Satanic WarmasterOne-man band del prolifico "Werwolf" (che in alcune occasioni è stato aiutato da esterni), il nome è un programma. Black molto grezzo che però non disdegna venature epiche ed atmosferiche, come vuole la tradizione norvegese e svedese.
L'esordio del 2001, "Strength and honour", è già il loro capolavoro, un album magnifico, aggressivo e sporchissimo ma con una certa vena melodica che lo rende facilmente apprezzabile dal primo ascolto.
Sin dal primo album, Werwolf mette le cose in chiaro riguardo alla propria ideologia, un classico satanismo che spesso e volentieri prende in prestito dall'ideologia hitleriana, vuoi per provocazione, vuoi per avversione al monoteismo di matrice ebraica, vuoi per semplice ammirazione della forza e della brutalità.
Dopo un discreto full, "Opferblut", ed un paio di altrettanto buoni EP, il loro secondo lavoro significativo per me è "Carelian satanist madness" (2004), dove Werwolf affina la sua arte, sino a produrre la spettacolare title-track, decisamente il pezzo migliore dei Satanic Warmaster, ed uno dei migliori usciti dalla Finlandia in assoluto.
Purtroppo dopo questo secondo exploit a mio modo di vedere la band non ha combinato nulla di significativo, anzi a volte è stata piuttosto deludente; comunque il nostro è molto prolifico, dunque se siete interessati ad approfondire troverete un sacco di roba sicuramente.
Full album di Strength and honourFull album di Carelian satanist madnessGoatmoonFormatisi nel 2002, i Goatmoon sono un'altra one-man band, di tale "BlackGoat Gravedesecrator". L'esordio col primo album avviene nel 2004 con "Death before dishonour" ma il risultato non è dei più eccitanti, un Black con evidentissime influenze Punk, tuttavia più registrato da cani che sporco, approssimativo, per me un fallimento.
E' dunque notevole come nel 2007 segua invece l'ottimo "Finnish steel storm", un album molto più bello e curato, la voce del nostro, feroce come poche, guida un assalto all'arma bianca Black impreziosito da elementi atmosferici e folkeggianti che danno un taglio epico alla musica.
Il meglio però arriva col successivo "Varjot" (2011), la summa dello stile della band, la vena atmosferica ed epica viene esaltata all'ennesima potenza, senza perderne troppo in aggressività, un album fatto benissimo che merita davvero di essere ascoltato da tutti. Le tematiche della band, che rimandavano spesso ad un grezzo "White power" con mixato al satanismo, diventano maggiormente elaborate e meno infantili, anche se bisogna dire che non hanno mai fatto marcia indietro riguardo alle proprie idee, anzi al massimo in certi casi rincarato la dose.
Il secondo loro album che vi consiglio è lo splendido "Tahdon riemuvoitto" (2013), principalmente folk e melodico, pur conservando tracce invece classiche nello stile della band, un esperimento molto interessante e ben riuscito.
Tra le migliori band uscite dalla Finlandia, sono in forma anche negli ultimi anni, avendo pubblicato altri 2 full che per me, pur non raggiungendo i picchi dei due di cui vedete l'immagine, vale la pena di ascoltare.
Full album di VarjotFull album di Tahdon RiemuvoittoClandestine BlazeAltra one-man band, che pur non esordiendo col botto è andata migliorando man mano, ponendosi tra le migliori della propria scena. Dopo due primi album non entusiasmanti, compare nel 2002 "Fist of the northern destroyer", già la title-track è un pezzo eccellente, il resto dell'album rivela un Black ipnotico ed asfissiante che però non perde in aggressività.
Il successivo "Deliverers of faith" rappresenta già un'evoluzione con qualcosa di maggiormente martellante e massiccio, e si conferma un buon album insieme a "Church of atrocity" e "Falling monuments". Le tematiche della band, votate spesso e volentieri alla perversione, si incrociano a tratti negli album con l'estrema destra (vedi canzoni come "Possession of nordic blood"), rivelando una totale mancanza di ortodossia tipica del Black finlandese.
Il loro secondo album che mi permetto di dire dovrebbero ascoltare tutti è "Harmony of struggle" (2013), a mio parere il loro migliore, un assalto all'arma bianca impreziosito di notevoli tinte Doom dall'inizio alla fine, venendo così a ricordare mostri sacri quali i Celtic Frost.
Ammetto di non aver ascoltato gli ultimi album "New Golgotha rising" (2015) e "City of slaughter", quest'ultimo uscito quest'anno, cosa che comunque farò quanto prima e che consiglio anche a voi.
I Clandestine Blaze non sono molto conosciuti, ma di certo meritano attenzione.
Full album di Fist of the northern destroyerFull album di Harmony of struggle