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METAL MEATING - E Roma s'accese di Metal...
22/12/2009 (3124 letture)
Quello che state per leggere è il resoconto di una calda Domenica di Ottobre passata -una volta tanto- all'insegna del sano metallo tricolore anziché del solito pallone. Sto parlando del Metal Meating, festival che si è tenuto a all'Init Club di Roma lo scorso 11 Ottobre. L'evento era organizzato dalle agenzie get rocked, A. L Produzioni e Chiara Pellegrini (che ringrazio pubblicamente per aver reso possibile la mia presenza al festival). Il bill racchiudeva tra i migliori gruppi italiani in campo prog/power con qualche eccezione (vedi Illogicist e Enemynside) comunque connotata da un estremo tasso tecnico di fondo. Per il resto gli headliner del festival erano i Vision Divine della coppia Lione-Thorsen, preceduti dagli Elvenking, dagli Eldritch, dagli Astra e da due act romani meno noti: gli Astarte Syriaca e i progsters strumentali Noumeno, dei quali non ho ancora avuto modo di parlare della bontà della loro proposta in sede di recensione del loro demo.

Dopo un lauto pranzetto, io e il mio fido compagno di concerti -Mario- decidiamo di partire alla volta della Capitale verso le ore 15.00, essendoci basati sull'erroneo calcolo di tempo per raggiungere il locale -due ore scarse- in tempo per non perderci nemmeno un'esibizione. Ahimè ci siamo trovati, una volta giunti a Roma, in un vero e proprio labirinto stradale, dove gli incubi più ricorrenti erano la Collatina, la Prenestina e la Casilina, che ancora oggi odio con tutto me stesso. Maledizioni a parte, questo girovagare senza meta per le strade di Roma -a proposito, di Domenica non c'è nessuno, e quei pochi che ci sono in giro non sapranno darvi indicazioni giuste!- ci è costato un'ora e mezza di ritardo sull'apertura del festival prevista per le ore 18.00; ritardo che ci ha fatto perdere in toto le performances di Astarte Syriaca e Noumeno, dotati di una numerosa schiera di fans, a giudicare dall'alto numero di t-shirt col moniker della band . Siamo arrivati nel locale giusto in tempo per l'esibizione degli Enemynside, nota thrash band capitolina. Il tempo di far sparire una bella bionda tra le mie fauci -a proposito, 4 € per una 0,3 è un po' una rapina- e subito di corsa sotto al palco per ottemperare al mio dovere di reportrer, benché fossi praticamente a digiuno sulla musica di questi thrasher romani. Il gruppo gode sicuramente di un grande impatto sonoro e lo si nota grazie a una coesione e una maturità on stage che contraddistingue i gruppi che la sanno lunga. Parlando invece dei suoni, posso dire che resteranno per tutta la serata troppo alti per le dimensioni di un locale come l'Init, che -in fin dei conti- si è rivelato perfetto per le dimensioni medie di un evento del genere.

Dopo l'esibizione degli Enemynside, è toccato ai concittadini Astra scaldare il pubblico presente, la sala si è iniziata a riempire proprio con loro per poi svuotarsi ad ogni cambio palco. Gli Astra hanno vissuto un periodo travagliato dopo la pubblicazione di From Within, che aveva visto l'abbandono dei fratelli Casali e poi il conseguente reintegro in line up contestualmente all'abbandono del cantante Titta Tani. Gli Astra orfani di Tani hanno comunque tenuto fede all'impegno preso e si sono esibiti avvalendosi di Max Farina, singer di una Europe cover band in cui suonano anche i fratelli Casali. La scaletta è stata incentrata sull'ultimo album, tra cui vale la pena ricordare Save Another Day, veramente dotata di una marcia in più. La prestazione della band è stata molto valida per la mezz'ora di durata, e il gruppo è riuscito anche nell'intento di scaldare e coinvolgere i presenti -la sala non era ancora gremita ma si riempirà più avanti-.

Veloce cambio palco e veloce altra bionda, per fare spazio a uno dei act italiani più noti sul fronte del death tecnico: gli Illogicist. Anche qui c'è da denunciare la completa ignoranza del sottoscritto in questo genere; questo fattore però non mi ha vietato di gustare la prova dei valdostani, intricata e tecnicamente ineccepibile, anche se funestata per tre quarti della sua durata dal volume della voce del cantante Luca Minieri, praticamente inudibile nonostante gli sforzi profusi. Inoltre, vale davvero la pena sottolineare la velocità esecutiva del batterista, una vera e propria macchina che non ha mostrato cedimenti né sbavature. Insomma, gli Illogicist hanno sicuramente onorato la fama che si sono costruiti in questi anni e soprattutto, i presenti hanno potuto capire che il loro successo non è stato certo frutto del caso.

Prima dell'esibizione degli Eldritch, lo stomaco ha iniziato a brontolare per cui mi sono recato all'esterno dove c'era un bel barbecue ad aspettare tutti i presenti, dove ho avuto la possibilità di scambiare qualche parola con gli Elvenking che si sono dimostrati dei ragazzi molto disponibili oltre ad essere degli ottimi musicisti, ma questo lo vedremo tra poco.

Il tempo di fagocitare il panino e mi fiondo di nuovo all'interno dove di lì a poco sarebbero apparsi gli Eldritch, prog band storica della penisola. Anche la performance dei toscani è stata ineccepibile; la band ha eseguito una scaletta che ha pescato un po' dall'ultimo nato Blackenday, un po' dai classici del gruppo, mi viene in mente Heretic Beholder. C'è inoltre da sottolineare che questo di Roma era il primo concerto del nuovo chitarrista Rudj Ginanneschi, che ben ha figurato on stage. Prove assolutamente degne di encomio quelle dei due leader della band: il chitarrista Eugene Simeone -praticamente perfetto- e il cantante Terence Holler, mestierante navigato e carismatico, che ha sopperito con l'esperienza a qualche leggera sbavatura. A dir poco comiche le espressioni on stage di Terence che ha tenuto molto bene il palco, fino a quando è stato costretto a lasciare il pubblico a causa di un taglio in scaletta per problemi di orario. A questo punto ha mandato a quel paese tutti ed è sceso dal palco visibilmente scosso. In effetti, già il meet n' greet con i Vision Divine all'esterno del locale in contemporanea alla loro esibizione aveva sottratto una buona fetta di pubblico ai toscani. Nonostante questo episodio, non posso che promuovere la prestazione degli Eldritch.

Non nascondo che ero molto curioso di vedere gli Elvenking dal vivo, perché ho sempre apprezzato la loro musica. Posso dirvi in tutta sincerità di non essere stato deluso dalla loro prestazione che ha letteralmente infiammato il club. Al di là dell'aspetto tecnico e musicale -in ogni caso esemplare- hanno scatenato un vero e proprio inferno nel club, riuscendo appieno a far pogare tutti i presenti -me compreso- sulle note dei loro classici. Uno dietro l'altro vengono cantati a squarciagola dai presenti: Rouse Your Dream, Infection, The Winter Wake, Another Hobful Hobs Tale e From Blood To Stone -arrangiate in versione elettrica- dall'ultimo Two Tragedy Poets ...And A Caravan Of Weird Figures, The Divided Heart -l'apice della loro esibizione- e in chiusura The Wanderer. Grandissima prova di tutti i membri della band, ma in particolar modo voglio sottolineare la prova del cantante Damnagoras, bravissimo ed estremamente capace nel rendere il pubblico parte integrante dello spettacolo. C'è poco da dire, gli Elvenking hanno messo d'accordo tutti i presenti.

Eccoci finalmente giunti al clou della serata: i Vision Divine. Molto si è discusso della band dopo il ritorno di Fabio Lione che tornava al suo posto dopo tre album con l'ugola di Michele Luppi. Freschi della pubblicazione di 9 Degrees West of the Moon, i Vision Divine si presentano sul palco orfani del secondo chitarrista Federico Puleri a casa con la febbre. Anche loro hanno preferito -come c'era da immaginarsi- fare incetta di brani dall'ultimo album, per eseguire solamente due canzoni dell'era Luppi (Secret of Life e Colours of My World da Stream Of Consciousness) e Send Me An Angel chiusura perfetta di un concerto straordinario. In mezzo, le varie Letter To My Child Never Born, Fading Shadow, la bellissima Violet Loneliness, The Killing Speed Of Time, la magnifica The Streets Of Laudomia. La scaletta è stata impreziosita dalla presenza di due cover, rispettivamente A Touch Of Evil dei Judas Priest -già presente su 9 Degrees West of the Moon- e -udite udite- Wasted Years degli Iron Maiden. Questa serata ci ha consegnato una band in stato di grazia; i presenti hanno assistito ad una prova scevra di sbavature, e possono testimoniare sull'affiatamento dei Vision Divine on stage. Da annotare la consueta classe di Olaf Thörsen, ma permettetemi di decantare le doti vocali di un Fabio Lione letteralmente mostruoso. Mai visto un cantante dal vivo così potente -e non parlo di estensione vocale- ma proprio di un attitudine aggressiva e di un'interpretazione tipica di Lione. Ci ha talmente impressionato che lo abbiamo scherzosamente soprannominato Fabio O' Lione.

In definitiva, il Metal Meating è stato un ottimo festival. Nessuna delle band presenti si è espressa al di sotto delle mie aspettative. Così dopo l'esibizione dei Vision Divine c'incamminiamo verso casa, felici e contenti e con le orecchie a dir poco spappolate, com'è giusto che sia per un buon metallaro.

P.S. metto un paio di video della serata di Elvenking e Vision Divine raccattati in giro su Youtube (si ringrazia l'utente maxthecat73).

Vision Divine - Colours Of My World


Vision Divine - A Touch Of Evil


Elvenking - The Winter Wake



Filippo Festuccia
Mercoledì 3 Marzo 2010, 11.35.07
15
La cosa bella è che io c'ero, e feci una tonnellata di interviste per una mia zine andata in fumo...meravigliosa quella a Lione alle due di notte, stanco, arrabbiato (te l'avevo detto, Fabio: facciamola subito; ma tu no, dopo il concerto!), che ne dice di tutti i colori su DeMaio, Luppi (e se volete vi riferisco perché rido ancora se ci penso) e compagnia!
Khaine
Sabato 26 Dicembre 2009, 20.48.58
14
Haha buon Natale anche a te!
Rob
Venerdì 25 Dicembre 2009, 1.48.38
13
Scustae se m'intrometto in questa disputa... ma cos'è un coperchio???? Vabbè, Buon Natale intanto!!!
Khaine
Giovedì 24 Dicembre 2009, 7.58.17
12
Hahaha! Io coi coperchi me la cavo, ma ho ancora molto da imparare
Arekusu
Mercoledì 23 Dicembre 2009, 23.57.40
11
Apperò, pare che io mi sia perso un evento divertente! (...) (diavolo di un Khaine! Per rifarmi dell'umiliazione ti sfiderò immediatamente a una gara a chi fa meglio i coperchi...)
Khaine
Mercoledì 23 Dicembre 2009, 22.07.54
10
visto? Era come dicevo io! Khaine 1 - Arekusu 0 PPPPPPP
Rob
Mercoledì 23 Dicembre 2009, 21.56.20
9
Hanno giocato con le parole 'meat'=carne e meeting... ed ecco che viene fuori un 'Meating'... Dal barbecue che cuoceva salsicce nell'area esterna!
Khaine
Mercoledì 23 Dicembre 2009, 16.51.46
8
Eh vabè, si vede che avran creato un neologismo...
Arekusu
Mercoledì 23 Dicembre 2009, 16.49.27
7
A me non risulta proprio che la parola esista!
Khaine
Mercoledì 23 Dicembre 2009, 16.03.30
6
Speak English Or Die! Comunque non credo che sia un errore, credo proprio che si volesse fare un doppio senso: "magnata de metal!", tipo!
Arekusu
Mercoledì 23 Dicembre 2009, 15.46.18
5
...come si chiamava quel dischetto dei S.O.D?
Khaine
Mercoledì 23 Dicembre 2009, 14.48.34
4
eh già :_D
Arekusu
Mercoledì 23 Dicembre 2009, 14.47.05
3
Sul serio?
Khaine
Mercoledì 23 Dicembre 2009, 12.22.31
2
così pare
Arekusu
Mercoledì 23 Dicembre 2009, 12.00.33
1
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