|
29/03/24
ENUFF Z’NUFF
BORDERLINE CLUB, VIA GIUSEPPE VERNACCINI 7 - PISA
|
|
JETHRO TULL - Il flauto magico
28/07/2009 (3270 letture)
|
Appuntamento con la storia fissato per la sera del 7 Luglio 2009: dopo Robert PLant lo scorso anno, i Jethro Tull dal vivo per il quarantennale della loro carriera al Teatro Antico di Taormina , ad un tiro di schioppo da casa mia.
Esagero? Forse per tutti quelli che hanno cominciato ad ascoltare un certo tipo di musica a partire da un periodo in cui la grande stagione del prog volgeva al termine o si era già esaurita si, forse la maggioranza dei –tanti- ventenni presenti era più o meno equamente divisa tra quelli venuti ad ascoltare un gruppo che avevano sentito solo nominare e gli altri che invece conoscevano la loro storia ed erano in grado di valutare più compiutamente il loro percorso, ma per gli altrettanto numerosi astanti che come me avevano superato gli “anta” la storia è stata diversa, e l’apparizione on stage di Anderson & C. è stata decisamente un colpo al cuore.
Espletate molto velocemente le operazioni di accredito, (e dopo aver ammirato ancora una volta l’incommensurabile bellezza del borgo antico con uno sguardo nobilitato dal valore aggiunto di una più che discreta dose di un liquido giallo frizzante e schiumoso ingurgitata in precedenza), entriamo in un Teatro già praticamente esaurito in tutti settori centrali.
L’attesa è forte, l’atmosfera piuttosto rilassata.
Appena dopo le ventuno e trenta riflettori accesi e band sul palco, il concerto ha inizio.
Incentrato in massima parte su Stand Up e This Was più alcuni classici irrinunciabili dal vivo, il concerto Siciliano ha messo in mostra una band ancora vogliosa di suonare e di mettersi in mostra, soprattutto da parte di Ian Anderson, leader storico della band ed ancora in grado, a dispetto dell’età, di muoversi on stage nella sua caratteristica maniera istrionica, suonando spessissimo su una gamba sola come l’iconografia che lo riguarda impone ed ancora padrone del suo flauto traverso e delle tecniche necessarie per suonarlo bene, a questo proposito il frullato è stato usato a profusione per sottolineare i vari passaggi ritmici e solistici che hanno contraddistinto una esibizione che ha probabilmente vissuto la sua parte più importante durante l’esecuzione di Bourèe, altro pezzo di storia tratto dal quinto movimento della suite in MI minore –scritta per liuto- di Bach e punto forza di Stand Up.
La stessa cosa non si può dire però della voce, diventata piuttosto monocorde ed inespressiva , ma è un discorso che si potrebbe fare per molti singers in là con l’età.
Ho accennato poco fa al suo tipico istrionismo sul palco e confermo che esso è rimasto pressoché intatto sia a livello fisico che verbale, con frequenti dialoghi con il pubblico e spiritose presentazioni dei brani, ma c’è stato anche qualche momento di gelo, come quando Ian ha ripreso piuttosto bruscamente chi gli puntava addosso troppi flash minacciando il ricorso alla sicurezza con un linguaggio piuttosto…..colorito, o quando ha fatto “gentilmente” allontanare dalla parte antistante lo stage una ragazza che ballava lì sotto colpevole evidentemente di essersi avvicinata troppo.
Al di là di questo lo show è stato godibilissimo, Martin Barre si è esibito in maniera abbastanza misurata e molto precisa, per lasciarsi andare di tanto in tanto ad alcuni piacevoli soli; il bassista David Goodier ha assecondato ottimamente le fughe del duo storico dei Jethro Tull, il batterista Doane Perry è stato autore di una prova vigorosa e di sostanza ed il suo solo è stato parecchio apprezzato dagli astanti, il tastierista John O’Hara ha sfruttato le sue Keys in maniera egregia per restituire l’atmosfera dei tempi che furono.
La tracklist proposta –che potete leggere in calce al report- ha riportato indietro nel tempo in maniera tale che i vecchi rockers od i molti ex tali rinchiusi in pantaloni con la riga in mezzo e scarpe firmate o tailleurs estivi da signora-bene si sono trovati accomunati dallo stesso entusiasmo d’antàn nell’ascoltare vecchi pezzi che li hanno riportati con la mente a stralci della propria vita di un tempo come Jeffrey Goes to Leicester Square, Back to the Family, We Used to Know -la cui melodia è stata palesemente ripresa dagli Eagles per Hotel California- For a Thousand Mothers, Heavy Horses, My Sunday Feeling, tutte canzoni contenenti anche forti dosi di Blues, Folk e Jazz, mentre ai più giovani sono probabilmente luccicati gli occhi nel vederle suonare dal vivo con quella perizia, ma tutti, dico tutti, sono esplosi per Acqualung, Thick as a Brick e Locomotive Breath, usate nel memorabile finale e pietre miliari di una stagione musicale purtroppo irripetibile.
Si torna a casa in una atmosfera ben diversa dai concerti prettamente metal, decisamente più rilassata, familiare se volete, ma contenti per aver fatto in tempo a vedere i Jethro Tull dal vivo mentre sono ancora in buona forma.
Un altro ottimo concerto va così a sedimentarsi nella corteccia cerebrale, un ricordo in attesa di essere richiamato in superficie per essere raccontato ai nipoti, sperando che questi ultimi vogliano sentirlo. Meglio questo dei ricordi di guerra dei nostri nonni, no?
Un ringraziamento ufficiale a Milena Privitera per gli accrediti ed a Badlux07 per la concessione dei filmati.
TRACKLIST UFFICIALE
A New Day Yesterday
Jeffrey Goes to Leicester Square
Bourèe
Back to the Family
Look into the Sun
Nothing is Easy
Dharma for One (Flute/Drum solo)
Fat Man
Serenade to a Cuckoo
We Used to Know
Reasons for Waiting
For a Thousand Mothers
Begger’s Farm
Heavy Horses
Mother Goose
My Sunday Feeling
Acqualung
Thick as a Brick
Locomotive Breath
Bourèe
Beggar's Farm
Thick As A Brick
Locomotive Breath
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
16
|
Anch'io |
|
|
|
|
|
|
15
|
Dio come spero che vadano ancora avanti anni! Sono cresciuto dalle elementari ascoltando i Jethro Tull di Stand Up, Thick as a Brick, Aqualung, Benefit, Minstrel in the Gallery ecc... Spero vadano avanti ancora anni! |
|
|
|
|
|
|
14
|
E' ovvio che il tutto va relazionato con l'età della band. Cosa ti aspettavi? Atmosfere da concerto dei Motorhead o roba simile? E poi io li ho visti qui dal vivo, non altrove, e di questa prestazione rispondo, potrei ribattere che quando li hai visti tu Anderson era decisamente sotto la sua media qualitativa. Hai seguito l'intero tour per dare un giudizio definitivo? Ciao Badlux, spero di vedereti stabilmente commentare i nostri pezzi e nel ns. forum. |
|
|
|
|
|
|
13
|
mi sembrano motlo mosci... come quando li ho vista ravenna e a milano... se questo è un gran concerto allora altri che ho visto cosa sono? Ian Anderson non ce la fa più e tra l'altro in questi video è decisamente sopra alla sua media qualitativa.... |
|
|
|
|
|
|
12
|
ottima recensione... il tuo è un bel sito e ringrazio te per aver messo i miei video e per aver ulteriormente diffuso le immagini e le atmosfere di quel concerto... |
|
|
|
|
|
|
11
|
Medici in prima linea? |
|
|
|
|
|
|
10
|
Er.....Er.....questo inzio di nome non mi è nuovo caro collega |
|
|
|
|
|
|
9
|
CHE FIGATA DI CONCERTOOOOOOOO!!!... PURE IO POTEVO ESSERCI COME MI RODE IL C.... |
|
|
|
|
|
|
8
|
Non male Khaine, non male |
|
|
|
|
|
|
7
|
A giudicar dai video pare che sia stato un gran concerto 8-) |
|
|
|
|
|
|
6
|
Ho avuto modo di vederli live due volte ma ti invidio lo stesso. E' uno di quei gruppi che non ti stancheresti mai di vedere. Musica di classe decisamente. |
|
|
|
|
|
|
5
|
Così sia. |
|
|
|
|
|
|
4
|
Stavolta ad invidiarti sono io perchè i Jethro Tull mi mancano dal vivo. Hanno peraltro eseguito anche Dharma for One che è un gran pezzo. Jethro Tull: semplicemente un pezzo di storia della musica rock...... |
|
|
|
|
|
|
3
|
Ecco cosa succede a fare copia/incolla con i documenti ufficiali senza controllarli minuziosamente modifica effettuata. |
|
|
|
|
|
|
2
|
Comunque non è "Thick As A Brick"? |
|
|
|
|
|
|
1
|
Diamine...Taormina è troppo lontana!!! Sigh... |
|
|
|
|
|
|
|
RECENSIONI |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|