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NECRODEATH - Venticinque anni di furia metallica
04/01/2010 (4564 letture)
L'apertura del Mac2 di Schio (VI) ha costituito per me l'occasione non solo di assistere al concerto dei leggendari Necrodeath, ma anche di intervistare Flegias, Pier Gonella e GL, curiosando tra il passato ed il futuro della band. Ecco a voi il risultato della nostra lunga chiacchierata: buona lettura!

Khaine: Allora Flegias, intanto ti do il benvenuto "formale" sulla nostra webzine.
Flegias: Grazie.

Khaine: La prima domanda riguarda la vostra band in generale: ormai avete 25 anni di storia alle spalle... non vi sentite un po' vecchi, vero?
Flegias: Io molto, soprattutto quest'anno che ne ho compiuti quaranta.

Khaine: Eh, vabbè...
Flegias: Eh no, guarda che raggiungi una soglia psicologica dovuta a questo numero...

Khaine: A questo "anta".
Flegias: Esatto, bravissimo! E allora si, un pelino vecchio mi sento... di sicuro più dell'anno scorso.

Khaine: Mamma mia, che brutta cosa!
Flegias: Si beh, devo dire la verità: sia io che l'altro vecchio del gruppo, Peso, la viviamo con estrema serenità, anzi questo non dico che ci fa volare più in alto di tutti gli altri, però possiamo almeno vantare qualche aneddoto in più, ecco. Poi magari c'è chi, in venticinque anni di età anagrafica, accumula più esperienza e ci può dare delle lezioni, però a livello di esperienza di vita privata -sempre facendo riferimento alla musica- ne abbiamo viste abbastanza e possiamo affrontare le situazioni con un miglior approccio.

Khaine: Va bene; diciamo che voi, come formazione, siete nati nel 1984, ma poi ufficialmente, in realtà, nel 1985 (anno di pubblicazione del primo demo ufficiale, ndr). Se vi foste formati vent'anni più tardi, quindi nel 2005 o nel 2004 a seconda di come la vedi, avreste avuto secondo te le stesse possibilità e quindi lo stesso successo, oppure sarebbe stata più dura o più semplice?
Flegias: Non ci saremmo neanche formati, probabilmente, perchè il fatto che c'è stato uno stop nella carriera dei Necrodeath dopo l'uscita di Fragments Of Insanity è stato dovuto al fatto che non c'era supporto, che non c'era motivo di andare avanti, perchè non c'erano le possibilità che ci sono oggi. Però mi rendo conto che nascere nel 2005 è un po'... o suoni per tuo diletto privato e basta, o sennò fare quello che hanno fatto i Necrodeath oggi sarebbe, non dico irraggiungibile, però... Noi abbiamo detto in maniera molto schietta che abbiamo vissuto di rendita, nel senso che dopo un tot di anni di stop ci siamo resi conto che band affermate continuavano a ribadire il nostro nome come punto di riferimento stilistico e musicale...

Khaine: Come i Cradle Of Filth.
Flegias: Uno dei tanti, uno dei tanti... ogni giorno ne scopriamo uno nuovo, tra l'altro... quindi quando Peso ha sentito l'esigenza di un ritorno sulle scene perchè qualcuno, o più persone, lo richiamavano a gran voce, allora abbiamo deciso di ritornare in auge: ma formare un gruppo nel 2005? Non so se l'avrei mai fatto, perchè la situazione è molto più difficile, perchè nel 2005 siamo già nell'avvento del download via internet, quindi è una risposta difficilissima, anche delle band validissime fanno fatica...

Khaine: Tutto questo è assolutamente verosimile: io pensavo anche che una differenza tra gli anni '80 e adesso è che oggi è molto più semplice registrare un demo, o comunque qualcosa che sia ascoltabile da altri, ed è anche molto semplice farlo. Quindi rispetto a quindici/vent'anni fa...
Flegias: Questo è uno degli aspetti per cui nel 2005 non avrei mai fatto un gruppo, perchè tutti oggi possono registrare qualcosa da casa ed essere competitivi, e non avrebbe avuto senso per me creare un progetto nuovo e dire "Ok, ci sono e sono sul mercato". Poi tieni presente un'altra cosa: quando si sono riformati i Necrodeath, all'epoca tutti quanti noi avevamo una band -e continuiamo tutt'oggi ad avere altre band- e quindi se abbiamo riformato i Necrodeath è stato perchè, tra virgolette, ci è stato richiesto.

Khaine: Molto bene, adesso guardando invece al futuro: finora avete fatto nove album, così mi stavo chiedendo se avete in mente qualcosa di speciale per il decimo album -anche perchè ci sarà a breve il venticinquennale (l'intervista è stata fatta a dicembre del 2009... il venticinquennale si festeggierà proprio quest'anno, ndr)
Flegias: Si, ecco, non avevamo calcolato che era il decimo, quindi è un motivo in più per festeggiare, il prossimo album, che facciamo un disco "regalo" per i venticinque anni.

Khaine: Avete già un'idea di quello che vorrete fare?
Flegias: Beh, è già fatto, già registrato, già pronto; manca solo il mastering... attualmente stiamo lavorando al disco del 2011. Poi stiamo lavorando a qualcosa per i venticinque anni.

Khaine: Ok, visto che prima accennavi allo stop più o meno forzato da cause esterne che avete subito ad inizio anni '90, ora pensando a quel periodo di vuoto musicale, rifareste quella scelta?
Flegias: Allora, guarda, purtroppo mancano i diretti interessati perchè come vedi quà è rimasto ben poco di quella formazione, però fosse dipeso da me (e lo dico col senno del poi) sarei andato avanti, perchè i gruppi che c'erano in quel periodo in Italia erano i Necrodeath, i Bulldozer, fuori c'erano i Sodom, i Destruction, insomma, tutta una serie di gruppi che quelli che non si sono fermati sono andati avanti. Certo che parlare col senno di poi è facile, come ti accennavo, perchè comunque sia in quel periodo non era assolutamente facile fare musica. Dovevi farti le tue cosette in casa col quattro piste, ma il prodotto non era assolutamente competitivo con l'estero, quindi mi rendo conto del perchè i Necrodeath hanno avuto quello stop lì, perchè hanno messo un'energia tale, un entusiasmo tale che quando hanno visto che i risultati non erano quelli del tour mondiale, dei milioni di copie vendute ma era tutto un passaparola (che poi è servito al futuro nostro), allora mi rendo conto che quella band non avrebbe raccolto i frutti di quanto aveva seminato, ma che li abbiamo raccolti noi con la reunion.

Khaine: Parlando invece della scena italiana: dato che voi avete, non solo rappresentativamente, un'esperienza molto diramata nel tempo, quanto è veramente valida la scena italiana e quali band suggerireste di ascoltare, ai nostri Lettori, per farsene un'idea, per dire che, per esempio, rispetto alla Svezia non è vero che ci mancano gli In Flames o i Dark Tranquillity, o rispetto alla Germania non è vero che ci mancano i Blind Guardian o una qualunque altra band che possiamo citare, contestualizzando in ciascun singolo Paese.
Flegias: Tu mi hai fatto un paragone con la Svezia: è verissimo che noi abbiamo delle band valide e ti posso anche fare dei nomi, ma purtroppo ho quarant'anni e la memoria vacilla... però non abbiamo ancora le stesse strutture... anzi no, "strutture" non è la parola giusta, è dagli anni '80 che dicono che mancano le "strutture"! Non abbiamo ancora l'esperienza e il personale specializzato che hanno loro: tu vai in Svezia a farti un week-end di rock and roll e capisci subito la differenza. A parole forse non si riesce a spiegare...
GL: Secondo me manca anche un po' la cultura rock, la mentalità: se tu vai in Germania o, in generale, nei Paesi nordici bene o male le band hanno tutte un'impronta rock, quindi anche i locali stessi che ti permettono di suonare, al di là del fatto che sono molti di più rispetto a quelli che ci sono in Italia, comunque incentivano questo tipo di musica. In Italia invece è sempre un po' d'elitè, è sempre vista come musica estrema già solo se fai due accordi... ed essendo noi un Paese latino di estrazione Cattolica, questo tipo di vincolo ci limita molto, ma penso anche a tutti gli altri Paesi della fascia latina come la Spagna o il Portogallo, anche lì c'è poco metal.

Khaine: Effettivamente il metal proviene da Paesi freddi...
Flegias: Guarda, noi siamo appena stati in Finlandia (clicca qui per alcuni dettagli sul concerto, ndr), ed abbiamo notato che in ogni locale in cui entravi -in cui c'erano i vecchietti che giocavano a carte piuttosto che ubriacarsi- c'era metal. In Italia qual'è il bar in cui entri e c'è heavy metal? Non dico i Saxon, dico i Dismember: quindi è proprio una questione di cultura che noi non abbiamo, quindi se tu sin da piccolo hai questa cultura che ti viene inculcata e poi di mestiere incominci a fare il fonico, tu entri in uno studio di registrazione in Svezia e loro sanno già che le chitarre devono uscire da lì, sanno già che la voce deve uscire in quella direzione e la batteria deve spaccare il culo: in Italia purtroppo sono rari i casi in cui entri in uno studio di registrazione e si parla di heavy metal.
Pier Gonella: Poi in certi Paesi nordici, comunque, chi fa il musicista o chi vuole fare il musicista ha delle spinte, ha una mano proprio da parte dello Stato, mentre chi vuol farlo in Italia è considerato uno che vuol fare un passatempo di nicchia in cui non si vede alcuna mentalità di tipo professionale: il musicista in Italia non è mai considerato un professionista. Questo fa si che i problemi che c'erano negli anni '80 persistono anche adesso... se è vero che oggi come oggi entri in casa e ti registri un demo, anche in un quarto d'ora, è anche vero che da quel demo non ci tiri fuori nulla perchè sei sempre in un posto dove nessuno ti da una mano, sei sempre in una nicchia, cosa che effettivamente nel nord viene meno. Quindi, tornando all'inizio della tua domanda, il discorso non è tanto se c'è o meno una scena italiana: la scena italiana c'è eccome, però a differenza della Svezia e della Finlandia, da cui arrivano una marea di gruppi in Europa, noi non riusciamo ad uscire fuori...
Flegias: Non riusciamo neanche a uscire dentro!
Pier Gonella: Vero!
GL: Ma poi c'è anche da dire che le poche persone che in Italia fanno girare il mercato del metal non guardano all'Italia, guardano fuori: se devono prendere sotto contratto una band non guardano all'Italia, guardano per esempio alla Svezia.

Khaine: Ma questo succede anche perchè mediamente noi italiani compriamo prodotti esteri. Questo naturalmente è solo una parte del problema...
GL: Questo è vero, ma io per primo se devo orientarmi verso un genere guardo alla Svezia piuttosto che all'America, anche se in Italia ci sono delle buonissime band che se poi sono messe su un palco, nelle condizioni giuste, possono eguagliare quelle di un certo calibro.
Pier Gonella: L'aspetto secondo me globale dell'Italia si fonda su un pregiudizio, per cui una band italiana solitamente viene messa quasi in serie B, mentre in altri Paese il gruppo metal di quel Paese viene messo in serie A, con la conseguenza che poi anche fuori viene percepito come un nome grosso.
Flegias: C'è gente che sta peggio però: guarda la Spagna, guarda la Grecia, guarda la Francia, poveracci... alla Francia ci pensavo oggi, mi ricordavo i Trust che cantavano in francese... si, comunque c'è gente che sta peggio. Altre cose?
GL: Si beh, potrei parlare per ore però, per dire, io quest'estate ho avuto quest'esperienza in America, a Los Angeles, dove ogni giorno c'erano concerti, ogni giorno i locali facevano musica dal vivo: al lunedì sera i locali erano pieni, con le band che suonavano dal rock al brutal. Certo, noi siamo in condizioni molto diverse anche perchè Los Angeles è enorme, però ci sono delle condizioni per cui il musicista underground può uscire dalla cabina ed esibirsi, e sei esortato a continuare a farlo.

Khaine: Relativamente al fatto che voi avete suonato in Finlandia il 30 ed il 31 di ottobre, mi viene da chiedermi come viene vista all'estero la musica italiana.
Flegias: Guarda, questa esperienza finlandese mi è sembrata molto simile ad alcune esperienze fatte in Germania, e cioè che siccome lì l'heavy metal è molto insito nella cultura, esso ha molte branchie, quindi c'è una frangia dedicata solo al thrash metal old school, e quindi questo ha permesso anche a noi -che negli anni '80 abbiamo fatto qualcosina- di avere il nostro pubblico, al di là del fatto che siamo italiani o spagnoli: questi seguono i gruppi dell'epoca che hanno fatto questo genere. Riscontro questo interesse nella media, nel senso che non è che riempiamo le sale come i Lacuna Coil, però abbiamo il nostro seguito ed è tutta gente legata alla old school, quindi non centra tanto il fatto di essere italiani...
Pier Gonella: E questo dimostra che comunque il gruppo italiano valeva, come comunque valeva il gruppo di un altro Paese. Non c'era il pregiudizio di dire "chiamiamo il gruppo underground", ecco; ci siamo trovati in un ambiente dove ci siamo sentiti capiti.

Khaine: Bene! Cambiano argomento vorrei farvi una domanda a bruciapelo: un commento veloce sull'ultimo dei Metallica, l'ultimo degli Slayer e l'ultimo dei Megadeth.
Flegias: Io non ne ho sentito neanche uno, passo la risposta.
Pier Gonella: Umh, cos'ho sentito io... Slayer non ancora, dei Megadeth io purtroppo non sono un amante, dei Metallica ho sentito qualcosa...
Flegias: Aspetta, si chiama Death Magnetic?
Pier Gonella: Si si, è quello lì.
GL: Beh io ormai ho smesso di ascoltare quella...
Flegias: Anch'io come Gianluca, di quelli che hai citato ho ascoltato solo l'ultimo dei Metallica e mi son fermato ai primi 30 secondi di ogni canzone...

Khaine: Ti è piaciuto tantissimo quindi! (si crea un po' di borbottìo, ndr)
Flegias: No ma sai cos'è... ritorno alla mia domanda iniziale: cerca di capire anche i miei quarant'anni. Quando sei legato ai primi lavori di certi gruppi che propongono un tipo di musica, e poi sviluppano tutto un altro discorso legato a motivi stilistici loro, piuttosto che non a motivi commerciali -questo non lo voglio metter neanche in dubbio- però tradiscono le emozioni adolescenziali che avevo.

Khaine: Eh beh certo, uno si aspetta una certa cosa e invece...
Flegias: Noooo, ma se facessero la copia di Ride The Lightning o di Kill'Em All magari mi piacerebbe! Hanno fatto, per me, la Storia ed ho contribuito ad arricchire le loro tasche -ne sono fiero- e va bene così. Ma anche gli Slayer li adoro eh, qualsiasi cosa facciano: anche se scoreggiano e vanno a registrare la loro scoreggia, magari li apprezzo perchè sono gli Slayer, perchè sono un'icona. Però non sono più quello del tipo che "è uscito l'ultimo disco degli Slayer e me lo vado a comprare".
Pier Gonella: Condivido; quando sei cresciuto con Master Of Puppets o con Reign In Blood o con Rust In Peace, sei talmente legato a quei dischi che poi caschi un po' nel pregiudizio. Diciamo che comunque sui Metallica si possono pensare una valanga di cose: dopo tutta una fase in cui si erano un po' commercializzati -nel senso buono- o comunque avevano preso un'altra direzione, Death Magnetic è stato visto con ancora più pregiudizio, sebbene ci sia stato comunque un tentativo di cambiamento verso la direzione vecchia, al di là del fatto che poi uno preferisce Master Of Puppets; per gli Slayer, al di là dell'ultimo disco, è un gruppo che comunque continua a piacermi e che dal vivo continua a dare la stessa energia che dava prima, cosa che adesso magari molti gruppi non fanno. Dieci anni fa se dovevo scegliere tra gli Slayer e i Metallica avevo l'imbarazzo della scelta, per andare a sentire un concerto, adesso ti dico che scelgo gli Slayer.

Khaine: Bene, cambiando discorso: stamattina ho letto un paio di commenti di alcuni nostri utenti sul nostro sito; queste persone sostengono di avervi visto suonare dal vivo e che non sono stati soddisfatti del risultato. Ora, dato che questa è la quarta o la quinta volta che vi vedo e che non vi ho mai visto suonare male... ma quindi capita anche a voi di sbagliare dal vivo?
Flegias: Ma certo, ma infatti io dò ragione ai tuoi due lettori, perchè facendo una mole di concerti abbastanza notevole per un gruppo italiano: in un mese quattro o cinque date, più o meno tutti i mesi, più queste sporadiche tourneè, in cui parti e per venti giorni fai concerti, quindi capita anche la serata fuori forma. Poi, non voglio assolutamente scusarmi, ma questo dipende tanto anche dal suono che esce in sala, inoltre l'ascoltatore può anche avere dei piccoli pregiudizi nei tuoi confronti: rispetto per la libertà di parola, quindi, ma anche autocritica. Sicuramente nei cinquanta concerti all'anno può capitare una serata fuori forma, ma me ne ricordo anche qualcuna eh...
Pier Gonella: Si, poi bisognerebbe anche guardare il commento in un'analisi più dettagliata: "i Necrodeath non mi sono piaciuti" può dirlo chi, come ad esempio te, ci ha visti quattro o cinque volte ed allora potrebbe dire "Ok, i Necrodeath hanno un certo standard e questa volta hanno suonato meno bene del solito"; oppure potrebbe dire "i Necrodeath hanno suonato proprio male", oppure "i Necrodeath non mi piacciono" ed allora in questo caso è un po' una critica gratuita... il commento negativo può essere interpretato in vari modi.
Flegias: Diciamo, sempre facendo autocritica, che il concerto "no" è quando purtroppo abbiamo dei problemi sul palco e quindi non ci stiamo divertendo; noi non saliamo sul palco per timbrare il cartellino, è chiaro che se non ci divertissimo avremmo smesso: quindi saliamo sul palco per divertirci, e divertendoci facciamo divertire gli altri. Quindi se non ci divertiamo noi perchè abbiamo dei problemi sul palco, come mi ricordo in occasione dell'Italian Gods Of Metal, che fu una vera merda perchè parte un cono, facciamo mezzo concerto e comunque avevamo pochi minuti a disposizione... sali sul palco con la chitarra che parte e fa mezzo pezzo, poi parte un cono e prima di capire che era quello il problema il concerto era finito, ed intanto noi abbiamo fatto un concerto con basso, batteria e voce. Devo dire che quello non è stato un bello spettacolo, ne per il pubblico ne per noi, anche se qualcuno ci ha detto cose stupende... però...

Khaine: L'ultima domanda che volevo porvi era relativa al Sun Valley di quest'anno, dato che io ero presente ed apprezzo molto i festival ad entrata libera. Cosa ricordate di quell'esperienza? Vi va di spendere due parole sull'organizzazione?
Pier Gonella: Al Sun Valley ci abbiamo suonato due volte ed in entrambi i casi mi son trovato molto bene. Mi è sembrato un ottimo concerto, dove c'è tanta affluenza ed un'organizzazione della madonna, nonostante sia in culo ai lupi.
GL: Beh ci ha fatto piacere, comunque, suonare con quelle band e, nel mio caso, con gli Extrema, che sono della mia città (io sono di Milano), e sono sempre stato un loro fan -li seguivo già da quando ero ragazzino. Poi il fatto di suonare in contesti gratuiti a me piace, perchè è bello vedere che la gente si diverte anche per questo fattore e che la prende come una festa. Un'altra cosa che mi è piaciuta molto è stato vedere la gente del posto, che abita lì di fianco quindi c'era l'anziano piuttosto che la signora... era proprio una festa di paese.
Pier Gonella: Una delle poche eccezioni rispetto alla mentalità globale, come dicevamo prima, che è la dimostrazione che poi, in realtà, facendo del metal non si fanno dei danni, anzi...
Flegias: Paragonabile al Sun Valley c'è il Metal Valley, che quest'anno ha iniziato con la sua prima edizione e gli è molto simile. Certo che il Sun Valley è più rodato, però questa del Metal Valley è un'altra bella realtà.

Khaine: Bene ragazzi, se volete salutare il nostro pubblico leggente, avete uno spazio tutto per voi: io intanto vi ringrazio per l'intervista.
Flegias: Beh grazie a te dello spazio e grazie ai lettori se hanno avuto la pazienza fin quà di leggerci: io vado a bermi un altro bicchiere di vino e vi saluto (risate, ndr).
Pier Gonella: Ringraziamo tutti, ringraziamo te e vi aspettiamo tutti sotto al palco!



Giasse
Martedì 14 Giugno 2011, 11.16.23
8
Non mi riferivo a te in particolare, ma alla domanda posta a loro da Khaine. Io li ho visti 4-5 volte e mi sono sempre piaciuti. Ancora di più quest'ultima, lo ammetto, ma forse c'era "chimica" inaspettata dato che temevo in una location un po' fuori dall'ordinario (invece carina, in fin dei conti). Poi è chiaro che si possa criticare qualora non piacciano; questo mi pare lo dicano essi stessi. L'importante è non basarsi su "pregiudizi": andate a vederli e fatevi una vostra idea.
Undercover
Martedì 14 Giugno 2011, 11.09.21
7
Se ti riferisci a me Giasse, l'unico aggettivo che con cui posso identificare Flegias dal vivo è sonnolento (visti 4 volte live), Peso l'ultima volta in Sicilia era spompato e i pezzi quelli dei veri Necrodeath era Ingo rifatti erano a stento sufficienti per potenza, altra band? Può darsi, scazzati? Può darsi, se si suona davanti a un pubblico e si rende per un cazzo la critica te la prendi, la prossima andrà meglio.
Giasse
Lunedì 13 Giugno 2011, 21.03.41
6
Mi riferisco alla questione live. Li ho visti suonare 2 settimane fa a Rozzano: 'sticazzi! La potenza di Peso non si discute, la tecnica di Pier nemmeno, GL mi è piaciuto sia con il basso sia con le backing vocals e Flegias... che dire... semplicemente esaltante. Ma quanto è maligno dal vivo... Io li preferisco di gran lunga live che su CD, altro che critiche...
Khaine
Martedì 5 Gennaio 2010, 8.02.17
5
@ Uno: In realtà non era riferita a te è una cosa tratta da un news di dicembre
Uno qualsiasi
Martedì 5 Gennaio 2010, 1.06.39
4
La domanda su qualcuno che non ha apprezzato i loro concerti penso facesse riferimento a qualche mio commento lascia da qualche parte in questo sito. Il fatto è che li ho visti anch'io 5 volte: 2001 gran concerto, 2004 gran concerto, 2007 e 2008: hanno suonato MOLTO bassi di volume (chitarra soprattutto), svogliati e mai senza dire niente al pubblico. Uno vicino a me che non conosco gli strillò "andatevene a casa". 2009 all'aperto: bel concerto, sembrava un'altra band. Forse per via dei cambi di formazione, boh... Mi è anche stato detto che i Necrodeath danno il massimo solo nei concerti all'aperto, e che al chiuso suonano sempre troppo bassi. Non chiedetemi perché.
AngelSlayer
Lunedì 4 Gennaio 2010, 20.32.56
3
Non vedo l'ora che venga il 5 marzo! Necrodeath rules!
metal4ever
Lunedì 4 Gennaio 2010, 15.22.15
2
Grandiosi i Necrodeath, Beato mi fratello che li ha conosciuti e visti dal vivo al Jailbreak a Roma
Nikolas
Lunedì 4 Gennaio 2010, 15.11.04
1
Bella intervista e grandiosa band! Aspettiamo fiduciosi questo nuovo disco nel 2011!!
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