I metallari non piacciono a nessuno, soprattutto ai preti del paese. Anche i tamrroni non piacciono a nessuno, soprattutto ai metallari. Quindi chissà cosa è passato per la testa a Tom Maxwell e Chad Gray quando una sera, imbriachi come due cucuzze quando incontrano il caffè alla grappa, hanno deciso di fondare un super gruppo. Già questa parola è spaccona di suo, figurarsi poi se ci aggiungi un progetto super pompatissimo e con un'attitudine tamarrona quanta simpatia puoi far nascere. Ma questo non ha spaventato i nostri, anche perchè mentre tracannavano al pub, anzi in questo caso al saloon, il coraggio liquido non mancava di sicuro. Non stiamo parlando dei primi sbarbatelli senza rispetto per niente e per nessuno, avendo già entrambi la propria esperienza alle spalle, il primo come chitarrista dei Nothingface, il secondo come frontman dei Mudvayne, gruppo famoso per essere dei cloni degli Slipknot e per esibirsi ai concerti più truccati di un campionato di calcio.
Siccome puntano in grande la scelta del batterista ricade niente popò di meno che su Vinnie Paul, che doveva ancora riprendersi dalla scomparsa prematura del fratello Dimebag, con il quale condivideva il palco sia nei Pantera sia nei Damageplan.
Questo diventa però un'arma a doppio taglio per il gruppone, perchè nel mondo del metallo, dove vige la regola "o muori da eroe, o vivi tanto a lungo da diventare il cattivo" mentre ai Metallica spetta la palma d'oro della seconda categoria,i Pantera rientrano sicuramente nella prima. Per la maggior parte del popolo del metallo quindi il buon Vincenzo Paolo verrà ricordato solo ed esclusivamente come batterista dei Pantera, e qualunque altra cosa tenterà di fare verrà vista come un vilipendio alla memoria del fratello.
Tutto ciò lo avevano già previsto, tanto che per attendere il debutto degli Hellyeah bisogna attendere il 2007, quando esce il self titled album, caratterizatto da un metal con forti elementi southern che fa sempre reddito in quanto saggezza antica. Il nuovo gruppo di Vinnie si presenta quindi in modo diverso, molto più texano se vogliamo, con una grande predisposizione per le bevute, il western stile Sergio Leone e le grigliate all'aperto. Nonostante il confronto con la scomoda eredità del passato, l'album viene accolto bene dalla critica, e non poteva essere altrimenti, visto che essendo diventati dei Cowboy chiunque si fosse azzardato a stroncare l'album sarebbe stato preso a revolverate. Si decide quindi di battere il ferro finchè è caldo decidendo di dare alle stampe "Stampede", ma per evitare il gioco di parole lo chiameremo "L'album dei tori". Così mentre i tori escono dal recinto i nostri inforcano le loro Mustang, perchè Cowboy sì, ma pur sempre del metallo, e intraprendono tour in giro per gli U.S.A. e poi in Europa, suonando con Korn, Evanescence, Alter Bridge, Disturbed, Avenged Sevenfold e Stone Sour. Tanta gente insomma.
Il terzo album lascia da parte le sonorità southern concentrandosi sul groove, risultando però una copia dei Pantera senza però uguagliarne lo spessore, e per evitare di finire nel dimenticatoio dal successivo Blood for Blood decidono di cambiare formula, incorporando nel loro sound quegli elementi alternative e nu metal dei Mudvayne, impresa non difficile visto che hanno già due membri di quel gruppo in formazione. Cambiano anche le tematiche, incentrate su rivolte politiche, violenze domestiche, disagi interiori e altre sofferenze in generale, mentre Chad Gray abbandona il look del cowboy per una pettinatura da galletto vallespluga, tanto bella che viene imitata pure da altri colleghi oltreoceano
Non sappiamo se questo possa aver influito ma poco dopo abbandona la band Greg Tribbet, altro componente dei Mudvayne, e gli Hellyeah durante la realizzazione per il nuovo album si trovano sotto l'occhio del ciclone.
Eccolo qua. Questo succede quando si mette troppa salsa barbecue come condimento.
Nonostante questi disguidi ottici però gli Hellyeah riescono a completare il lavoro realizzando un album più convincente del precedente, con un sacco di canzoni valide come Human, Blood Plauge e la Title track, incitando ancora di più alla sommossa politica con canzoni come X e Start a Riot, e trovando spazio addirittura per una cover di Phil Collins. Tutto questo mentre Chad Gray cambia ancora pettinatura avvicinandosi sempre più alle mete ambite da Cesare Ragazzi.
Resta comunque il fatto che la tamarraggine del gruppo non troverà il consenso da parte dei metallari amanti della vecchia scuola, anche perchè tra gli elementi groove, thrash e alternative il loro genere è molto difficile da classificare, mentre a chi non dispiacciono gruppi che mescolano elementi nuovi creando uno sbrodolamento totale, come hanno fatto Lamb Of God, Devildriver e altri prima di loro, potrebbero piacere, pur rischiando di rimanere sempre all'ombra dei Pantera.
O li si ama o li si odia.
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