|
|
 19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
|
|
MARCO SFOGLI - C'è speranza
08/06/2009 (3250 letture)
|
E' tempo di scambiare qualche parola in compagnia di un grande musicista, Marco Sfogli...
- Ciao Marco, ti do il benvenuto su Metallized a nome di tutta la redazione.
Ciao Roberto e grazie per questa intervista.
- Allora, There’s Hope è uscito ormai da più di un anno, cosa mi dici delle vendite? Sei soddisfatto del giudizio della critica?
Molto soddisfatto. Il disco ha venduto bene ed è stato accolto in maniera molto positiva dalla critica. Inoltre la cosa che mi ha fatto più piacere è stato ricevere i complimenti anche da persone che con la chitarra (e mediamente con la musica in generale) non hanno molto a che fare, il che mi fa pensare che il messaggio sia arrivato in pieno!
- Personalmente, trovo There’s Hope fresco e melodico. Spesso, in album strumentali di tuoi illustri colleghi, si perde troppo la componente melodica, a mio avviso fondamentale per uno strumento come la chitarra. Cosa ne pensi?
Credo che l’impostazione dei brani sia stato il punto chiave di questa riuscita. L’idea era di mettere la chitarra al centro dell’attenzione questo è chiaro, ma in una forma un po’ diversa dal solito. Il fatto di pensare i brani in maniera molto cantata è stato quello che alla fine ha vinto sul resto, l’aspetto puramente tecnico è passato in secondo piano. Ma in definitiva non era mio scopo quello di impressionare le persone, c’è gente che va molto più veloce di me sullo strumento, bensì di lasciare qualcosa di piacevole magari anche da riascoltare e non solo da studiare.
- Altro punto che ho apprezzato tanto dell’album è stata la sua estrema versatilità, hai spaziato dal metal all’hard rock più cristallino, dal blues al rock più classico, insomma lo si può definire come un lavoro a 360 gradi. Perché questa scelta?
Questo si deve in larga parte al tipo di musica che ho ascoltato durante gli anni. Ho cercato di includere senza forzature tutto ciò che mi ha influenzato durante la mia carriera fino ad oggi senza limiti di genere. Del resto il lato positivo di un disco strumentale alla fine è proprio questo, non hai alcun vincolo da dover rispettare e tutto ciò che ti passa per la testa lo puoi mettere su carta.
- Ad un anno di distanza, c’è qualcosa sul disco che non ti piace? Oppure qualcosa che manca a There’s Hope che avrebbe potuto renderlo migliore?
Sicuramente alcuni lati della produzione, si impara dagli errori no? Mi sarebbe piaciuto anche includere alcuni brani che non ritenevo fossero forti abbastanza per andare a finire sul disco ma molto probabilmente verranno inclusi su un eventuale nuovo album.
- Adesso parliamo un po’ di te. Quanto ha inciso il mestiere di tuo padre e di tua madre sul tuo futuro?
Incide tantissimo ancora oggi. Credo che se non fossi venuto da una famiglia di musicisti magari ora farei tutt’altro lavoro. Sin da piccolo ho ascoltato musica a 360 gradi soprattutto perché ne ho avuto la possibilità, e il fatto di avere in casa tanti dischi mi ha veramente aiutato molto. I miei del resto non mi hanno mai frenato in questo senso, pur conoscendo bene i rischi che questo lavoro può portare. Se oggi devo qualcosa a qualcuno beh non posso che non menzionare loro in primo luogo.
- Parlaci delle tue influenze musicali.
Le mie influenze vanno dai Queen a Michael Jackson tanto per citarne un paio, e tutto ciò che c’è in mezzo… in pratica, tutto! Scherzi a parte ascolto veramente un sacco di musica, qualsiasi cosa dal blues alla classica al rock senza limiti di genere. Nella mia collezione di cd puoi trovare dalla musica celtica di Bill Whelan per fare un esempio ai Killswitch Engage passando per i Beatles e i King’s X.
- Sei attualmente coinvolto in qualche progetto?
Attualmente sono impegnato con una serie di progetti. In primis suono con un quartetto composto da me, mio fratello e i miei riproponendo brani della tradizione riarrangiati, una sorta di quartetto a conduzione familiare! Dopodichè suono con la Nuova Compagnia di Canto Popolare alternandomi agli strumenti a plettri, poi c’è il mio gruppo solista col quale ogni tanto suoniamo in giro proponendo There’s Hope dal vivo… in definitiva cerco di tenermi quanto più impegnato possibile.
- Cosa mi dici del nuovo album di James LaBrie? Ci sarà un successore di Elements Of Persuasion ?
Ci sarà un successore sicuramente, i dettagli però ancora non sono stati definiti. Non si sa ancora dove come e quando!
- Come vedi la situazione musicale in Italia? E in particolare al sud?
E’ il solito vecchio discorso, ci sono tantissime band e musicisti validi ma poche strutture e soprattutto poca volontà perché questi talenti escano fuori. Oggi in Italia vince l’immagine, il resto conta veramente poco.
- Sul fronte live c’è qualche novità interessante? Quand’è che suonerai in giro?
Ci sono un po’ di date live soprattutto col quartetto e con la NCCP, sulla mia pagina myspace ci sono tutti i dettagli. Per quanto riguarda il mio gruppo solista la situazione è un po’ più difficile, non sembra ci sia molto spazio per la musica strumentale.
- Cosa stai ascoltando attualmente? C’è qualche gruppo che ti ha colpito di recente?
Ho ascoltato l’ultimo dei Nickelback e come al solito hanno tirato fuori un gran disco soprattutto sotto l’aspetto della produzione e degli arrangiamenti. L’ultimo dei Coldplay anche, gran gruppo e bellissimi brani.
- C’è qualcosa che vorresti riuscire a realizzare, anche al di fuori dell’ambiente musicale, nel tuo più immediato futuro?
Sicuramente sposarmi nell’immediato futuro, creare una famiglia e avere dei figli. Non credo ci possa essere altro adesso.
- E qualche artista col quale vorresti collaborare?
Ce ne sono tanti, mi piacerebbe per esempio far qualcosa con Kip Winger che stimo tantissimo. La lista sarebbe infinita, per adesso cerco di prendere quello che mi viene proposto.
- Adesso togliamo qualche curiosità ai nostri lettori più tecnici. Qual è il tuo equipment?
Uso chitarre Rash di cui ho un paio di modelli signature tra cui una 6 e 7 corde e una baritona. Come amplificatori adesso sto usando un setup molto ridotto rispetto al passato, una testata Mesa Boogie Lonestar con un paio di overdrive della MI Audio (Tube Zone e Crunch Box), compressore Carl Martin e un Eventide Eclipse come processore di effetti. Il tutto viene pilotato da un controller midi della Axess Electronics.
- Ok. Per me è tutto Marco, grazie. Ti lascio la possibilità di dire tutto quello che ti passa per la testa per chiudere l’intervista. Alla prossima.
Ringrazio di nuovo tutto lo staff di Metallized per avermi concesso quest’intervista e tutti i lettori ovviamente. Un caloroso abbraccio e Stay Rock!!!
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
|
|
|
|
|
| |
|
|
|
.jpg)
