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ELEKTRADRIVE - Parla la band
30/03/2009 (2217 letture)
L’occasione per sentire finalmente, dopo oltre un decennio, la voce degli Elektradrive, ce la fornisce l’editazione del nuovo album. Abbiamo incontrato Simone Falovo, ascia del combo torinese, alle prese con un progetto tanto affascinante quanto ambizioso da mettere in atto. Ecco il fedele resoconto della chiacchierata.

Tracciaci una breve storia di come è nato il vostro nuovo album LIVING FOUR
“Living 4” sta per: “vivere per qualcosa”, e nel caso di noi musicisti questo vivere per qualcosa è la musica, la forte e trascinante passione che non abbiamo MAI abbandonato anche nei momenti improduttivi, il vero motivo che ci ha fatto tornare in pista dopo tanti anni. Casualmente “Living 4” è anche il titolo del primo brano che io ed Elio (il cantante) abbiamo scritto dopo tanti anni di scioglimento, ed è, oltre alla title-track, anche la “prima pietra” sui cui è nato tutto il nuovo lavoro. Per cui, ognuno di noi sapeva che un nuovo disco sarebbe stato prima o poi realizzato; in questo caso ha giocato un ruolo determinante l’autostima, che è una dote spesso mancante nei musicisti Noi con molta umiltà e consci dei nostri mezzi e dei nostri limiti, abbiamo sempre difeso l’integrità della nostra identità artistica … Nonostante il lungo tempo impiegato nella produzione, siamo veramente soddisfatti del risultato finale ed è bello riassaporare, dopo tanti anni, in concomitanza di questa nostra nuova uscita, la stima consistente e consolidata dei nostri vecchi ammiratori, che non ci hanno dimenticato.

Come mai il tastierista Eugenio Manassero non fa parte di questa reunion storica?
Gli Elektradrive agli esordi si chiamavano Overdrive e la formazione vedeva gli attuali quattro componenti, le tastiere vennero solo successivamente. Eugenio è stato ovviamente contattato per il comeback ma ha preferito non partecipare per sue ragioni, con lui rimaniamo in contatto, in fondo è un musicista che ha dato molto alla band”.

Facciamo un passo indietro. Indubbiamente siete una band di livello e valore internazionale e con BIG CITY avete avuto opportunità di andare in Giappone, Europa e Usa. Sembrava la miccia accesa di una deflagrazione di popolarità e vendite che interessasse tutto il mondo… invece cosa è andato storto?
Ritornando all'autostima, abbiamo sempre creduto di essere una band con ottime chances anche all'estero, grazie anche all'ottima pronuncia inglese di Elio (dote non facilmente riscontrabile in altri singer nostrani), ma...sfortunatamente i discografici, a partire già dai tempi di Due ('88-'89) non hanno mai pensato ad "esportare" una buona band o un artista italiano, con le palle, all'estero, ciò che interessava loro era solamente replicare copie dei vari cantautori simil-rock nostrani: una scelta di quantità e non di qualità mista ad originalità. Tutti i risultati ottenuti all'estero (distribuzioni, license a stampare, ristampe) sono state frutto dell'autopromozione della band e della collaborazione preziosa di alcuni nostri amici dediti alla band in modo viscerale! Tu ne sai qualcosa mi pare… Insomma, per sintetizzare, tutto è andato storto perché quando eravamo riusciti ad ottenere qualcosa di concreto, dopo la ristampa dei dischi in Giappone, il rapporto interno fra noi si era deteriorato dopo ben 11 anni di convivenza, e il gruppo si è inevitabilmente "smembrato"...nel nostro momento più bello! Tanta fatica per giungere ad ottenere il minimo quando si poteva toccare con mano risultati concreti che parevano assai interessanti.

Living Four suona molto duro rispetto all’Aor dei precedenti album, a cosa è dovuta questa svolta modernista?
Suona più duro perché negli ultimi anni abbiamo, come sempre, allargato un pò gli orizzonti musicali e creativi. Abbiamo ascoltato anche altre cose non consone alla tradizione sonora della band, ma che comunque ci piacevano moltissimo, come ad esempio la hard rock band più originale-talentuosa-sorprendente degli ultimi 15-20 anni, che stranamente è passata inosservata ai più (ma qui non vorrei aprire una diatriba della serie "ANCHE NEL ROCK L'APPARIRE E' MEGLIO DELL'ESSERE" altrimenti non ne veniamo più fuori)... si tratta dei King's X che nel contesto dei loro 14 album e 20 anni di carriera, sono riusciti a scrivere delle canzoni stupende! Ed altre realtà "non molto in voga", ma validissime come Alter Bridge, Porcupine Tree, Devin Townsend Band.

Cosa ti soddisfa pienamente di questo nuovo album e su cosa metteresti nuovamente mano?
La cosa che mi piace è che, in tutti i pezzi, c'è un buon bilanciamento fra gli strumenti e un buon risultato sull'impatto dei suoni ... siamo stati meticolosi nella scelta in fase di registrazione, e nel mix; inoltre è stato fatto un lavoro di mastering che ha dato un'ottima resa finale a tutto il disco. Probabilmente ci è anche sfuggito qualcosa, e se ne avessimo il tempo potremmo ancora pensare di metterci mano ma, forse in questo modo, il disco diventerebbe una "tela di Penelope. Quindi va benissimo così!

La qualità delle nuove composizioni è straordinaria. A me personalmente tutte le singole tracce hanno colpito, spiccano brani come Pain, Superficial Way e Son Of the Universe…i tuoi preferiti quali sono?
Anche a me piacciono tutti, ma i miei preferiti sono: “You are always on my mind”, “Living 4”, “What we still don’t know”, “Get power from the sun”, “Feed the ground”, e concordo con te per “In a superficial way”. Amo, amiamo, questo album in modo straordinario!

Girerete un video per il prossimo singolo? Sosterrete un tour vero e proprio per la promozione?
Stiamo valutando la possibilità di realizzare un video insieme ad un regista professionista - Vittorio Badini Confalonieri - che caso vuole è un nostro grande fan...abbiamo tante buonissime idee in merito alla sceneggiatura, ma allo stesso tempo stiamo valutando questo progetto come spesa di budget. Al tour ci stiamo lavorando, mi sento di dire che vedrete gli Elektradrive in giro a suonare per parecchio tempo.

Per le date live, fruirete di endorsement per quanto concerne gli strumenti musicali?
Come in Big City, anche per questo album, abbiamo avuto la possibilità di ottenere strumentazione che useremo per il live ed abbiamo in parte utilizzato per le registrazioni, nello specifico si tratta di chitarre e bassi Ibanez, amplificazione Laney, batterie Drum Sound e piatti Paiste.

Se poteste scegliere, a quali festival estivi vorreste partecipare?
Noi pensiamo che meriteremmo a A PIENO TITOLO di partecipare, come "diritto d'anzianità", per citarne uno - all'Italian Gods of Metal, oppure al Gods of Metal estivo, ma ci siamo resi conto che come sempre, in Italia, non conta molto il tuo curriculum, bensì altri "meccanismi strani" che in questo momento però non mi viene facile spiegare, e che sinceramente non capisco... mi auguro solo di trovare, così per simpatia, e nell'immediato futuro, i favori di qualche importante operatore del settore...sarebbe quasi ora dopo 20 anni di attività!”

Che mercato può avere oggi un nuovo disco degli Elektradrive? I fans non vi hanno mai dimenticato…
“Con pezzi come “Pain”, meriteremmo anche qui di diritto di entrare nel circuito radiofonico network/major, ma nello showbiz italiano purtroppo non sai mai che cosa può accadere e soprattutto se può accadere qualcosa.... a parte questo ci auguriamo che, in virtù del passato e della nostra attuale esperienza e maturità artistica, si possa riuscire ad ottenere qualcosa di notevole rispetto al seminato: parlo proprio di livello di conoscenza da parte dei fruitori del nostro genere musicale. Un po airplay servirebbe proprio. Infatti, grazie alla promozione che la label sta curando (e in passato mai avevamo potuto contare su aiuti così massicci) ci auguriamo che, anche grazie alla leggera sterzata stilistica dal sound più moderno, si possa riuscire a "raccogliere" anche qualche fan più giovane che, per ovvii motivi anagrafici, non conosce bene il passato degli Elektradrive.

E’ vera la voce che nelle date dal vivo Elio, il cantante, imbraccerà la seconda chitarra?
Sì certo, è confermato che nei nuovi pezzi Elio suonerà la seconda chitarra, e questo indubbiamente servirà all'economia sonora dei nuovi pezzi che sono improntati più sulla chitarra che non sulle tastiere...

Le partiture di tastiere rimarranno tali anche nei prossimi concerti che terrete?
Sono assolutamente uguali e identiche a quelle registrate nei dischi; nei concerti avremo un supporto tecnologico che le suonerà per noi.

Un sogno nel cassetto che vorreste realizzare .
Mah...l’esperienza ci ha insegnato a non fare voli pindarici, nell'era del download selvaggio non ci aspettiamo grandi vendite, però auspichiamo che questo disco serva a farci conoscere da più gente possibile; a noi piacerebbe poter portare live la nostra musica in maniera professionale fuori dall'Italia e ritornare negli USA, attraverso dei tour ben organizzati, potendo pensare solamente a suonare...”.

Lancia un messaggio ai lettori…perché dovrebbero acquistare Living Four?
Perché è il disco di una band non più giovanissima che ha avuto la fortuna di formarsi in un periodo dove, anche nell'hard rock, contavano soprattutto le canzoni, le songs...Potere ai pezzi e alla composizione e non ai trend o alle mode. Nonostante la lunga militanza siamo sempre stati aperti mentalmente assimilando anche le giuste influenze di alcune band o artisti più recenti e magari diverse da noi ...La qualità della musica è importante non il filone che si suona! Allo stesso tempo prediligiamo la "potenza", la corposità, la compattezza di una canzone, e in “Living Four” tutto ciò è presente all’ennesima potenza. E se poi nella stessa canzone non c'entra molto metterci il solo di chitarra, non importa...sta bene così, perché è nata così...”.



il maestro Fabio da Terracina
Martedì 16 Giugno 2009, 13.20.01
2
siete i più grandi....SPACCATE TUTTO!!!! Se non lo fate voi in Italia chi altri? Ciao a presto WARRIORS!
Vittorio
Giovedì 2 Aprile 2009, 0.22.07
1
Grande gruppo, qualità inossidabile. Spero davvero di vederli spesso dal vivo ora!!
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