Innanzitutto bisogna dire che il disco richiede parecchi ascolti per una comprensione visto le molteplici sfaccettature ivi contenute; io, azzardando lo definirei un incrocio tra Slipknot, Nevermore, Avenged Sevenfold, pure Queensryche in alcune parti, ma in ogni brano ci sento quello spunto che mi fa pensare a non so chi.
Certo, parte Ultraviolence e non puoi pensare ai nove dell'Iowa: riff assolutamente Spliknot, se ci cantava Corey poteva benissimo stare sul loro ultimo disco, a patto di un solo grandioso.
Ma pure in altre canzoni, almeno nei riff lo spettro dei mascherati è presente, ma il gruppo grazie a qualità innate ed un cantante mostruoso riesce ad emergere nella sua unicità.
Addirittura nella titletrack al minuto 7.50 parte un assolo assolutamente Gilmouriano, poi la canzone prende connotati quasi death....incredibile!!!
Sinceramente un disco difficile ma grandioso, come già detto l'evoluzione del metal, per un gruppo dell'avvenire sicuro, o almeno me lo auguro.
Tra i top ten dell'anno!!