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LUNARSEA - Giovani rancori
09/05/2009 (2316 letture)
Oggi parliamo di Metal Made in Italy, creato col sudore della fronte e con l'esperienza maturata in anni di gavetta.
Ci risponde Fabiano Romagnoli dei Lunarsea che, tra qualche amarezza per il mercato italiano e molti rancori rivolti alla stampa specializzata (Metallized in primis?) ci illustra la sua caparbia visione della musica.



Innanzitutto, grazie Lunarsea per aver scelto Metallized. E' bello avere tra le nostre pagine una giovane promessa italiana valida come voi. Sempre che la parola giovane promessa non vi offenda, naturalmente. Voi come la vedete?
Beh, giovane sì, per quanto concerne il progetto Lunarsea, che è attivo dal 2003. Come anagrafica nostra un po' meno, siamo tutti trentenni navigati da anni in progetti più o meno seri in ambito underground e al momento ci riteniamo nel pieno della nostra maturità artistica. Questo a volte ci fa sorridere, quando ci dicono che siamo giovani e sicuramente in futuro matureremo... al momento quello che suoniamo è il frutto di una maturità di oltre 15 anni di attività da musicisti ed è quello che continueremo a fare nel futuro, cioè muoverci in queste coordinate musicali. Purtroppo bisogna rendersi conto che a volte un prodotto va' giudicato sul momento e per quello che rappresenta in un tempo circoscritto.
I nostri lavori sono sempre stati visti come un attesa di qualcos altro, ma questo è un discorso comune a tutte le band.
Realizzi un demo e ti dicono... aspettiamo il secondo per giudicare... Realizzi il secondo e ti dicono... aspettiamo il full lenght... Realizzi il full lenght e si aspettano il secondo disco... Noi abbiamo fatto il secondo e tutti si aspettano il terzo e così via.
Credo che bisogna lasciarsi andare sul momento, così come nel cinema dove la critica giudica un regista per quel film che ha realizzato in quel momento e non rimanendo sull'allerta per non sbilanciarsi aspettando il film nuovo.

Route Code Selector. Un successo di fan e critica, o sbaglio?
Come quasi tutti i nostri lavori, Route Code Selector e' stato accolto dalla stampa estera in maniera entusiata, fin troppo, mentre in Italia c'è sempre chi va' a cercare il pelo nell'uovo. Sia che si tratti dell'originalità, o della produzione, o di una canzone in particolare... si è sempre pronti con il coltello a cercare un appiglio per sminuire il lavoro svolto.
Ho visto recensioni che mi hanno lasciato basito in Italia di gruppi quali Blinded Colony, Scar Simmetry, Trivium, sempre per i soliti discorsi di originalità e bla bla bla. A me la musica deve dare emozioni e sono un amante del black sinfonico, dello swedish death e del prog e quando cerco una band nuova da conoscere so bene che cosa propone perchè è quello che mi aspetto. Ascolto death melodico perchè esigo che ci siano aperture melodiche aspettando i ritornelli puliti o meno, ascolto black sinfonico perchè mi aspetto aperture di tastiere e orchestrazioni e ascolto prog perchè so di aspettarmi break ultratecnici.
Per me questo è un punto di partenza, non di arrivo. Tornando al paragone con il cinema (adoro la pellicola), hai notato che per ogni trailer di un film si fanno paragoni ad altri film, proprio per far capire al pubblico di che genere stanno trattando e a che audience è rivolto? Se vi è piaciuto The Ring... non fatevi sfuggire The Grudge o stessa cosa per il Soldato Ryan che è stato accostato al masterpiece Apocalypse Now.
Nella musica purtroppo questo non avviene, almeno nel metal... se fai un disco e dici tu in primis che hai influenze di un certo tipo, allora sei subito bollato come clone di qualcun altro in partenza, poi sei il disco è valido o meno, già sei visto in maniera distorta dalla critica in partenza. Noi suoniamo death melodico, lo sappiamo, con notevoli influenze, e leggere sempre la solita lista della spesa a quali band ci accostano, beh, lo trovo inutile. Per noi questo è un punto di partenza, non di arrivo.

Un pò per luogo comune, un pò per effettiva vicinanza -sia tecnica che di attitudine- io sono tra quelli che trovano in voi un punto d'incontro con gli oramai storici Node. Il paragone vi infastidisce o vi inorgoglisce?
L'anno scorso al Gods (suonavamo al palco B) a fine concerto una ragazzo mi ha detto che trovava somiglianze tra la nostra musica e quella dei Node... beh... io fino all'anno scorso non conoscevo i Node. Così come non conosco i Killswith Engage, gli Into eternity, i Gardenian... tutte band che dovrebbero avere influenzato il nostro sound, ma in che modo proprio non saprei. Nè tanto meno nessuno di noi conosce una sola canzone degli In Flames, Dark Tranquillity e compagnia bella, non a caso in sede live abbiamo portato cover dei Police e dei Megadeth, che sono gruppi a cui ci ispiriamo in alcuni passaggi.
Ho iniziato ad ascoltare metal e a suonarlo nel 1989 e ho visto la nascita di numerosi trend musicali, ma la musica è ciclica e quello che fai oggi è stato fatto da qualcun altro nel passato.
La canzone In A Firmness Loop Day e' ispirata agli Amon Amarth, che però a loro volta si rifanno ai Morbid Angel... la canzone Ashen è ispirata agli Zero Hour in alcuni passaggi e quasi tutte le parti acustiche del cd sono di chiaro stampo Sentenced post Amok.
Alcuni sono riusciti a captare queste sottigliezze e influenze, ma chi è in erba, nel momento in cui usi il growl associato alle clean vocals non c'è scampo... vieni subito bollato come swedish metal.

Ho notato che vi piace molto il duettare delle voci, alternando clean a growl, ma soprattutto alternando la voce del cantante a quella del bassista. Pensate di portare avanti questa caratteristica anche in futuro?
Sì, sicuramente... Prima dei Lunarsea suonavamo con la stessa formazione un power prog con voce pulita, ecco il motivo per cui ci portiamo dietro le clean vocals.

Parlando con qualcuno di voi ho avuto modo di approfondire l'aneddoto legato al cambio di batterista: avete voglia di svelare l'arcano anche ai lettori di Metallized, o la questione è troppo delicata?
Senza rimurginare su quello che è stato, Alessio Colonna ha lasciato la band a registrazioni ultimate del disco, per problemi lavorativi e logistici. Certo sul momento ci siamo un po' tutti lasciati andare a dichiarazioni inopportune, poi col tempo ci siamo resi conto che non valeva la pena accanirsi per queste cose... già la vita di tutti i giorni è faticosa, lasciamo la musica come valvola di svago e come occasione per stare insieme, suonando e divertendoci. Al suo posto è tornato Stuart Franzoni che e' stato il nostro primo batterista, che conclusa la sua attività con i Corpse Fucking Art e' rientrato in pianta stabile nella band.

Qual'è il palco su cui sognate di suonare? Avete mai intrapreso collaborazioni per suonare all'estero?
Siamo stati in Grecia diverse volte, in Ungheria e Slovenia e stiamo trattando per andare in Danimarca. In Italia abbiamo avuto poche occasioni per esibirci, non siamo leccaculi con i gestori dei locali e non abbiamo amicizie con portali, 'zine e media e siccome in Italia suoni se hai agganci, noi non suoniamo. Tutto qua. Siamo pronti non appena qualcuno ce ne dà la possibilità. Abbiamo una discografia decente e un prodotto indirizzato a un certo target di persone, finchè chi organizza festival preferisce chiamare band che in qualche modo hanno amicizie o all'interno ci sono musicisti che collaborano con la stampa, c'è poco da fare.

Sapete, io sono un inguaribile amante dei gossip, ma allo stesso tempo cerco di mettermi nei panni dei lettori e di quello che vorrebbero chiedervi. Ecco dunque una domanda che secondo me molti musicisti si sono posti: come siete arrivati alla stampa ed alla distribuzione di Route Code Selector? E' stato un investimento completamente a carico della casa discografica o, come spessissimo avviene, anche voi avete dovuto sborsare una parte delle spese? Sento spesso di band che sono costrette a pagare una percentuale del costo di produzione...
Ahi ahi ahi, tasto dolente. Route Code Selector doveva uscire per la nostra prima label, la Burning Star Records, ed avevamo una buona parte delle spese di registrazione del cd pagate, così come la grafica e la promozione. Ci siamo per questo tuffati agli Outer Sound Studios e nel mentre l'etichetta ci comunicò che era in bancarotta e dichiarò il fallimento, lasciandoci così senza label nel bel mezzo delle registrazioni. Abbiamo perciò deciso di continuare il tutto a nostre spese e se vuoi una cifra economica di quanto ci e' costato il master e la cover (realizzata in Uruguay) te lo dico: 10000 Euro in totale, tutti soldi proveniente dalle nostre tasche.
Master alla mano ci siamo da subito messi in cerca di una nuova label e la punishment è stata la prima a cui abbiamo mandato il cd e la prima a risponderci.
Ultimamente ci siamo appoggiati alla Kick Agency per una maggiore promozione del cd a 360 gradi e siamo molto soddisfatti di questa partnership.

Italia, Italia... Onestamente, come vedete il futuro delle vendite dei dischi nel nostro Belpaese?
Male, i cd non li compra piu' nessuno... almeno io. Vado sul sicuro e purtroppo con la crisi che abbiamo sono finiti i tempi in cui era possibile comprarsi 20 cd al mese di band nuove emergenti e underground. Ora si va sul sicuro, si spende meno e ci si butta su prodotti conosciuti e già assodati.
Finchè non si riesce a vendere 50-60 mila copie di un cd (il che è quasi impossibile al giorno d'oggi per una qualsiasi band emergente), non si può dire di aver successo, e finchè non vendi quella quantità di cd, nessuno ti può finanziare un Tour, a meno che non ci vai a tue spese e allora sì, fa fico, ma a parte la soddisfazione personale, poi cosa rimane?! Ci vuole un po' più di umiltà, anche tra noi band underground, che troppe volte ci sentiamo arrivati al primo complimento o recensione positiva o al primo contatto di una label e crediamo di avere tra le mani chissà quale prodotto innovativo. La gavetta è lunga e uscire dall'underground è impresa ardua... ci vuole un cd eccelso, agganci giusti e una buona dose di culo.

Progetti per il futuro? Quando sentiremo parlare del nuovo di disco targato Lunarsea? Avete anche progetti paralleli in uscita?
Siamo in piena promozione di RCS al momento, il cd nuovo uscirà nel 2011 probabilmente, non siamo su una major e ci piace prenderci i nostri tempi per creare musica. Ci sono bozze pronte di un paio di pezzi, e per questi pezzi mi hanno notevolmente influenzato gli Scar Simmetry. Ecco l'ho detto, così se qualcuno è in ascolto quando uscirà il cd non dovrà accannarsi per trovare una somiglianza. (sorride)
Ognuno di noi nel suo piccolo è impegnato in altri progettini o passatempi: io mi diverto a fare musica strumentale sulla scia dei grandi maestri chitarristici, Stuart suona in un gruppo fusion etc etc.

Un saluto ai lettori di Metallized? Grazie per la vostra disponibilità!
Grazie a te per l'intervista e l'opportunita' di essere presenti nel tuo portale.
Ciao!



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