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FOLKSTONE - Lo Studio Report: Damnati Ad Metalla
08/02/2010 (5728 letture)
Entrare in sala registrazione per gustarsi in anteprima una new release è sempre un’esperienza interessante (qualunque sia il protagonista), ma quando si va “sbirciando” il lavoro di una delle band più acclamate dell’ultimo anno il discorso si fa ancor più saporito. Mi aspettano i Folkstone.
È una serata piuttosto grigia e nebbiosa quella in cui mi catapulto nella provincia di Bergamo per incontrare Lorenzo Marchesi e compagni, impegnati nella registrazione del loro secondo full-lenght. L’attesa, mia ma soprattutto della numerosa fetta di pubblico che i nostri si sono conquistati con il lunghissimo tour 2008/2009, è altissima ed assolutamente comprensibile: è infatti nota a qualunque operatore del settore l’importanza che gioca il secondo album nella carriera di un artista; trattasi di confermarsi dal lato compositivo, di consolidare il proprio stile, di confrontarsi con la critica perdendo i benefici dell’essere debuttanti; trattasi insomma di urlare a se stessi, ai fan e (perché no) al mercato discografico che il passato non è stato causa di un fortunoso evento, di un’abile spinta promozionale, di uno zodiaco particolarmente favorevole, bensì frutto dei propri meriti e della propria inesausta ispirazione.
Ed è esattamente ciò che vorrei capire in anteprima per voi, pur consapevole che è fondamentalmente impossibile formulare giudizi senza un ascolto ripetuto, meditato e “comodo”: ciò che però si può comprendere in una rapida passata sul luogo del “making of” è l’atmosfera che circonda la band, come ed in che clima si lavora, quali sono le metodiche di base per raggiungere lo scopo. Vorrei poi darvi qualche anticipazione, qualche curiosa novità, anche in vista dell’evento di presentazione fissato per il 4 marzo al Live Music Club di Trezzo d’Adda dove i nostri si esibiranno per la prima volta con i brani del nuovo Damnati Ad Metalla.
Ed ecco svelato il primo mistero: il titolo dell’album.

Ma partiamo dall’inizio.
Arrivo allo studio poco dopo ora di cena ed all’apertura della porta mi trovo avvolto in un ambiente conviviale in cui mi accolgono i componenti della band (e non solo). Mancano solo Fore e Luca che, oramai conclusi i rispettivi compiti, si sono concessi una serata di pausa. Incontro subito Lore il quale mi spiega che i Folkstone sono rintanati nei Groove/PR Studio di Bonate Sopra (BG) da parecchio tempo e che lo sforzo si sta trascinando verso la fine. La primissima questione che mi viene da domandargli è quanto e se sia soddisfatto del lavoro; a questo punto dai suoi occhi chiari brilla immediatamente una luce che mi fa capire quanto sia orgoglioso dei Folkstone e di questo Damnati Ad Metalla che sta prendendo via via forma: mi fa capire di non avere riserve, compatibilmente con il fatto che mancano ancora alcuni mixaggi ed il mastering finale (che sarà affrontato da Dragan Tanashovic agli Bobus Studios di Goteborg), sia riguardo all’attività compositiva, condotta in strettissima collaborazione con Yonatan Rukhman -co-produttore e fonico stanziale- sia a quella meramente esecutiva in cui tutti -mi dice fieramente- si sono comportati da professionisti, nonostante il consueto clima di allegra caciara. “Questa volta siamo arrivati in sala con le idee ben chiare. Abbiamo limitato al minimo gli interventi “estemporanei” che invece erano stati frequenti nelle registrazioni di Folkstone. Siamo entrati con uno scopo ben preciso, con partiture complete e ben organizzate e stiamo uscendo esattamente con ciò che volevamo”. A questo punto lo fermo. “Lore, non mi dire più nulla. Fammi ascoltare qualcosa e poi ne parliamo”. Si consultano, ma non ci pensano su due volte e mi scaricano nelle orecchie prima Longobardia e poi Senza Certezze, unico brano che i Folkstone avevano voluto anticipare negli show autunnali e di cui molti ricorderanno l’intensità in sede live. La differenza nello sviluppo nelle nuove tracce è piuttosto evidente: Longobardia è un brano quadrato, rallentato rispetto alla media ritmica di Folkstone, ma più pesante e ben diretto; picchia duro, insomma. Senza Certezze è più tirata, con una bella trama chitarristica in tremolo picking a disegnare la primissima melodia, seguita e colorata dagli interventi delle cornamuse di Andrea, Teo e Roby. In entrambe noto comunque un riffing monumentale ed un modificato atteggiamento ritmico: basso e batteria si slegano più frequentemente rispetto al passato, concedendo maggiore profondità ai toni bassi ora non più compressi dalle secche “martellate” di un Fore indiavolato. A tal proposito noto un uso massiccio della doppia cassa che conferma quella sensazione di grande energia che circonda i nuovi prodotti. E qui mi fermo.

Lore mi anticipa di un nonnulla: “Hai notato che grande lavoro ha fatto Luca con la 6 corde? Lui è proprio ciò che serviva ai Folkstone per diventare compiutamente metal. È un chitarrista dall’approccio duro, “tedesco”. Ha registrato da solo tutte le linee ed il risultato della sua aggressività credo si senta, no?”. Confermo e gli chiedo notizie di un coro che sapevo essere stato ospite della band solo pochi giorni prima.
“Come lo sai? Maledetto!! (ridiamo, ndr) È il coro di montagna in cui canta anche mio papà. Il maestro ha ri-armonizzato Rocce Nere per sole voci e la cosa ci ha fatto tanto piacere da volerli prima sentire e poi inserire in Damnati Ad Metalla. Il risultato è eccezionale… ora Yona te lo fa sentire.”
Ci zittiamo tutti per ascoltare il rifacimento di una delle tracce più acclamate dell’esordiente Folkstoneche effettivamente suona benissimo anche in questa nuova veste. “È quasi più cattiva dell’originale” osserva Andrea, ed effettivamente ha ragione.

Scambio 2 parole con Teo ed Andrea riguardo ai fiati: mi parlano delle varie scelte timbriche, delle “scozzesi” e dei “baghet”. Mi barcameno nelle poche conoscenze che ho riguardo a queste tipologie di cornamuse e d’un tratto Lore mi branca un braccio. “Giasse, non ti ho mica detto… Abbiamo una nuova arpista ed anche questa è una novità non da poco! Sei praticamente il primo giornalista (grazie per la stima, ndr) a venirne a conoscenza”. Fa cenno verso Chiara, che avevo già avuto modo di conoscere durante i concerti: “È lei!” mi dice.
Le faccio i complimenti e chiedo notizie di Becky. “Niente di strano tra Becky ed i Folkstone. Noi avevamo bisogno di un impegno esclusivo e lei, giustamente, non voleva rinunciare al suo progetto nativo con i Furor Gallico. Ci siamo lasciati senza rancori, consapevoli che questi anni di collaborazione sono stati preziosi tanto per noi quanto per lei. Abbiamo voltato pagina e Chiara è la persona che fa per noi.”.

A questo punto l’atmosfera si fa un po’ più seria. Si abbandonano le immancabili birrette e ci si mette al lavoro poiché si devono registrare dei completamenti per Frerì (termine bergamasco che identifica i ragazzini che lavoravano nelle miniere della Val di Scalve, impiegati nei tunnel più angusti per la loro agilità e la piccola statura). Vedo comparire un piccone ed un grande blocco di granito: i Folkstone vogliono aggiungere il riflesso delle picconate di Lore ai rintocchi della batteria di Fore nell’avvio del brano. Tra qualche risata ed un minimo (sindacale) di concentrazione Lore fa il suo dovere di “minatore per un giorno” e lo scopo è raggiunto.

Una luce rossa si accende sopra la consolle su cui lavora a velocità stratosferica Yona: qualcuno suona alla porta.
È Jacopo Berlendis, il grafico che si è occupato, come in precedenza, dell’artwork. Capita a fagiolo perché ovviamente lo faccio mio per qualche minuto per descrivermi cover, retro-cover e libretto. Scopro che l’idea nasce dalla Danza Macabra rappresentata nell’Oratorio dei Disciplini di Clusone in cui gli scheletri accompagnano personaggi dell’epoca in una rappresentazione molto allegorica: il trionfo della morte sulla società civile; il destino di chiunque, di qualunque rango, di qualunque classe. Sfoglio il libretto, dai colori e dal gusto medioevale, i vari testi ed ovviamente la tracklist: in assoluta esclusiva ve la propongo nel suo completo sviluppo.

1. Ol Bal Di Oss
2. Longobardia
3. Aufstand!
4. Anime Dannate
5. Frerì
6. Un’altra Volta Ancora
7. Luppulus In Fabula
8. Terra Santa
9. Senza Certezze
10. Vortici Scuri
11. Dall’alto Cadrò
12. Vanità Di Vanità
13. Rocce Nere

A questo punto le novità sono troppe per un semplice articolo e propongo alla band un’intervista vera e propria da mostrare ai lettori. Loro accettano e ciò che ne è uscito lo presento tal quale nei video sottostanti.

PARTE 1


PARTE 2


PARTE 3


Prima di concludere diamo una rapida ascoltata a pezzi non ancora mixati: Anime Dannate, Un’Altra Volta Ancora, Dall’alto Cadrò. Tutto conferma le buone sensazioni di cui vi parlavo.
La serata volge verso la fine. Raccolgo la mia giacca e saluto.
Ora non mi resta che aspettare il fantomatico dischetto.
E che Damnati Ad Metalla arrivi in fretta!



orobik
Mercoledì 8 Giugno 2011, 10.33.34
15
BERGHEM.LA PARLATA è DI STAMPO BERGAMASCO=LINGUA ,NN DIALETTO,GALLOROMANZO=RADICI CELTICHE(OROBI,CENOMANI,..)+LATINO+LONGOBARDI CO
fabio
Sabato 13 Febbraio 2010, 13.59.43
14
val seriana!!!si sente dall'accento è stra diverso da quello delle basse bergamasche, figurarsi dal bresciano!!!DAGA DET!!!!!!
xpandex
Mercoledì 10 Febbraio 2010, 23.57.36
13
vabbè brescia bergamo non sò a stessa cosa ?
Michele
Martedì 9 Febbraio 2010, 15.53.41
12
Non vedo l'ora...
Giasse
Lunedì 8 Febbraio 2010, 23.48.09
11
Dici bene Celtico. è infatti doveroso un ringraziamento alla band (ed al management) per l'opportunità ed il conseguente divertimento...
Celtico
Lunedì 8 Febbraio 2010, 20.30.21
10
Guarda Giasse che non è da tutti entrare nella taverna dei Folkstone! ahahaah Aspetto con ansia il 4 marzo al LIVE...
Mattia
Lunedì 8 Febbraio 2010, 17.03.03
9
Sono di bergamo si sente alà XD
xpandex
Lunedì 8 Febbraio 2010, 16.06.48
8
per me da come parleno sò de brescia
MIMI
Lunedì 8 Febbraio 2010, 15.43.51
7
Bella rece ottima l'intervista e adesso si va a prenotare l'album, i Folkstone sono davvero bravi.
Khaine
Lunedì 8 Febbraio 2010, 13.02.45
6
Confermo, trattasi di cover
Luke25
Lunedì 8 Febbraio 2010, 12.35.52
5
GRANDI!!! Aspetto con ansia il nuovo album!!!! :Q___
Raven
Lunedì 8 Febbraio 2010, 11.16.25
4
Se non ricordo male discorsi fatti in precedenza dovrebbe essere proprio una cover di Branduardi.
sAndy
Lunedì 8 Febbraio 2010, 10.52.14
3
Vanità di vanità ha lo stesso titolo di branduardi ?
AL
Lunedì 8 Febbraio 2010, 10.15.52
2
grandissimiiii !!! Ol bal di oss!!! solo per questo titolo l'album sarà miooo !!!! Folkstone rules!!!! ))
Raven
Lunedì 8 Febbraio 2010, 8.35.22
1
Aspetto il cd con impazienza. Luppulus In Fabula......hi hi hi, Giasse, da quando abbiamo un cameraman in pianta organica?
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