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ASTRA (ITA) - Niente peli sulla lingua
13/07/2009 (2888 letture)
Che Titta Tani non avesse peli sulla lingua l’ho sempre pensato, ed infatti lo ha confermato in questa intervista. Il cantante/batterista ha parlato liberamente di tutto e di tutti, a partire dai suoi Astra (attualmente alla ricerca di un bassista e di un tastierista) passando agli altri progetti personali e –più in generale- alla scena metal italiana. Buona lettura!

Ciao Titta, benvenuto su Metallized! From Within è ormai uscito da Febbraio, qual è stata la reazione di pubblico e critica?
Ciao a te e ciao a tutti i lettori di Metallized.it. La critica, a parte qualche eccezione, ha centrato in pieno il significato musicale da noi presentato. Disco molto più diretto, ultramelodico, con un po’ di power/prog, con qualche strizzata d’occhio all’Aor e con una continua influenza dei Queen sul nostro modo di comporre e di curare gli arrangiamenti sia corali che strumentali.
Riguardo il pubblico ai concerti la gente si diverte, si sente coinvolta e compra di conseguenza il disco per quello che ha sentito.

Come sai –anzi, ti rinnovo ancora i complimenti- From Within mi è piaciuto molto; in particolare, ho apprezzato il fatto che si senta davvero molto cuore, come se il disco fosse stato davvero un qualcosa che vi sia uscito da dentro in maniera naturale. Se non ho già centrato il significato, quale spiegazione si cela dietro il titolo del disco?
Grazie di cuore, quello che dici sul significato del titolo è pienamente azzeccato. I testi sono molto introspettivi, parlano di situazioni che avvengono giornalmente nella vita di ognuno di noi. Abbiamo impiegato parte di noi stessi sia musicalmente sia, per quanto mi riguarda, essendo la persona che scrive i testi, dal punto di vista lirico.

In calce alla recensione di From Within c’è stato qualche commento di utenti che lamentavano uno spirito poco prog del disco, per via delle melodie che spesso strizzano l’occhio all’Hard Rock o all’AOR. Oltre a trovare quest’osservazione alquanto inconcepibile, vorrei aggiungere che le aperture melodiche sono proprio uno dei punti di forza del disco. Tu cosa ne pensi?
Allora, prima di tutto vorrei ringraziare chi ha postato in calce alla recensione usando termini deliziosi verso la nostra ultima fatica. Per quanto riguarda -l’utente di cui sopra- Lux_ aeterna1983, so benissimo chi è (persona che è stata bannata da più siti per la sua poca obiettività e maleducazione nei riguardi nostri e nei riguardi di chi non è d’accordo con lei). Ebbene sì, è una lei ed è l’ex ragazza del nostro tastierista che ce l’ha con noi da tempo e non vede l’ora di blastare qualsiasi cosa che ci riguardi… (mah contenta lei)e quindi non merita nessuna considerazione, è l’invidia che parla. Trovo la tua osservazione giusta. Ho cercato, essendo la persona che cura le linee vocali, di dare, al servizio dei pezzi, il massimo (nei limiti del possibile) della melodia e penso in alcuni passaggi, durante tutto il disco, di aver trovato il punto focale.

Come nasce un pezzo degli Astra? Di norma componete prima la musica oppure prima il testo?
Come il primo disco, anche il secondo è stato composto in studio con lunghe jam-sessions. A volte con me alla batteria per poi lasciare il posto a Filippo (Berlini -ndr) quando veniva da Pesaro. Con internet ci siamo scafati mandandoci pezzi a profusione e quindi molte linee vocali con i testi erano già pronte quattro mesi prima delle registrazioni. Abbiamo anche registrato alcune cover per il mercato giapponese: Teo Torriatte (Let Us Cling Together) dei Queen -per essere precisi di Brian May dal disco A Day at the Races (si vede che mi piacciono i Queen? :)) e Tough Boy dal famoso manga Ken Shiro tutta cantata in giapponese dal sottoscritto; faticoso, ma divertente. Questi pezzi si trovano sul myspace degliAstra myspace.com/astraprog ed anche sul mio www.myspace.com/tittatani.

Essendo un gran sostenitore della scena italica, mi arrabbio parecchio quando vedo siti stranieri etichettare validissimi gruppi italiani come italian progressive metal o italian power metal e così via. C’è sempre quell’etichetta italian, vera e propria croce e delizia del nostro movimento metal. A volte mi sembra quasi una discriminante, come per dire: è italian statene alla larga. Non hai anche tu la stessa sensazione? In merito a ciò, come ha reagito la stampa straniera all’uscita dell’album?
Italiani, spaghetti, mandolino, pizza, baffi neri e mafia come dicevano in Fantozzi. Non ci vedono tutti così fortunatamente ma poco ci manca ;). Guarda i Lacuna Coil, presi poco seriamente in Italia (capisco che non possono piacere a tutti, i gusti son gusti chiaramente) ed autentiche star in America e nel resto del mondo. Loro, alla fine fanno bene a snobbare l’Italia se l’Italia snobba loro non credi? (Perfettamente d’accordo –ndr) Stesso discorso per i Rhapsody of Fire o Labyrynth. Le recensioni che hanno accompagnato From Within mi hanno veramente stupito. Il 90% ne parla ottimamente e le vendite sono incoraggianti (1200 copie in un mese, resoconti alla mano dagli statement della nostra label).

A tal proposito ti chiedo di farmi due nomi (uno storico, uno nuovo) di gruppi italiani che stimi in particolar modo.
I Labyrynth del mio amico Roberto (Tiranti -ndr) con cui mi trovo sempre d’accordo quando si tratta di far aprire gli occhi, a chi li avesse un po’ abbottati e che pensa che vada sempre tutto bene. Sulla scena italiana (esilarante gli scambi velenosissimi su un forum di una webzine italiana dove io in primis, e poi Roberto ci siamo trovati circondati da un folto numero di avversari: molti nemici, molto onore). A pari merito i Necrodeath e gli Eldritch.
Gli Astra come gruppo nuovo. Dateci la possibilità di diventare il vostro gruppo preferito, ascoltate il disco, scaricatelo fate quello che vi pare ma sentitelo, perché secondo me ne vale la pena. Poi se non vi piace no problem!!

A questo punto non posso esimermi dal farti una delle più scontate e retoriche domande che si possano fare ad un artista italiano: com’è la situazione metal in Italia?

Aiuto, adesso si ricomincia a litigare! :)
Secondo me ormai in generale è la musica che è in uno stato comatoso. Le etichette non ti danno un euro, perché non gli conviene investire, stampare etc. etc. se, dopo un nano-secondo, il cd è in rete e tutti lo possono scaricare (qui si potrebbe aprire un dibattito sul prezzo dei cd ma la ragione è nel mezzo: non è giusto, nei confronti dell’artista e del culo che si è fatto, scaricare ma non è neanche giusto pagare un cd dai 20 ai 30 euro). Quello che vedo, comunque, è che paga molto il sistema del predica bene e razzola ancora meglio. Vedo gente parlare male della televisione e del sistema, ma poi essere in televisione ti permette di farti le tue date o collaborazioni importanti oppure conoscere il promoter in voga ed essere ovunque. Io sono fiero del mio cammino, non ho mai leccato il culo a nessuno, forse penalizzandomi un po’ ma ne vado fiero. Ho amicizie che mi rispettano e di conseguenza io rispetto loro. Le serate le ho perché presento progetti tutti degni di questo nome. A Roma con Astra ed il nostro management abbiamo organizzato date al Jailbreak con molti gruppi e nomi più o meno noti tipo: Roger Staffelbach (Artension), Ashent, Steel Tyrant, Tyranny of Time. Ma la risposta è stata sempre buona, ma non al massimo per via della partita dei miei coglioni (ogni volta sento dire ma dai ‘er metallaro che se guarda le partite seeeeeee… e poi blam!!!) oppure a causa di due gocce di pioggia oppure, ancora più allucinante, fare storie sul prezzo del biglietto di 3 euro -e dico 3 euro- per vedere almeno quattro gruppi italiani e poi pagarne 30 per essersi bevuto anche lo scolo del wc.

Cambiamo discorso ora. Gli Astra sono stati per cinque anni (2002-2006) la cover band ufficiale italiana dei Dream Theater. Nel 2006 avete pubblicato il vostro primo cd: About Me: Through Life and Beyond, cosa che vi ha fatto cadere dal trono, perché vietata dal regolamento dell’Italian Dreamers (Fan Club ufficiale dei Dream Theater). Immagino che la decisione di scrivere materiale proprio sia linfa vitale per un artista; quand’è che avete capito di non poter essere più solo una cover band? Quando avete capito che eravate in grado di camminare da soli? Quanto vi è servita questa esperienza?


La cosa è un pò diversa. Dopo che ci avevano chiesto di prendere parte ugualmente al contest, forse qualcuno del fan club, dopo un attacco di onnipotenza, ha deciso di vietarci di prendere parte alla seconda selezione come cover band. Non l’avremmo fatto comunque visto il contratto firmato con l’ellenica Burning Star.
L’esperienza come cover band ha aiutato parecchio, non lo posso nascondere, in sede live e come crescita di ognuno di noi come performer. Un’ottima palestra. Ci ha però messo in cattiva luce tra i recensori che hanno liquidato il nostro primo disco come un clone dei Dream Theater senza neanche dargli un’ascoltata. Tanto lo so che è così. Quando una recensione non menziona i titoli dei pezzi oppure chi suona nel cd è chiaro che ci si è fermati solo alle note arrivate dalla casa discografica. (E puoi stare tranquillo caro Titta che su Metallized questo non è mai accaduto, né mai accadrà –ndr) E nelle note c’era scritto …cover band dei Dream Theater for five years… e vai!

Parliamo un po’ di te ora. Attualmente in quanti e quali progetti sei coinvolto?
I progetti permanenti sono sempre gli stessi, suono con Simonetti/Daemonia (la mia priorità), ed approfitto per promozionale tre date importantissime che faremo a luglio: l’8 in Piazza CLN a Torino per il Traffic Fest dove suoneremo live tutta la colonna sonora di Profondo Rosso durante la proiezione del film stesso; il 21 luglio a Reggio Emilia ed il 31 luglio in Piazza a Trieste. Continuo ad essere il batterista dei Necrophagia, dovrebbe uscire un disco entro la fine dell’anno. Canto negli Astra (sottolineo la partecipazione del gruppo –come headliner- a Contaminazione Rock 09 - Domenica 19 luglio a Galluccio (Ce) -ndr), faccio il guest singer a chi me lo chiede come Vitalij Kuprij, Roger Staffelbach (Artension), Arthur Falcone. Ho registrato un disco come cantante per gli Icycore uscito quest’anno. Preso parte al disco dei Progressive Experience. Sono docente, presso la scuola di musica Ars Nova di Colleferro (Roma), di batteria rock-metal e dal prossimo anno insegnerò anche canto rock-metal. Ultimamente sono stato contattato dai tedeschi Dreamscape per cantare un pezzo sul loro nuovo disco.
Comunque, invito i lettori a visitare il mio sito tittatani.com per sapere di più sulle mie attività.

Ho da poco recensito The Genesis of the Prophecy di Arthur Falcone, album dove hai cantato ben quattro pezzi. Come sei giunto a questa collaborazione?
Grande Arthur! Ci conosciamo da almeno cinque anni e già all’epoca mi aveva chiesto disponibilità, qualora avesse finito il disco, di cantare per lui. Finalmente è arrivato alla fine e sono volato in Slovenia a registrare quattro pezzi per questo album che trasuda metal anni ’80.

Facciamo un piccolo passo indietro. 2007, Titta Tani lascia i DGM (notizia accolta molto male dal sottoscritto). Perché l’hai fatto, e soprattutto vorrei sapere se lo rifaresti oggi.
Mi dispiace che ci sei rimasto male e non sei stato l’unico. Il perché non lo posso dire in due parole. Non c’era più il feeling giusto da ambo le parti. Mi dispiace non entrare in particolari ma poi, come accade spesso, gente come luxaeterna o chi si diverte ad ogni notizia a trovarci del marcio potrebbe cogliere la palla al balzo e rompere i marroni creando qui pro quo a non finire. Lo rifarei se non trovo le persone giuste accanto a me.

Titta Tani si sente più cantante o più batterista?
Mi sento un musicista più che altro. Molto esigente, perfezionista e serio.

Ci sono novità dal fronte live? State pianificando un tour?
Novità ce ne sono ma non sono positivissime. Siamo alla ricerca di un bassista ed un tastierista (preferibilmente di Roma ma se proprio non si può anche di fuori) seri e tecnicamente preparati. Astenersi perditempo e rompiballe, già ci sono io ;). Chiunque fosse interessato è pregato di contattare la nostra manager a info@chiarapellegriniagency.com con dicitura in oggetto: Astra; visto che i fratelli Casali hanno deciso di lasciarci di punto in bianco proprio durante un periodo, l’uscita del disco e promozione annessa, non semplice visti gli impegni.

Titta per me è tutto. Se c’è qualcosa che vuoi dire che ancora non sia stata detta, fallo ora! Carpe diem (come direbbe Mike Portnoy -ndr). Alla prossima!
Ti ringrazio per la disponibilità e lo spazio concessomi per promuovere il nome Astra soprattutto per quelli che ancora non lo conoscono. Quindi sul web componete myspace.com/astraprog ed unitevi a noi. Per info tecniche e per i provini per il bassista ed il tastierista scrivete a info@chiarapellegriniagency.com. Grazie ancora!



Rob
Lunedì 13 Luglio 2009, 14.18.39
4
E' la triste verità...
Khaine
Lunedì 13 Luglio 2009, 13.26.18
3
Si, speriamo che prima o poi la situazione cambi però eh... ci pensavo giusto l'altra volta al fatto che noi ci si lamenta tanto della situazione del metal in Italia e poi? Poi quando ci sono grandi artisti (e ce ne sono tanti, ca***), non se li caga nessuno. Le attenzioni vengono sempre rivolte a chi viene dall'estero, anche quando in casa abbiamo dei veri e propri gioielli... incredibile a dirsi ma è così.
Rob
Lunedì 13 Luglio 2009, 13.19.04
2
Hai pienamente ragione Nicola!
Khaine
Lunedì 13 Luglio 2009, 12.46.42
1
Come sempre Titta Tani si dimostra un grande, punto.
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