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SEPTYCAL GORGE - Lasciatevi Lobotomizzare
02/12/2009 (4048 letture)
Quella che va concludersi è stata un’annata davvero prolifica per quanto riguarda il Brutal Death Metal tricolore. Dopo gli ottimi lavori dei vari Fleshgod Apocalypse, Vomit The Soul, Egemony, solo per fare alcuni nomi, non si poteva che chiudere in bellezza questo 2009 con il ritorno discografico dei Septycal Gorge, personalmente uno dei platter più riusciti dell’intera scena, non solo italiana, ma internazionale. Cogliamo quindi al volo l’occasione per scambiare due chiacchiere con Mariano Marius Somà, vocalist dei Septycal Gorge, in anteprima, per voi, sulle nostre pagine.

Maiden1976: Allora Marius, innanzitutto benvenuto su Metallized.it, e grazie per averci concesso parte del tuo prezioso tempo, soprattutto in questa fase, ovvero in concomitanza con l’uscita del disco; so che ultimamente sei abbastanza indaffarato!
Marius: Ciao Andrea, aspettavo le tue domande con una certa curiosità ed un’ansia positiva: nonostante il periodo particolarmente pieno, sono felice d’essere qua a rispondere; so che sei un grandissimo supporter della scena brutal mondiale, nonché un ascoltatore piuttosto attento; spero che il nostro disco ti sia piaciuto e m’aspetto di farmi un’interessante chiacchierata in tua compagnia!

Maiden1976: Allora partiamo! Vuoi farci una piccola presentazione della band per i nostri lettori che ancora non vi conoscono?
Marius: Certo; cercherò d’essere il più breve ed esaustivo, dal momento che la storia dei Septycal Gorge, in soli 5 anni d’attività, è piuttosto articolata. Il nucleo della band è sempre stato composto da Diego (gtr) e dal sottoscritto (vox), attorno ai quali si sono alternati, da maggio 2004 ad oggi, tre chitarristi, quattro bassisti e due batteristi; ciò non toglie che gli altri abbiano agito disinteressati o da turnisti: chi ha mollato i SG, l’ha fatto perché, per motivi d’impegni personali o gusti musicali, non riusciva a stare dietro ai ritmi della band… generalmente piuttosto movimentati: malgrado i numerosi cambi di formazione, infatti, vantiamo due mini-cd, uno split e due album (Growing Seeds Of Decay e il recentissimo Erase The Insignificant), nonché date in tutt’Europa con minitour, partecipazioni in alcuni dei festival più significativi della scena death-grind (OEF ’06, Ludwigshafen ’06, Neurotic DeathFest ’07, Hellvetia Fest ’07, Tattoo Death Fest ’08, Mountains Of Death ’09), nonché eventi di supporto a mostri sacri come Napalm Death, Cripple Bastards, Regurgitate, Immolation, Sarcolytic, Devourment, Cephalic Carnage, Insidious Decrepancy, Unmerciful… Al momento la line up del gruppo – a mio avviso, la migliore di sempre –, oltre a Diego ed a me, comprende, dal 2006, Marco ‘Los’ Losano (gtr) e, dal 2008, Davide ‘Brutal Dave’ Billia (drm) assieme a Claudio ‘Clod The Ripper’ DeRosa (bss).

Maiden1976: Benissimo! Erase The Insignificant è il vostro secondo album, fresco di pubblicazione. Cosa è cambiato rispetto al debutto, se qualcosa è cambiato, per quanto riguarda l’approccio alla scrittura, le eventuali influenze, la registrazione ecc..? Personalmente ho potuto notare un notevole miglioramento in fase di songwriting e di produzione rispetto all’esordio come ho anche fatto notare in sede di recensione.
Marius: Grazie per le buone parole! Son d’accordo con quanto dici tu… I cambiamenti più sensibili li può notare chiunque possegga il nostro primo full-lenght, senza neanche bisogno d’ascoltare la musica: basta guardare nel booklet quale sia la nostra formazione: rispetto a Growing…, infatti, ci sono tre nuovi musicisti e credo che questo non poco abbia influito a migliorare/cambiare/orientare il nostro sound, al di là della crescita nel gusto e nelle capacità di ciascuno. Come su Growing.., il ruolo compositivo è sempre spettato a Diego, ma, per questo nuovo full, malgrado le incombenze e le scadenze, complice anche qualche triste imprevisto, ci siamo presi più tempo e c’è stato maggiore spazio per il confronto: benché le idee fondamentali siano di Diego, c’è stato spazio per arrangiamenti ed idee più corali, con un approccio meno spontaneo, ma più tecnicamente studiato… Forse per molti questo può essere la morte dell’arte: ma, dopo cinque anni che ho a che fare con questo genere musicale, mi rendo conto che questa può essere l’unica soluzione per chi vuole fare brutal con un certo livello di tecnica; cercare d’approcciarsi alla materia focalizzandosi su studio, precisione, gusto, melodie e perfezione esecutiva, cercando di mettere in discussione riff per riff e, singolarmente, facendo esaltare il contesto del momento, dando il massimo… Non sputo su quanto ho/abbiamo fatto sul primo album, ma mi rendo conto come esso, per quanto spinto da un entusiasmo incredibile – l’emozione del primo full lenght è unica!! –, sia stato figlio più della fretta e della voglia di concludere piuttosto che da uno studio e d’una preparazione accuratissima da parte di ciascuno… Insomma, per dirla in breve: abbiamo cercato d’evitare gli errori del passato, in modo da progredire su ogni fronte! Il songwriting s’è fatto più complesso, son convinto che anche esecutivamente ognuno di noi sia migliorato; le influenze del nostro sound son sempre quelle, ma rilette in una chiave più attenta, ricercata, se m’è concesso il termine, e molto meno approssimativa.

Maiden1976: Quale è secondo te il pezzo forte dell’album? c’è una canzone in particolare del nuovo platter che ti piace di più o che meglio può rappresentarvi e se sì, perché?
Marius: Le canzoni che amo di più, personalmente, sono Deformed Heretic Impalement, poiché contiene tutti gli elementi del nostro sound: le accelerazioni in gravity blast, le melodie oscure che s’alternano ai riff tecnici, i rallentamenti ora più aperti, ora più groovy e un uso della voce piuttosto vario, a mio avviso, per lo standard del genere; poi viene Lobotomia, un pezzo estremamente intricato e complesso, al quale sono legato in maniera particolare per il contenuto delle lyrics; infine Redneck Slanderous Mutation, canzone, anch’essa, secondo me, in grado d’essere una summa degli ingredienti principali della nostra musica, nonché forse uno dei pezzi che, dal vivo, m’esalta di più quando canto. Gli altri apprezzano particolarmente Confronting The Dead, un pezzo molto violento e piuttosto tosto da eseguire… Non per niente è quella che mi piace di meno: non hai idea di quanto abbia penato per trovare metriche adatte a quella canzone! Ho fatto anche sclerare parecchio i miei soci, i quali, giustamente, non erano mai soddisfatti di quello che proponessi… Ora, in effetti, il risultato è sicuramente buono.

Maiden1976: Personalmente ho molto apprezzato l’uso della lingua madre per quanto riguarda la canzone Lobotomia. Se non sbaglio avete adottato questa soluzione anche nel vostro debut con Ultima Lucida Follia. Come mai questo tipo di scelta?
Marius: Come ho appena accennato, Lobotomia è una canzone a cui sono affezionatissimo soprattutto per motivi lirici, per cui mi fa molto piacere che tu mi ponga una domanda su questa canzone. Amo parecchio scrivere e, da qualche anno, avevo 2-3 pagine in italiano che, periodicamente, in base agli avvenimenti ed agli umori, venivano, per così dire, aggiornate – erano una sorta di diario/riflessioni circa certi eventi che mi deludevano parecchio, soprattutto in ambito affettivo –, le quali, scremate, riadattate e riarrangiate, sono poi divenute il testo di Lobotomia. Quando ho sentito in bozza la base della canzone, avevo provato diverse soluzioni di voce e di testo, ma nulla sembrava calzare sulle metriche assurde, gli sbalzi e le ripartenze di quella canzone: per pura curiosità, ho provato a metterci su qualche frase presa da quelle confessioni; con arrangiamenti veramente minimi, è uscito un testo che calza a pennello con la musica e che comunica esattamente il mio umore, il mio stato d’animo in quei momenti… A molti parrà ridicolo, ma, malgrado il tipo di vocals adottate, se state attenti, ascoltando quella canzone, v’accorgerete che pronuncio proprio quelle stesse parole che ci sono nelle lyrics, ahah! Per certi versi, dunque, Lobotomia può essere accumunata ad Ultima Lucida Follia – un altro pezzo dei SG che m’è molto caro –, vuoi per la rima nel titolo (vabbè!), l’uso dell’italiano e, per certi versi, per le tematiche distruttive/misantropico/misogine espresse, ma, sia ben chiaro, non c’era nessuna idea in partenza di fare per forza un’altra canzone in italiano, quasi fosse il marchio di fabbrica che chi ci ascolta s’aspetta da un nostro disco: è stato un caso e, tutto sommato, un caso piuttosto fortunato, giacchè, raccogliendo alcune impressioni qua e là, Lobotomia è una delle canzoni di Erase The Insignificant che raccoglie maggiori successi.

Maiden1976: Se non erro, i testi delle canzoni sono tutti farina del tuo sacco. Quali sono le tue fonti di inspirazione e di cosa parlano in generale?
Marius: Anche in questo caso ti ringrazio anche per questa domanda. Parlare dei miei testi non è facilissimo: fin dai tempi del primo disco, ho sempre avuto un discreto numero di riscontri e pareri di persone che li hanno letti e tutti capivano che c’era un lavoro, una ricerca dietro, ma, sovente, sembrava fronteggiassero una sorta di apocalittico nonsense a metà fra follia e stupidità… e la cosa, tutto sommato, non mi spiaceva, poiché, secondo me, l’arte, in senso lato, per essere tale, deve contenere una sana dose di cripticità: se cerchiamo risposte dogmatiche, le cerchiamo in un manuale tecnico d’arte, se cerchiamo emozioni e stimoli su cui riflettere, ammiriamo Guernica di Picasso… Per quanto non mi ritenga, ovviamente, un genio a questi livelli, è questo il mio approccio alle espressioni artistiche, per cui, anche verso il fronte della musica. Personalmente, ho sempre raccolto gli stimoli dalla realtà più contingente, da ciò che m’accade ogni giorno, ispirandomi agli eventi più negativi capitatimi negli ultimi anni: questo è il fil rouge delle mie lyrics, vuoi su Growing..., vuoi su Erase.... Nel momento, però, in cui volevo scrivere un testo, ho sempre cercato di mettere qualcosa di più che andasse oltre il mero sfogo – anche se, in certi momenti, questo c’è stato; e la appena discussa Lobotomia ne è un esempio… ma ne vado comunque orgoglioso! –, in modo da universalizzare i temi che ne uscivano. In particolare, quelli che connotano Erase The Insignificant, sono la confusione mentale, l’indecisione dell’umanità di fronte a problemi vitali, la decadenza dei rapporti fra persone, in particolare uomo-donna, la fiducia nella tecnologia e nei media che, sempre più, rendono disumanizzato e con la mente rivolta solo verso fini concreti ciascuno di noi… Sono queste le situazioni che ci rendono nulli, vuoti, privi di valori, insignificanti, per l’appunto: sarebbe bello potere cancellare tutto questo per potere ricominciare…
Ovviamente, non essendo io la prima persona dell’umanità a pensarla in questo modo, per dare più particolarità ai testi, mi sono ispirato a scrittori e filosofi che mi pareva esplorassero (certamente molto meglio di quanto abbia fatto io, eheheh!) queste tematiche, da Locke, a Hume, a Leopardi, ad Eliot. Auguro a questi rispettabili signori di non rivoltarsi nelle loro tombe dopo questo mio exploit, eheheh!

Maiden1976: Oramai siete in giro da diversi anni, ed ultimamente la scena Brutal italiana rispetto agli esordi si è evoluta e ampliata, con, soprattutto nel 2009, notevoli uscite sul mercato, cosa ne pensi? C’è una band in particolare che ti piace? E come sono i rapporti tra voi ensemble della scena?
Marius: Sì, grosso modo dal 2006, la scena brutal nostrana ha iniziato a produrre uscite discografiche e live acts in grado, se non di competere, almeno di far rodere l’animo e perdere qualche bava a chi, generalmente, veneriamo dall’altra parte dell’Oceano: è un dato di fatto – basta dire tre parole, Hour, Of, Penance, per capire cosa intendo...
L’uscita del 2009 nostrana che più m’ha esaltato è senza dubbio l’ultimo full lenght dei Vomit The Soul, davvero notevole!!! Un modo finalmente personale di rileggere l’abusatissimo stile slam che tanto va in voga adesso, con sane porzioni di groove prese dai Dying Fetus ai Soils Of Fate, riff tecnici, vocals gutturali, ma malate, varie, solide e folli! Così si fa; credo che neanche gli ultra-blasonati groove-slam brutallers svedesi Degrade siano stati in grado di fare tanto con la loro ultima uscita!! I Vomit The Soul, tra l’altro, sono nostri buoni amici e sia chiaro che non spendo queste parole per leccare sederi; il loro disco mi piace un macello, spero che venda un sacco e non vedo l’ora di fare il tour inglese con loro fra qualche giorno (dal 10 al 13 dicembre)!! A livello italiano, una band davvero impressionante è quella degli eporediesi Putridità: al momento stanno lavorando al secondo album; se vi piacciono Disgorge (US), Malignancy e Decrepit Birth primo periodo (ebbene sì!), avrete pane per i vostri denti!

Maiden1976: Che cosa avete in cantiere per il prossimo futuro? Partirete con un tour di supporto all’album?
Marius: Ogni volta che è uscito un nuovo disco, fosse esso un full o un mini, s’è sempre aperta qualche nuova possibilità per il gruppo: spero proprio si possa dire lo stesso per questo Erase The Insignificant!! Più che in altri ambiti, nell’underground, suonare dal vivo è vitale per la band, per cui, sì, spero di fare sempre più concerti! Al momento, come ho accennato sopra, avremo un minitour in Gran Bretagna assieme a Vomit The Soul, Embryonic Depravity ed Amputated; nel mentre, stiamo lavorando per combinare qualcosa per l’anno nuovo… Non è semplice, ma sono certo che, fra qualche mese, potremmo avere qualche positiva novità!

Maiden1976: Ritornando a Erase The Insignificant personalmente ho notato un tuo diverso approccio alle vocals, molto più versatile rispetto al passato, addirittura in alcune parti sono persino riuscito a capire cosa dicevi!!! Confermi questa mia impressione?
Marius: Ahahahahah! Grande Andrea! Beh, devi sapere che canto in questo modo solamente dal 2004, quando i SG si sono formati: prima ho avuto a che fare principalmente con band di provenienza ed attitudine hardcore, per cui, è da relativamente poco che ho a che fare con questo tipo di timbriche, rispetto, magari, a vocalists molto più blasonati e da sempre impegnati nella causa del death metal. Andando avanti, confesso che m’appassionavo sempre più alle timbriche più malate, gutturali e disumane, per un motivo di ricerca e spinta personale a migliorarmi, a spingere sempre più oltre i miei limiti; ma, confrontandomi con i miei compari del gruppo, tenendo conto della direzione in cui le nuove canzoni si muovevano, ci siamo resi conto che ci voleva qualcosa di diverso… Personalmente, non volevo sfociare nel banale, facendo la classica voce brutal death metal col growl canonico alternato da qualche scream acido; volevo trovare, come lo è sempre stato anche per i testi e le tematiche utilizzate, qualcosa che fosse veramente mio, che distinguesse i Septycal Gorge da qualsiasi altra band… e ho cercato d’impegnarmi, utilizzando più timbriche diverse e, nei limiti del possibile, cercare di variare, non tanto per fare vedere quante ne so fare – son cosciente dei miei limiti e so che, fra i vocalists culto della scena brutal, il nome di Mariano Somà non figurerà mai! –, quanto chiedermi, di fronte ad ogni riff/pattern/parte della canzone, «che tipo di voce potrebbe far rendere questo al meglio?»… ed è nato il nuovo stile vocale di Erase The Insignificant, qualcosa, comunque, in cantiere già da almeno un paio d’anni, quando stavamo scrivendo i pezzi che sarebbero finiti sul 4 way-split DaVinci Death Code (Ripper Prod., 2008). Non voglio parere immodesto, ma, conoscendo le mie capacità, son piuttosto sicuro a dire che, quanto localmente è presente su Erase The Insignificant, sia quanto di meglio la mia voce possa fare in ambito brutal. Probabilmente ci potrà essere qualcuno/a affezionato al vecchio stile, che non rinnego assolutamente – anzi, quando canto i pezzi vecchi in quel modo lì, mi prendo sempre benissimo! –: m’auguro, per lo meno, apprezzi lo sforzo che ho fatto per raggiungere questi risultati, fra variazioni e ricerche metriche.

Maiden1976: Voglio chiederti ora dell’artwork che è davvero molto bello e curato. So che è opera di Marco Hasmann (anche chitarrista dei Blasphemer). E’ completamente frutto della sua arte oppure nasce da una vostra idea? Che cosa rappresentano i due Totem raffigurati in copertina?
Marius: I Blasphemer sono una band d’amici, coi quali condividiamo anche il loro pittoresco bassista Clod; Marco è, principalmente, un illustratore ed un fumettista, ragion per cui, rispetto ad un puro cover artist, magari, può essere più ingenuo, ma, d’altro canto, può vantare capacità, tecnica e creatività sopra la media! Sono felice che, negli ultimi anni, si stia anche affermando nell’ambito delle grafiche dedicate al brutal, copertina dopo copertina; molti paragonano il suo stile a quello di Dan Seagrave, il che non è per niente un male, eheheh! M’auguro di cuore che questo ragazzo possa crescere e dare sempre di più! Comunque… la copertina è un compromesso fra idee basilari nostre, confrontate col suo spirito di creatività; volevamo uno scenario ieratico e solenne, ma anche apocalittico e decadente: il risultato è quello che puoi vedere sulla copertina; due totem imponenti ed inattaccabili che però emettono lava, in uno scenario desolato ed angoscioso… L’idea metaforica di quanto contenuto nel nostro senso di Erase The Insignificant.

Maiden1976: Questa nuovo lavoro inaugura anche il vostro sodalizio con la Permeated Records, etichetta specializzata di proprietà di Andrea e Ycio dei Vomit the Soul. Come siete giunti a questo contratto discografico e perchè proprio la Permeated Records?
Marius: Conosciamo di persona i Vomit The Soul dal 2005 e siamo sempre stati in buoni rapporti con loro, condividendo alcune avventure anche su alcuni palchi in Italia ed in Europa. C’è sempre parso che la Permeated lavorasse piuttosto bene e, nella loro scuderia, abbiamo anche alcune band amiche (Putridity ed Embryonic Depravity). A fine 2007, rattristati dall’ennesima dipartita di due nostri membri, svincolati dal vecchio contratto della Mutilated Records da almeno una decina di mesi, la loro proposta contrattuale c’è parsa la proverbiale luce in fondo al tunnel: speriamo che questo contratto ci permetta di continuare a realizzare i nostri sogni e, di riflesso, aumentare il lustro di questa valida etichetta nostrana!

Maiden1976: In una scena dove gran parte delle bands tricolore, ma non solo, hanno scelto di registrare il proprio album nei 16th Cellar Studio di Stefano Morabito, con risultati eccellenti, voi avete giustamente optato per una scelta di casa, grazie al vostro batterista Davide Billia ed i suoi studios. Mentre per quanto riguarda il mastering vi siete rivolti a Colin Davis. A cosa è dovuta la scelta di quest’ultimo?
Marius: Conosciamo personalmente molte band che hanno registrato ai 16th Cellar ed è innegabile che tutte siano tornate a casa con prodotti più che mai competitivi e molti hanno avuto modo di spiegarci quale sia il metodo lavorativo di Stefano Morabito; abbiamo, però, preferito fare una cosa inter nos, in modo da seguire ogni nanosecondo dei nostri lavori, evitando, per l’appunto, la frettolosità e la superficialità che, talora, hanno connotato il nostro primo album. Fortunatamente il nostro Davide, pur non essendo un sound engineer, sa il fatto suo ed ama trafficare in mezzo a tutti ‘sti avulsi macchinari il cui uso per me è chiaro come quello di uno Shuttle! Ma, soprattutto, da amante del brutal e da musicista dei SG, sa meglio di qualsiasi altro fonico come e quale debba essere il nostro suono e la nostra resa… Per quanto riguarda il mastering con Colin Davis… beh, come non avere l’acquolina in bocca quando scopri che i prezzi del signore americano che ha lavorato con Vile, Disgorge (US) e Decrepit Birth sono estremamente inferiori a qualsiasi altro studio professionale italiano? Ehehehe!

Maiden1976: Claudio De Rosa, il vostro bassista ha un’enormità di progetti pararelli (Blasphemer, Modus Delicti, ecc,), lo stesso batterista Davide Billia suona anche nei Putridity ed infine tu stesso hai un nuovo progetto che corrisponde al nome di Ape Unit. Come riuscite a far conciliare tutti questi impegni extra senza che il tutto infici l’attività dei Septycal?
Marius: Dimentichi un'altra band: i MotaM, il gruppo thrashcore in cui Los (nell’inedita veste di batterista negli Ape Unit) suona la chitarra! Eheheh! Beh, la risposta suonerà banale, ma, fondamentalmente, è una questione d’organizzazione e, soprattutto, spirito di sacrificio e dedizione verso questa musica: non c’è un segreto; occorre dare sempre il meglio, verso questa direzione, per rispetto nei confronti della altre band in cui quasi tutti i membri dei SG militano, senza dimenticare, comunque, gli oneri legati alla vita privata di ciascuno… Ricordiamoci che, purtroppo, con questa musica non si vive…

Maiden1976: Hai perfettamente ragione Marius e grazie per la precisazione: scusami per la dimenticanza,ma devi sapere che quest’ultimo è un genere che mastico poco (risata)! Dunque siamo giunti al termine di questa interessantissima chiacchierata. È stato davvero un piacere averti avuto come ospite; ti lascio l’ultima parola per un messaggio rivolto ai lettori di Metallized.it augurandoti allo stesso tempo un grosso in bocca al lupo per tutte le tue attività, musicali e non!
Marius: Grazie a te, Andrea, per la bella chiacchierata ,e grazie a tutti quelli che sono arrivati fin qua a leggere quest’interessante intervista! In bocca al lupo a te ed a tutta la redazione di Metallized.it, spero che Erase The Insignificant, pur nella sua nicchia brutallara, possa raggiungere sempre più persone! Supportate la vostra scena locale!

www.myspace.com/septycalgorge
www.myspace.com/putridity
www.myspace.com/blasphemerbrutal
www.myspace.com/motamds
www.myspace.com/apeunitcombo



Maiden1976
Giovedì 3 Dicembre 2009, 23.15.42
2
Come hai ragione Pandemonium!!! Lunga vita alla musica estrema!!!!!
Pandemonium
Giovedì 3 Dicembre 2009, 23.05.34
1
Ho ascoltato solo i brani sul myspace per curiosità... che verte!!! Complimenti ragazzi, veramente. Lunga vita alla musica estrema, in tutte le sue forme!
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