Riflessioni sul progressive

Nel prog non esistono solo i Dream Theater: il genere è variegato e si unisce spesso ad altre frange del rock e del metal... questo è il luogo adatto per discuterne ;-)

Re: Riflessioni sul progressive

Messaggiodi LORIN il lun giu 11, 12 21:11

Metal4ever90 ha scritto:Il Punk non era solo in conflitto con il Prog rock, ma anche contro l'Hard rock, che insieme al prog rappresentava uno stile vetusto da rimpiazzare.


Nooooooo!!! Il punk non era contro nessuno stile musicale.Era contro il sistema politico sociale inglese di quel periodo, non era niente altro, poi le case discografiche (americane) fecero diventare questo movimento una moda, con i Ramones (grandissimi tra l'altro).Forse saprai cosa fecero i Sex Pistols quando andarono a suonare in america e viddero tutto quello schifo (a loro vedere) tra il pubblico,perchè se non lo sai, i Sex Pistols se ne tornarono in Inghilterra senza suonare: questo era il punk ! ;)
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Re: Riflessioni sul progressive

Messaggiodi CowboyFromHell il mar giu 12, 12 8:20

LORIN ha scritto:
CowboyFromHell ha scritto:
Lament ha scritto:Il punk ha grosse responsabilità...

Anche per me è così. Il Punk era nato come la risposta al Prog Rock.

il punk è nato perchè in Inghilterra la vita faceva schifo e molti non vedevano piu' di buon grado la monarchia. :D

Certo! Quello era l'ideale politico. Ma un altra causa della sua nascita fu la risposta giovanile e ribelle al Prog pacchiano che non aveva più niente da dire.
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Re: Riflessioni sul progressive

Messaggiodi precision88 il mar giu 12, 12 9:08

Bhe sicuramente i punk non vedevano di buon occhio il prog... d'altronde veniva chiamata "la musica colta" e per tanto non mi stupisce che lo abbiano potuto odiare. Il punk è più un moovimento sociale che un genere musicale a mio avviso, che rispetto ma non digerisco neanche col Brioschi...
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Re: Riflessioni sul progressive

Messaggiodi LORIN il mar giu 12, 12 19:36

precision88 ha scritto:Bhe sicuramente i punk non vedevano di buon occhio il prog... d'altronde veniva chiamata "la musica colta" e per tanto non mi stupisce che lo abbiano potuto odiare. Il punk è più un moovimento sociale che un genere musicale a mio avviso, che rispetto ma non digerisco neanche col Brioschi...

...i punk non vedevano di buon occhio ne nulla e ne nessuno...se avessero potuto avrebbero ammazzato tutti e tutto...c'è un film sui Sex PIstols (ora non mi viene il titolo) che ci racconta come stavano le cose veramente...
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Re: Riflessioni sul progressive

Messaggiodi Jandekser il mar giu 12, 12 20:55

ma non si parlava di prog qui? :D
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Re: Riflessioni sul progressive

Messaggiodi LORIN il mar giu 12, 12 21:03

Jandekser ha scritto:ma non si parlava di prog qui? :D


appunto,facciamolo senza dire caz....! :D
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Re: Riflessioni sul progressive

Messaggiodi xutij il mar set 11, 12 8:20

Avrò una visione distorta della realtà, ma per me è giusto che il Prog sia "scomparso" per fare spazio ad altri generi. Mi spiego,mettete giù i forconi, se nel 2012, e sei una band giovane, suoni come nei anni 70, significa che sei un povero mentecatto che di Prog non ha capito una mazza. Ovvero non arrivi a capire che il vero Prog è spingersi sempre oltre, non riciclare il passato,vero, Opeth ?
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Re: Riflessioni sul progressive

Messaggiodi Unia il mar set 11, 12 14:37

The Nightcomer ha scritto:Ogni periodo è destinato a conoscere un inizio ed una fine. Sarà banale, ma è un concetto che va oltre a qualità intrinseche ed estrinseche presenti in una data corrente, la quale comunque non è detto che muoia: può tranquillamente rinnovarsi ed assumere altre forme [...] le mode si susseguono con rapidità sorprendente nel mondo e ciò che nel presente gode di buona salute è destinato quasi certamente in futuro a restare ad appannaggio di pochi fedeli appassionati (la nicchia o "zoccolo duro" che dir si voglia). Questo, a mio parere, spiega anche il motivo di certi controversi o indigesti cambiamenti stilistici operati da alcune bands. E' la legge del mercato a determinare vita e morte di qualsiasi prodotto.


Sono d'accordo anche io. Ogni movimento ha una sua storia, ma, come tutte le storie, sono destinate a finire. Rimarrà il ricordo, e le mode cosidette vintage le riprenderanno, ma... Si va avanti con qualcosa di nuovo, sempre.
Detto questo, ammetto che il prog non lo digerisco molto, anche perché non lo conosco bene come genere se non per complessi come Genesis, Pink Floyd e Yes.
Certo che alcuni gruppi lo ripropongono (i Dream Theater, i Pain of Salvation per il metal).
Comunque, parlando del conflitto prog/punk... I Sex Pistols, ma le band punk in generale, non vedevano assolutamente di buon occhio il prog, e non solo, come ha sottolineato LORIN precedentemente.
Ricordo Johnny Rotten che portava la maglietta con scritto "I HATE Pink Floyd".

xutij ha scritto:Avrò una visione distorta della realtà, ma per me è giusto che il Prog sia "scomparso" per fare spazio ad altri generi. Mi spiego,mettete giù i forconi, se nel 2012, e sei una band giovane, suoni come nei anni 70, significa che sei un povero mentecatto che di Prog non ha capito una mazza.


Dipende che band. Non tutti sono dei "poveri mentecatti". Sicuramente si apportano determinate modifiche a livello tecnico. Che sia scomparso, sì, e, come ho scritto prima, ogni movimento, passati certi anni, cambia scenario. Che ne capiscano poco non saprei dirti, di sicuro, non tutti sono così.
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(cit. Hanna)


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Re: Riflessioni sul progressive

Messaggiodi silver cadet il mar set 11, 12 20:05

il prog era troppo,un movimento che si è sprecato troppo presto con continue ricerche e continue prove esagerate...quando alla fine ne i creatori ne i posteri sono riusciti a fare cose più strane?perfette? questo a seconda dei gusti,complici anche le pere di candeggina e le sniffate di circuiti delle hotweels di coca...per fare un paragone spiccciolo con la storia dell'arte:nasce il manierismo dove i pittori vengono idolatrati per opere iperrealistiche continuando però s tare come fossili sul loro stile da loro condierato il migliore,un giorno i posteri si smazzano e nasce l'impressionismo,i macchiaioli et simila...meccanismi così ben oleati e ricercati bruciano troppo bene per bruciare allungo e si esauriscono naturalmente...picasso era un mezzo manierista e faceva delle anatomie da urlo...ad un certo punto si è reso conto di non poter fare di più in quel campo....sappiamo tutti come andò a finire

ps:
da 1:33 a 1:54 c'è tutto quello che serve sapere sui motivi della nascita del punk
http://www.youtube.com/watch?v=68hm7-qE9Yc :D
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Re: Riflessioni sul progressive

Messaggiodi Vulgar Puppet il ven ago 01, 14 1:23

Ricordo di aver letto (forse proprio nella biografia di Metallized) di come i Genesis ad un certo punto della loro carriera divennero odiati dai seguaci del movimento punk, che consideravano la loro musica d'èlite. Comunque il punk è venuto su da numerose radici!

Restando in topic, interessantissima la riflessione sul velocissimo ciclo del Progressive Rock. L'arco temporale è stato quello definito da Precision, o forse cominciato qualche anno prima. Band come gli Area sono arrivati tardi e per metà della loro produzione tagliati fuori da questo arco temporale. Oggi sono una band cult ma ai tempi penso fosse moooolto diverso. Però forse in Italia la situazione era leggermente diversa da quella inglese...

Riprendendo poi un altro spunto di questo topic: mi sono sempre chiesto quale sarebbe l'interesse per una band progressive rock giovane, che pubblica il disco di debutto nel 2014. A parte il fatto che da un po' di anni c'è stato un ritorno d'interesse a questo genere, come reagirebbero gli ascoltatori di musica?
Perchè, nell'approcciarsi, un conto è dire "suonano come i King Crimson" e un altro è dire "suonano come il Progressive anni '70". Senza parlare di innovazione, evoluzione e sperimentazione, che vale per qualsiasi genere, mi spiego meglio: riprendere un'attitudine è diverso dal copiare ciò che è già stato fatto. Anche perchè chiunque faccia Prog non può non essere toccato da quelle produzioni, da quei suoni, da quegli stili. Anzi; è un punto d'arrivo. E, in seguito, un traguardo da oltrepassare.
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Re: Riflessioni sul progressive

Messaggiodi precision88 il mer ago 06, 14 15:50

quello che dici è vero, ma il concetto del prog era nato con l'idea di miscelare tutto quello che c'era fino ad allora, concetto che hanno portato avanti solo i KC, dopo è diventato un genere standardizzato principalmente sui genesis (vedesi tutto il neoprog anni '80). Nel 2014 andare a ripescare un modo di fare musica di quarant'anni fa andando a riprenderne gli stili compositivi automaticamente va in contrasto con l'idea originale, quindi in qualche modo non è prog. Tra i concetti base c'è la sperimentazione e non si può sperimentare qualcosa vecchia di quarant' anni
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Re: Riflessioni sul progressive

Messaggiodi Vulgar Puppet il gio ago 07, 14 1:40

Certo, ma si può scegliere cosa riprendere e sperimentare. Si può essere come Steven Wilson, con la sua originale miscela di Metal, Prog Rock e Elettronica. Ma se si prende spunto da ciò da cui prendevano spunto Yes o King Crimson non si è necessariamente regressive e non adatti al presente.

PS: scommetto che Heritage non t'è piaciuto :D
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Re: Riflessioni sul progressive

Messaggiodi GT_Oro il gio ago 07, 14 7:17

Vulgar Puppet ha scritto:Certo, ma si può scegliere cosa riprendere e sperimentare. Si può essere come Steven Wilson, con la sua originale miscela di Metal, Prog Rock e Elettronica. Ma se si prende spunto da ciò da cui prendevano spunto Yes o King Crimson non si è necessariamente regressive e non adatti al presente.

PS: scommetto che Heritage non t'è piaciuto :D

D'accordissimo con la prima parte del commento.

Spendo due parole per Heritage.
A un appassionato come me del progressive, o anche solo a un conoscitore del progressive, un disco come Heritage è difficile che piaccia.
Per me gli Opeth non hanno capito niente del progressive.
Da Heritage sembra che per loro l'idea del progressive sia un continuo stoppa e riparti, un'alternanza lento-veloce senza capo né coda. O qualche inserto di giri di chitarra acustica a random. Il tutto esposto con suoni volutamente vintage.
Non hanno né l'attitudine né il songwriting del progressive.
Non l'avevano prima (infatti non ho mai capito dove fossero nel loro death tutte queste decantate influenze prog - cos'è, solo perché alternavano sprazzi più calmi in mezzo alle canzoni? O perché Akerfeldt canta anche pulito? Boh...) e non ce l'hanno ancora.
E lo dico da uno che ha adorato Damnation: lì sì che avevano trovato una formula interessante, personale, che non scimmiottava uno Steven Wilson poco ispirato.

Volete provare un disco con sonorità simili a quelle di Heritage ma suonato da gente che sa cos'è il prog? Provate uno qualsiasi fra gli ultimi tre degli Anekdoten ("From Within", "Gravity" o "A Time Of Day"). :-R :-R :-R
"Il Rock 'n' Roll morirà entro giugno" - Variety, 1955

http://dragoneroforum.forumfree.it/

Ascolti: Deep Purple, Gentle Giant, Yes, King Crimson, Traffic, Colosseum, Genesis, Dream Theater, Porcupine Tree, Steven Wilson, Riverside, The Tangent, Rush, Spock's Beard, Opeth, Katatonia, Swallow The Sun, Pantheist, Funeral, Linear Sphere, Haken, To-Mera, Long Distance Calling, Pain Of Salvation, Psychotic Waltz, Leprous, Redemption, Transatlantic, Unitopia, Vauxdvihl, Muse, Radiohead, Smashing Pumpkins, Deftones, Incubus, Marlene Kuntz, Elio e le Storie Tese, Brunori Sas, Black rebel Motorcycle Club, Interpol, Joy Division, Sister Of Mercy, R.E.M., Paolo Conte, Punkreas, Francesco Guccini, Wolves In The Throne Room, Anathema...
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Re: Riflessioni sul progressive

Messaggiodi precision88 il gio ago 07, 14 8:42

ovviamente Heritage non mi piace per le motivazioni esposte da GT_Oro, tra l'altro hanno abbandonato tutto ciò che li ha caratterizzati fino a quel momento e non parlo di growl e componente death, ma di quel feeling cupo e romantico che è sempre stato il loro marchio di fabbrica. poi cavolo sei uno di quei pochi gruppi che era riuscito a trovare il suono tuo, perchè stravolgerlo per andare a scimmiottare qualcosa di 40anni fa travisandolo totalmente. chiuso il discorso Eritage parlo di steven wilson, premetto che l'ultimo mi piace molto ma cmq non contiene veramente nulla ne di innovativo ne di progressive nel senso che intendevo nel mio ultimo post. E' un disco con un discreto songwriting con dei musicisti stellari che elevano il prodotto alle stelle. Wilson non l'ho mai stimato come musicista, pienamente mediocre con qualsiasi strumento, ma è un produttore eccezionale, capace di scegliere le persone perfette per quello che ha in mente sapendone tirare fuori il meglio (se vi interessa il discorso l'ho approfondito nel live report dell'anno scorso). Secondo me l'unico progressive degno di nota negli ultimi 25 anni è da ricercarsi nell'underground scandinavo (anche se non sono esattamente underground), gruppi come Anglagard, Anekdothen, Gosta Berling Saga, Motorpsycho e similari, li ancora c'è l'idea di minimalismo e sperimentazione propria del prog d'annata. Per il resto, tranne rarissime eccezioni, trovo che o si vada a scopiazzare malamente il symphonic prog degli anni '70 o si punta sulla tecnica, facendo passare il concetto che la variazione metrica sia il cardine del prog (Dream Theater docet).
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