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IL TEATRO DEGLI ORRORI - Pane, rock e orrori
20/01/2010 (5870 letture)
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Dopo il promettente debutto con la pubblicazione dell’album Dell’Impero Delle Tenebre, Il Teatro Degli Orrori ha fatto indubbiamente centro realizzando il full lenght A Sangue Freddo che, senza eufemismo, può essere giudicato il miglior disco rock italiano degli ultimi anni. Una prova notevolissima, senza alcun cedimento alle insistenti sirene che nel nostro paese impongono dittatorialmente sonorità melense e scontate. La nuove release è stata anche recensita sul nostro sito pur trattando prettamente heavy metal: ebbene i nostri lettori gli hanno accreditato un ottimo successo sia in termini di letture che in sede di commenti, una forte dimostrazione di maturità di chi sa apprezzare, al di la delle mere etichette, la buona musica. Conosciamo un po’ meglio questo gruppo attraverso le parole del cantante Pierpaolo Capovilla.
Fabio Rossi "Hm is the law": Ciao Pierpaolo, un saluto da tutta la redazione di Metallized!
Pierpaolo Capovilla: Ciao a te, alla redazione ed ai metallari incalliti in genere.
Fabio Rossi "Hm is the law": Puoi brevemente raccontare come è nato il progetto de Il Teatro Degli Orrori?
Pierpaolo Capovilla: Intorno al 2005, un po' per gioco, un po' per noia, come progetto parallelo di One Dimensional Man. Ci siamo trovati in sala prove per più di un anno e, quando abbiamo capito che stavamo scrivendo delle canzoni non soltanto interessanti, ma convincenti, per la potenza e per la poetica, solo allora abbiamo capito che si trattava di un gruppo vero.
Fabio Rossi "Hm is the law": Avete optato per testi in lingua italiana; è stata una scelta meditata oppure siete stati incerti se utilizzare, come di consueto nel rock, l’inglese?
Pierpaolo Capovilla: Beh... visto che me lo chiedi. All'inizio non eravamo tutti convinti dell'italiano. Ho insistito io perché non volevo fare un clone di One Dimensional Man, volevo qualcosa di profondamente diverso. Ed è infatti con l'italiano che è cambiata la forma stessa delle canzoni, ma sopratutto è successo quel qualcosa che ancora non conoscevamo: il privilegio, finalmente, d'esser compresi. Voglio dire, finalmente il pubblico capiva cosa dicevano le canzoni. Evvivaiddio! Non ti nascondo che ho la sensazione di esserci arrivato un po' tardi. Ma come si dice, meglio tardi che mai.
Fabio Rossi "Hm is the law": Il nome della band è ispirato al drammaturgo, attore teatrale, regista e scrittore francese Antonin Artaud. Puoi esplicitare meglio quanto questo genio influisce sulla vostra musica e sulle vostre liriche?
Pierpaolo Capovilla: Artaud fu anche il più grande teorico del teatro contemporaneo. La sua idea era semplice: il palcoscenico deve vivere di quel magnifico paradosso che è la rappresentazione come più vera del vero. Un teatro che metta in scena la vita stessa, senza mediazioni. Ecco, Il Teatro Degli Orrori cerca di mettere in opera quest'idea nel proprio specifico ambito: il rock. Il Teatro Degli Orrori non finge. Io non sono una fatua rock star, io sul palco sono, divento finalmente me stesso. E' quando torno a casa davanti alla TV, o in ufficio a far di conto, o in fabbrica ad avvitare bulloni, che crepo lentamente.
Fabio Rossi "Hm is the law": Quali sono le differenze sostanziali tra l’album d’esordio ed A Sangue Freddo?
Pierpaolo Capovilla: Secondo me c'è un forte filo conduttore fra i due lavori. Sicuramente A Sangue Freddo è un disco più politico, nel senso di più attento all’Italia dell'oggi ed alla sua società, con le sue contraddizioni, ma soprattutto con le sue piccole e grandi ingiustizie quotidiane. Un album meno letterario, si fa per dire, e più vicino alla vita delle persone.
Fabio Rossi "Hm is the law": I vostri testi mirano al risveglio delle coscienze. Credi che il pubblico italiano sia finalmente pronto a uscire dall’oblio, dalla finzione in cui versa da molto tempo?
Pierpaolo Capovilla:... se non ora, quando? Si, credo che questo sia un bel momento per il rock in Italia. Il nostro pubblico ne è la dimostrazione. C'è un gran desiderio di contenuti, e di impegno. Era ora.
Fabio Rossi "Hm is the law":Mi è piaciuta molto Majakovskij, rilettura di All’ Amato Me Stesso di Carmelo Bene che conferma, qualora non fosse ancora palese, il vostro amore per il teatro. Qual è il tuo giudizio su questo grandissimo e mai troppo compianto genio italiano e a quali altri personaggi del mondo teatrale vi ispirate?
Pierpaolo Capovilla: A dire il vero è una rilettura di una poesia giovanile dello stesso Majakovskij (All'amato se stesso l'autore dedica queste righe, 1929). Carmelo Bene è stato il vero fautore del Teatro della Crudeltà di Antonin Artaud, colui che riuscì a continuarne il lavoro ed implementarne il concetto di teatro. Rileggere Majakovskij o addirittura cantarlo in chiave rock, ci riporta ancora ad Artaud: liberare la parola dalla prigionia della scrittura e resuscitarla attraverso il canto. E' ciò che abbiamo tentato di fare anche in Dell'Impero Delle Tenebre, con E Lei Venne!, anch'essa una rilettura de Il Vino dell'Assassino di Baudelaire.
Fabio Rossi "Hm is the law":Si, scusa l’imprecisione il testo è ovviamente di Majakovskij ed è conosciuto per la fantastica rilettura di Carmelo Bene. La title track parla del poeta nigeriano Ken Saro Wiwa ucciso per le sue idee. Una figura che, grazie a voi, è senz’altro ora più nota. Com’è nata l’idea di dedicargli una song peraltro, a mio parere, la migliore del disco?
Pierpaolo Capovilla: Volevo scrivere una canzone su Saro Wiwa dal giorno stesso in cui lo uccisero. Mi colpì e commosse la sua morte perché era un classico esempio delle terribili ingiustizie del capitalismo moderno. Un paese che impicca i propri poeti che futuro potrà mai avere? Ed infatti la Nigeria, paese potenzialmente ricchissimo, è ancora in quella dannata situazione di sfruttamento coloniale così tipica delle multinazionali del petrolio: zero rispetto per qualsiasi regola, violenza sistematica sulle moltitudini, deturpamento ed inquinamento del territorio senza limiti, senza controlli, senza sanzioni. Tutto ciò deve finire.
Fabio Rossi "Hm is the law":Recentemente mi è capitato di sentire Francesco De Gregori sostenere che non esiste una relazione tra la poesia ed i testi delle canzoni; insomma in altre parole ritiene che siamo due entità avulse. La pensi allo stesso modo?
Pierpaolo Capovilla: Per essere una fanzine di metal, questa è una domanda che non mi aspettavo. Sono d'accordo con De Gregori, la poesia è una cosa seria. Io scrivo canzoni in un gruppo rock e mi accontento. Forse non si tratta di cose avulse, cioè completamente distanti l'una dall'altra, ma la poesia è ricerca semantica, io non faccio che semplici canzoni dotate di senso.
Fabio Rossi "Hm is the law":La vostra casa discografica La Tempesta sembra veramente un’oasi nel deserto visto lo schifo in cui versano le produzioni italiane. Mi da l’idea che sia gestita da persone che non accettano alcun tipo di compromesso. Mi sbaglio?
Pierpaolo Capovilla: Alla Tempesta ci sono solo persone entusiaste di ciò che fanno. Lo fanno per amore, per attitudine, per cultura.
Fabio Rossi "Hm is the law":Domanda dolente. Cosa ne pensi del panorama rock italiano?
Pierpaolo Capovilla: Non credo sia messo poi così male. Ci sono molte cose interessanti e potrei farti un bell'elenco. Ma chi se ne frega. Non c'è dubbio che c'è ancora molto da fare.
Fabio Rossi "Hm is the law":Seconda domanda dolente. Sei soddisfatto della nostra situazione sociopolitica?
Pierpaolo Capovilla: Il peggior governo nella storia dell'Italia repubblicana, il peggior ceto politico. Una società civile che non vede o non vuole vedere, sempre più ignorante ed egoista. Qui il discorso potrebbe diventare lungo e snervante. Faccio solo una considerazione molto vicina a noi. Potrà sembrarti banale, o naif, ma io sono fermamente convinto che ognuno di noi, uomini e donne, può fare qualcosa per cambiare il paese, in famiglia, nella scuola, al lavoro, con gli amici. La democrazia inizia sempre dal basso, non c'è niente da fare. Ho sempre interpretato il mio ruolo sociale di musicista con forte senso politico: non mi riferisco alla militanza, ma al "politico" che c'è nell'arte e quindi nella musica e nella forza persuasiva della canzone popolare.
Fabio Rossi "Hm is the law":Ti faccio ora una domanda un po’ provocatoria. Vi hanno mai proposto di pagare per esibirvi in un concerto? Preciso che questo è un fenomeno che, ahimè, è piuttosto frequente nell’ambito metal.
Pierpaolo Capovilla:... sul serio? Non mi è mai successo. Mi è accaduto di suonare gratis o per le sole spese, ma di pagare, davvero mai.
Fabio Rossi "Hm is the law":A proposito di metal, ascolti questo genere di musica e se si quali gruppi preferisci?
Pierpaolo Capovilla: Il metal è molto lontano dal mio modo di fare musica. Conosco bene il prog, adoro i King Crimson ed i primi Genesis ma anche i Rush di The Spirit Of Radio. Naturalmente, sono cresciuto anch'io ascoltando i Melvins.
Fabio Rossi "Hm is the law":Quali sono i vostri progetti per il futuro?
Pierpaolo Capovilla: Una tourneé interminabile. Senza cadere in un esaurimento nervoso.
Fabio Rossi "Hm is the law":Grazie per la tua cortese disponibilità. A presto ed un bocca al lupo per tutto.
Pierpaolo Capovilla: Ciao!
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Si capiva che era una battuta era ovvio. |
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Non era un appunto nei tuoi confronti, è solo che ogni volta che ci permettiamo domande non tipicamente "metal", (e ci permettiamo spesso), scontiamo una immagine che associa il metal all'essere grezzo, mentre basta fare un giro nel nostro data base per accorgersi del contrario. Pierpaolo, se leggi ancora questi commenti ti invito caldamente a cercare nel nostro DB una intervista con gli Autunna et sa Rose dove si parla diffusamente di Artaud. Ps- ieri ho visto il vostro video. |
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Hey.... io non intendevo dare dell'"ignorante" a nessuno. Ma è chiaro che De Gregori e il metal sono mondi davvero molto lontani: non era che una battuta. Buona vita a tutti! ps_ pierpaolo capovilla, il teatro degli orrori |
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Bell'intervista davvero! E grande band! Anche secondo me A Sangue Freddo è il pezzo migliore dell'album...complimenti! Besooos!! |
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Questa sì che è una ottima band italiana. Complimenti per l'intervista |
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Grazie dei complimenti. Comunque Pierpaolo è un ragazzo molto disponibile ed è stato un piacere intervistarlo. Circa il pay to play è stata una domanda fatta apposta per fargli conoscere la realtà della band metal in Italia (sapevo che lui non ha mai pagato...non fa metal). Riguardo la sua sorpresa circa 'la domanda intelligente da parte di un metallaro'....beh così si ricrederà! |
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Direi che leggere certi testi è decisamente meglio che leggerre cazzeggiamenti vari su Odino & C. no? Indecente poi come le band metal vengano sfruttate costringendole al pay to play (ma poi bisogna vedere la cosa anche dal punto di vista opposto), mentre in altri ambiti comq non commerciali ciò non succede, ed infine : "Pierpaolo Capovilla: Per essere una fanzine di metal, questa è una domanda che non mi aspettavo" , siamo sempre i soliti metallari ignoranti che si permettono una domanda intelligente? Ovviamente, bravo Fabio |
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.......................e nn solo quello!!!!!!! aspetto un giudizio su "Pork Soda" dei Primus. ciao a tutti |
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Bell'intervista! E poi chi cita i Rush guadagna 1000 punti Scherzi a parte il disco devo sentirlo.. mannaggia a sti soldi che non bastano mai! |
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Gli amici so' piezz'e core! |
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Voglio ringraziare pubblicamente il mio grandissimo amico e collega Pietro Labartino che ha il merito di avermi fatto conoscere questo grandissimo gruppo. |
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