Riflessioni sul progressive

Nel prog non esistono solo i Dream Theater: il genere è variegato e si unisce spesso ad altre frange del rock e del metal... questo è il luogo adatto per discuterne ;-)

Riflessioni sul progressive

Messaggiodi precision88 il mar giu 05, 12 12:16

Volevo condividere con voi una domanda che sono anni che mi perseguita ma non riesco a dare una risposta plausibile.
Come è possibile questo genere sia nato quasi dal nulla arrivando a livelli incredibilmente alti, al livello di successo e di composizione, e poi scomparire praticamente dallas scena mondiale rimanendo solo nell'underground. verso il '72-'73 fino al '75 praticamente tutti i gruppi esistenti nella sfera rock hanno delle contaminazioni progressive.
Personalmente ho sempre indicato come 1° disco del prog, (ossia quello che a mio avviso è stata la primo vero disco interamente classificabile progressive) in the Cuort of the Crimson King e dali in due o tre anni i Genesis raggiungono livelli di fama inimmaginabili, lo stesso vale per gli Yes, i King Crimson, Jettrotull, ELP etc...
Come è possibile che un genere con un bacino di utenza che raccogliava praticamente tutte le età e i ceti sociali, all'improvviso è scomparso, o quasi, dalla scena mondiale. Senza parlare della trasformazione dei genesis di cui ancora non riesco a capacitarmi... I gruppi sopravvissuti hanno avuto delle modificazioni, nel caso degli Yes è stata in parte una evoluzione, i King Crimson sono andati costantemente avanti fino a raggiungere i levelli pazzeschi di Discipline, ma quello che non posso capire come sia possibile è che il gruppo che ha composto Foxtrot e Sellin England by the Pund, forse i più bei dischi del prog, possa aver prodotto un disco come Abacab...
Faccio appello a tutti ma in particolare a quelli che in quegli anni c'erano.
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Re: Riflessioni sul progressive

Messaggiodi Lament il mar giu 05, 12 15:15

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Re: Riflessioni sul progressive

Messaggiodi The Nightcomer il mar giu 05, 12 15:57

Ogni periodo è destinato a conoscere un inizio ed una fine. Sarà banale, ma è un concetto che va oltre a qualità intrinseche ed estrinseche presenti in una data corrente, la quale comunque non è detto che muoia: può tranquillamente rinnovarsi ed assumere altre forme. Ho sempre considerato il prog una delle più alte forme d'espressione nella musica (per certi versi deriva dal jazz, quindi è comprensibile), grazie alle enormi potenzialità che celava in sè a livello di filosofia ed approccio con la materia (sperimentazioni, improvvisazioni, variazioni, etc., tutte cose che hanno contribuito a non fossilizzare il genere in uno schema ripetitivo e prevedibile), ma le mode si susseguono con rapidità sorprendente nel mondo e ciò che nel presente gode di buona salute è destinato quasi certamente in futuro a restare ad appannaggio di pochi fedeli appassionati (la nicchia o "zoccolo duro" che dir si voglia). Questo, a mio parere, spiega anche il motivo di certi controversi o indigesti cambiamenti stilistici operati da alcune bands. E' la legge del mercato a determinare vita e morte di qualsiasi prodotto.
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Re: Riflessioni sul progressive

Messaggiodi The Delirious Nomad il mar giu 05, 12 16:32

Quoto Nightcomer: è secondo me quasi fuori dalla comprensione umana, stessa cosa per il glam, come si puó abbandonare una musica allegra per una decisamente piú triste e spesso "lamentosa" come il grunge?
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Re: Riflessioni sul progressive

Messaggiodi precision88 il mar giu 05, 12 16:51

The Nightcomer ha scritto:Ogni periodo è destinato a conoscere un inizio ed una fine. Sarà banale, ma è un concetto che va oltre a qualità intrinseche ed estrinseche presenti in una data corrente, la quale comunque non è detto che muoia: può tranquillamente rinnovarsi ed assumere altre forme. Ho sempre considerato il prog una delle più alte forme d'espressione nella musica (per certi versi deriva dal jazz, quindi è comprensibile), grazie alle enormi potenzialità che celava in sè a livello di filosofia ed approccio con la materia (sperimentazioni, improvvisazioni, variazioni, etc., tutte cose che hanno contribuito a non fossilizzare il genere in uno schema ripetitivo e prevedibile), ma le mode si susseguono con rapidità sorprendente nel mondo e ciò che nel presente gode di buona salute è destinato quasi certamente in futuro a restare ad appannaggio di pochi fedeli appassionati (la nicchia o "zoccolo duro" che dir si voglia). Questo, a mio parere, spiega anche il motivo di certi controversi o indigesti cambiamenti stilistici operati da alcune bands. E' la legge del mercato a determinare vita e morte di qualsiasi prodotto.

Quello che dici è senz'altro vero, però facendo un raffronto con gli altri generi nati nel periodo... l'hard rock ha avuto le nostre tanto care evoluzioni, il Jazz rock si è evoluto in Fusion che è costantemente cresciuta per i due successivi decenni, il Funk si è evuluto nella disco con tutte le sue derivate e unendosi al jazz rock ha formato la Fusion.
Il prog è nato e praticamente morto li, si è evoluto solo nell'underground perdendo gran parte della sua precedente natura... negli anni '80 il prog era praticamente sparito, gli unici che riscivano a vendere erano i Marillion, che a mio parere non brillano per grande personalità.
Gli altri generi citati hanno mantenuto la loro fetta di mercato, mentre il prog no. Bisogna aspettare l'uscita dei Dream Theater per ritrovare un gruppo prog che abbia delle vendite degne del nome, che comunque è un gruppo che ha, almeno a mio parere, preso una strada molto diversa da quella che originariamente aveva il genere, concentrandosi più sull'estremizzazione tecnico/ritrimica che sulla ricerca di nuovi suoni e soprattutto mescolanza di stili che era propria del rock progressivo. La mia domanda dunque è "perchè gli altri generi sono rimasti e il prog no?"
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Re: Riflessioni sul progressive

Messaggiodi LORIN il mar giu 05, 12 22:28

Forse i musicisti di oggi hanno meno "fantasia" e quindi non riescono a "creare" nuovi suoni. Io oggi ho ascoltato il nuovo dei Rush, è un gran bel disco ma è maledettamente "fabbricato", è un tipico prodotto di oggi (ben fatto) ma senza fantasia.
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Re: Riflessioni sul progressive

Messaggiodi Jandekser il mer giu 06, 12 16:42

LORIN ha scritto:Forse i musicisti di oggi hanno meno "fantasia" e quindi non riescono a "creare" nuovi suoni. Io oggi ho ascoltato il nuovo dei Rush, è un gran bel disco ma è maledettamente "fabbricato", è un tipico prodotto di oggi (ben fatto) ma senza fantasia.

I Rush non mi sembrano musicisti di oggi visto che fra due anni cadrà il quarantennale dal primo album. Pretendere che dopo 19 album in studio, ripeto diciannove, siano freschi, fantasiosi come quando hanno tirato fuori 2112 o Moving Pictures (per citare i loro capolavori più conosciuti) lo trovo quantomeno eccessivo. Sono la mia band preferita ma sono perfettamente consapevole che se tirano fuori degli ottimi prodotti come ad esempio Counterparts posso trovarmi più che soddisfatto.
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Re: Riflessioni sul progressive

Messaggiodi LORIN il mer giu 06, 12 18:38

Jandekser ha scritto:
LORIN ha scritto:Forse i musicisti di oggi hanno meno "fantasia" e quindi non riescono a "creare" nuovi suoni. Io oggi ho ascoltato il nuovo dei Rush, è un gran bel disco ma è maledettamente "fabbricato", è un tipico prodotto di oggi (ben fatto) ma senza fantasia.

I Rush non mi sembrano musicisti di oggi visto che fra due anni cadrà il quarantennale dal primo album. Pretendere che dopo 19 album in studio, ripeto diciannove, siano freschi, fantasiosi come quando hanno tirato fuori 2112 o Moving Pictures (per citare i loro capolavori più conosciuti) lo trovo quantomeno eccessivo. Sono la mia band preferita ma sono perfettamente consapevole che se tirano fuori degli ottimi prodotti come ad esempio Counterparts posso trovarmi più che soddisfatto.


Dal momento in cui un gruppo cerca di vendere un prodotto nel 2012 per me sono musicisti di oggi, in quanto scrivono musica adesso. Poi è chiaro, sono daccordo con te nel dire che in passato hanno inciso dei capolavori, ma io vorrei dei capolavori oggi ed invece purtroppo non ne vedo, ovviamente la "colpa" non è dei Rush ( a cui tieni tanto e ti batto le mani per questo) ma è secondo me della mancanza di fantasia nei musicisti di oggi, sono troppo presi a creare (fabbricare) il prodotto perfetto che per farlo tolgono l'anima allo stesso.
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Re: Riflessioni sul progressive

Messaggiodi Jandekser il mer giu 06, 12 19:38

LORIN ha scritto:Dal momento in cui un gruppo cerca di vendere un prodotto nel 2012 per me sono musicisti di oggi, in quanto scrivono musica adesso. Poi è chiaro, sono daccordo con te nel dire che in passato hanno inciso dei capolavori, ma io vorrei dei capolavori oggi ed invece purtroppo non ne vedo, ovviamente la "colpa" non è dei Rush ( a cui tieni tanto e ti batto le mani per questo) ma è secondo me della mancanza di fantasia nei musicisti di oggi, sono troppo presi a creare (fabbricare) il prodotto perfetto che per farlo tolgono l'anima allo stesso.

Capisco cosa intendi per musicisti di oggi, lo rispetto ma non lo condivido e ti spiego anche perchè. A sessant'anni, dopo aver sviscerato tematiche in lungo ed in largo, dopo aver ampliato il proprio background con altri stili e sperimentato diverse soluzioni, dopo 19 album in studio, venirsene fuori con un ennesimo capolavoro, fresco, fantasioso ed innovativo è assai difficile. Io per musicisti di oggi intendo artisti venuti fuori più recentemente, che stanno vivendo quegli anni dove si presume la vena creativa sia più alimentata rispetto ad un gruppo di sessantenni che hanno già dato tantissimo alla musica per quasi quaranta anni. Per il resto concordo con te :)
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Re: Riflessioni sul progressive

Messaggiodi Metal4ever90 il gio giu 07, 12 11:23

Quoto il discorso di Nightcomer.

Comunque, anche se il prog non riscontra più l'ampio consenso che aveva negli anni '70, non vuol dire che sia morto o scomparso. E' cambiato in diverse forme che spesso e volentieri sfociano nell'avanguardia o in contaminazioni di altri generi.

Ci sta anche una specie di ritorno di tradizione, con molti gruppi che riprendono sonorità di vecchi dinosauri del prog (King Crimson, Genesis e altri); solo che risultano troppo anacronistici oggi.

Il lato migliore del prog oggi è caratterizzato da gruppi come Leprous, che hanno il merito di aver portato aria fresca al genere, poi, io metterei anche gli Haken, che con eccellenti influenze hanno comunque messo in evidenza un'ottima personalità e una buona dose di sperimentazioni; in più gruppi come Redemption e Vaden Plas dimostrano di avere ottima salute; e non scordiamoci l'emergente scena italiana (Kingcrow, DGM, Noumeno, Eldritch e altri che mi sfuggono)

Io ci metterei anche (seppur forzatamente) i Tool, Orphaned Land e Myrath.

(non metto Opeth e DT che sono in fase calante)
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Re: Riflessioni sul progressive

Messaggiodi Jandekser il gio giu 07, 12 13:32

Esatto, gruppi come Haken e Leprous, ma anche i Riverside o gli Indukti, hanno portato una nuova proposta e prodotto album veramente stupendi. Però ecco la scena, seppur non morta, non ha lo stesso livello qualitativo mantenuto dal '69 fino al '75/'76 dove gli album del genere che uscivano erano quasi tutti capolavori. Per trovare delle vere ed autentiche gemme di prog bisogna cercare bene al giorno d'oggi. Ma forse la stessa cosa accade comunque anche per tanti altri generi.

Poi se dovessi dire chi ha innovato maggiormente e fatto album prog di qualità superiore, da una quindicina d'anni a questa parte, ti direi assolutamente i Pain Of Salvation (togliendo gli ultimi 3 lavori in studio che sono tutto fuorchè innovativi e qualitativamente elevati).
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Re: Riflessioni sul progressive

Messaggiodi CowboyFromHell il dom giu 10, 12 11:07

Lament ha scritto:Il punk ha grosse responsabilità...

Anche per me è così. Il Punk era nato come la risposta al Prog Rock.
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Re: Riflessioni sul progressive

Messaggiodi LORIN il dom giu 10, 12 16:36

CowboyFromHell ha scritto:
Lament ha scritto:Il punk ha grosse responsabilità...

Anche per me è così. Il Punk era nato come la risposta al Prog Rock.

il punk è nato perchè in Inghilterra la vita faceva schifo e molti non vedevano piu' di buon grado la monarchia. :D
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Re: Riflessioni sul progressive

Messaggiodi Il vichingo il lun giu 11, 12 10:47

LORIN ha scritto:
CowboyFromHell ha scritto:
Lament ha scritto:Il punk ha grosse responsabilità...

Anche per me è così. Il Punk era nato come la risposta al Prog Rock.

il punk è nato perchè in Inghilterra la vita faceva schifo e molti non vedevano piu' di buon grado la monarchia. :D


Quoto Lorin. La storia della "risposta al Prog Rock" mi giunge nuova, e nutro forti dubbi sul fatto che sia andata così. I primi punk erano dei ragazzi "ribelli" che volevano far conoscere la loro rabbia verso una società pessima e in alcuni casi scandalizzare i perbenisti con certi atteggiamenti che all'epoca erano considerati estremi. La musica era l'unico mezzo che questi ragazzi avevano per sfogarsi.
Gli uomini sono coglioni. Siamo l’unica razza che uccide per divertimento.
Ace Börje Thomas "Quorthon" Forsberg

Non essere colui che promette di vagare nell'oscurità
se non hai mai visto la notte.
Ulver, Ord

Tra i cespugli fissavamo quelli che ci ricordavano altri tempi
E raccontavano che la speranza era andata, per sempre…
Sentivamo le canzoni degli Elfi e l’acqua che scorreva
Quello che c’era è ora andato, tutto il sangue...
Tutta la nostalgia e la tristezza che regnavano
E quei sentimenti che potevano essere toccati
Sono andati... per sempre…
Non siamo morti... non siamo mai vissuti.
Burzum, Det som en gang var

E così l'ultimo capitolo è a portata di mano,
chi ha affrontato la morte ora riposa al suo posto.
I suoi fratelli alzano un calice di idromele
E lo bevono silenziosi in nome del defunto
Moonsorrow, Sankaritarina

Quando il potere dell'amore supererà l'amore del potere, il mondo conoscerà la pace
Jimi Hendrix
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Re: Riflessioni sul progressive

Messaggiodi Metal4ever90 il lun giu 11, 12 20:23

Il Punk non era solo in conflitto con il Prog rock, ma anche contro l'Hard rock, che insieme al prog rappresentava uno stile vetusto da rimpiazzare.
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