vanadium, se non li conosci valli ad ascoltare o fatteli spiegare da chi di metallo se ne intende. Sul fatto che dica troppe parolacce in tv e che dia troppe sentenze hai ragione, peró il personaggio é questo e a me interessa di piu´ cosa ha fatto musicalmente e che difenda il nostro amato metal in tv. Per il resto anche a me non piace quasi per niente il suo nuovo materiale.
Raven
Giovedì 4 Dicembre 2008, 13.41.53
8
L'ho voluto strategicamente io, così posso dire che non vado al concerto di Palermo per quello e non perchè non ho un soldo
Luca
Giovedì 4 Dicembre 2008, 13.30.58
7
Penso che Pino Scotto sia una delle realtà più tristi ed inutili che la nostra bella terra, ricca di ottime bands possa esibire. Un uomo così ignorante è difficile da trovare. Indubbiamente sul palco sa starci discretamente, ma tutto il resto è da dimenticare... è come vedere un mulo che raglia. Scusate ma sbaglio o l'Italia ha visto nascere i Death SS, I Nuclear Symphony e gli Extrema??? E pensare che c'è gente che va anche ai concerti di sto tipo qua...
Maurilio
Mercoledì 3 Dicembre 2008, 20.32.14
6
Grande Pino! Io ho tutti i dischi originali dei Vanadium e invito tutti ad andarsi a risentire in qualche modo questo materiale,purtroppo non ci sono le ristampe in cd. Grande personaggio e cantante, adesso in tv é anche divertente anche se a volte é troppo critico verso alcuni suoi noti colleghi( vedi Dickinson). Comunque avanti cosí: coerenza, fede e attitudine rock, altro che tanti volta gabbana e incoerenti come Pelú.
Il Mentalista
Mercoledì 3 Dicembre 2008, 18.06.52
5
Complimenti a Valeria per il bel report. @ Raven: ricordati che l'hai voluto tu...
the sovran
Mercoledì 3 Dicembre 2008, 15.39.56
4
thanx!!! -the sovran- www.myspace.com/thesovran>
Raven
Mercoledì 3 Dicembre 2008, 15.12.54
3
Ciao Valeria, bel report, anche se tutto ciò rende inutile lla mia presenza allo show del 5 a Palermo
valentina
Mercoledì 3 Dicembre 2008, 11.33.11
2
rinnovo i complimenti fatti ieri: simpatico e affettuoso! Brava Valeria! (e grande Pino)
baruni
Mercoledì 3 Dicembre 2008, 1.11.01
1
bellissimo report! complimenti!
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Pino Scotto
ARTICOLI
03/12/2008
Live Report
PINO SCOTTO + THE SOVRAN + SCREAM FOR MAIDEN
Target Club, Bari, 14/11/2008
 
 
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