Autumn ha scritto:Sabato era lì davanti a me
invitante nel suo lussuoso digipack patinato
mi squadrava
con la sua copertina apribile
ed il suo adesivo Nuclear Blast che lo infiocchetta come disco dell'anno
la tentazione era forte...
...poi alle parole di Pandemonium ho ripensato
e senza indugi sullo scaffale l'ho lasciato!
Quorth_on ha scritto:Analisi corretta e coerente, nulla da dire. Però l'ultimo pensiero mi fa porre un quesito: se non fosse un album black, abbandonando per ipotesi una qualsiasi catalogazione, sarebbe lo stesso da bocciare? Nel senso: va bocciato solo perchè delude le aspettative di un genere, come giustamente potrebbe essere vista l'importanza della band, o per la scarsa qualità dell'opera in sè?
Moro ha scritto:invece io ho trovato il nuovo album interessante.
Appunto un tentativo di tornare verso At the Heart of Winter, ma allo stesso tempo disfarsi delle patinature e delle influenze heavy di Sons of Northern Darkness.
Niente di nuovo sotto il sole ma è un bel disco, lo avrei preferito se fosse uscito al posto di Sons Of Northern Darkness.
Moro ha scritto:non so... mentre Damned In Black aveva questo effetto sorpresa della svolta "heavy", Sons l'ho visto troppo manipolato dalla casa discografica.
Pur rimanendo un disco senza pecche e ottimo sulla piazza (di allora poi !!), trovo All Shall Fall più riuscito.
Moro ha scritto:io non ci ho mai sentito influenze death negli Immortal.
al massimo delle influenze heavy.
Damned in Black l'ho trovato molto "nuovo", soprattuto per il periodo in cui uscì. At the Heart of Winter era una titanica impresa in cui Abbath si cimentava per la prima volta con la chitarra (egregiamente tralaltro): solo che la lunghezza delle tracce penalizzò il disco, che è stato riscoperto solo di recente.
Damend in Black era la perfetta sintesi del nuovo corso degli Immortal, per me rimane un disco bellissimo, diretto e unico nel songwriting e nella tipologia di blackmetal proposto.
Sons continuo a trovarlo un po' artificioso (ribadisco che è un bell'album).
ps: rischiando la sassaiola: mi sono sempre poco piaciuti sia Pure Holocaust, sia Battles in the North. Quest'ultimo in particolare lo trovo un po' sopravvalutato nonchè chiacchierato. E' un disco gelido e travolgente ma le tracce tendono a rassomigliarsi un po' tutte.
Il mio preferito è senza dubbio Diabolical Fullmoon Mysticism. Li c'è un aura invernale incredibile, proposta dopo solo con Blizzard Beasts.
Moro ha scritto:ps: rischiando la sassaiola: mi sono sempre poco piaciuti sia Pure Holocaust, sia Battles in the North. Quest'ultimo in particolare lo trovo un po' sopravvalutato nonchè chiacchierato. E' un disco gelido e travolgente ma le tracce tendono a rassomigliarsi un po' tutte.
Il mio preferito è senza dubbio Diabolical Fullmoon Mysticism. Li c'è un aura invernale incredibile, proposta dopo solo con Blizzard Beasts.
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