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METAL E DEPRESSIONE - La musica come cura per l'animo
05/01/2011 (14470 letture)
PREMESSA
Come per tutti gli altri articoli il cui argomento centrale tocca questioni con implicazione scientifiche già pubblicati in precedenza, anche questo non intende essere esaustivo in questo senso, ma solo fornire un punto di vista in merito, trattando l'argomento sotto il profilo dell'esperienza personale anche al fine di valutare se l'impatto delle stesse sul vissuto dei lettori è paragonabile o meno, fornendo di conseguenza spunti di discussione. Sono certo che a tutti voi sarà capitato di vivere momenti fortemente negativi, di ansia, di sconforto, di malessere psicologico, insomma... di depressione, e di trovare una valvola di sfogo immediata ed efficace nella musica. Questo tipo di esperienza è certamente molto comune, ma il presente articolo non vuole trattare di quei momenti passeggeri, legati a situazioni contingenti che si possono vivere praticamente ogni giorno, bensì dell'effetto che la musica può avere sulla depressione vera e propria in quanto malattia conclamata, il tutto tenendo sempre presente quanto scritto in questa premessa.

LA MUSICA COME TERAPIA
L'uso terapeutico della musica è noto fin dall'alba dei tempi, anche se solo in questi ultimi anni un termine quale musicoterapia è entrato a pieno titolo nel lessico quotidiano di analisti e – in una certa misura – gente comune. In particolare in Italia è stata Carla Savio tra le prime ad introdurre queste tecniche al principio degli anni 70, e leggere alcuni dei suoi scritti può essere utile. Senza partire dallo sciamanesimo primordiale, possiamo sottolineare che molti compositori ritenuti giustamente basilari per lo sviluppo della musica classica quali Beethoven, Mozart, Berlioz, Shostakovich ed infiniti altri ebbero a che fare con la depressione, il primo a causa della sua sordità, il secondo perchè lungamente incompreso, il terzo per motivi simili, ma non uguali, il quarto per problemi personali, ma gli esempi potrebbero continuare a lungo.
All'epoca dei musicisti appena ricordati non esisteva nemmeno il concetto di psicoterapia, ma non è forse possibile sostenere che la musica di costoro sia anche il frutto di una condizione depressiva che quindi, oltre a costituire un problema, produsse anche dei frutti importanti alimentando una sensibilità che diversamente non avrebbe prodotto musica ricca di certe sfumature facilmente rintracciabile nelle loro partiture? Quello relativo a quei grandi compositori è un esempio eclatante che chiunque si trovi a leggere queste righe può condividere anche se non in possesso di conoscenze "metalliche" che analizzeremo nei passi seguenti, ma da allora ad oggi gli studi che dimostrano oltre ogni ombra di dubbio l'efficacia della musica nella cura di sindromi depressive anche gravi si sono moltiplicati a dismisura, pur non raggiungendo ancora risultati definibili come scientifici in senso stretto.
A questo proposito si possono citare, a puro titolo esemplificativo, quelli di Anna Maratos della Depression, Anxiety and Neurosis Group della Cochrane Collaboration (che in Italia opera assieme all'Istituto Di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano) con quattro studi clinici che dimostrano come operando con la metodologia dei gruppi di controllo – un gruppo sottoposto a terapia con musica ed uno no – gli studi "sembrano comunque indicare una buona efficacia a fronte di un basso tasso di abbandoni prima della fine della terapia; il che, soprattutto in campo psichiatrico, è già un bel risultato”.

L'intervento musicoterapico è vario e spesso mirato sul paziente. In generale si usa il canto per il suo potere catartico, aiutando il soggetto a liberarsi ed a trovare una identità propria mediante l'applicazione delle giuste tecniche vocali configurando un vero e proprio schema corporeo vocale obbligando i due emisferi cerebrali a lavorare in sinergia, togliendo alla depressione le sue fondamenta poggianti sulla percezione di sè e della propria vita come inutili. Interessante notare come le componenti strutturali della musica siano assolutamente sovrapponibili ad alcuni aspetti caratteriali e psicologici spesso in disordine, in particolare il suonare in gruppo tende a favorire la socialità in senso empatico, la melodia è paragonabile all'affettività (spesso perduta) ed il ritmo all'ordine, talvolta mancante nella vita dei soggetti depressi.
Un interessante esperimento fu condotto alcuni anni fa presso l'Istituto Geriatrico Radaelli di Vimodrone, utilizzando la musica ed altre tecniche con 50 anziani e confrontando il tutto con le terapie farmacologiche, con risultati ottimi proprio nella cura della depressione. Chiaramente queste sono situazioni legate a condizioni ormai divenute patologiche, ma qual è invece l'effetto della musica su soggetti "normali", solo potenzialmente interessati da una condizione depressiva, e l'aiuto che la musica in generale ed il metal in particolare può fornire loro?
Vi abbiamo riportato in questa notizia come l'effetto di certe canzoni possa favorire o combattere l'insorgenza di alcune patologie, ma a partire da questo punto voglio parlare a titolo puramente personale. Non so a voi, ma a me capita spesso di provare sensazioni che lasciate libere a loro stesse, porterebbero inesorabilmente al manifestarsi di situazioni depressive od a reazioni potenzialmente violente. Insomma... avete presente il Michael Douglas di Un Giorno di Ordinaria Follia? Io credo che ognuno di noi sia teoricamente soggetto a perdere la testa. La famiglia, le bollette, il vicino rumoroso, il capo ottuso, la fila in posta, lo stipendio che non basta o non si ha, il lavoro che non arriva o non soddisfa, il tipo che al semaforo esce dalla fila a bordo di un macchinone e ti sgomma davanti facendoti rischiare l'incidente, quello che con lo stesso macchinone ti fotte il parcheggio e non ti guarda nemmeno in faccia, quello che ti passa davanti con tremila pacchetti dono di natale mentre tu non sai come fare a regalare una fesseria alla tua ragazza, quello che spende 500 Euro il sabato sera e tu hai solo tre euro per una birra da dividere in due... la somma di tutte queste piccole (?) cose e di mille altre simili, in assenza di una adeguata valvola di sfogo, può mandare la pressione della pentola della nostra psiche oltre il limite di guardia provocando esplosioni devastanti, come si sente dire ogni tanto a proposito di gente che "sembrava una così brava persona.... chi l'avrebbe mai detto?, e qui, per ciò che mi riguarda, interviene la musica, il miglior psichiatra del mondo, il Prof. metal.

METAL E CATARSI
Non c'è incazzatura sufficientemente grande, non c'è astio troppo veemente, non c'è sintomo depressivo maleficamente intenso che non mi passi entro i primi dieci secondi da quando schiaccio il tasto "play" del mio lettore scatenando una catarsi immediata e totalmente liberatoria che porta, contrariamente all'effetto che un ascoltatore non avvezzo a certe sonorità potrebbe presumere, ad un senso di rilassatezza, di benessere, spesso inversamente proporzionale alla violenza del genere ascoltato.
Death, black, hard rock, metal classico, industrial, thrash -particolarmente quest'ultimo nel mio caso- tutti questi generi e molti altri hanno il potere di cui sopra sulla mia psiche, e sono certo che lo stesso effetto hanno su quella della maggior parte di voi, perchè al contrario dello stereotipo che vuole il metallaro invariabilmente giovanissimo e/o ignorante e rozzo, dedito solo a scapocciare istericamente (a proposito, anche scapocciare fa parte della terapia) ed a grugnire monosillabi privi di senso, e soprattutto al contrario di quanto sostengono molti benpensanti variamente qualificati a rilasciare opinioni non richieste, studi scientifici dimostrano che il metal ha effetto diametralmente opposto, a patto che sia ascoltato per scelta consapevole, e ciò basterebbe a generare una discussione a parte.
L'ossessivo martellare del thrash, la furia primigenia del death, la nera carica del black, il ritmo dell'hard rock derivato dal blues, musica legata a sensazioni depressive per antonomasia, la fredda attitudine industrial, ma anche il fiero approccio epic e folk, quello raffinato shred/neoclassico, quello furente punk/hc, le cervellotiche contorsioni del prog, finanche l'ironico e leggero approccio dell'hair e del glam, tutti questi generi, quale più quale meno, in pochi secondi hanno su di me lo stesso effetto che una persona "normale" otterrebbe dopo aver ingurgitato un bidone di Valium corretto con una bottiglia di Xanax, il tutto senza alcun effetto collaterale. Sarei curioso di sapere quanti "normali" – è una generalizzazione, ovvio – con Laura Pausini ed Eros Ramazzotti nel loro lettore ottengono così lo stesso effetto e qual è l'incidenza del consumo di psico-farmaci tra veri appassionati di musica (non necessariamente metal, ovvio) e chi non lo è, sono sicuro che ne verrebbero fuori risultati interessantissimi.

Questo ragionamento è valido secondo me in ogni contesto metal, ma c'è un particolare settore che invece sembra evitare volutamente la catarsi della depressione, anzi cercandola e fomentandola, quasi a crogiolarsi soddisfatto della propria dimensione maniacale. Sto parlando ovviamente del doom in tutte le sue sfaccettature, da quelle più classiche dei Black Sabbath a quelle più incredibilmente funeree del funeral doom degli Skepticism, ma dato che la mia conoscenza di questo particolare settore è limitata e che la nostra redazione dispone di un autentico esperto in materia per la descrizione dello stato d'animo di un funeral-doomster e degli effetti che l'ascolto di certe band ha sulla psiche di chi è appassionato di questo sotto-genere, prima di tirare le conclusioni lascio la parola al nostro Giasse:

Mi sarebbe piaciuto proporre, per l’occasione, una visione piuttosto metodica di questa argomentazione, tuttavia credo sia davvero oneroso portare sulle pagine di un sito divulgativo (perché tale è Metallized) un concetto edificato con assoluta razionalità. Per lo più stiamo parlando di musica, “oggetto stimolante” ostico ed ancora fondamentalmente inesplorato, ragion per cui un’eccessiva “catalogazione” del tema sarebbe, in linea di massima, sconsigliabile. Detto questo, per incoraggiare la successiva discussione, un tentativo molto light vorrei comunque farlo.
Credo che il concetto di “depressione” vari moltissimo da individuo ad individuo. Ciò che è deprimente per il sottoscritto (Laura Pausini ed Eros Ramazzotti, tanto per rimanere in tema) potrebbe non esserlo per altri a cui probabilmente il medesimo impulso sortisce effetti opposti. È dunque innegabile che la prima, importantissima, variabile su cui ragionare sia proprio l’ascoltatore ed il suo atteggiamento al “play”. Chi tra voi è incline a movenze negative mi capirà: esistono soggetti psicologicamente portati a ferirsi in continuazione: per loro il doom (in generale) è una potentissima “lametta” con cui squartare i propri sentimenti e far sgorgare tutta l’insoddisfazione di una vita costantemente sottotono; ne esistono altri che per poter ripartire dopo una delusione hanno necessità di toccare il fondo con mano: per loro il doom è il peggior incubo su cui poggiare la scala di un nuovo principio; vi sono infine persone che si lasciano condizionare fortemente dall’ambiente circostante: in questo caso il doom diventa la causa della depressione, non il fine…

Semplificando potremmo modellizzare il pubblico in 2 macroscopici cluster: coloro che utilizzano il doom all’interno del loro stato psicologico e coloro che lo subiscono come un vero e proprio morbo. La differenza non è banale: in un caso la psiche ha già “lavorato” e la musica si insinua come “conseguenza” ad essa (migliorativa o peggiorativa a seconda di quanto sopra esposto), dall’altro il soggetto è in partenza solo “attitudinalmente” predisposto a raggiungere lo sconforto, ma gli serve una miccia (o una “scusa”).
Entrambe le categorie confermano comunque che il doom è una musica che porta con sé sensazioni melanconiche, struggenti, potenzialmente risolutive e definitive. La melodia degli strumenti acustici (organi, fiati, orchestrazioni, ecc…), la pigrizia pachidermica dei ritmi (percepiamo come “lento” ciò che si cadenza con minore frequenza rispetto al nostro battito cardiaco, e viceversa), la “chiusura” delle distorsioni, della voce, convergono tutte in un unico angolo del cervello: quello più misantropico, più autolesionista, più solitario.
Solitario, appunto…
Il doom è un’arte da vivere nell'eremitismo, stretti nelle proprie spalle, nei propri tormenti, e per questo motivo lontanissima da qualsivoglia concetto di convivialità ed aggregazione. Ciò rappresenta un’ulteriore prova del carattere introspettivo del genere e della presunta propensione dello stesso alle nuance grigie ed incolori dell’esistenza.

Rimane (e lascio) aperto un grande dubbio: il doom è pensato per spingere l’interlocutore verso la tristezza oppure, per la sua iperbole di realismo e sentimentalismo (talvolta spicciolo, questo va ammesso), essa ne è in realtà l’esatto contrario – ossia un rifugio emotivo fittizio in cui sfogare senza vergogna e senza conseguenze tangibili le proprie sensazioni?
Dal mio punto di vista, e per rispondere parzialmente alla domanda, credo che il miglior regalo che possa farci la musica (di qualunque tipo) sia quello di renderci disponibile un mondo immaginario all’interno del quale liberare ogni nostra emozione, perversione, anomalia. Voglio dunque sperare che in ognuno di voi il supplizio associato al doom rimanga solo virtuale: la vita è troppo corta per essere sprecata in un fiume di lacrime.




CONCLUSIONI
Bene, direi che abbiamo affrontato per sommi capi una buona parte – non certo tutti – dei motivi che possono spiegare come e perché la musica, ed il metal in particolare, possa arrivare ad essere terapeutica, curativa, ed io arrivo a dire: salvifica. Mi rendo conto che una simile affermazione possa sembrare eccessiva, ridondante, gratuita, ma provate ad immaginare un mondo senza musica. Senza girarci troppo attorno... vorreste viverci? Io no.
E adesso vado a scapocciare un po’. Stay Metal.

Un grazie particolare a Giasse per la sua preziosa collaborazione.



Lele 12 DiAnnö
Domenica 17 Novembre 2019, 2.05.16
94
@No Fun: Renaud col chiodo, ho pensato a Hantson (aveva il chiodo cogli inserti di leopardo addirittura) ma vedo che è un altro.... non conosco abbastanza la scena...
No Fun
Sabato 16 Novembre 2019, 17.01.34
93
Non sapevo chi fosse questo Clayderman, ho visto le foto, è uguale 😂 no dai no Renaud è più figo dai, è uguale ma è più figo, col chiodo in pelle. Poi sì sì è lasciato andare...
Rob Fleming
Sabato 16 Novembre 2019, 16.44.35
92
@No Fun: più che una R4 è l'evoluzione da Richard Clayderman (da giovane) a Mauro Corona (oggi)
No Fun
Sabato 16 Novembre 2019, 16.17.20
91
Bello @Replica, mi fa venire in mente "c'est pas l'homme qui prend la mer, c'est la mer qui prend l'homme " non è l'uomo che prende il mare, è il mare che prende l'uomo, della splendida canzone " Dès que le vent soufflera " di uno dei miei cantanti preferiti, il francese Renaud ( si pronuncia come la macchina, ma è una Renault 4 più che una Megane...).
Replica Van Pelt
Sabato 16 Novembre 2019, 14.51.22
90
@ vitadathrasher sempre associata al mio stato d'animo,e quando non lo è sento la differenza,cioè,non mi coinvolgedivento un quasi apatico che ascolta qualcosa,potrei fare un listone dei pezzi metal e non associati ai miei stati d'animo (un pò tipo nofun),e stranamente sono anche i pezzi migliori.@nofun più che la musica ci guida direi la musica ci sceglie (il resto vale anche per me).
No Fun
Sabato 16 Novembre 2019, 13.48.24
89
Certo @vitadathresher se il problema è grave serve altro ma la musica aiuta, eccome se aiuta. La musica di tutte le arti e quella che ti entra dentro di più, che di più instaura un rapporto col tuo corpo, lo fa vibrare, gli dà un ritmo, lo rilassa, lo spaventa. Non sentiamo musica con le orecchie ma con tutto il corpo. Non sono per niente un esperto ma basta ragionarci un attimo. Ci sono sordi che in discoteca si divertono e si emozionano perché sentono i bassi, la musica li fa vibrare. Io quando ascolto per dirne una "The Somberlaine" ho la pelle d'oca. Davvero. Non è una cosa finta la musica, è un oggetto reale, sono onde acustiche che colpiscono il tuo corpo. Gli possono fare un massaggio o dargli un pugno nello stomaco o eccitarlo o infilargli un coltello in culo. Ovviamente i corpi sono diversi, le menti sono diverse e i momenti in cui ascoltiamo la musica sono diversi. Ma io quando ascolto alcune canzoni come Interstate Love Song e penso a una persona che non c'è più, piango. Quando ascolto Sentimento Nuevo di Battiato rido, e mi ricordo quando da piccolo avevo dieci anni mi sono chiuso in camera a piangere ascoltando una canzone merdosa di Phil Collins perché una tipa non mi cagava e feci la stessa cosa anni dopo con più sarcasmo però con una bottiglia di rosso e l'Avvelenata di Guccini. La musica ci guida ma siamo anche noi che carichiamo la musica che ascoltiamo con tutto il peso dei cazzi nostri. È una relazione incredibile che chi ascolta musica conosce senza aver mai fatto musicoterapia.
Vitadathrasher
Sabato 16 Novembre 2019, 12.30.12
88
A me del metal è sempre piaciuto il lato creativo/artistico e la potenza della musica e suonarla. Ma mai associata al mio stato d'animo, qualunque esso sia. Chi si fa forza con la musica perchè è depresso, oppure si fa traviare da certe cose che ascolta, ha qualche problema che dovrebbe curare altrove.
patrik
Sabato 16 Novembre 2019, 12.23.15
87
è una cazzata sta cosa , se ti piace baglioni o le canzoni di amore che finiscono male che fai ti ammazzi perche ti garba sta roba tormentosa ???? mah son fregnacce, se mi garbano i pezzi dei cannibal corpse cosa vuol dire che voglio andare a macellare qualcuno????? che cazzate banali e didascaliche , anche un idiota capirebbe che nn vuol dire nulla ascoltare pezzi che parlano di guerra e nn aver idea di cosa voglia dire esserci stato, nn è mica obbligatorio , nn vi pare ?????? mah no comment , la musica è comunicare sensazioni ed energia , voglia di esprimere un idea o un sentimento , il che nn necessariamente vuol dire essere cio che si racconta , ma la maniera in cui lo si fa
Rob Fleming
Sabato 16 Novembre 2019, 12.10.32
86
Per me invece la musica è proprio il rimedio a tutti i mali. Al liceo ricordo che nei momenti più neri sentivo l'esigenza di ascoltare la "Sonata al chiaro di luna", il Canone di Pachelbel...insomma musica classica (avevo una C90 sempre pronta all'uso). All'università i miei favoriti erano Closer e Unknown pleasures (penso di aver ascoltato una volta in loop Eternal una ventina di volte) o Tears laid in earth dei The 3rd and the mortal. Oggi, nei momenti cupi vario tra il pop - una raccolta dei Kinks, il primo degli Starsailor, Origin of symmetry, qualcosa dei Queen - e il rock blues dei Free, il blues di Clapton o in genere gli album che ascoltavo quando "scoprivo" la musica (insomma torno adolescente). Di sicuro non metto su Painkiller. Quello me lo sparo quando mi devo dare la carica
ObscureSolstice
Sabato 16 Novembre 2019, 1.55.02
85
C'è sempre Raining Blood e tutto passa...vero? per certe persone deboli
Replica van pelt
Venerdì 15 Novembre 2019, 17.47.49
84
@tino capita anche a me, ma di solito ho bisogno di ascoltare solo qualcosa in particolare,altrimenti non mi prende.
tino
Venerdì 15 Novembre 2019, 16.58.23
83
Io quando sono triste o pensieroso proprio sono refrattario alla musica
Replica Van Pelt
Venerdì 15 Novembre 2019, 15.01.36
82
"se sei" in senso generico non personale
Replica Van Pelt
Venerdì 15 Novembre 2019, 14.55.22
81
@Area se sei depresso non è perchè ascolti black o death o solo metal,se ascolti black o death o solo metal è perchè evidentemente ti ci riconosci,hai un posto dove ritrovarti malgrado tutto,malgrado la depressione."Spaziare" non vuol dire nulla,lo puoi fare se ti va,se ne senti il bisogno,se ti interessa,altrimenti non serve a nulla.La depressione è una brutta bestia,è meglio diventargli amico/a che farsela nemica.
Area
Venerdì 15 Novembre 2019, 12.16.07
80
Beh dipende quale Metal ti piace.... se ascolti solo Black o Death e sei depresso sinceramente non sono i generi migliori... condivido il commento n 75 che dice di "Spaziare".... ma Spaziare non solo col Metal, magari esplorando anche un po di più il Rock e altri generi distanti. Io davvero chi ascolta SOLO Metal non so come fa a non rompersi le balle e a non andare in depressione indotta da noia appunto XD
Replica Van Pelt
Giovedì 14 Novembre 2019, 15.57.59
79
Un tempo la "normalità" aveva quasi un suo senso,quasi esisteva che la si poteva toccare con mano,era fatta di terra e lavoro manuale o di sirene di anonimi quartieri industriali,oggi c'è quasi da averne paura,non c'è più quella linea sottile di demarcazione tra normalità e follia,si diventa normali o si scappa da una depressione latente intrippandosi di anfetamine barbiturici cocaina o semplici medicinali antidepressivi,sono dell'idea che forse lasciare andare le proprie debolezze e fragilità verso una qualsiasi musica sarebbe davvero terapeutico.La musica non si sceglie (che sia metal o jazz o classica) ma si viene scelti,forse già alla nascita abbiamo un gene-re nel nostro dna,poi è chiaro che non diventa una cosa statica ma ci saranno momenti emozioni coinvolgimenti che ci chiederanno altri ascolti.Dai commenti e riflessioni sembrarebbe che ci sia musica "buona e cattiva",sopratutto riguardo al doom,e questo mi lascia perplesso,la musica come ho scritto non la si sceglie,almeno non a livello analitico/logico,è un posto,semplicemente un luogo perdutto chissà dove da lasciare che le nostre emozioni siano libere di raggiungerla,il tasto play è fisico,ma solo quello.Il doom non ha effetti negativi ne più ne meno di qualsiasi altro genere (anzi,forse non ne ha proprio),certo se uno lo deve ascoltare per forza poi casomai lancia lo stereo dalla finestra,ma se ciò avviene con spontaneità vuol dire che è richiesto dalle nostre corde/spirito,quasi un bisogno/rifugio dove appunto trovare rifugio,ma non può essere considerato in una accezione negativa,questo in qualsiasi contesto.
raven
Domenica 8 Febbraio 2015, 12.48.03
78
Il consiglio del commento 75 è senza dubbio esatto.
Orchidea
Domenica 8 Febbraio 2015, 0.43.29
77
Oddio ho fatto un sacco di errori. Maledetto t9. XD
Orchidea
Domenica 8 Febbraio 2015, 0.41.41
76
Grazie ragazzi!! faccio tesoro dei vostri consigli... ( nel frattempo ascolto Devin Townsed Project, "Epicloud"... ) @klostridiumtetani: il mio problema èproprio quello. Mi pongo un sacco di limiti. Spero di riuscire adtrasportared essere libera nell'anell'ascolto petrasportare un po' di libertà e sincerità di espressione nella vita reale! ^-^
klostridiumtetani
Sabato 7 Febbraio 2015, 19.39.38
75
@Orchidea, quello che mi sento di dirti, è di non fermarti ad un solo genere, ma prova a spaziare dal thrash, al glam (Motley Crue, Hardcore Superstar, ad esempio), al metal classico di Iron Maiden e Judas Priest, e a qualsiasi altra "sfumatura" del metal, perché così non ti "fossilizzi" su determinate sonorità, e ti concedi la possibilità di scoprire quegli "input" che riescono a darti la "carica", magari in una sola canzone , o una strofa, o una armonizzazione. Te lo dico perché ci sono passato anch'io. Ad esempio a me aiutarono molto due album dei DAD: No fuel left for the pilgrims e Riskin' It All , in un periodo in cui ascoltavo solo thrash.Voglio dire che devi cercare quello che ti può aiutare, senza porti dei limiti.
Nattramn
Sabato 7 Febbraio 2015, 13.48.59
74
Ritornando all'articolo non posso che essere d'accordo con quanto scritto nei commenti.Il metal (soprattutto il Depressive Black,Death,Doom e ambient)è un genere eccezionale.Gruppi come Skitliv,Silencer,Bethlelem o Leviathan sono ormai una parte fondamentale per la mia musica.Ora che ho aperto un progetto personale chiamato Solitarie Travelling queste band sono la mia ispirazione.
raven
Sabato 7 Febbraio 2015, 13.25.40
73
Se volessimo scrivere di come cadere in depressione lo faremmo
Nattramn
Sabato 7 Febbraio 2015, 13.02.04
72
Scusate eh ma come mai nessuno mi ha citato in questo articolo?
Matocc
Sabato 7 Febbraio 2015, 12.28.10
71
@ Orchidea : se i PanterA hanno funzionato prova a dare un ascolto ai Lamb of God... come sfogo da rabbia sono indicatissimi secondo me
raven
Sabato 7 Febbraio 2015, 10.13.24
70
Nessuno di noi lo è prova anche coi Suborned. Niente di clamoroso, ma grande carica e cantante donna "ignorantissima "
Orchidea
Sabato 7 Febbraio 2015, 1.00.45
69
Io non sono pericolosa però In tutto ciò, sto molto meglio. .. metal-terapia!!! Ora ascolto altro, ma so che se occorre, una buona dose di thrash può aiutare tanto!
klostridiumtetani
Venerdì 30 Gennaio 2015, 18.58.29
68
Leggendo questo articolo mi è venuta in mente un'intervista ad un famoso astrofisico, che alla domanda : "Cosa chiederesti per prima cosa ad un eventuale esponente di una razza aliena?", lui disse: "Chiederei se hanno la musica. In caso negativo diffiderei molto di questa civiltà, perché sarebbero un popolo di depressi e potenzialmente pericolosi...".
raven
Giovedì 29 Gennaio 2015, 13.57.25
67
Ci siamo
Orchidea
Giovedì 29 Gennaio 2015, 12.35.11
66
Ok! Grazie!intantovi seguirò anche su fb se ci siete
raven
Giovedì 29 Gennaio 2015, 8.00.35
65
Grazie a te tienici informati e magari usa le nostre recensioni per trovare altro materiale utile.
Orchidea
Giovedì 29 Gennaio 2015, 1.30.21
64
Beh... diciamo che l'esperimento sta riuscendo. Ascoltare i Pantera mi ha fatto ricordare tutta l'energia che avevo anni fa. E questo mi sta spingendo a chiedermi dov'è finita quella ragazza. Un sacco di desideri sono riaffiorati e finalmente ho iniziato a pormi qualche obbiettivo. devo fare una cura metal. XD grazie ragazzi!
Orchidea
Domenica 25 Gennaio 2015, 21.52.19
63
Yeah!
raven
Domenica 25 Gennaio 2015, 21.38.22
62
Allora il thrash va bene. Dai Pantera ai gruppi più furenti
Orchidea
Domenica 25 Gennaio 2015, 21.38.18
61
(Far Beyond Driven) Li sto riascoltando. Stanno funzionando !
Orchidea
Domenica 25 Gennaio 2015, 21.29.51
60
Guarda... ho tantissima rabbia repressa. Non riesco ad esprimermi e soffro di attacchi di panico, ansia edepressione da vari anni. in questo momento mi viene in mente solo che, anbi fa, ascoltando i Pantera, riuscivo a superare la paura di guidare. Poi mi sono fermata mi sa che riparto da loro!
raven
Domenica 25 Gennaio 2015, 20.10.05
59
Facci sapere se il genere è adatto a te,diversamente troveremo dell'altro
Orchidea
Domenica 25 Gennaio 2015, 18.12.11
58
Ok. Ci provo.qualcosa ne verrà fuori!
raven
Domenica 25 Gennaio 2015, 18.05.17
57
Nessuna figuraccia, era solo per sapere che tipo di suggerimento darti. se parti da zero i generi medio-pesanti magari ti risultano indigesti come primo Step.in linea di.massima il thrash sarebbe adatto.
Orchidea
Domenica 25 Gennaio 2015, 18.01.41
56
Mmmh diciamo di si. Non vorrei fare figuracce
raven
Domenica 25 Gennaio 2015, 15.33.36
55
Sarebbe un grande risultato sei a digiuno del settore?
Orchidea
Domenica 25 Gennaio 2015, 15.20.41
54
Bell'articolo.Entrambi ci azzeccate. Curioso il fatto che sia una delle voci che balzi all'occhio mentre si fa una ricerca di immagini,su Google, per "depressione" .avete suscitato la mia curiosità, ci provo. Se mi alzo dal letto grazie ad un po' di metal vi avviso. Si accettano consigli su brani da ascoltare
spiderman
Sabato 27 Settembre 2014, 9.25.06
53
@Samba, si sostanzialmente sono in sintonia con il tuo discorso, e' proprio cio' che volevo dire, infatti per me molto dipende dal contesto familiare e sociale in cui si vive, e anche dagli stati d'animo che attraversano la mente delle persone in particolari e determinati momenti, e' quindi logico pensare a mio avviso che se non si e' forti abbastanza da raccogliere determinate , benefiche e positive forze salutari dalla nostra mente, tanto da mettere dei freni alle negativita', ecco che allora come dici i filtri mentali crollano e succedono i patatrac che finiscono sui giornali o addirittura in tribunale come successe addirittura agli Slayer nel 1996, citati in giudizio perche' la loro musica era altamente depressiva e violenta e incitante all'omicidio, furono infatti accusati, per la loro musica ,di aver spinto alcuni ragazzi ad uccidere una ragazza, e di li critiche a non finire in America e non specialmente a canzoni come Altar Of Sacrifice, Necrophiliac e kill Again e Richard hung himself, ma si potrebbe proseguire con altri gruppi, quindi ripeto per me tutto dipende da come si vuole reagire psicologicamente a determinati momenti e situazioni che la vita puo' metterci davanti,li sta la chiave di tutto.
Sambalzalzal
Sabato 27 Settembre 2014, 0.30.57
52
Spiderman@ io penso che il discorso sia proprio questo e cioè che se uno vuole uscire da certi stati d'animo, a livello inconscio sa come farlo e come farlo, gli serve solo il modo. Se uno invece vuole dare corda alla negatività si rifugia invece in quelle dimensioni che lo rispecchiano. Questo articolo secondo me è molto interessante perché da spunto di riflessione su tutte le varie canzoni e bands accusate negli anni di incitamenti alla violenza o al suicidio. Mentre per qualcuno alcune tematiche ed atmosfere sono sfogo e catarsi, per altri invece sono una descrizione, compimento e personificazione quasi della propria disperazione. In quello sfortunato caso ci si immedesima nel testo e la si salvi chi può. Un pezzo come Suicide Solution di Ozzy può solleticare psicologie in bilico ed infatti è successo. E' successo con Polly dei Nirvana. E' successo con i Deicide e lasciamo perdere la nefasta influenza che hanno esercitato moltissime bands black metal su tantissimi giovani. Io non parlerei quindi solo di metal e depressione ma anche di metal e violenza. La depressione credo sia l'incipit di un percorso che porta sia alla violenza verso sé stessi, o comunque alla volontà di non fare nulla per stare meglio, in primo luogo e poi al voler danneggiare chi (spesso a torto) è considerato come la causa del proprio malessere. negli anni ho potuto, purtroppo, tirare una lista piuttosto lunga di personaggi che sono passati dallo stare male (il classico nerd all'americana che è isolato e che si rifugia nel metal) al tentare di fare male agli altri come rivalsa delle proprie frustrazioni. In quest'ultimo caso la chiave di "svolta" in negativo è stato il black metal. Sono il primo a non colpevolizzare certi messaggi ma è anche vero che essendo forti chi si avvicina a questi dovrebbe essere caratterizzato da un forte senso di autocritica. Secondo me il metal è una musica che può fare la differenza ma non è una musica per tutti, se capisci ciò che voglio dire.
Vandalo
Sabato 27 Settembre 2014, 0.24.11
51
Complimenti a Raven e Giasse per questo articolo molto interessante, e anche a coloro che via via hanno raccontato un po' del loro vissuto a questo riguardo, con interventi anche molto profondi, grazie per la condivisione. Testimonianze come quelle di Anna e Sneitsam, in particolare, fanno capire come a volte nella vita serva una "colonna sonora", un'accompagnamento musicale della nostra esistenza, pi0 che altro per sublimare un determinato stato d'animo, positivo o negativo che sia. Per questo sono felice che esistano molteplici generi di musica e in particolare diverse sfumature di heavy metal, che mi permettono di festeggiare un momento di gioia ad esempio con "Rock and roll all nite" o di riversare tutta la mia frustrazione scapocciando su "Storming with menace", comunque concordo sul fatto che in condizioni normali è l'individuo che coscientemente lascia che sia la musica a trasportarlo verso un certo stato d'animo e non viceversa. Sarà una visione buonistal o parziale, ma vedo l'heavy metal come valvola di sfogo se non ancora di salvezza. Fermo restando, tanto per abbassare il livello degli zuccheri, che almeno per quanto riguarda la mia esperienza personale, quando viene a mancare la voglia di ascoltare musica, in genere sono cacchi amari..e purtroppo succedono anche questi momenti bui. Comunque, in barba a quelli che hanno dei pregiudizi riguardo chi ascolta musica metal, devo dire che su Metallized si trovano interventi di gran lunga più sensati e riflessivi della maggior parte della "shit" che si trova, ad esempio sui tanto bazzicati social networks, dove si arriva a postare la foto della pizza che si sta mangiando come se ciò avesse un senso...bah!
spiderman
Venerdì 26 Settembre 2014, 23.52.06
50
Articolo veramente interessante, io invece tempo fa lessi l'intervista di una ricercatrice e musicoterapeuta della universita' di Melbourne, una certa Katrina Mc Farran, che affermava che i giovani che ascoltano heavy metal sono a serio rischio depressione, mentre ne lessi un altro di parere diametralmente opposto di uno psicologo, un certo Stuart Cadwallader che invece affermava che i ragazzi piu' intelligenti e creativi del Regno Unito ascoltavano i Sabbath, Iron Maiden e in genere heavy metal con annessi gruppial seguito, dicendo anzi che ha una funzione catartica e chi l'ascolta non ha nessun problema psicologigo -depressivo, dunque non credo molto a queste ricerche, anche perche' del nostro cervello sappiamo soltanto 1/10 della sua complessa struttura e dei comportamenti derivanti e relative patologie.Io da parte mia penso che la cosa sia soggettiva, penso che ognuno di noi abbia passato dei momenti difficili e bruttini nella vita propria, tutto dipende dagli stati d'animo io quando sono stato un po giu' di corda ho ascoltato molto I Maiden, i Metallica ma soprattutto i Manowar che mi hanno dato una carica enorme, e da questi momenti un po bui ne sono uscito fuori, mentre quando sono un po troppo su di giri e irascibile ascolto metal sinfonico, e anche li effetti benefici, di certo nei momenti no, non vado ad ascoltare black e death metal, questo e' poco ma sicuro, comunque caratterialmente sono sono testardo ma ottimista e socievole, e questo aiuta molto penso, insieme all'ascolto di buona musica, per me classica e metal in primis.
marco
Venerdì 26 Settembre 2014, 23.14.44
49
Per la mia esperienza finchè ho ascoltato generi estremi e cupi (perchè mi piacevano ovviamente), mi sono chiuso di più in me stesso e non stavo poi tanto bene, viceversa quando ho iniziato ad ascoltare generi più positivi come il power o l'hard rock, mi sono sentito decisamente meglio
marco
Venerdì 26 Settembre 2014, 22.58.41
48
Articolo molto interessante..posso dire però una cosa? C'è differenza però tra ascoltare un disco di power e uno di black o death a livello di stati d'animo...come uno di glam rispetto a uno di grunge per i suoni più leggeri. Vorrei vedere tra uno che ascolta i Pretty boy floyd (il massimo della spensieratezza ed energia glam a mio avviso) o il power dei Blind Guardian e uno che ascolta i dischi più ambient di Burzum dal carcere o i Nirvana di Something in the way, chi sta meglio a livello emotivo...
Sambalzalzal
Venerdì 26 Settembre 2014, 14.54.50
47
Bell'articolo Raven@ In generale, il metal e la buona musica in generale hanno un effetto benefico e terapeutico sulla mente. personalmente ho incontrato in vita mia tantissime persone che sono state veramente "salvate" dal metal. gente che nella vita non aveva più nulla e si è aggrappata alla musica riuscendo a farcela. Ho anche incontrato altri però (pochi per fortuna) che ascoltando determinati generi hanno finito per incupirsi ancora di più, sta cosa tra l'altro la notai tantissimo nel periodo in cui saltò fuori il grunge. Giravano un sacco di piagnoni che si sfasciavano di brutto avendo quel tipo di musica come colonna sonora per il loro disagio esistenziale. In definitiva penso che si riescano a trovare stimoli sia in positivo che in negativo nella musica, è la testa delle persone a fare la differenza. I Manowar dicevano "Metal heals, my son..." e così dovrebbe essere
Raven
Venerdì 26 Settembre 2014, 14.27.24
46
Questo è un articolo incentrato sul rapporto tra musica, in particolare metal, e depressione, come da "mission" del sito. Poi è ovvio che ognuno ha la sua situazione particolare e magari trova un ottimo antidepressivo guardare Affari Tuoi, ma non sarebbe stato in focus col sito un simile pezzo, no?
d.r.i.
Venerdì 26 Settembre 2014, 14.24.53
45
Ci sono tanti mezzi per sfuggire alla routine e ai problemi di tutti i giorni, l'importante è scoprire quali sono i nostri...le nostre chiavi di apertura verso la tranquillità e la chiusura verso le brutte cose. Io corro e ascolto musica senza un genere in particolare.
Argo
Venerdì 26 Settembre 2014, 10.02.04
44
Veramente la miglior cura è andare a farsi una corsetta di almeno 30 minuti...
edo
Venerdì 26 Settembre 2014, 2.40.21
43
a me il black metal e relativi sottogeneri piace ma il depressive è davvero agghiacciante, a volte lo sento e mi fa sentire ancora peggio, devo smettere di ascoltarlo....
Raven
Venerdì 30 Settembre 2011, 8.02.12
42
Anche Anna e Sneitam dimostrano ancora quanto la musica sia importante. Anna, dal tuo messaggio arguisco che più o meno dovremmo avere la stessa età, il metal non ti basta più perchè ne ascolti meno o per altri motivi?
SNEITNAM
Giovedì 29 Settembre 2011, 22.49.29
41
Senza il Black Metal non so proprio come avrei potuto sfogare le Tenebre della mia anima. Il suonare e comporre questa musica mi dà la possibilità di sfogare ciò che ho dentro nel profondo e che tengo dentro di me tranne quando suono. Anna ti auguro con tutto il cuore di trovare la tua strada perchè so cosa vuol dire arrancare nel buio senza trovare un fottuto appiglio. Io per fortuna l'ho trovato, auguro anche a te di trovarlo ma intanto non farti fottere da niente e nessuno
Anna
Giovedì 29 Settembre 2011, 22.24.46
40
Se da ragazzina non sono finita a ingoiare cose strane lo devo parecchio anche al Metal! Nei momenti peggiori, mi mettevo le cuffie e mi sparavo "Dynamite" degli Scorpions o i primi LP dei gruppi thrash emergenti. Ancora pochissimo tempo fa, l'unica cosa che riusciva a farmi sentire leggermente meglio, in un periodo buio della mia vita, era la voce del cantante dei Rammstein e i loro ritmi pesanti e ossessivi. Purtroppo ora non mi basta più il Metal, ma continua, comunque, a darmi una piccola/grande mano nei momenti peggiori.
Raven
Lunedì 21 Febbraio 2011, 8.35.06
39
ti ringrazio
Euterpe
Lunedì 21 Febbraio 2011, 7.59.08
38
Scrivi che è un piacere leggerti.
Raven
Mercoledì 12 Gennaio 2011, 16.38.37
37
Di queste faccende torneremo a parlare nelle prossime settimane..
PAPY
Mercoledì 12 Gennaio 2011, 14.55.09
36
LA VITA E' DURA ED IL METAL E' LA CURA !!!!!!
Maurilio
Lunedì 10 Gennaio 2011, 19.23.50
35
Completamente daccordo con la parte intitolata Metal e catarsi, anche io provo le medesime sensazioni spiegate da Raven quando ascolto metal. Anche a me questa musica ha permesso di risollevarmi in molte situazioni difficili: amori andati male, problemi di lavoro, problemi di salute di stretti familiari, noia ecc. Penso che solo un vero appassionato di musica possa avere delle sensazioni cosí forti ascoltandola, a prescindere dal genere.
Giasse
Venerdì 7 Gennaio 2011, 16.12.34
34
Ciò che affermano HMITL e Lizard è ben lungi dall'essere bislacco! Io con la sacralità del funeral mi gaso a 1000! Comunque, sentimenti personali a parte, il doom andrebbe "sfogliato" in tutte le sue sfumature, tra loro parecchio differenti... vedremo di approfondire...
Ian666 Metal in the blood
Venerdì 7 Gennaio 2011, 0.31.04
33
Bell'articolo il doom piu' i tutti i sottogeneri influisce sull'umore non a caso il funeral-doom meno legato all'soterismo e all'occulto ma alla tematica funerea depressiva
Doom
Giovedì 6 Gennaio 2011, 23.16.51
32
beh tutto il concept dei S.A. ruota attorno alla catarsi religiosa e alla redenzione
Lizard
Giovedì 6 Gennaio 2011, 21.54.03
31
Pure io!!! Anzi.... Se sparo un album dei Solitude Aeturnus a palla mi fogo proprio!!!!
hm is the law
Giovedì 6 Gennaio 2011, 21.39.53
30
Ah Giasse io mi carico pure con il doom e gli Anathema. Boh forse sono un alieno! Ottimo articolo comunque, complimenti ad entrambi!
Pùlaster
Giovedì 6 Gennaio 2011, 15.17.55
29
Mi ci trovo in pieno. Penso che il metal ma più in generale la musica sia quel qualcosa che ci ricorda chi siamo veramente. In questi giorni vado di Voice of the Soul dei Death e lunghi silenzi. ...
Raven
Giovedì 6 Gennaio 2011, 15.12.52
28
Intanto al 28mo commento mi sono ricordato di ringraziare Giasse per l'aiuto prezioso nella redazione del pezzo, poi per V. Morghulis: il tuo commento dimostra come e quanto la musica possa essere veramente salvifica in senso letterale e quanto il metal possa catalizzare ed espellere le tossine mentali che possono portare ad eleborare determinati pensieri. A tutti quanti dico: lasciate perdere quanto può farvi più male che bene, nulla è potente e privo di effetti collaterali come la musica.
Valar Morghulis
Giovedì 6 Gennaio 2011, 12.09.54
27
Questo articolo stupendo mi riguarda molto da vicino, in quanto purtroppo conosco molto bene l'argomento... Qualche anno fa sono caduto in depressione per diversi mesi e in un paio di occasioni ho contemplato la soluzione finale... Altri tempi; ero immaturo e molto insicuro a causa di diversi "traumi" succedutisi nella mia vita. In quel periodo, in cui non avevo nessuno che mi potesse aiutare, è arrivato un angelo. Basso, grassoccio, coi capelli lunghi e le magliette dei Pantera e dei Korn che piano piano mi ha introdotto nel metal. Dapprima restio, per via di assurdi preconcetti, quando poi mi sono accorto di che meraviglioso mondo si trattava, mi ci sono tuffato... e piano piano, quella musica mi ha cambiato. Mi ha salvato, senza ombra di dubbio. Non so che persona sarei se il metal non fosse entrato nella mia vita; forse non sarei neppure qui oggi. E invece, per fortuna, ci sono, più vivo che mai, proprio grazie a quel metallaro e a questa musica così vera che mi ha permesso di tirare fuori tutte le emozioni che tenevo chiuse dentro e non sapevo come sfogare. Perché è una musica nobile, VERA, che in ogni sua nota sembra dirti: non sei solo. Perciò, Raven e Giasse hanno pienamente ragione: il metal è salvifico. Ancora complimenti per l'ennesimo stupendo articolo! Metal or die! \m/ \m/
Ubik
Mercoledì 5 Gennaio 2011, 23.25.27
26
Articolo stupendo complimenti a raven e giasse. Concordo pienamente con la parentesi Doom, infatti di solito quando sto giù di brutto mi ascolto Evoken, Thergothon ma soprattutto Skepticism e Neurosis e non so perchè ma mi fan sentire meglio.
Razor
Mercoledì 5 Gennaio 2011, 22.51.02
25
Complimenti, articolo molto interessante.
mariamaligno
Mercoledì 5 Gennaio 2011, 20.03.44
24
Per quel che mi riguarda accanto all'effetto terapeutico dovuto all'aspetto prettamente musicale del metal c'e' un altro elemento che agisce parallelamente, cerco di spiegarmi. Quando, da piccolo, mi trovavo a letto influenzato e quindi impossibilitato ad uscire a giocare coi miei amichetti, la mia piu' grande consolazione arrivava alla notizia che anche qualcuno di loro fosse nelle mie stesse condizioni...consolazione immediata, guarigione addirittura piu' rapida. Che cinico, che egoista a godere delle sfortune altrui pensavo, in effetti il senso di condivisione di un male, il poter dire "non sono l'unico" aveva un effetto terapeutico. Oggi, per me, ascoltare musica dalle atmosfere plumbee e depressive e dai testi negativi ha lo stesso significato: condivisione. Non esser l'unico a provare certe sensazioni disperate, ad avere almeno una volta in vita paventato l'ipotesi suicida...sapere che se in giro per il mondo qualcuno utilizza la musica per esprimere questo tipo di emozioni allora il mio non e' uno stadio patologico, non sono una sorta di "freak" senza speranze ma solo un saltuario pessimista in buona compagnia. Dopo ore passate a martoriarmi in mezzo ad amici come Sentenced o Nocturnal Depression, realizzato di non essere "solo" posso pure salutarli e, alleggerito e curato, andare a spassarmela da quei frivoloni dei Freedom Call
Alex Ve
Mercoledì 5 Gennaio 2011, 18.47.48
23
Io quando sono di pessimo umore guardo i video di Pino Scotto su youtube, come dice vaffanculo lui, nessun altro; sembra ci siano 4 f, e la u è molto più piena. Complimenti per l'articolo ad entrambi
Cydonshred
Mercoledì 5 Gennaio 2011, 18.22.43
22
corrige: *controbatterli :e controbattere i momenti negativi
Cydonshred
Mercoledì 5 Gennaio 2011, 18.20.10
21
A me piace molto assecondare gli stati d'euoforia o controbatterli con un farmaco musicale ma non mi sono mai immedesimato in generi quali Doom,Gothic o anche certo Black per deprimermi ancora di più. Devo dire che forse uno dei generi che ascolto di più quando mi sento un pò giù è il Glam! Mi bastano pezzi tipo Kickstart my heart dei Motley o anche le cose più becere di Poison,Warrant e Ratt!
Master Of Pizza
Mercoledì 5 Gennaio 2011, 18.19.36
20
Un altro gran colpo!Bell'articolo!
Doom
Mercoledì 5 Gennaio 2011, 18.13.45
19
Il doom non inteso come musica per depressi ma come esaltazione della vita attraverso ( e qui cito i dawn of winter) la musica della disperazione e la saggezza del suo ritmo lento. Doom over the world!
zoso82
Mercoledì 5 Gennaio 2011, 18.00.57
18
bè, sempre meglio che solo alcolici. (meglio rum e dark angel)
Raven
Mercoledì 5 Gennaio 2011, 17.53.16
17
E se proprio capita.......un bel Cd a palla grazie dei complimenti.
Khaine
Mercoledì 5 Gennaio 2011, 17.53.03
16
Buon anno anche a te, mImi
mimi
Mercoledì 5 Gennaio 2011, 17.48.01
15
E' sempre un piacere leggervi, questa volta poi avete centrato in pieno il problema. La musica è comunque vita. Siete grandi. Buon anno a voi tutti da spendere senza depressione ....ovviamente !!!!
Sangi
Mercoledì 5 Gennaio 2011, 15.27.28
14
I due suicide note dei pantera mi hanno distrutto e rifatto da capo tante volte. Gran bell'articolo!
zoso82
Mercoledì 5 Gennaio 2011, 14.55.58
13
bell'articolo: quando sono incazzato o depresso (quest'ultima troppo spesso) non c'è niente di meglio che del buon thrash per far passare tutto.
LAMBRUSCORE
Mercoledì 5 Gennaio 2011, 14.34.14
12
io adotto metodi diversi quando sono depresso, ad esempio mi sfogo sulla donna che frequento in quel momento....ma dai che scherzo, se lo legge mi dà forse lei un calcio nel culo,eheh, piuttosto consiglierei di bere, magari non da star male, (poi se no è peggio di prima) un po' di musica , quella che ti va in quel momento, qualche amico fidato con cui uscire, infine il sesso, se ami una donna ok, se no....VIVA LE TROIONEEEE...cialis, cialis, noi trombiamo e facciamo il bis...(sulle note di una canzone da stadio)
Raven
Mercoledì 5 Gennaio 2011, 14.10.15
11
Reaper, non intendo dire che la musica posso sostituire in toto una terapia per soggetti conclamatamente depressi. nel mio caso- ed in quello di molti, a quanto pare- ha un clamoroso effetto preventivo. Inoltre la musicoterapia affianca e talvolta supera la terapia classica, questo è assodato, ma non funziona per tutti, ovvio.
Reaper
Mercoledì 5 Gennaio 2011, 13.51.50
10
La musica è fondamentalmente divertimento e se soffri di "Depressione Maggiore" non hai molta voglia di divertirti.Serve una cura farmacologica adeguata abbinata ad un intenso uso della psicoterapia.
metal4ever
Mercoledì 5 Gennaio 2011, 13.07.35
9
Complimenti a tutti e 2!!! e concordo con tutto l'articolo: Quando sono triste e incazzato effettivamente la prima cosa che faccio è ascoltarmi qualcosa di bello energico e tosto che mi riesca a risollevare, e la cosa funziona oppure può essere di aiuto quando sei senza energie e apatico dandoti la giusta carica. L'universo doom lo conosco ancora poco ma quel poco che ho sentito mi ha molto interessanto e vedrò magari di fare un approfondiento futuro.
AdemaFilth
Mercoledì 5 Gennaio 2011, 13.06.42
8
Io suggerirei un articolo sugli effetti gastrointestinali provocati dall'ascolto di Gigi D'Alessio, potrebbe risultare molto utile a chi ha problemi di stitichezza. Sempre interessantissimi i tuoi articoli, io da parte mia cito i The Cure e i Joy Division (è da un pò che mi sto "allontanando" dal metallo in senso stretto).
jek
Mercoledì 5 Gennaio 2011, 11.53.09
7
Ottimo articolo come solito. Anch'io trovo rilassante, stimolante, eccitante o giustamente antidepressivo il genere metal che, a differenza di quello che si può pensare superficialmente è ricco di sorprese.
Room 101
Mercoledì 5 Gennaio 2011, 11.37.33
6
Al solito grande articolo Raven !! (e anche Giasse in questo caso) !
Michele
Mercoledì 5 Gennaio 2011, 11.22.14
5
E' inutile...da quando alcuni miei amici hanno cominciato ad ascoltare Rap,abbandonando il Metal,hanno cominciato a fumare e bere di più,molto di più. Penso che la cosa sia quantomeno collegata. Per quanto riguarda il doom,c'è stato un periodo in cui,preso da una sorta di "depressione",ascoltavo costantemente roba come Nocturnal Depression,Celtic Frost,Triptykon...ma non mi dava fastidio,mi sembrava come se finalmente qualcuno mi avesse compreso,mi dava conforto,non mi faceva più sentire solo. A quanto pare è servito,perché ultimamente mi sento molto meglio (e soprattutto ora sto ascoltando musica esattamente all'opposto,ovvero gruppi come Bullet For My Valentine o Trivium che,per quanto commerciali che siano (soprattutto i primi),servono solamente come valvola di sfogo,e non sono neanche troppo complessi.
il leccese
Mercoledì 5 Gennaio 2011, 10.58.46
4
mi vengono in mente i testi di alone e how will how laugh tomorrow dei grandissimi suicidal tendencies..leggerli nei momenti difficili secondo me ha la stessa efficacia di una terapia di gruppo
roby
Mercoledì 5 Gennaio 2011, 10.50.31
3
Anche io, che mi drogo costantemente di thrash metal tutti i giorni, rimango stupito da quanto possa rilassarmi questo genere di musica. Ascolto vari rami del metal, non tutti ma abbastanza, ma devo dire che quello che mi dà "più sollievo" è proprio il thrash. Come giustamente hai detto Raven, il metal può avere un effetto diametralmente opposto alla sua violenza se ascoltato consapevolmente. Niente di più vero. Ed è proprio per questo motivo che mi viene difficile ascoltare musica nuova, anche dello stesso genere. Non che io non lo faccia, sia ben chiaro, scopro nuovi gruppi tutti i giorni, ma quelle band che ormai sono entrate nella mia testa, quelle sonorità che riconosco non appena sento una nota di basso o di chitarra, quella piacevole sensazione di attesa durante l'ascolto di una canzone che deve ancora arrivare al punto culminante, beh, tutte questi fattori mi fanno sentire dannatamente bene. Ci sono momenti in cui preferisco ascoltare musica strumentale, perlopiù colonne sonore. Ma questo tipo di musica l' ascolto soprattutto quando ho bisogno di un sottofondo dolce, non troppo spinto, quando devo passare il tempo...Il thrash invece, non è un passatempo per me, è proprio un fabbisogno quotidiano.
Nightblast
Mercoledì 5 Gennaio 2011, 9.06.29
2
Anathema, The Silent Enigma...
Nightblast
Mercoledì 5 Gennaio 2011, 9.06.29
1
Anathema, The Silent Enigma...
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05/01/2011
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METAL E DEPRESSIONE
La musica come cura per l'animo
 
 
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