Ed il buon caro Black Norvegese?

Gli amanti della Nera Fiamma avranno pieno spazio per esprimersi sulla loro musica e su ciò che la riguarda. Perchè il black metal non è solo un genere: è un movimento!

Re: Ed il buon caro Black Norvegese?

Messaggiodi Moro il lun mar 15, 10 23:16

a proposito della Nera Trinità.
Quando ho cominciato ad ascoltare blackmetal (era il 99), mi era giunta la voce di corridoio: "i tre dischi principali del blackmetal sono De Mysteriis dom Sathanas, Nemesis Divina e In the Nightside Eclipse.

I gruppi underground di quel periodo sono delle vere gemme, ancora spesso incompresi.
Ricordiamoci che band che nella prima metà degli anni 90 erano underground, poi sono esplose clamorosamente (Dimmu Borgir su tutti, ma anche Kampfar, Carpathian Forest ecc...)
Ecco le mie dritte:
Limbonic Art: blackmetal sinfonico e marziale che ricalca i turbini spaziali e la forza pressante e agorafòbica del cosmo.
Forgotten Woods: una setta più che una band, apparte i suoni burzumiani dei primi due album, il terzo capolavoro The Curse of Mankind riesce a trasmettere una sensazione unica di nichilismo e sofferenza.
Troll: il primo EP (trollstorm over nidingjuv) e il primo full (Drep de Kristne) propongono un blackmetal sinfonico di stampo dimmuborgiano però con delle atmosfere cupe e medievali.
Mactätus: non smetterò mai di lodare i primi due album di questa sottovalutatissima band. Dove finisce For all Tid dei Dimmu Borgir, continuano i Mactätus.
In the Woods: ossia i Pink Floyd nel blackmetal. Da sempre autodistanziatosi dai vari Inner Circle e da ogni di dichiarazione di satanismo, per buttarsi più sull'animo umano o sulla mitologia metaforizzata, HEart of the Ages è uno dei gioielli più belli della storia della musica psichedelica. Un disco solare e allo stesso tempo malinconico.
Fleurety: seconda creature "avantgarde" che nasce dal blackmetal. Improvvisazioni teatrali, voci pulite e un approccio più rock fanno del primo disco dei Fleurety un altro esempio del blackmetal che progredisce velocissimamente verso lidi estranei al genere.
Ved Buens Ende: terza band di questo trittico, con membri sia dagli In the Woods che dai Fleurety. Schizofrenia e progressive, accordature e feeling freejazz in un panorama che ormai era già segnato dalle sperimentazioni di altre band come gli Ulver.
Manes: praticamente artefici di un solo EP e di un solo album, questa band è riuscita a trasudare mistero e malinconia in un modo unico.
Ildjarn: ovvero: la bestia slegata. Il concetto primitivo indotto del blackmetal (il lo-fi, la registrazione casalinga dei tape-trading) unito alla totale e solitaria autonomia nonchè con una concezione nichilista e punk di fondo, creano gli album di Ildjarn. blackmetal ferale, minimale, scarno e senza pretese che in qualche modo riesce a rispecchiare una tangibile naturalità/naturalezza e fisicità.
Obtain Enslavement.

e anche:
Obtain Enslavement: quando ancora il blackmetal melodico era suonato con la testa ma la sovrabbondanza del mercato dell'epoca non riusciva a far emergere
Helheim: i primissimi esempi di blackmetal-folk dal quale hanno attinto a piene mani i Windir ma anche i Finntroll viene dai primi due album di questa band.
Dødheimsgard: una cauta band che rilasciando lentamente album e EP è riuscita a segnare ogni evolversi del blackmetal senza fallire mai un disco.
Gehenna: altra band etichettata come mediocre e rimasta sommersa dal mainstream del blackmetal sinfonico.
Trelldom: il proseguimento ideale di Antichrist dei Gorgoroth continua in un disco monumentale fatto di nebbia e dense atmosfere cupe (...til Evighet).
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Re: Ed il buon caro Black Norvegese?

Messaggiodi polenta violenta il lun mar 15, 10 23:23

wow che bella sintesi!!! ringrazio anche se la domanda non l'ho posta io
tante volte il tocco delle campane è bene sentirli tutti. In genere c'è il din don dan nelle campane no? Sentire sempre magari il rintocco din din din va a finire che non si sente il don dan. quindi c'è un'altra musica.
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Re: Ed il buon caro Black Norvegese?

Messaggiodi Pandemonium il mar mar 16, 10 0:06

Il buon Moro è un'enciclopedia vivente, inchini e riverenze! :ave:
Avevate chiesto qualche nome? Eccovi sistemati per i prossimi 30 anni... :W"W:
"...perchè tutto ciò che nasce / è tale che perisce / perciò meglio sarebbe / che nulla nascesse" Goethe, Faust
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Re: Ed il buon caro Black Norvegese?

Messaggiodi Moro il mar mar 16, 10 0:52

Pandemonium ha scritto:Il buon Moro è un'enciclopedia vivente, inchini e riverenze! :ave:
Avevate chiesto qualche nome? Eccovi sistemati per i prossimi 30 anni... :W"W:


ovviamente sono i miei preferiti.
direi anche il disco dei Mock (pre-Kampfar) che gode più di un'aura di culto piuttosto che di ottima musica.
Il primo Ep e il primo album degli Aeternus, quando ancora erano capaci di trasmettere delle sensazioni.
l'unico e immortale EP degli Strid: 3-4 canzoni che hanno contribuito a creare il "depressive blackmetal"
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Re: Ed il buon caro Black Norvegese?

Messaggiodi Simone [...] il mar mar 16, 10 16:40

Tra i gruppi black norvegesi aggiungerei anche gli Sturmgeist.
Iron Dogs Promotion: https://www.facebook.com/irondogspromotion?ref=hl

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Re: Ed il buon caro Black Norvegese?

Messaggiodi enry il mar mar 16, 10 17:37

Ho cominciato nel '94 più o meno. Sicuramente l'uscita di Nemesis Divina provocò un bel terremoto nella scena, questo lo ricordo perfettamente. Dico la mia sulle band citate:
Limbonic Art : superbi, ma solo i primi due album.
Forgotten Woods: rispetto ai soliti nomi sono rimasti un po' nelle retrovie, ingiustamente. "The Curse..." capolavoro assoluto.
Troll: gran disco Drep the Kristne, era meglio lasciar perdere i The Kovenant. Da ascoltare nella versione originale, il remake successivo lascia il tempo che trova.
Mactatus: bello il debut, ma per me non fondamentali.
In The Woods: indescrivibile "Heart...", stupendo anche "Omnio".
Fleurety: ho solo il primo...recuperatelo!!
Ved Buens Ende: "Written in waters" si commenta da solo, e dire che all'inizio mi piacevano poco. Bellissimo anche "Those who caress the pale".
Manes: gran debut, il mio preferito però è l'inclassificabile "Vilosophe". Esperienza lisergica.
Obtain Enslavement: a me piace solo il primo, non li ascolto da una vita cmq.
Gehenna: vedi sopra.
Dodheimsgard: innovativi e coraggiosi, ma non sono mai riuscito a farli miei fino in fondo.

A tutto questo bailame vorrei aggiungere gli Arcturus: "La masquerade infernale" sarà anche un must di proporzioni bibbliche, ma nel mio cuore arrivano prima "Aspera Hiems Symfonia" e il 7" ep "My Angel".
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Re: Ed il buon caro Black Norvegese?

Messaggiodi Moro il mar mar 16, 10 22:32

beh, Vilosophe dei Manes non è così inclassificabile... è semplicemente post-rock.
Ma farlo nel 2003 significava saperne veramente a pacchi soprattutto delle band post-rock precedenti.
Mettiamoci anche che la band abbia saltato di palo in frasca...
Che poi non ci sono tutte queste differenze stilistiche fra Ein Blodraud Mane e Vilosophe, semplicemente i nostri hanno rallentato i tempi e pulito le chitarre e le voci. Io riesco sempre a sentirci la stessa malinconia.

Eh minchia mi sono scordato appunto il primo Cd dei Covenant (poi the Kovenant), e ovviamente Aspera Hiems Symfonia degli Arcturus.
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Re: Ed il buon caro Black Norvegese?

Messaggiodi polenta violenta il mer mar 17, 10 0:37

mamma mia i kovenant!
quando ascolto i samael loro mi sembrano una versione metallica di una nostalgia truzza. :D
tante volte il tocco delle campane è bene sentirli tutti. In genere c'è il din don dan nelle campane no? Sentire sempre magari il rintocco din din din va a finire che non si sente il don dan. quindi c'è un'altra musica.
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Re: Ed il buon caro Black Norvegese?

Messaggiodi Il vichingo il lun apr 01, 13 14:04

Veramente un ottimo topic, peccato che lo abbia scoperto soltanto ora. Comunque voglio dire anch'io la mia sulle band citate e più in generale su alcuni nomi della scena Black norvegese:

Darkthrone = Bisogna commentare questa band? A Blaze in the Northern sky, Under a funeral Moon, Transilvanian hunger e Panzerfaust sono pietre miliari del genere. Li ho mollati con Sardonic wrath dato che ho mai digerito la loro svolta Punk e l'ultimo disco non mi convince, mi sembra la produzione amatoriale di una band alle prime armi che vuole rendere omaggio ai propri idoli.
Burzum = Lasciando stare il lato umano e concentrandosi su quello artistico, penso che Burzum sia delle migliori band Black di sempre, un disco come Hvis Lyset tar os devo ancora trovarlo. Ottimi anche i lavori ambient.
Satyricon = La triade DMT, Shadowthrone e Nemesis è superiore al 90% ad essere generosi di tutto quello che è uscito e che uscirà in campo Black. Ottimi anche Rebel extravaganza e Volcano mentre gli ultimi due sono di una noia mortale, soprattutto Age of Nero dove purtroppo l'ispirazione latita. Nel profondo io spero sempre un ritorno alle sonorità Melodic black degli esordi, ma mi rendo conto che purtroppo è pura utopia.
Immortal = Per quanto mi concerne impossibile scegliere tra i primi cinque, ma forse il selvaggio BITN e l'incantevole At the Heart of Winter sono un pelo sopra.
Emperor = Gli Dei. Superiori a tutti, per sempre.
Mayhem = Se devo essere sincero non sono mai impazzito per loro ma in ogni caso gruppo fondamentale, per un ascoltatore di Black che tale si definisca DMDS è un must.
Dimmu Borgir = For all tid e Stormblast non si discutono, capolavori assoluti del Black sinfonico e purtroppo i Dimmu non sono più riusciti a riprodurre quelle atmosfere nei dischi successivi. Ottimi anche EDT e SBD, mentre gli ultimi lavori mi dicono molto poco. Notevole anche il demo del '94.
Limbonic Art = Imprescindibili i primi tre, poi sono andati calando a mio avviso.
Old Man's Child = Da qualche anno a questa parte per quanto mi riguarda le loro uscite hanno superato a livello qualitativo quelle dei Dimmu Borgir post - Puritanical euphoric Misanthropia, Shagrath e compagnia farebbero carte false per sfornare domani un "In defiance of existence". Il mio preferito è The Pagan prosperity.
Gehenna = Band che purtroppo è rimasta incatenata nel più profondo dell'underground, ma per quanto mi riguarda First Spell è un capolavoro del Black sinfonico.
Forgotten Woods= Band purtroppo sottovalutata, consiglio caldamente As the Wolves gather a chi non li conosce.
Enthral = Proprio come i Gehenna, nome che è rimasto nell'underground, oscurato da altre band che hanno ottenuto ben altro successo. Niente di imprescindibile, sia chiaro, ma Prophecies of the dying è un signor disco.
Ulver = A conti fatti hanno cambiato genere praticamente in ogni disco ma non ne hanno mai sbagliato uno, soltanto capolavori, su tutti Bergtatt e Kveldssanger.
Manes = Under ein Blodraud Maane per quanto mi riguarda è l'apice della loro discografia.
In the Woods = trovo fantastica la definizione di Moro: "i Pink Floyd del Black metal".
1349 = Forse mi attirerò l'antipatia di qualche fan, ma a mio parere se non ci fosse stato Frost la band sarebbe passata in sordina per usare un eufemismo. Liberation è un bel disco, ma il resto mi dice molto poco.
Troll = Mi piace moltissimo Drep de kristne, mentre il resto non mi dice assolutamente nulla.
Covenant = Per quanto mi concerne potevano tranquillamente chiudere con Nexus Polaris.
Gorgoroth = Stesso discorso dei Covenant, potevano appendere gli strumenti al chiodo con Under the sign of Hell.
Arcturus = Sono più conosciuti per i lavori Avantgarde, ma a mio avviso Aspera hiems symfonia spazza via i 3/4 di tutto quello che è uscito in ambito Black sinfonico.
Taake = Nattestid è leggenda e la produzione, oggetto di svariate critiche, a me piace moltissimo.
Carpathian Forest = Sono sempre impazzito per Morbid fascination of death, ma anche il debut non è male.
Kampfar = Fra Underverdenen è un gioiello. Notevole anche l'EP "Norse".
Isengard = Black/Folk ai massimi livelli, Hostmorke e il demo Vanderen sono un must.
Helheim = Siamo in territorio Viking/Black ma comunque Jormundgand è un capolavoro senza mezzi termini.
Ved Buens Ende = Per quanto mi riguarda Avantgarde allo stato dell'arte. Ci ho messo molto tempo a comprendere quel masterpiece malato che risponde al nome di Written in Waters ma ne è valsa la pena.
Fleurety = Band seminale, non serve aggiungere altro.
Thorns = Davvero ottimo il debut, ma anche i primi due demo sono delle gemme da riscoprire (o scoprire).
Enslaved = Ovviamente sono Viking ma meritano una menzione in quanto fino a Eld solo capolavori con la C maiuscola. La svolta Prog/Avant dei dischi succcessivi non mi ha mai convinto, ma mi rendo conto di essere una voce fuori dal coro.
Gli uomini sono coglioni. Siamo l’unica razza che uccide per divertimento.
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Non essere colui che promette di vagare nell'oscurità
se non hai mai visto la notte.
Ulver, Ord

Tra i cespugli fissavamo quelli che ci ricordavano altri tempi
E raccontavano che la speranza era andata, per sempre…
Sentivamo le canzoni degli Elfi e l’acqua che scorreva
Quello che c’era è ora andato, tutto il sangue...
Tutta la nostalgia e la tristezza che regnavano
E quei sentimenti che potevano essere toccati
Sono andati... per sempre…
Non siamo morti... non siamo mai vissuti.
Burzum, Det som en gang var

E così l'ultimo capitolo è a portata di mano,
chi ha affrontato la morte ora riposa al suo posto.
I suoi fratelli alzano un calice di idromele
E lo bevono silenziosi in nome del defunto
Moonsorrow, Sankaritarina

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Re: Ed il buon caro Black Norvegese?

Messaggiodi Ahti il ven apr 05, 13 22:08

Nessuno ha nominato i Fimbulwinter, l'embrione dei Dimmu Borgir. Ora non ho controllato, ma da quanto ricordo il disco d'esordio (e credo pure l'unico) non era per nulla male. :D
Per il resto Moro è impressionante.
J.
Burn a bridge and burn a boat, stake a lizard by the throat.
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Re: Ed il buon caro Black Norvegese?

Messaggiodi enry il sab apr 06, 13 7:06

E in tutti questi listoni nessuno ha citato i Solefald, compreso io.
Il debut è clamoroso e per me resta sempre il migliore, ma questi a conti fatti un disco brutto non lo hanno mai fatto, non parliamo di raw black metal ma di avantgarde black, ma a mio avviso non possono mancare, anche perchè alcuni gruppi citati non gli legano neanche le stringhe delle scarpe.
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Re: Ed il buon caro Black Norvegese?

Messaggiodi Il vichingo il sab apr 06, 13 10:35

'Azzo ci siamo dimenticati i Solefald. Grandissima band anche questa, tra Linear Scaffold e Red for fire non saprei scegliere.
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Re: Ed il buon caro Black Norvegese?

Messaggiodi Il vichingo il ven apr 12, 13 13:07

Ora che ci penso mi son pure dimenticato dei Ragnarok. I primi due continuo ad ascoltarli con immenso piacere :W"W: .
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