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25/04/24
MARDUK + ORIGIN + DOODSWENS
AUDIODROME, STR. MONGINA 9 - MONCALIERI (TO)
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HOLLYBLOOD - # 2 - Legion
21/03/2010 (4391 letture)
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L’Apocalisse divina ci vorrebbe per certi registi.
PREMESSA
Quanti film horror traggono spunto dal soprannaturale? Tutti, molti di questi sono quindi legati in maniera diretta o indiretta a contenuti religiosi o pseudo tali. Quanti film horror, date le premesse, possono risultare originali? Pochi, sempre meno. Legion ha contenuti nuovi? Per niente, si limita a ripercorrere storie abbondantemente cannibalizzate da registi e scrittori nel corso degli anni, senza particolari spunti innovativi, ma badando semplicemente a riproporre la solita solfa; nn po’ come cucinare col dado Starr (“sai già che sapore avrà la pietanza ancor prima di cucinarla”). Chiarito questo e compreso che nel secondo appuntamento con Hollyblood, dopo un risibile Paranormal Activity, ci si occupa di un controverso Legion, comincio a valutare la scaramantica regola del “non c’è due senza tre”. Temendo quindi la prossima visione caliamoci nel racconto di questo film.
LA STORIA
Un uomo sulla quarantina, dallo sguardo algido, ferito alla schiena ed in maniera più evidente nell’animo, si prepara alla battaglia. In lui c’è lo sguardo fiero e determinato di chi si è pentito di quel che stava per fare, giusto in tempo per ravvedersi. Dieci minuti iniziali dei quali capire il senso risulta opera divina. Un po’ come sconfiggere il raffreddore che da due settimane mi rattrista le vie respiratorie. La scena si sposta nel deserto americano. Il vuoto con una linea asfaltata in mezzo, una macchina che corre ed un ristorante in cui l’autista si ferma per telefonare. All’interno di questo un gestore represso, suo figlio triste, la cameriera sbandata e incinta, il cuoco altruista e la classica famiglia americana di passaggio. In pratica il sogno americano on the road. Qualche dialogo prevedibile e poi, ecco, finalmente la paura (ohhhhh, sono tutto un brivido). In cosa si manifesta? In una vecchina, che, giunta anch’essa in questo stupefacente luogo di ritrovo per umani che hanno smarrito la retta via, dopo aver ordinato la sua bistecca al sangue, regala momenti di terrore. State pensando anche voi ad una scena terrorizzante in cui gli astanti si prestano ad aiutare l’anziana al consueto cambio del pannolone? Ci avevo pensato anche io, ma non è così. La fragile donnina si trasforma in una specie particolare, la pensionata-ragno (nuova tipologia ispirata alla bambina ragno de L'Esorcista), si arrampica sulle pareti con fare demoniaco, dopo aver morso il membro maschio della famiglia modello. A questo punto, dopo una tragicomica colluttazione l’aracnide incontinente vede arricchito il proprio corpo da un nuovo buco: quello del proiettile che la stende e che concede al malandato stato sociale a stelle e strisce un contribuente in meno a cui devolvere la pensione. Giusto il tempo per organizzare una piacevole discussione sul da farsi che, ecco, arriva lui: il segretario del Partito dei Pensionati? No, il personaggio delle prime battute, tale Michael. Questo ossuto ometto altro non è che un Arcangelo e, pian piano, spiegherà il perché del suo arrivo. E’ un ribelle, ed il padrone a cui si ha voltato le spalle -e le ali- è un pezzo grosso, molto grosso, troppo (non quanto l’appassionato di cerone sul cranio ma quasi). Michael non è d’accordo col disegno divino dell’Apocalisse, non crede che gli esseri umani arrivati alla degenerazione dei costumi debbano per questo pagare con lo sterminio, e cerca di fare in modo affinché questa brutale opera non si compia. Superata l’incredulità degli astanti per tali spiegazioni, il nostro Arcangelo orfano delle ali sarà aiutato nella propria opera dagli avventori del ristorante in un crescendo di violenza ed effetti speciali mal utilizzati fino ad un epilogo scontato. Nel mentre le citazioni -volute, eccome se volute- si sprecheranno. Oltre al sovracitato L'Esorcista ci sarà spazio anche per frammenti visivi chiaramente tratti da film di ben altro spessore. Le opere di Romero, Cameron e di altri maestri verranno depredate delle proprie atmosfere. Inutile farne un elenco, le scopiazzature sono talmente palesi da cadere in un raffronto impietoso. Nonostante questo la fotografia si salva, come anche il climax presente fino a metà film. Niente da tramandare ai posteri ma nelle battute iniziali se non altro non ci si annoia. Il film però, con il passare dei minuti, sente mancare sempre più la presenza di una sceneggiatura valida, che vada al di là del previsto, che analizzi meglio il messaggio religioso alla basa della storia e lo sviluppi. Da un certo punto in poi si ha la sensazione di conoscere già il presieguo e non per poteri divinatori, ma per la banalità degli eventi. Nemmeno il più determinato e raffigurato Arcangelo della storia, quel tale Gabriele, riuscirà nel finale a dare lo scossone decisivo.
CONCLUSIONE
Cosa rimane di Legion? La paura sicuramente, quella di incappare nel suo seguito, magari tra qualche anno. Lo sconforto, nell’assistere alla trattazione di un argomento così avvincente, denso di significati, di simboli, di contrapposizioni -L’Apocalisse di Giovanni- in maniera tanto scialba. La lentezza, che rovina strada facendo un inizio molto dinamico. L’orrido, e non l’horror, che contraddistingue una sceneggiatura barcollante, sintomatica di un’Apocalisse di origine non divina ma umana. Un’apocalisse sismica, con la a minuscola, che si abbatterà con forza smodata sugli stanchi testicoli di incolpevoli spettatori. Avventori di multisala, che saranno anche responsabili dell’acquisto di un posto a sedere, ma che vedono la loro condanna sproporzionata alla propria colpa per l’incauta scelta del film da vedere.
Amen.
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Mi dispiace constatare che un capolavoro del genere venga così banalmente stroncato e snobbato. Le implicazioni e le tematiche "srotolate" in questo film sono di altissima levatura filosofica, teologica ed intellettuale. Solo chi ha poca affinità con questi argomenti può liquidarlo in fretta e furia, e relegarlo all' oblio |
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recensione geniale per un film che non andrei a vedere nemmeno sotto tortura... |
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Master 444: grazie mille - Horrorifico: beh, se ti è piaciuto sono felice per te |
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mi aspettavo una superminchiata e invece mi è piaciuto....non sono daccordo con la rece.... |
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Queste rubriche di alex mi son sempre piaciuto...e fidatevi che ne ho lette tante di alex. Cmq è stupenda perchè da una veste alternativa al sito e lo rende + vivibile e interessante. |
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LOL, ma quanto sono d'accordo Alex! |
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Electric Warrior: non ti preoccupare, magari continuando sul versante horror in futuro potrei anche scrivere qualcosa sul glam |
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Beh Electric Warrior, quello che volevo dire è che se un ventesimo dei nostri sforzi è diretto a "cambiare aria" non c'è niente di male Poi, dove sta scritto che in un sito di musica non si può parlare di cinema? |
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Vabbè non volevo lamentarmi. Però credo solo che Hollyblood sia una rubrica risparmiabile. Non conta quanti articoli fate,potete farne anche 20.000. Il fatto è la qualità: se fate 20000 articoli magari su Tokyo Hotel o sulla Barbie, allora è logico che i lettori si lamenteranno sempre. Se ne fate 5 o 6, ma ottimi (come le splendide rubriche sul prog rock italiano e mondiale), allora i lettori saranno entusiasti. Ma secondo me non ha senso fare una rubrica sul cinema Horror, che non capisco poi cosa c'entra con la musica. Allora aprite un sito che parla di cinema, oppure aprite pure na rubrica che parla di libri, che non c'entrerebbe niente, perchè qua mi sembra logico parlare di musica. Poi vedete voi |
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Io non ho parole ragazzi, facciamo venti articoli al mese e vi lamentate ancora? Ci sarà spazio anche per Bolan |
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Invece di fare recensioni su film di merda come questo, quando farete un bell'articolo su Marc Bolan, figura fondamentale nella storia del glam rock? |
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ahah sì avevo capito! |
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*..che qualcuno NON butti soldi |
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Arekusu: se faccio in modo che qualcuno butti soldi ne sono molto felice |
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Alex, grazie di questa rubrica: è la seconda volta che mi fai risparmiare il biglietto! Speriamo solo di non vedere pubblicate solo stroncature! A proposito di paura, non è un horror in senso stretto, ma consiglio a tutti la visione di "The Road": a parte un senso di tristezza ed oppressione micidiali, il film contiene anche scene molto "forti" (la cantina... brrr!). Sempre perché nulla fa più paura dell'uomo stesso... |
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Visigoto: esatto, ci sono troppe situazioni prive di senso e risultano, anche involontariamente ridicole; questo è davvero terrorizzante |
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"Un’apocalisse sismica, con la a minuscola, che si abbatterà con forza smodata sugli stanchi testicoli di incolpevoli spettatori. " AHAHAHAHAH è esattamente quello che ho provato io nel vederlo (in streaming per fortuna)....e pensare e che l'ho visto subito dopo Il Quarto Tipo (che invece mi è piaciuto molto) |
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UN CERBIATTO AUHAUHUAUHAHUAHUAH ROTOLO!!!!! ddddd |
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Ma il bello è che ci sono delle scene senza senso... per esempio: - Perché il tipo è crocifisso capovolto e esplode in pus acido? - Perché quando muore l'angelo, il tipo diventa tatuato? - Perché l'angelo torna una seconda volta? Ora, capisco che volessero fare la tamarrata del passaggio di non so quale si voglia potere dall'angelo al "protettore del bambino"... MA NON HA COMUNQUE SENSO... NON HANNO SPIEGATO NULLA... e il bambino... che cazzo è? Un messia? Un cerbiatto? Un battiscopa multiuso? A cosa serve? E la gente? Rimangono tutti storti? Ma che caz.... |
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parole sante (visto il genere trattato), una trama così scontata e prevedibile non la trovi più neanche nei videogiochi. Oltretutto avevo rivisto poco tempo fa L'Ultima Profezia (un vero cult del genere horror-angelico) e il mio sconcerto di fronte a questo Legion è stato ancora più accentuato. |
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